Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: BeautifulMessInside    11/09/2009    1 recensioni
"Eden Spencer rapinava banche. E non solo. O almeno è quello che faceva prima di essere presa. Oggi collabora con l'FBI. Ma c'è stato un tempo in cui Eden era solo una ragazzina di buona famiglia, figlia di una ricca imprenditrice dell'Upper West Side di Manhattan... Poi un giorno si era innamorata. Della persona sbagliata. Che era anche la persona giusta." Per tutti gli altri Eden è morta quel giorno. Oggi, quasi cinque anni dopo, è costretta a tornare allo scoperto per aiutare l'FBI ad arrestare quelli che una volta erano i suoi amici. Tra verità, bugie e segreti nascosti... In un continuo conflitto tra amore ed odio... Al confine tra la redenzione e la dannazione... Eden scoprirà che non è così semplice spezzare un patto stretto col proprio diavolo personale. - trama, wallpaper e spiegazioni nel capitolo -
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo1

DEAL WITH MY DEVIL


CAPITOLO 1


SARAI FINALMENTE LIBERA”



I tacchi alti di Eden sbattevano contro il parquet creando un ritmo veloce ed agitato. Il corridoio sembrava più lungo del solito in quella giornata, iniziata molto peggio di tante altre. Mentre avanzava, decisa e leggera allo stesso tempo, rimpiangeva di non aver lasciato squillare il suo cellulare. Sperava di avere più tempo prima di tuffarsi di nuovo nella sua bizzarra realtà.


La porta iniziò a cigolare non appena fece pressione sulla maniglia, stuzzicando oltremodo i suoi nervi già tesi. Un leggero aroma di patchouli le riempì il naso. Capì all'istante chi si sarebbe trovata davanti.


Buongiorno!”


Che diavolo vuoi?”


Alla faccia delle buone maniere, eh?”


Eden inspirò profondamente ad occhi chiusi mentre il tenente dell'FBI Daniel Dair le si parava davanti. Quando riaprì gli occhi si ritrovò a poco più di dieci centimetri da quelli verdi di lui.


Sei scappata piuttosto in fretta l'ultima volta.”


Il suo tono, a metà tra il rimprovero e il rammarico, non la scalfì minimamente. Fece un passo indietro e lo guardò ancora più seriamente.


Perché mi avete chiamata? Spero davvero che sia per una buona ragione.”


Ho paura che lo sia davvero stavolta.”


Dair le voltò le spalle e raggiunse la sua scrivania passandosi una mano sulla nuca. Eden alzò un sopracciglio seguendo i suoi movimenti lenti.


Che succede Dair?”


Lui iniziò a sfogliare il fascicolo che aveva sotto gli occhi e riprese a parlare senza guardarla


Scusa se te lo chiedo...” Fece una piccola pausa “...Sei davvero fuori da tutto quanto vero?”


Eden aggrottò la fronte passando la borsa da un braccio all'altro


Voglio dire... Non hai avuto contatti con...”


No!”


Eden lo interruppe alzando di colpo la voce prima che potesse finire la frase. Deglutì e si ricompose


Assolutamente no.”


Dair annuì riportando gli occhi sui fogli di carta


Ok.”


Perché ne stiamo parlando?”


Eden incalzò di colpo preda dell'agitazione. Dair sospirò.


L'abbiamo trovato.”


Eden sembrò pietrificarsi in quell'istante. I suoi occhi si spalancarono mentre fissavano un punto invisibile al di là di Dair. La sua mano strinse forte la borsa mentre le unghie laccate di fresco graffiavano la pelle.

Dair sospirò di nuovo. Sapeva perfettamente cosa aveva detto. Ancor più sapeva cosa significava per lei. Fissò il pavimento per qualche istante poi decise di avvicinarsi.


Puoi stare tranquilla.”


Eden schivò il suo tentativo di toccarla e sembrò riattivarsi di colpo


Dove?”


New York.”


Eden lo guardò stupita


New York?!”


Dair annuì mentre lei cercava inutilmente di formare qualche pensiero di senso compiuto. Nel suo petto il cuore sembrava essere sul punto di esplodere. E la testa sembrava girarle, anche se tutto intorno a lei era ancora fermo.

Lui tentò di avvicinarsi di nuovo, sfiorandole appena il braccio


Non sappiamo ancora perché sia tornato. E non sappiamo nemmeno se sia ancora nello stato di New York..”


