I personaggi di cui scrivo non mi
appartengono e non ho contatti con loro. Non pretendo di descriverli come sono
in realtà, né di descrivere situazioni realmente vissute da loro.
Quanto scrivo non è a scopo di lucro.
Le mie sono opere di fantasia e rivendico
i miei diritti su esse solo in quanto sono state partorite dalla mia
immaginazione.
Vieto espressamente di riprodurre quanto
scrivo in qualsiasi altro contesto senza il mio esplicito consenso.
La canzone è Alone part II di Alan Walker
& Ava Max. I diritti appartengono ai legittimi proprietari e usandola in
questa fan-fiction non ci guadagno niente.
ALONE (WE’RE NOT)
La voce di Chan interruppe la musica che stava arrivando dalla
sala registrazioni.
Tutti smisero di seguire il ritmo come facevano di solito,
quando Chan diventava anche il loro dj senza neanche esserne cosciente, si
guardarono allarmati per qualche secondo, poi si precipitarono nell’altra
stanza mollando quello che stavano facendo.
«Che è successo??» chiese
Han.
«Sedetevi, ascoltate!!!»
Il sorriso solare di Chan
era addirittura abbagliante in quel momento.
«Sedetevi!!!»
ripeté vedendoli imbambolati.
Minho lo fissava serio,
«Chan, tutto ok?»
«Va tutto benissimo! Capirai!
Sei il più vecchio dopo di me, dai il buon esempio?»
Effettivamente, come Minho
prese posto, gli altri lo imitarono prontamente, ancora lanciandosi occhiate perplesse.
Forse Chan aveva finalmente
trovato il modo di fondere un testo con una base… anche se nessuno di loro
ricordava che ci fosse qualcosa in sospeso che aveva creato problemi in quel
senso.
«Ascoltate bene le
parole! La conosciamo tutti questa canzone e, dannazione, ho realizzato
solo adesso!!!»
E infatti la riconobbero
subito tutti.
We were
young, posters on the wall
Praying we're
the ones that the teacher wouldn't call
We would
stare at each other
'Cause we were always in trouble
And all the
cool kids did their own thing
I was on the
outside, always looking in
Yeah, I was
there but I wasn't
Hyunjin e Han furono i primi a realizzare e sussultarono, ognuno di
loro trovò uno sguardo pronto ad intervenire: Felix e Minho.
Seungmin e I.N. si stavano fissando increduli.
Changbin fissava senza parole Chan, che restituiva lo sguardo felice.
Era vero, prima di incontrarsi ognuno di loro era concentrato su altro,
ma non si sentiva nel posto dove doveva essere.
Lo avevano detto tante di quelle volte, quando parlavano di gratitudine
per essersi trovati.
«Non è possibile» soffiò I.N. «eppure la so a memoria…»
«A chi lo dici…» mormorò Han.
Si trovarono a sorridersi, increduli e cominciarono a cantarla.
Insieme.
They never
really cared if I was in
We all need
that someone
Who gets you
like no one else
Right when
you need it the most
We all need a
soul to rely on
A shoulder to
cry on
A friend
through the highs and the lows
I'm not gonna make it alone
La-la-la-la-la la
La-la-la-la-la 'lone
I'm not gonna make it alone
La-la-la-la-la la
La-la-la-la-la 'lone
Balzarono tutti in piedi a braccia aperte cantando ormai a squarciagola,
felici in quella sensazione di appartenenza, di sicurezza, di coscienza che
ognuno di loro aveva almeno sette spalle sulle quali piangere, all’occorrenza.
Then I saw your face, your forgiving
eyes
Looking back at me from the other side
Like you understood me
And I'm never letting you go, oh
We all need that someone
Who gets you like no one else
Right when you need it the most
We all need a soul to rely on
A shoulder to cry on
A friend through the highs and the lows
I'm not gonna
make it alone
La-la-la-la-la
la
La-la-la-la-la
'lone
I'm not gonna
make it alone
La-la-la-la-la
la
La-la-la-la-la
'lone
Se la cantarono a squarciagola gli uni con gli altri, abbracciandosi e
ridendo come bambini.
