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Autore: impostor    08/04/2023    0 recensioni
Siamo davvero sicuri che Clopin sia solo a capo del popolo degli zingari a Parigi? E se Frollo si fosse macchiato di un altro crimine?
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claude Frollo, Clopin, Esmeralda
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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                                                                                                                    LA REGINA DEGLI ZINGARI
POV CLOPIN
“A che devo l’incontro con il principe degli zingari prima del tramonto?” “Devo proteggere una donzella dal terribile campanaro di Notre-Dame” rispondo a Quasimodo, è oramai diventato un eroe ma è prima un mio caro amico. “Esmeralda e Febo sono già sopra” mi dice spostandosi dal portone della cattedrale, entriamo e non posso non stupirmi dinanzi a tanta bellezza; “Clopin che ci fai qui?” Esmeralda è la prima ad accorgersi della mia presenza. “Passavo di qui e una visitina al mio caro amico mi sembrava la cosa giusta da fare” rispondo alzando le spalle, Djali si avvicina per ricevere una grattatina tra le orecchie che le concedo volentieri; “Accomodati” Quasimodo fa il bravo padrone di casa ed io faccio il bravo ospite, il capitano delle guardie Febo non si espone mai più di tanto in mia presenza. Nessuno di noi parla per un po', non so bene se il silenzio mi è amico o nemico stasera, “Ti ricordi dove dobbiamo andare stasera?” “Solo il fatto che tu possa pensare che io mi sia dimenticata lo considero un’offesa” gli sguardi dei due uomini sono su di noi. “Scusami” sussurro mentre le braccia di Esmeralda mi circondano “E’ un anno preciso oggi” dice lei, i suoi occhi lucidi esprimono l’emozione di entrambi “Lo so bene, mi manca” “Manca tanto anche a me” ribatto nostalgico, era l’amore della mia vita. “Chi ti manca?” stasera anche il capitano è in vena di parlare, non so bene a chi ha rivolto la domanda ma rispondo io per entrambi “La nostra regina, ti sei mai chiesto perché sono il principe e non il re degli zingari?” stavolta la domanda la faccio io. Febo scuote la testa, naturale mi dico, non ha tempo per porsi queste domande inutili “Perché?” questa domanda la fa Quasimodo “Perché prima c’era una regina” la voce di Esmeralda è incrinata, lei e Nyx erano tanto legate, sorelle è riduttivo per descrivere il loro rapporto. “Una donna a capo del vostro popolo?” il capitano non è all’avanguardia con i tempi “Oh sì capitano, volete sentire questa storia?” Nyx diceva sempre che nessuno era più bravo di me nel raccontare le storie. “Non sarai così crudele da lasciarci in sospeso” mi provoca Quasimodo “Clopin il cantastorie, pronto a tagliare la gola a chiunque lo meritasse” inizio io assumendo un tono tetro “E’ stata lei a darmi questo titolo, la regina degli zingari” continuo, ho catturato la loro attenzione. “Siamo cresciuti insieme, era due anni più piccola di me eppure sembrava averne molti di più, è sempre stata determinata, da quando ha deciso di salvare una bambina di tre anni in una casa in fiamme a soli sei anni, quella bambina è proprio la ragazza che è seduta accanto a te capitano” il mio discorso si interrompe per pochi secondi, quanti servono per metabolizzare ciò che ho appena detto. I due stentano a credere a ciò che sto dicendo eppure non mi dimenticherò mai l’espressione di Nyx, l’ha sempre caratterizzata, era l’unica capace di convincermi a fare le cose più folli. “Figlia del nostro capo, eccelleva nel tiro con l’arco, con la spada, nel combattimento corpo a corpo, nell’andare a cavallo, a parlare per farsi ascoltare e a ballare, era lei la meraviglia della Francia” l’imparzialità non è mai stata una mia dote ma quando si parla di lei non si possono non elogiare tutte le sue qualità. “Suo padre è stato arrestato da Frollo, sua madre è morta di parto; erano rimasti lei e il fratello gemello, legati per la vita; solo la morte poteva separarli” Esmeralda sa bene che si sta avvicinando la fine della storia, ecco perché inizia di nuovo a guardare a terra. “Infatti Frollo uccise il suo gemello, lei lo vendicò e prese il comando, nonostante i dubbi iniziali si è rivelata essere un ottimo capo, un modello