E cosa sapete allora?!”


Eden lo scansò di nuovo scagliandosi sul fascicolo che poco prima era tra le mani di Dair. Lo sfogliò nervosamente alla ricerca di qualcosa che non riuscì a trovare. Lo sbatté con forza sulla scrivania lucida.


Devo andarmene. Più in fretta che posso.”


Non finì nemmeno di parlare che già era sulla porta, bloccata all'ultimo istante dalla presa di Dair.


Lasciami!”


Aspetta.”


Cosa? Che riesca a trovarmi?”


Dair continuò a stringere la presa intorno alla sua vita sottile, finché non la sentì rilassarsi appena contro il suo braccio.


Non è tornato per te. Lo sai.”


Eden chiuse gli occhi. Nonostante il panico che l'aveva attraversata, sapeva che Dair aveva ragione. Inspirò ed annuì allo stesso tempo, ridando un ordine logico alla realtà.


Per lui sono morta quel giorno.”


Disse a bassa voce rivolta ad un interlocutore immaginario. Dair lasciò la presa e spostò la mano verso il viso di Eden, spostando una ciocca dei suoi capelli color caramello. Lei poggiò la mano su quella di lui per spostarla, ma per qualche istante lasciò che si toccassero e basta. In quel momento l'avrebbe abbracciato, solo per spegnere la paura che le stava nascendo dentro.


Perché me lo stai dicendo?”


Dair ritrasse la mano e si allontanò facendosi freddo di colpo. Si avvicinò di nuovo alla sua scrivania poi, poggiandosi contro il legno, rivolse gli occhi ad Eden.


E' vero, lui crede che tu sia morta...”


Prese fiato con un'espressione di ghiaccio dipinta in faccia. Eden capì che in quel momento non era più Dair a parlare, bensì Daniel Dair, tenente dell'FBI, vicecomandante della sezione criminalità organizzata.


...Forse è ora che sappia che non lo sei affatto.”


Eden spalancò la bocca di fronte a tanta fermezza. Per lei Dair aveva appena detto una frase assurda. Non riusciva a dargli un senso. Non dopo aver passato gli ultimi cinque anni a nascondersi.


Che cosa!?”


Mentre cercava di razionalizzare, anche il suo sguardo divenne di ghiaccio. Nessuno l'avrebbe forzata a fare qualcosa che non voleva. Infondo, sotto la cenere, c'era ancora la vecchia Eden Cecilia Spencer.


Lui si passò le mani addosso lisciando il completo blu. La luce dalla finestra si rifletté sul suo tesserino, appuntato all'altezza del cuore.


E' la prima volta in tutto questo tempo che Davis Miller rimette piede sul suolo americano. Non sappiamo ancora perché sia qui, ma sappiamo di per certo che non ci resterà a lungo...”


A sentire quel nome un brivido le attraversò le ossa. Erano anni che non osava nominarlo, impedendo anche alla sua mente di pronunciare quel nome.


...Tentare qualsiasi attacco sarebbe inutile. Per quanto odi ammetterlo è più furbo di noi, come se avesse occhi e orecchie dappertutto...”


Per una frazione di secondo l'angolo della bocca di Eden si sollevò


...quindi dobbiamo fornirgli una buona ragione per prolungare il suo soggiorno.”


Eden risollevò gli occhi scuri guardandolo con aria di sfida, come se avesse già capito ogni cosa.


Tu saresti la ragione perfetta.”


Dair concluse il discorso senza staccare lo sguardo dal suo.


No.”


Quella sillaba uscì dalle labbra di Eden ancor più definitiva di quanto volesse. Di nuovo si voltò verso la porta.


Eden.”


La richiamò lui con tono solenne. Lei si bloccò maledicendo il suo stesso nome. Non poteva uscire da quella stanza. Lo guardò di nuovo.


Sei parecchio in debito con l'FBI ricordi?”


Non ho mai detto che vi avrei aiutato in questo.”


Non credo che tu abbia molta scelta.”


Eden lasciò cadere la testa indietro fissando il soffitto. Non stava succedendo davvero.


Perché mi stai facendo questo?”


