Libri > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: Rosette_Carillon    18/01/2023    0 recensioni
[I sette mariti di Evelyn Hugo]
Evelyn si ferma a pensare, a ricordare i momenti felici della sua vita, e immagina quello che potrebbe accadere.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note.
Ciao! Questa è la prima ff che scrivo su ‘I sette mariti di Evelyn Hugo’, ambientata quando Connor è ancora molto piccola, e ha circa due anni. Spero di non aver reso i personaggi IC.
Buona lettura :)!
 
 
 
 
                                                       Unspoken heart
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
C’erano stati momenti, troppo brevi e troppo rari, in cui era riusciva a dimenticare la sua vita, il suo passato e il mondo esterno,
C’erano stati momenti, a cui non aveva mai davvero dato il giusto peso, l’importanza che avrebbero meritato, ed erano stati quelli in cui si era sentita felice. Davvero felice. Completa.
Non era mai sola in quei momenti.
Harry era una costante, un punto fisso.
Non aveva mai capito perché, ma il suo volto era sempre il primo ad affiorarle alla mente quando aveva bisogno di conforto. Lui c’era sempre stato, una presenza silenziosa e amica, che spesso l’aveva aiutata a stare in piedi quando non aveva avuto nessun altro.
Poi c’era Celia.
La sua Celia, una santa paziente che aveva sopportato, e sopportava, ben più di quanto avrebbe dovuto.
Eppure, se ci ripensava, era poche le cose che avrebbe cambiato, che sarebbe riuscita a fare in modo diverso: spesso non aveva davvero saputo in che altro modo proteggersi, e proteggere lei, spesso la paura le aveva permesso di vedere come possibili ed efficaci solo le soluzioni che aveva scelto.
Senza dover lasciare Hollywood, è ovvio.
Alla fine, anche se non voleva davvero ammetterlo, il problema era sempre quello: Hollywood.
E la soluzione, quella più semplice, definitiva, era solo una: andarsene e lasciare tutto.
Se lasciava libera la sua immaginazione, allora era così facile vedersi fare le valigie e prendere il primo aere diretto per chissà dove.
Un posto lontano, in cui lei non era nessuno.
Spagna? Italia, magari? O Norvegia?
Avrebbe potuto comprare una bella casa per lei e Celia, e Connor…
Anche Connor era sempre presente nei suoi momenti più felici. Piccola e sorridente, fra le braccia di Harry.
Avere lei era stata la decisione migliore della sua vita, l’unica di cui non si era mai pentita: un bel risultato per lei, che ogni due passi giusti ne aveva spesso fatto uno sbagliato che aveva distrutto tutto il resto.
L’ultimo volto che compariva nei suoi ricordi felici era quello di John, anche se non avevano legato più di tanto. Dopotutto, lui per lei era perlopiù ‘ il compagno di suo “marito” ’, ma le piaceva: era gentile e pacato, faceva ridere Connor e, cosa importantissima, Harry era profondamente innamorato di lui.
In un mondo ideale, sarebbero rimasti tutti e cinque assieme.
Se solo ci avesse pensato prima…poteva quasi vederlo davanti a sé…
Una bella casa in- Italia? Sì, l’Italia poteva andare bene.
Una bella casa in Italia immersa fra verdi colline, lontana da grandi città, da folle e sguardi indiscreti.
Immaginava un salotto ampio e luminoso, con un grande camino che avrebbe scaldato le loro fredde serate invernali.
Immaginava un confortevole divano dove sprofondare con Connor fra le braccia, per cullarla facendola addormentare, o per allattarla.
Harry lo immaginava al fianco di John, che ravviva il fuoco nel cammino, oppure in un’altra stanza…a godersi la reciproca compagnia nell’intimità di un altro salotto, o di una biblioteca, oppure in cucina a preparare la cena.
Nelle sue fantasie era sempre una cena magnifica, ma sapeva bene che i due uomini non erano particolarmente abituati a cucinare. Non importava: le sarebbero andati bene anche sandwich al bacon, e pancakes come dolce.
Immaginava il calore delle fiamme del camino sulla sua pelle, le vedeva danzare davanti ai suoi occhi. Immaginava il dolce peso del corpicino di Connor sul suo seno.
Immaginava Celia, seduta accanto a lei, che si lasciva coccolare docilmente.
Aveva un che di magico quella sua fantasia, forse dato dalla consapevolezza che non sarebbe mai diventata realtà, ed era quindi avvolta dall’alone di irrealizzabile e bellissimo delle favole.
Eppure sarebbe facile rendere reale tutto ciò.
Dovrebbe solo avere il coraggio di lasciare il cinema, la sua vita a Hollywood che, certo, era il suo sogno di bambina, ma quel sogno si era rivelato più un incubo che altro. E, forse, era il sogno di una bambina che voleva solo sua madre.
Cos’avrebbe fatto senza la recitazione? Lei non era fatta per stare in casa a fare la moglie e la casalinga.
<< Evelyn! >>
La donna sussulta, si riscuote dai suoi pensieri, e rimette a fuoco la stanza mentre spegne la sigaretta nel posacenere sul tavolino.
È Celia, che probabilmente la stava chiamando da un po’, e tiene Connor fra le braccia. << Credo che voglia te. >> Non è particolarmente a suo agio con la piccola fra le braccia, eppure è brava.
Evelyn si chiede se non sia perché quella bambina è la prova vivente del fatto che lei sia volontariamente andata a letto con un altro uomo.
Più volte.
E, se deve essere sincera, le era anche piaciuto.
Si alza e, prendendo Connor fra le braccia, si chiede come sarebbero le cose se non fosse sua e di Harry, ma sua e di Celia.
Non sa nemmeno se la donna abbia mai voluto diventare madre...non gliel’ha mai chiesto. In effetti sono tante le cose che non le ha mai chiesto.
<< Va tutto bene? >>
<< Mh? Ah, sì. Sì. Stavo solo…pensando. >>
<< Pensando? >>
Evelyn annuisce cullando la bambina.
Per un momento pensa di proporglielo, di raccontarle di quella grande villa fra le colline italiane, con un grande salotto e abbastanza spazio per una famiglia allargata di cinque persone.
Vorrebbe vedere la sua espressione, sapere cosa ne penserebbe.
<< Mamma! >> Connor la richiama prepotentemente, afferra la stoffa verde del maglioncino e tira per attirare l’attenzione della donna.
<< Tesoro! Sono qui, >> sorride Evelyn, abbassando lo sguardo su di lei << la mamma è qui, >> le accarezza delicatamente il volto con una mano, e la bambina le rivolge un largo sorriso per poi lasciarsi andare contro il suo petto.
<< Ti andrebbe, >> comincia Evelyn, rivolta questa volta a Celia << di organizzare una cenetta? Solo noi due, >> continua, la voce un basso mormorio << possiamo lasciare Connor con Harry e John, >> propone, spostando il peso del corpo da un piede all’altro per cullare la bambina << cosa ne pensi? >>
Celia sorride << sì, >> annuisce << sì, mi piacerebbe. >>
Evelyn sorride soddisfatta, e la villa fra le colline si dissolve come volute di fumo di una sigaretta ormai consumata.





 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Rosette_Carillon