a cui ispirarsi, tutti erano fedeli alla regina, nessuno osava oltraggiarla” eccola qui la prima lacrima di Esmeralda. “Poi però, una sera lei ed Esmeralda decisero di andare a ballare, lo facevano sempre, allieva e maestra, uno spettacolo da guardare; Frollo si era invaghito della regina, non c’era più niente a distrarlo, lei era la sua ossessione” il pensiero di quel bastardo mi fa ancora contorcere lo stomaco. “Mesi oramai che la pedinava quasi nelle strade della città, la supplicava nonostante i suoi sensi di colpa, tutto è nato da un da un balletto alla festa dei folli, da lì quel maledetto giudice voleva solo lei, nemmeno la ricerca della Corte dei Miracoli era più di suo interesse, solo lei” quante volte Nyx ha sorriso quando le parlavo di come l’avrei protetta da quel maledetto. “Ballavano loro due, al ritmo del tamburello di Esmeralda e alla luce della luna, era però arrivato il momento di tornare a casa, è rimasta da sola per dieci minuti, nessuno sa cosa sia successo in quell’arco di tempo così breve” a ripensare a quella sera il cuore mi si stringe nel petto, le avevo detto che era tutto libero, che potevano andare liberamente a ballare. “So solo che è tornata con Esmeralda in sella al suo fido destriero, qualcosa non andava però, c’era troppo rumore, erano arrivate le guardie” ricordo come se fosse ieri la corsa disperata verso la sua tenda, il campanaro e il capitano sono presi dal mio racconto, Esmeralda invece continua a guardare le creazioni di Quasimodo cercando di trattenere le lacrime. “Passava il tempo e nessuno arrivava, eravamo tutti armati ma nessuno fece irruzione quella notte. Tutti noi tornammo ai nostri impieghi, però mancavano ancora loro due, gli uomini più in gamba le cercarono in lungo e in largo per tutta la Corte, nessuno le trovò” il mio senso di colpa cresce ad ogni parola. “Io corsi fino ad arrivare alla sua tenda, fu lì che trovai Esmeralda stesa a terra in lacrime, temetti il peggio per lei ma mi accorsi che era salva, nessun segno di lotta, alzai lo sguardo e vidi il letto della regina con il lenzuolo insanguinato” ci guardiamo per cinque intensi secondi io e lei, il dolore non è mai guarito. “Avvisai tutti, cercammo per tutta Parigi, lei non c’era, era sparita insieme al suo destriero nel buio della notte, presi io il comando del popolo come voleva la regina ma a distanza di un anno non ci sono ancora tracce di lei” finalmente concludo il discorso. “Stavate insieme vero?” chiede Quasimodo dopo vari sospiri anche da parte del capitano, non ho la forza di rispondere, annuisco con lo sguardo rivolto al pavimento ligneo. Il silenzio ci circonda, nessuno di noi ha la voglia di continuare il discorso. Non so quanto tempo dopo si sente una voce urlare “Capitano!” prolungando il suono della “o”, subito Febo si affaccia alla balconata “Ribelli signore, assaltano i popolani” urla ancora la voce “Arrivo subito” ribatte Febo, guarda me e poi Quasimodo, siamo pronti ad aiutarlo. Esmeralda scende con noi, apre la porta e la scena che ci troviamo davanti è la seguente: un gruppo formato da sei o sette persone che combattono contro tre guardie “Non mi avevi detto che erano qui davanti” urla il capitano al soldato che l’ha avvertito. “Sono ladri pericolosi” dice una donna anziana accostandosi ad Esmeralda. Ci buttiamo nella mischia, ladri pericolosi ma esperti, colpisco uno al volto e vedo che un altro si sta avvicinando ad Esmeralda che ha mandato la signora in chiesa, non faccio in tempo ad urlare che una freccia lo colpisce al cuore. Il combattimento si ferma per attimo, nessuno ha capito da dove provenga quella freccia, solo una persona era così brava a lanciare frecce da una distanza ragionevole. “Perché avete smesso? Era divertente” chiede una voce, dietro di me sento una caduta, era un uomo pronto ad uccidermi, aveva la spada sguainata ma qualcuno l’ha fermato. Guardo i miei amici, sono dalle parti opposte, quella voce io la conosco bene però. È uguale alla sua. Anzi è la sua. Mi faccio da parte, vedo Febo in pericolo, non si accorto dell’uomo dietro di lui, Esmeralda urla per avvertirlo ma è inutile perché una freccia ha stroncato la sua vita. “Non si colpisce mai da dietro” dice ancora uccidendo un altro uomo. Ne sono morti già tre, ne