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Autore: Rosette_Carillon    03/05/2023    1 recensioni
Tsunade e il suo dolore.
Un dolore cha si porta dietro da anni, nascosto a tutti tranne che agli occhi di chi, nel tempo, l'ha vista cambiare.
Ma ora che la guerra è finita, forse, possono sperare di concedersi del tempo per godere di quella pace da poco conquistata.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Tsunade | Coppie: Jiraya/Tsunade
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Note.
Non ho mai scritto nulla su Jiraiya e Tsunade, e spero che i personaggi non risulti OOC. Questa ff è venuta fuori un po' per caso, e ho deciso di provare a pubblicarla.
Nella ff non ci sono riferimenti temporali precisi, ma in teoria sarebbe ambientata nel mio magico headcanon in cui Jiraiya non è morto XD.
Ultima cosa che riguarda il titolo: volevo una cosa un po' cruda, spero di non aver ottenuto un effetto romanzetto rosa ^_^’.
Grazie a chiunque deciderà di leggere questa ff, spero davvero possa piacere :), e fatemi sapere cosa ne pensate se vi va.



 


 
                                                                                              Cuore sanguinante
 

 
 
 
 
 
 
 


 
 
Quella è davvero l’ultima cosa che si aspettava le sarebbe successa nella vita.
Ci avrebbe scommesso.
E avrebbe sicuramente perso.
Forse aveva fatto una scommessa con se stesse, e se n’era dimenticata? Magari da sbronza…chissà.
In quegli anni l’alcool era stato il suo fedele compagno, perché, dopotutto, lei è una codarda e ha sempre preferito avere la mente offuscata dal vino nella vana speranza di riuscire, finalmente, a dimenticare tutto.
Jiraiya la stringe a sé con una delicatezza che non credeva potesse appartenergli, forse solo perché non l’ha mai voluta notare.
Pensava che le sarebbe saltato addosso, e invece lui è lento e misurato. Ed è…caldo.
Non ricorda più quando è stata l’ultima volta che si è lasciata stringere da qualcuno in quel modo.
Dopo Dan ha allontanato tutti, e solo ora si rende conto di quanto il contatto fisico le sia mancato, e di quanto male si sia fatta.
Jiraiya è alto, e le sue spalle larghe la fanno sentire minuta. Odia sentirsi così vulnerabile, lo odia a tal punto che, per un attimo, pensa di divincolarsi dal suo abbraccio.
È sopravvissuta per così tanto tempo da sola che, a quel punto, anno in più anno in meno non fa alcuna differenza.
No?
<< Che succede, principessa? >> la richiama lui, allentando l’abbraccio e cercando il suo sguardo.
<< Niente. >>
<< Oh…sei arrossita, >> ghigna lui.
<< È l’alcool, idiota. >> Non è vero, non ha bevuto così tanto, e lo sanno entrambi.
Lo sguardo dell’uomo si addolcisce, e una mano inizia a massaggiarle lentamente la base della schiena.
L’altra mano sale lungo il collo, sfiora piano la pelle sensibile con la punta delle dita, e si gode lo spettacolo che è Tsunade con le guance rosse e gli occhi languidi. Affonda la mano fra i suoi capelli, e si china su di lei a baciarle il collo.
Sente il peso della sua testa abbandonarsi contro la sua mano, il respiro di lei farsi errato.
La stringe a sé, e le mani di lei lo cercano frenetiche per poi stringere con forza i suoi vestiti.
La mano sulla schiena raggiunge, lentamente, una spalla di Tsunade e le dita scostano l’haori verde, lasciandolo scivolare giù, lungo il braccio di lei.
Le allenta la fascia in vita, e la camicetta che indossa si apre da sola rivelando il seno, il ventre piatto, la curva dei fianchi.
E Tsunade già se lo immagina Jiraiya che perde il controllo e le si attacca al seno…può sempre rifilargli un sonoro destro. Può andarsene: nessuno la obbliga a stare lì, a fare qualcosa che non vuole.
<< Principessa? >> una mano dell’uomo le solleva delicatamente il volto. Lui la osserva preoccupato, un silenzioso invito a confidarsi con lui.
Ne hanno passate tante assieme, dopotutto…
<< Bè, che c’è? Non mi salti addosso? Il mio seno ti è sempre piaciuto, o sbaglio? >> lo sfida.
Lui si china su di lei, cingendole i fianchi con le mani e massaggiando lentamente, e con i denti afferra un lembo della camicetta per scoprirle la spalla.
L’indumento scivola lungo il braccio della kunoichi, e si ferma nell’incavo del gomito, assieme all’haori.
Le labbra di Jiraiya baciano leggere la sua spalla, e lei sospira e inclina la testa di lato per lasciargli spazio. << Ti ho desiderata per così tanto tempo…ma non sei un trofeo di guerra. Una sola parola, e mi farò da parte. Lo sai. >>
Sì, lo sa. È stato così per tanti anni, ma ora lei è stanca.
<< Non osare lasciarmi sola in questo mondo. >>
<< Non sei sola, >> mormora al suo orecchio << hai Shizune, il tuo caro porcello Tonton…hai un intero villaggio. >>
<< Idiota, >> lo colpisce allo stomaco.
<< Ehy, >> si lamenta lui, dolorante << dì un po'…non sapevo ti piacessero le cose violente sotto le coperte, >> la prende in giro, ben conscio di star rischiando grosso.
<< Jiraiya… >> il suo ringhio minaccioso non si fa attendere << attento… >>
<< Scusa, scusa, >> non può fare a meno di ridere. Gli va bene quella furia: è quella la sua Tsunade, ed è così che gli piace vederla.
Jiraiya si china a baciarle il seno, e succhia piano la carne sensibile.
È…delicato.
La solleva, e lei si ritrova con la schiena contro la parete, le cosce strette attorno ai fianchi di lui, che si china a baciarle il collo.
Per anni non aveva desiderato altro che piantarsi le unghie nel petto, e aprirlo per cavarne fuori il suo cuore sanguinante. Tutto, pur non provare più quel dolore che la notte le toglieva il respiro.
Però aveva Shizune con lei…non che sia stata un bell’esempio per la giovane, intendiamoci, però non voleva lasciarla sola al mondo.
E ora che Shizune non ha più bisogno di lei, e la pace è tornata, e Jiraiya è nuovamente con lei…
Cosa se ne fa, ora, di tutto quel dolore?
Poi Jiraiya la mette giù. Allunga una mano a scostarle una ciocca di capelli dalla fronte, e le accarezza una guancia con la mano ruvida.
<< Ti sanguina il naso, >> mormora lei, gli occhi ridotti a due fessure. << Porco. >>
Lui ridacchia imbarazzato, allontanando la mano dal suo volto. << Scusa? >> tenta, incerto, e in attesa di una reazione da parte di lei.
Il volto di Tsunade si rilassa. Sospira e scuote la testa. << Possiamo- >> inizia, il volto arrossato e lo sguardo basso << andare a letto. >>
Jiraiya la osserva e deglutisce a vuoto. Bè, se gli si offre così… << sono-sono troppo vecchio per certe cose… >> dice invece. Lei è stanca, lo vede nel suo sguardo. Non è una stanchezza di quel fisico da ventenne, ma una stanchezza dell’anima, dovuto al peso del suo passato, e lui vuole darle tutto il tempo che le serve. << E poi, che fretta c’è? >>                              
 

 




 
  
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