Anche Minho si era completamente sciolto.
Si trovarono in cerchio e si indicarono gli uni con gli altri per la
parte finale, perché era vero: ognuno di loro rappresentava esattamente questo
per gli altri.
'Cause you are that someone
That gets me like no one else
Right when I need it the most
And I'll be the one you rely on
A shoulder to cry on
A friend through the highs and the lows
I'm not gonna
make it alone
La-la-la-la-la
la
La-la-la-la-la-la
'lone
I'm not gonna
make it alone
La-la-la-la-la
la
La-la-la-la-la-la
'lone
I'm not gonna
make it alone
Si unirono in un unico abbraccio, con le lacrime agli occhi…
I'm not gonna
make it alone
… perché erano tutti insieme e stavano facendo qualcosa che li rendeva
felici.
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NOTE:
È un pezzo che non scrivo.
Quindi il fandom è nuovo, ma la sfida (con me stessa) è sempre la
stessa: vediamo se ne sei ancora capace.
Scriverla è stato emozionante e fluido.
Mi ci voleva proprio.
Ho scelto l’amicizia come sfondo.
L’amicizia è una storia d’amore senza sesso. Un atto d’amore
disinteressato verso un’altra persona.
Significa esserci, farsi carico dei momenti brutti e elevare quelli
belli.
Sì, in un certo senso è come un matrimonio, perché è un legame che si
forma e cresce nel tempo, senza niente di veramente tangibile all’inizio.
Non vi è niente di realmente concreto, di scambio, nella sua realizzazione,
all’inizio: il tempo, i pensieri.
Sai di avere un* ver* amic* quando ti trovi a
piangere davanti a l*i senza vergogna e le sue lacrime non ti mettono in imbarazzo,
ma l’unico tuo pensiero è come fare ad asciugarle. E fermarle. Perché fanno male
anche a te.
Vanno tenuti stretti gli/le amic*, quell* che non si preoccupano dell’ora, quell*
che ti alzano di peso se fai una cazzata, ma chiunque altro deve solo provare a
sfiorarti e si trova sbranato vivo.
Essere davvero amic* di qualcuno è un atto di
coraggio. Non metti in gioco il tuo corpo, metti in gioco la tua anima.
Mi sono fatta l’idea che questi ragazzi fanno una vita che se non
fossero amici non sarebbero durati abbastanza da attirare la mia attenzione.
Detto questo, dire che seguo gli Stray
Kids è come definirmi una pilota perché guido un 125.
Conosco diverse canzoni, li ascolto, i video che preferisco di loro
sono i practice dance e quelli delle fan.
Non mi ricordo le loro date di nascita (ma sono andata a vederle), mi
incasino con i cognomi, ho finalmente imparato a distinguerli l’uno dall’altro
e a chiamarli per nome praticamente un paio mesi fa… ma vederli ballare e
sentirli cantare mi… placa.
Quando li ascolto stacco la spina.
Se credessi al caso, sarebbe un esempio perfetto: sono letteralmente
inciampata su Maniac scrollando su Instagram. La
prima domanda che mi farei è: come c’è finito nelle suggerite?
Ma non credo al caso.
Avevo bisogno di un rifugio, di un parafulmine, di qualcosa da
sviscerare che mi tenesse occupata la mente.
Sanno cantare, sanno ballare, sanno scrivere canzoni. Sono fuori di
testa e per questo anche geniali.
Filotto.
Mi hanno fatto ridere fino alle lacrime in un momento in cui le lacrime
pensavo di averle finite a furia di piangere per altro.
Quindi gli sono anche grata, a questi 8. Ho pensato di restituire
qualcosa con una delle cose che (ancora) più amo fare: scrivere.
Se ho un preferito? Più di uno. Li adoro. Ognuno di loro mi ricorda
qualcosa di me. Sarà che ho il doppio degli anni della maggior parte di loro.
Perdonate la (probabile) toccata e fuga, dovevo ricominciare da qualche
parte…
Grazie per essere arrivate a leggere fin qui.