mancano quattro che accerchiano la misteriosa figura “Avanti, quattro contro uno è sleale” sussurra avvicinandosi ad uno, “Con tre mi trovo meglio” anche questo colpo va a segno perfettamente. “Uno alla volta, chi vuole morire prima?” “Strega” non posso crederci, è lei. “Decisamente tu” si risponde da sola infilando la spada nello stomaco al tipo che l’ha definita una strega, quello è rimasto immobile; la sua spada sembra danzare tra i due uomini, colpo su colpo, ferita su ferita, uno cade a terra morto mentre l’altro le ha tolto la spada. Le guardie di Febo guardano la scena stupiti, come il capitano e Quasimodo del resto, io invece guardo il pugnale che ha estratto dalla manica, c’è una “F” incisa sopra, è Nyx. Come a voler confermare questa tesi pugnala l’ultimo uomo al collo e pulisce il suo amato pugnale con il suo mantello. Tutti esultano, non sanno chi è ma ha appena salvato la vita di tutti. Nyx pulisce anche la spada con lo stesso mantello, ha sempre odiato i residui di sangue “Nyx” urla Esmeralda abbracciandola, la furia che ha avuto fa sì che si abbassi il cappuccio del mantello, stento a credere che sia davvero qui. “Ciao Esme” sussurra lei abbracciandola a sua volta “Mi sei mancata tanto” “Anche tu” “Ti prego dimmi che stai bene e che sei reale” “Guardati attorno e vedi se quelli si muovono ancora” Esmeralda sorride tra le sue braccia e stavolta le lacrime sono di pura gioia. “Capitano come le ho dimostrato una donna può fare quello che desidera, anche uccidere” continuo a guardarla senza realizzare che la mia ragazza è viva ed è davanti a me. “Penso che lei mi debba la vita, i suoi uomini inclusi nel prezzo” “Io non avrei mai pensato…” “Capitano dica al suo soldato che se non si allontana con quella corda farà la fine dei cadaveri che i suoi compagni stanno raccogliendo” quello la guarda stupito, Nyx scherzava sempre dicendo di avere gli occhi anche dietro la testa. Febo guarda malissimo il suo sottoposto che va ad aiutare i suoi compagni “Io non voglio uccidervi, non sono un soldato, non uccido perché mi piace” “Io non l’ho mai fatto” “Capitano la prego, non racconti a me questa storia, ho visto i miei uomini morire perché erano zingari” la sua eloquenza è qualcosa di straordinario, li avevo avvertiti. “Dammi del tu, in fondo ti devo la vita” “Bene Febo, diamoci del tu” Nyx si sistema il mantello “Mi faresti l’onore di salire in cattedrale?” chiede Quasimodo aprendo il portone principale “Andiamo, voi venite?” chiede passando lo sguardo su di noi, eppure a me ancora non ha detto niente, né un saluto né un abbraccio, niente di niente. “Bellissimi, hai un talento Quasimodo” dice Nyx passando le dite tra i cristalli colorati “Grazie” “Posso farti una domanda personale?” “Tutto ciò che desideri” “Come hai fatto a sopportare queste mura per vent’anni?” Quasimodo sorride “Alla fine ci fai l’abitudine” aggiunge il campanaro. Nyx alza le spalle, è evidente che non ci crede, d’altronde noi siamo zingari, abbiamo bisogno di spazio, non viviamo bene tra muri di pietra. “A proposito ma Frollo dov’è?” “Morto” risponde il capitano mentre Djali si avvicina a Nyx “Davvero?” il suo sorriso esprime tutta la sua gioia “E’ caduto da lì” dice Quasimodo indicando un punto oltre la porta. “Parigi ha avuto giustizia” mai fu un’affermazione più vera “C’è solo un problema” Nyx guarda Esmeralda con la mano sull’impugnatura della spada “Il segreto della Corte è stato svelato” “Che cosa?” “Calma Nyx, lo so solo io, gli uomini di Frollo sono morti o in catene, non c’è comunque da preoccuparsi di me, il percorso labirintico è impossibile da ricordare anche per Quasi” lo sguardo di Nyx è preoccupato. “Tranquilla, è davvero così” sussurro poggiandole una mano sulla spalla, solo allora lei si gira verso di me e sorride, sorrido anche io, mi era mancato vederla sorridere, “Io vorrei tornare a casa” salutiamo tutti e scendiamo insieme dalla cattedrale. “Nyx cosa è successo quella sera? Perché non ti sei più fatta sentire?” chiedo appena varchiamo la soglia “Un po' di pazienza” risponde sorridendo, fa un fischio e Fulmine corre verso di noi, non si separano mai questi due. “Sali Clopin, ho una storia da raccontarti” faccio come dice e le poggio le mani sui fianchi preparandomi ad ascoltare.
