"Grazie".
Si chiede perchè abbia chiesto a lui d'accompagnarla - egoisticamente ne è felice, chè forse una parte di lui è ancora il ragazzino in prima liceo che voleva uscire con lei ed è a lui che si mostra così, non a Scott, non a Stiles. O magari s'è mostrata così anche a loro e lui era solo al posto giusto al momento giusto. "Non dirlo agli altri - se ti fermi o ci parli non - non lo sanno e si preoccuperebbero". Le trema la voce - lacrime e terrore - e Isaac che è sempre stato ultimo prova l'inebriante sensazione di essere primo - e allora deve chiederlo: "Allison lo sapeva?". ~ Lydia sussulta: nessuno dice più il suo nome da quando è morta, chè non serve nominare ciò di cui non si parla. Scuote la testa: non ne aveva bisogno, quando c'era Allison, d'immergersi nell'acqua per fingere d'essere pulita. Allison era l'ancora che le impediva d'annegare, a una telefonata o un messaggio di distanza. Isaac annuisce - Lydia si chiede se capisca quello che non riesce a dire. È che non gli ha mai dato molto importanza, prima: il ragazzo di Allison, l'amico di Scott, il Beta che Derek non si meritava - nulla per lei. Il ragazzo che l'ha accompagnata al mare in piena notte, che ha portato rose sulla tomba di Allison, che le ha poggiato la felpa sulle spalle fradicie, che non ha fatto domande e annuisce e chissà cosa capisce. "Perchè sei tornato?" "Perchè ero solo e, dopo aver trovato un branco, stare solo è insopportabile. Ti scava dentro, la solitudine, sai? È peggio dell'amore e della gelosia. È persino peggio del dolore". E chi può saperlo meglio di lui? "Lo so". Isaac le crede: c'è qualcosa, in questa Lydia, che gli fa venir voglia di stringerla e proteggerla - forse è che piange da ore e non cerca di nasconderlo o che il puzzo della morte lo porta come una gabbia, ma comunque a testa alta o, più probabilmente, che Allison l'ha persa anche lei come l'ha persa lui e con lei è più facile parlarne che con Scott. ~ Il mare è una distesa blu notte e Lydia a volte si chiede come sarebbe annegare. Non spesso, solo le volte in cui il fiato s'incastra in un grido e le orecchie ronzano di urla spettrali. Solo quando pensa che, a far la lista dei pro e dei contro, Allison e la nonna son dall'altra parte. Isaac arriccia il naso. Lydia si chiede che odore abbia la morte, se sia fetore di cadavere in decomposizione o il petrichor della terra annegata di lacrime o di qualcosa di completamente diverso. "Mandorle e zucchero: dolce al punto da dare la nausea". È profondamente sbagliato: la morte non può essere dolce, nemmeno dolciastra. È profondamente giusto: a far la lista dei pro e dei contro, Allison e la nonna sono dall'altra parte. Non parlano più finchè Isaac, fuori dal nulla, se ne esce con: "Mi devi un appuntamento". Lydia lo guarda perplessa, un sopracciglio inarcato e la superiorità tinta in viso - solo che è stanca e quindi perde efficacia: "Prego?", domanda, chè non se lo ricorda nemmeno, d'avergli dato due di picche una vita fa. "Ora ho una macchina.", conclude lui alla fine del riassunto e lei s'irrigidisce, chè s'era scordata della sua macchina infestata di Allison. "C'è un codice che vieta di uscire con il ragazzo della propria migliore amica." e, se non dice d'esser valido anche quando lei è morta, non ha realmente importanza: Allison resta la sua migliore amica. "Non l'hai fatto lo stesso quando Allison stava con Scott?" "Allison non stava con Scott." - per quanto possa essere esistito un momento del genere, in cui le loro anime non si siano appartenute, non abbiano anelato l'uno per l'altra ai lati opposti della guerra che altri avevano scatenato per loro. Isaac ride una risata amara e Lydia sente un moto di dolcezza improvvisa investirla: ha sentito i suoi ultimi istanti, il fianco e le viscere bruciare per la ferita, il sangue che fluiva via insieme al futuro; ha sentito i suoi ultimi sussurri - per lei e per suo padre e per Scott e nulla per Isaac. Isaac ch'è sempre stato secondo e, il vincitore, l'ama d'un amore incondizionato. Lydia non s'accorge di star sorridendo finchè sente i muscoli tirare - è un gesto così estraneo, l'ha fatto così poco - e pensa che qualcuno potrebbe innamorarsi del suo sorriso. Pensa che Stiles s'è mezzo innamorato delle sue lacrime. Pensa che un appuntamento non è un matrimonio e che è notte, ha freddo, il sale le appiccica pelle e capelli e si sente sporca. Pensa che la morte non riesce mai a lavarla via e che desidera solo chiudere gli occhi. Pensa che l'ha trovato a portare rose sulla tomba del suo primo amore e che l'ha portata al mare senza fare domande e che se annuisce come se capisse è perchè capisce per davvero. Pensa che nulla è peggio della solitudine e senza Allison solitudine è solo ciò che le è rimasto. "Va bene.", concede, il tono magnanimo d'una Regina buona, un nuovo sorriso quando lo sente ripetere, sconvolto e sorpreso: "Va bene!?" "Hai una macchina, anche se, tecnicamente, non è tua. È qualcosa a cui dovrai rimediare, prima o poi.", chè ci sono solo così tante volte in cui può trovarsi infestata da Allison senza impazzire di dolore. ~ Il mare se lo lasciano alle spalle che ormai è un nuovo giorno e il cielo è più azzurro che blu e quando tornano a casa il sole comincia a svegliarsi. Isaac sente la stanchezza pesarle sulle spalle, gliela vede negli occhi arrossati. Ha poco più di due ore prima di doversi alzare per andare a scuola e, dall'occhiata che gli rivolge, si aspetta di vederlo lì. "Lydia.", la chiama prima che chiuda la portiera, un'urgenza che gli punge il cuore e gli fa uscire le parole di getto: "Non andare da sola. Al mare, dico, non andare da sola". Non le dice che, con la testa sott'acqua, c'è rimasta per un tempo infinito e che per un singolo, estenuante minuto, ha pensato di doverla salvare. "Vorrà dire che dovrai essere disponibile con un preavviso molto limitato". ~ Forse un giorno glielo dirà che, nella lista dei pro e dei contro, Allison e la nonna sono dall'altra parte. Forse dopo questo appuntamento e dopo un altro e dopo il mare per una, due, tre volte. Forse quando potrà chiudere gli occhi e sentirsi al sicuro. Forse quando non avrà più importanza.