_Dichiarazione d’amore particolare.

 

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“Si può sapere che diavolo stiamo facendo?”
“Te l’ho detto, ricognizione!”
Sasuke si passò la mano sul volto, esasperato.
“Ricognizione.”
“Sì”
“L’Hokage e l’anbu più abile della città.”
“Sì”
“Per nessun motivo. Senza missioni.”
“Sì”
“In tempo di pace.”
“Sì”
“La sera dell’ultimo dell’anno.”
“Sì”
“Mi stai almeno ascoltando?”
“Sì”
Si strinse il ponte del naso.
“MI STAI PRENDENDO PER IL CULO DOBE!”
“No, perché dovrei?”
“Kami! Ce ne vuole per raggiungere certi livelli di stupidità, sai?”
“Grazie”
“Come grazie?”
Cazzo, ma chi glielo aveva fatto fare? Non che avesse di meglio da fare, né qualcuno di diverso con cui voler festeggiare, ma quello era davvero troppo!
“Ecco, guarda, finalmente!”
Un brivido gli corse lungo la schiena, il respiro dell’Hokage del tutto inaspettato sul collo, mentre parlava con la testa vicinissima alla sua.
“Finalmente cosa?” riuscì miracolosamente a mantenere la voce ferma, non si sarebbe messo maggiormente in imbarazzo, erano già sufficienti le prese in giro di Sakura su quanto lui e quella Testa quadra di Naruto fossero ignari dei loro sentimenti reciproci, non avrebbe alimentato ulteriormente la cosa e comunque lui non era ignaro, era solo non corrisposto!
“Guarda dalla finestra!”
Si congelò del tutto, non si era reso conto fino a quel momento di dove fossero in ricognizione, quello era l’appartamento di Iruka? Ma che ca-
“Perché stiamo spiando il maestro?”
“Guarda e basta!” ancora un soffio nell’orecchio, ancora un brivido.
La scena che gli si parò davanti però... Iruka rideva di cuore, la testa gettata all’indietro e il bicchiere di saké dimenticato sul tavolo, di fronte a lui il suo interlocutore stava facendo altrettanto.
Fu solo quando la testa tornò nella posizione naturale, che lo shock lo colpì: era il maestro Kakashi... senza maschera!
“C-come...” non sapeva cosa dire, in anni di tentativi nessuno era mai riuscito a vedere il viso del maestro, ma soprattutto non capiva il perché di quella serata.
Naruto sembrò comprendere le sue domande inespresse, perché rispose senza indugi: “Dovevo dimostrarti il mio valore!”.
Sasuke rise, rise come non aveva mai fatto prima, perché di tutti quelli che conosceva, di certo Naruto, per quanto fosse un idiota, era l’ultimo ad aver bisogno di dimostrare il proprio valore, ma prima anche di questo, non vedeva perché avrebbe dovuto dimostrarlo a lui, tra tutte le persone.
Sentì lo scatto di una fotocamera e si voltò a guardarlo, ancora confuso.
“Per Sakura, sai, era una cosa di tutto il team7, no? Forse dovrei farne una copia anche per Sai...” concluse, rimuginando tra sé.
“Perché non invitarli direttamente allora?”
Fu Naruto a ridere a quel punto.
“Invitare altri? Avrebbe ucciso tutto il romanticismo della dichiarazione, Teme?”
“Quale-” la dichiarazione rimase a metà, inghiottita dal loro primo bacio... beh il secondo a dire il vero, ma non era il momento per essere pignoli.
Sasuke decise di spegnere il cervello e concentrarsi sullo star finalmente, oh finalmente baciando l’amore della sua vita, anche se aveva appena ricevuto la dichiarazione d’amore più assurda di sempre.
“Ne stampiamo una copia anche per noi?” chiese.
E quel noi celava ogni risposta necessaria.