***
POV NYX
Abbiamo appena finito di ballare, abbiamo guadagnato un bel gruzzolo, domani potremmo anche evitare di uscire, iniziamo a raccogliere le nostre cose perché adesso abbiamo solo voglia di andare a casa. Eppure sento che qualcosa non va, un silenzio turbato da un rumore che non mi piace, sono passi, passi di soldati che si avvicinano sempre di più; lancio un pezzo di pane per Djali che abbocca e scappa per prenderlo. “Esmeralda va a riprendere la tua capretta” dico scuotendola mentre sistema il tamburello nello scialle “Sicura?” “Va su” le rispondo ammiccando, non deve essere coinvolta in questa storia. Esmeralda corre verso la sua capretta e poi lo vedo, il giudice Claude Frollo con quattro uomini al seguito “Non mi aspettavo di trovarti qui zingara” caccio la spada dal suo fodero “La prego non ho bisogno delle sue bugie” “Abbassa l’arma, siamo disarmati” “Cinque contro uno mi sembra sleale” ribatto continuando a tenerla alzata. “Contro i tuoi malefici non possiamo niente” “Ancora? Non so nemmeno cosa siano” mentre lo fronteggio abbasso leggermente la spada; “Ah no? Tu lo sai bene invece, sono giorni che penso a te, a questo corpo e a cosa vorrei farci” dice avvicinandosi a me, lascio cadere la spada a terra mentre lui mi blocca al muro, i suoi sussurri mi fanno salire i conati di vomito. “Pattugliate la zona alla ricerca di sentinelle” ordini per essere lasciato solo “Il tuo amato zingarello non c’è stasera, le marionette non hanno rubato abbastanza soldi alla povera gente?” “Da quale pulpito viene la predica” ribatto cercando di capire come raggiungere la spada. “Basta sfidarmi zingara, stai mettendo a dura prova la mia buona volontà, sono qui per farti una proposta” si allontana per guardarmi negli occhi ma ha il piede sopra la mia spada. “Vieni con me, ti salverò da questo mondo, da quello in cui credi, ti condurrò a Dio e potremo poi vivere insieme” “Voi non avete idea di ciò che state borbottando” non posso credere a quello che ha appena detto “O questo o la morte” “Preferisco morire piò che essere vostra” “Una vita l’ho già presa per questo” bastardo, si riferisce a Farid, il mio gemello, è morto per colpa sua. “Vaffanculo” sussurro sputandogli addosso “Sei la feccia di questa città e meriti di fare questa fine, nemmeno al fuoco puoi ardire” dice cacciando un pugnale. Sono pochi secondi. Mi pugnala allo stomaco, lo guardo. Lui guarda me. Mi impegno al massimo per fingere morte immediata. Sento i suoi passi abbandonarmi, è andato via. Apro gli occhi e a forza mi tiro su, non c’è più, tolgo la mano dalla ferita, cola sangue, ho poco tempo. “Nyx le guardie!” esclama Esmeralda, il suo sguardo si abbassa “Oddio” “Tranquilla” non so bene se sia rivolto a me stessa o a lei. Faccio un fischio smorzato ma Fulmine appare comunque, le due salgono dietro di me, il mio cavallo vola tra le strade di Parigi, quasi avvertisse la mia stessa fretta. Sento le forze abbondonarmi a poco a poco: sto morendo; arriviamo alla Corte dei Miracoli, le faccio scendere da cavallo “Vai a prendermi il lenzuolo, entra da qui” le raccomando, è un passaggio segreto che conoscono solo i miei uomini. Non abbiamo tempo perché le guardie ci hanno seguito e presto arriveranno qui, “Nyx vado ad avvisare Clopin” “No, digli che tocca a lui guidare questo popolo” le mie mani insanguinano tutto il lenzuolo mentre ne taglio metà e me la stringo in vita. “Questo amuleto è la chiave per trovare questo posto, ora è tuo” dico sfilandomi l’amuleto di mia madre “E’ la mappa della città” le dico dandoglielo. “Questa chiave apre un cofanetto, è sotto il mio letto, c’è un pugnale di Farid, prendilo, è tuo” continuo sfilandomi anche l’altra collana. “Ci rivedremo?” “Io sarò sempre con te, dì a Clopin che lo amo” le dico spronando Fulmine per andare incontro alle guardie, ho le mie frecce, la spada e il pugnale, devo solo continuare a vivere.
***
“Mi dispiace Nyx, è solo colpa mia” sussurro al chiaro di luna, siamo sotto la grotta prima del passaggio segreto “No, è colpa di Frollo, comunque ci ho messo mesi per guarire, sono stata qui nei dintorni” ribatte finendo il suo discorso. “Mi sei mancata tanto” dico abbracciandola “Anche tu amore, ti amo Clopin” “Anche io ti amo Nyx” un bacio al chiaro di luna, una storia a lieto fine da raccontare ai bambini, evitando il seguito.
   
 
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