forma.
Il Dottore non sa negarle niente, non dopo averle già negato tutto - una vita normale e dalla parte giusta del tempo - e, a mezza voce, inizia a raccontare. | Le dice che c'è un segreto che nessuno sa: tutte le storie d'amore sono storie di fantasmi. O forse lo sanno tutti, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo. Nemmeno lui - e dov'è la novità? Però, anche se le storie d'amore sono storie di fantasmi, non vuol dire che non siano belle. Solo che sono tristi - e il Dottore sa meglio di tutti che bello e triste non si escludono a vicenda. River ascolta attenta (e non lo sa, lui, che Mel ascoltava allo stesso modo le storie di sua madre quando, bambina, sognava le avventure del suo Uomo Stropicciato), chè le verità del mondo le conosce anche lei e non ha paura di spezzarsi il cuore pur di affrontarle. C'era una volta, infatti, una donna che amava un uomo riamata. Solo che era tutta al contrario, la loro storia, e il tempo è tiranno soprattutto con chi ha la presunzione di esserne Signore. Era stato bello, però, e loro erano stati felici nella tristezza. Avevano corso e combattuto e riso e pianto. Avevano vinto e perso. Si erano fatti la guerra e la pace e l'amore. Poi, lei era morta, ed era finito. "Solo che, per lui, era morta da subito, dal primo giorno in cui l'aveva vista. Lei era un fantasma e lui si era innamorato lo stesso". E forse era stato stupido, però era stato bello. "E non se ne è mai pentito". River sorride, la testa sulle ginocchia, una bambina che sta per addormentarsi. Nelle orecchie e nei sogni ci sono Astronauti Impossibili e Ragazze Che Hanno Aspettato, Centurioni Solitari e Scatole di Pandora. Ci sono un'albero sotto il cielo più brillante dell'universo e Torri Cantanti, amici che stan finendo di costruire dighe da un'eternità e statue votive sull'Isola di Pasqua. Ci sono il tempo e lo spazio racchiusi in un diario blu dalla copertina sgualcita e pieno di storie e un uomo un po' matto che non va mai dove vorrebbe andare, ma sempre dove è necessaria la sua presenza. | Quando riapre gli occhi, il Dottore è solo, la sua voce che si perde nell'immensità labirintica del TARDIS e le guance rigate di lacrime. Il fantasma è sparito: non c'è mai stato, naturalmente, solo un gioco della sua mente troppo stanca e troppo vecchia, dei suoi cuori troppo soli e troppo pieni. Che assurdità, davvero: come se potesse mai essere reale, River Song vestita di bianco! Che poi, vestito? Sembrava più una tenda o un pastrano o - o qualsiasi cosa tranne un vestito! Ridicolo. Assolutamente ridicolo. (E proprio perchè è ridicolo, proprio perchè forse, invece, è vero, s'arrischia a dirle che: "Ti amo. Sempre e completamente. Più di qualsiasi altro nell'universo").