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Autore: Fiore di Giada    13/03/2023    0 recensioni
[From 18/6/2012 to 19/6/2012]
Altra reliquia della mia quasi ventennale attività di fanwriter.
E' un crossover mai concluso Naruto/Saint Seiya.
Jiraiya, durante lo scontro contro Pain, precipita in acqua.
Dove finisce?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sea Dragon Kanon
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Il giovane, oltrepassata la Main Braidwinner, raggiunse il tempio di Poseidone.
Con passo solenne e regale, salì la rampa d'accesso al tempio e si approssimò all'ingresso della struttura.
Due soldati, vestiti di semplici armature a scaglie, con solerzia batterono le lance sul duro marmo, che risuonò d'un rumore sordo, simile a quello di un sasso lanciato in uno specchio d'acqua.
Il generale rispose al saluto con un lieve cenno della testa ed entrò nel tempio.
-Bene, tra poco sarai salvo. Resisti ancora un po'.-sorrise fissando il viso di Jiraya, distorto in una straziante maschera di sofferenza.

Percorse il pronaos e, dopo qualche istante, si fermò dinanzi al naos.
Su un altare di marmo di forma troncopiramidale era posata un'anfora aurea a volute, che brillava d'una lieve energia cosmica.
Kanon, con solerzia, si chinò e posò il corpo del ninja leggendario sul duro pavimento del tempio.
Un gemito si liberò sulle labbra dell'anziano combattente. Percepiva ancora quel freddo contro la sua schiena... Dove era finito?
I suoi occhi non riuscivano quasi più a distinguere le forme...
Eppure, voleva sapere!
Voleva capire!
A chi apparteneva quell'ombra che aveva veduto pochi istanti prima?
-Cavaliere del Dragone del Mare, hai dunque qualcosa da dirmi?-La voce di Poseidone risuonò vigorosa nel tempio, quasi cercasse di distruggere il soffitto e di liberarsi nelle profondità dell'azzurro abisso.
Kanon, con solerzia, chinò la testa.
-Sì, mio signore. Come lei ben saprà, c'è stato un sommovimento nel regno degli Abissi, ma non ha portato ad alcun assalto di altre divinità. Posso dirvelo perché tale fenomeno è avvenuto dinanzi alla colonna da me custodita.-spiegò.
-Che cosa è successo precisamente?-si informò Poseidone.
Kanon trattenne a stento una imprecazione. Ma perché doveva obbedire ad un dio tanto sciocco?
Perché doveva fingere una obbedienza e una fedeltà lontane dal suo animo?
-Nel cielo del regno degli Abissi, mio signore, si è aperto un varco dimensionale e, accanto alla mia colonna, è precipitato il corpo di quest'uomo. Non credo che sia un cavaliere di Hades o di Athena. Manca di una qualsiasi armatura e, inoltre, non ci sono stati fenomeni rilevanti dopo il suo arrivo.-affermò con voce pacata.
Il silenzio, per qualche istante, gravò sul tempio, quasi fosse presagio di una prossima tempesta.
Pensieri turbinavano nella mente di Kanon. Quando doveva parlare con il dio dei mari, quei momenti di quiete lo turbavano e non sapeva spiegare la ragione di tale ansia...
-Gli altri generali sono stati avvertiti di questo evento, presumo.-osservò il dio dei mari.
-Sì, sommo Poseidone. Mi sono preso la libertà di avvertire gli altri generali affinché, in caso di attacco, fossero pronti a reagire nel modo più opportuno.-affermò il giovane custode della colonna dell'Atlantico del Nord.
-Sì, hai preso la decisione migliore dragone del Mare. Dimmi però qual è la tua opinione su quest'uomo.-chiese il signore degli Abissi.
-Vede, io penso che si sia aperto tra il nostro mondo e un altro un varco dimensionale, come quello che accade a me quando uso il Golden Triangle e quest'uomo sia precipitato da un altro universo.-spiegò Kanon.
Il dio, per qualche istante, tacque, come se riflettesse sull'ipotesi formulata dal generale.
-Sì, è una ipotesi plausibile. Tuttavia, io desidero che quest'uomo diventi mio generale. Sento nel suo corpo, per quanto ferito e sofferente, un potere immenso e potrebbe essere utile al nostro obiettivo.-dichiarò la divinità.
-Avevo pensato che lei potesse trovare quantomeno interessante quest'uomo. Per questo l'ho portata nel suo tempio. Volevo una conferma a questo mio sospetto.-mormorò Kanon. Il dio dei mari aveva i suoi stessi interessi... E questo favoriva i suoi piani...
-Posso sempre fidarmi di te, generale del Dragone del Mare. Ora ascoltami, ho bisogno di te perché quest'uomo possa essere salvato.-gli spiegò il dio dei mari.
-Mi dica, mio signore.-assentì Kanon prontamente.
-Io posso salvare quest'uomo, ma ho bisogno del tuo corpo affinché il mio cosmo possa esprimersi nel migliore dei modi. Da quando il mio corpo mitologico è scomparso, i miei poteri divini sono molto limitati e solo tramite un corpo fisico posso manifestare il mio potere.-spiegò il dio.
-Sono pronto, mio signore. Mi dica cosa devo fare.-chiese Kanon risoluto.
-Posizionati dinanzi al mio altare. Al resto penserò io.-gli ordinò il dio e il giovane obbedì.

