Canto sabato santo in questa lingua che ha molti significati , versi senza senso , immagini germoglianti, sentimenti primaverili, , miti antichi nati in altre regole grammaticali . Parole che custodiscono molti sapere. Parole con braccia serrate , sopra un cuore di pietra, tra il dire ed il fare che s’infiamma. Invano , gioco con le mie rime in vari amori senili. Avanza il tempo e non trovo la forza per capire il prossimo, ora mi ridestò in piedi , attraverso metriche poco usate.
Immagino di divenire un agnello, vedo cambiare la mia pelle, mi trasformo in nuove arcane figure , angeli, demoni . Alcuni bambini, giocano sulla sabbia lungo spiagge infinite , bagnati dalla pioggia primaverile , in un crescendo di parole incomprensibili . Eterna innocenza , sensazioni corporali. Il corpo si trasforma nell’amore. Immagino altri mondi possibili , mentre evado da questa mia dimensione poetica, da questa pazzia ,nata in piazza ,strade dai denti aguzzi , ove vari dannati dormono , strade senza sassi , senza udire, nessun canto di salvezza. Un angelo riposa sopra una statua di marmo bianco. In questa lingua naturale, mi trasformo , attraverso altri versi possibili . Ed oltre ogni inganno ,non conosco una via per giungere a questa salvezza, attraverso questo strano verso, nato dentro di me. Ora io fingo , fuggo , ritorno ,dove tutto ,aveva potuto avere inizio ,dove tutto si tramutò in mille ipotesi . Parole in fila pronte a lottare , con un cuore infranto , con una croce accanto , con te che parli alle stelle, sotto lune immaginarie in universi sconfinati ,divenire nell’inverosimile . Cercando un senso a questa guerra , pronta ad esplodere. Navi solcano il mare del nord, vanno verso altri lidi ed altre sponde , vanno verso altre terre , vanno a combattere per una dignità che non ha più braccia.
Io ,ora cosa debbo pensare ,cosa debbo inventarmi, devo rincorrere l'onda di questo mare sporco di sangue. Devo ingoiare parole mai dette, d’ ignoti poeti, assaporare languide carezze, baci , sussurri, tutto svanisce, scema in questa scena, ed io corro all'interno del corpo d'una città che balla, abbracciata ad una chimera ubriaca di poesie e d'arte . Quando la guerra avrà inizio, quando i cannoni canteranno , ed il cielo diventerà oscuro . Pasqua senza certezza, senza carezze , resurrezioni ed altri misteri nel vento , le passioni mi conducono a cercare nel fluire di un divenire ,tra vecchi sepolcri . Agnelli sgozzati , uova schiacciate , occhi pieni di lacrime, sul dorso d'un asinello, il messia, passa , mentre la folla grida Shalom E la voce del popolo , si diffonde per le strade piene di soldati , piene di rancore per questa vita infame.
Strani versi, perire come l'agnello appeso a testa giù. Questo cuore, batte lento ,tanto lento, fragile come una voce innocente nell'eco dei monti . Ascolto me stesso nell’ossesso del mio verso strisciante , piumato , purulento, ascolto la voce degli angeli , nell’eco della rivolta , la guerra, l’angelo benedetto . Soldati ai confini di una linea indelebile , fermi in arme . Tanti soldati ,simili ad una mandria di cavalli . Tanti come le dita delle mani di Dio. Tanti come i canti che s’odono nel pianto di una madre bagnata dalle lacrime di tante vittime . Guerra, galleggia, naufrago in una scialuppa , ignobile vita, ignuda , riversa sulla sabbia ,sporca di sangue, in versi che salgono verso l'alto, verso un nuovo mondo, nella dolcezza di un divenire legato a molte lingue.
Son felice, forse folle, forse sarò salvo e ritornerò a casa con i miei tanti dubbi, racimolati lungo la strada. Salvo in questo guazzabuglio , incomprensibile . Eccomi son qui, su questo calvario non mi vedi , si ricomincia, seduto sopra una pietra santa, tra tanti dolori, dopo la guerra , mentre il mondo intero , attende tu risorga dal male generato . Attendere, tu ritorni a pregare ed io nel vento, ascolterò le voci sparse, perdute nel tempo ,in quell’amore proibito ,rincorso per tanti giorni gloriosi, colorati, tinti di tanti sorrisi , fatti d’amore giovanili. Sabato santo, quale croce, pesa sulla mia coscienza di padre ,di uomo che sogna vicino al mare, una vita diversa , intrisa di versi , pieni di sentimenti. Nati da canti, caduti, goccia dopo goccia , come lacrime, salate , lungo un pallido viso coronato di spine . Croce senza tempo , ogni cosa ritorna , ritorna con le parole , con l'onda dei ricordi ed il mare, ci bagna con le tante domande, naufraghe in noi. Siamo in tanti , tutti in fila ,pronti a passare a nuova vita, pronti ad essere uccisi ,appesi per il collo come agnelli fuori una macelleria.
Sabato santo , qui difronte al mare , seduto su un sasso , cercando la verità in me , varie risposte, attraverso i miei versi. Chete parole bugiarde, simile ai tuoi baci ,simili alle mie illusioni, simili ai tuoi pensieri che liberi volano via verso altri lidi, attraverso tanti destini , congiunti, tutte allo spirito santo. Le campane ,risuonano lontano nel fiato delle trombe, tra chitarre elettriche, mandolini acuti , la festa di questa primavera , di questo divenire, verso una sola vita che ci conduce, verso il padre , nel suo spirito ,nel suo corpo che ci sazia con la carne di questo giovane agnello.