La sua voce suonò spaventata. Come del resto era. Il tenente sentì un pugno nello stomaco. Non sentiva più quel tono da anni, dalla prima volta che l'aveva vista, stretta nelle sue stesse braccia nella stanza degli interrogatori. Spaventata e persa. Si trattenne dal raggiungerla facendo appiglio a tutto il suo senso del dovere.


Mi dispiace.”


Eden scosse il capo mordendosi le labbra. Dair decise di prendere a calci il suo senso del dovere e consumò in due passi la distanza fra loro. Le prese il viso tra le mani costringendola a guardarlo in faccia.


Non dipende da me, lo sai. Non ti avrei mai fatto questo.”


Lei rimase impassibile tra le sue mani. Ma Dair riusciva a sentire che a stento si tratteneva dal tremare. Le sollevò il viso perché potessero guardarsi dritto negli occhi.


Mai.”


Insistette. Eden sollevò piano le mani e raggiunse le sue delicatamente.


Eppure lo stai facendo proprio adesso.”


Rispose brutale stringendo la presa affinché lui smettesse di toccarla. Era arrabbiata. In pochi minuti era passata dal panico alla rabbia più accesa.


Eden io...”


In quel momento la porta cigolò ancora, lasciando entrare un altro agente in completo blu. Dair si tirò indietro bruscamente dipingendosi una nuova freddezza in faccia. Eden non mosse un muscolo.


Buongiorno bambolina! Finalmente è arrivato il momento di ripagare la giustizia, contenta?”


Eden strinse i pugni sentendo che avrebbe potuto saltargli alla gola in meno di un secondo. Odiava quella voce acuta e quel tono saccente. Odiava quell'odore di sigari toscani. Odiava l'agente McPhee. E più di tutto odiava il fatto che proprio lui fosse il dirigente della sezione operativa.


E se non volessi farlo?”


McPhee abbozzò un sorriso arrogante


Diciamo solo che qualcuno potrebbe sentire la tua mancanza.”


Eden sembrò scattare dritta verso di lui, ma Dair si mise in mezzo.


Le stavo ancora spiegando il piano.”


McPhee guardò il suo collega dall'alto in basso. Non sopportava il fatto che fosse sempre disposto a difendere quella donna. Ai suoi occhi non era altro che una criminale come tutti gli altri. Molto più bella forse, ma colpevole come tutti gli altri.


Allora vedi di farle capire che non ha alcuna voce in proposito.”


Ribatté acido guardando Eden che ribolliva alle spalle dell'agente Dair. Un nuovo sorriso gli si dipinse in faccia.


A presto bambolina.”


Concluse sfilando via, non prima di avere depositato un paio di documenti sulla scrivania di Dair.


Se devo andare in galera a vita, tanto vale che lo uccida prima.”


Dair le si avvicinò di nuovo ignorando il suo tentativo di fare sarcasmo. Le poggiò le mani sulle spalle.


Senti, tutto questo fa schifo a me quanto a te, ma ho paura che McPhee abbia ragione.”


Lei tirò su col naso e lo guardò in viso


Non ho scelta vero?”


Lui scosse il capo muovendo le mani per accarezzarle le braccia nude.


Farò in modo che non ti succeda niente. Né a te né a..”


Cosa volete che faccia?”


Lo interruppe lei alzando la voce di un paio di ottave come ogni volta che doveva interromperlo.


Devi solo fare in modo che lui si distragga, che abbassi la guardia per un momento. Devi crearci l'occasione per intervenire.”


Credi che presentarmi da lui non sia già abbastanza?”


Non lo so.”


Eden abbassò gli occhi e li rialzò qualche istante dopo


Se lo faccio riuscirete a prenderlo? Voglio dire, starà dietro le sbarre per sempre giusto?”


Getterò via la chiave io stesso...”


Dair le afferrò il mento e di nuovo buttò gli occhi in quelli marroni di lei


...E tu sarai finalmente libera.”


Per qualche secondo lo fissò e basta. Nel chiaro di quegli occhi verdi riusciva a veder scorrere tutti i suoi pensieri. Quelle ultime parole risuonarono nella sua testa. Strinse i pugni.


Ok”


Sussurrò appena costringendo Dair ad aggrottare le sopracciglia


Come?”


Eden lo fissò dritto negli occhi senza una vera espressione


Ok... Arrestiamo quel figlio di puttana di mio marito.”




  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: BeautifulMessInside