Un fiume di energia azzurra sgorgò dall'anfora di Athena e, impetuosamente, si abbatté sul corpo di Kanon, simile ad un'onda che sferza uno scoglio.
Il giovane strinse i denti, trattenendo a stento un gemito. Nonostante la protezione della scale, il suo corpo era come se fosse stato pervaso da un fuoco possente... Gli pareva che le sue cellule esplodessero...
L'energia di un dio era davvero immensa...
-Non posso arrendermi.-mormorò il cavaliere e fissò lo sguardo sul corpo di Jiraya, scosso da sussulti di dolore. L'energia di Poseidone stava pervadendo il corpo di quell'uomo... Gli pareva quasi, in quello sfolgorio d'acquamarina, di scorgere la rigenerazione del braccio perduto...

Sento nel mio corpo un'energia possente, divina.
Il mio corpo è scosso da sussulti dolorosi.
Vorrei urlare, ma la voce non esce da questo corpo ferito.
Vedo ancora quella figura sopra di me...
Eppure, il potere che sento non è suo.
Che cosa sta succedendo? Dove sono?

Qualche minuto dopo, cessò l'emissione di energia cosmica.
Kanon, provato, barcollò vistosamente. Era stata una prova durissima, ma ne era uscito vincitore.
La sua determinazione aveva ancora una volta prevalso.
Fissò il corpo di Jiraya, ancora abbandonato sul duro pavimento del tempio. Era ancora privo di sensi, tuttavia era scomparsa ogni ferita dal suo corpo e il suo braccio era stato rigenerato...
Era pronto a trasformarsi in un generale del signore dei Mari.
Un sorriso baluginò sulle labbra sottili del giovane. Quell'uomo sarebbe stato fedele a lui, non a Poseidone...
Lo avrebbe tramutato in un perfetto suo sottoposto...
-Dragone del Mare, sei molto provato, tuttavia, quando ti sarai ripreso, ho intenzione di darti un compito.-iniziò il dio dei mari.
Kanon si terse il sudore sanguigno che stillava dalla fronte e mormorò:-Sono pronto.-
-C'è un'armatura che non è stata ancora risvegliata ed è quella dello Stretto di Gibilterra, il leggendario confine del mondo, ove mio nipote Eracle innalzò le due colonne, che, per tanti secoli, costituirono il limite oltre il quale l'uomo non poté andare. Ascoltami, Dragone del Mare, voglio che tu addestri quest'uomo all'uso del cosmo e che, quando sarà giunto il tempo opportuno, lo accompagni alla prova per la conquista della scale. Sono sicuro che ne sarà degno.-affermò Poseidone.
-Obbedisco, mio signore.-rispose semplicemente il custode della colonna dell'Atlantico.
-Ora puoi congedarti. Portalo dinanzi alla tua colonna.-ordinò Poseidone e il silenzio gravò triste sul tempio.

Il giovane, preso tra le braccia il corpo dell'anziano ninja, si recò dinanzi alla sua colonna.
Sorrise beffardo. Aveva ancora un atto da compiere prima di cominciare l'addestramento di quel guerriero...
Con attenzione, lo appoggiò alla sua colonna e una lieve aura cosmica abbracciò i due uomini.
-Ci mancava solo questa.-mormorò. Nella mente del guerriero svenuto non scorgeva alcun ricordo... Oltre ai ricordi di quello che era stato, aveva probabilmente perduto la conoscenza delle tecniche che gli avevano dato quel potere...
-Deve essere stato il passaggio dimensionale a cancellargli tutti i ricordi. Poco male, non avrò necessità di tecniche invasive per fargli dimenticare il suo passato. Comunque, meglio sigillarli.-si disse.
Puntò il pugno contro il capo dell'uomo, estroflettè il braccio, scandì:-Genromaoken!-
Jiraya, come colto di sorpresa, spalancò gli occhi, poi perdette nuovamente i sensi.

Qualche istante dopo, l'anziano riaprì gli occhi.
-Cosa è successo? Dove sono?-si domandò sgomento alzando la testa. Non riconosceva quel mondo...
Sopra la sua testa scorgeva un cielo che sembrava un mare...
Eppure, attorno a sé sentiva l'aria...
Ma dove era finito?
Si alzò, barcollando. Ricordava di essere stato ferito, ma da chi?
E perché era appoggiato ad una colonna di marmo?
E, soprattutto, perché il suo corpo era privo di ferite?
A chi apparteneva l'energia che l'aveva strappato alla morte?

-Come ti senti?-La voce, apparentemente gentile, di Kanon interruppe le meditazioni del sannin.
Il più anziano, sentendo quelle parole, si voltò e fissò il giovane uomo.
-Chi... Chi sei? Dove sono?-domandò sorpreso. Non riusciva ad associare a quel volto, dai lineamenti regolari, alcuna persona a lui conosciuta...
Un sorriso distese le labbra del custode della scale di Dragone del Mare.
-Io sono colui che ti ha strappato alla morte. E il mio nome è Kanon, padrone dell'armatura di Dragone del Mare e custode della colonna dell'Atlantico del Nord.-
Jiraya, con un gesto colmo di dolore, si portò una mano alla testa.
-Queste parole non mi dicono niente... Mi sento la mente vuota...-commentò con un sospiro. Non ricordava assolutamente nulla... Si sentiva come avvolta da una densissima cortina di oscurità...
-Qual è il tuo nome?-domandò ad un tratto il guerriero più giovane. Il Genromaoken, colpo dei cavalieri di Gemini e dei custodi del Grande Tempio, aveva svolto il suo compito...
Avrebbe potuto modellare la sua mente...
-Io... io non mi ricordo...-sussurrò dolorosamente il guerriero. Quel senso di vuoto si ampliava dolorosamente nel suo cuore e nella sua mente...
Kano, dolcemente, sorrise.
-Bene, tu da oggi sarai Nakes, custode della scale dello stretto di Gibilterra.-
   
 
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