Veniva le notti di primavera
Cercando amore, bruciando speranze,
Rendendo viva la spenta atmosfera,
Risvegliando troppe mortali danze;
Poi ritornò quando non c’era gelo
Con la sua chiave che apriva la porta
Che chiudevo guardando un cupo cielo,
Mi confidò che mi voleva morta;
Sotto la dolce luce che oscillava
Spegneva tutte le candele accese,
Prendeva la chiave mentre scappava
Con l’ultima sua cupa vibrazione;
Non eravamo vittime indifese
Ma solo note della sua canzone.