NON SONO GLI ANNI (E NEMMENO I CHILOMETRI)
Non è questione di quanti pugni in faccia uno abbia preso. Non c’entrano le botte, neppure quelle che lasciano segni violacei che vanno via dopo giorni e giorni, e magari che durano per sempre.
Non c’entrano nemmeno le decine, centinaia e migliaia di chilometri percorsi, in lungo e in largo per il pianeta, tra le foreste, in vista di templi e castelli, sopra e sotto la terra.
Non sono le fughe rocambolesche per sottrarsi a un bombardamento, o al crollo di un antico tempio, o magari a entrambe le cose combinate insieme.
Non sono gli inseguimenti in barca o in automobile, non sono neppure gli aerei che precipitano con nemmeno un paracadute a bordo, anche se magari nella stiva c’è sempre un canotto gonfiabile.
E non sono nemmeno gli anni, figurarsi.
Rughe, capelli bianchi, spalle un po’ curve: questi segni dell’età non cambiano nulla. Quando uno è un eroe rimane un eroe sempre, a tutte le età. Gli anni non sono un problema, per gli eroi.
Gli eroi non hanno un tramonto. Gli eroi sono immortali, vincono sempre tutto, persino il tempo.
E adesso l’eroe sta tornando. Con tutti i suoi segni – botte, fughe, chilometri e perché no, anche anni – ma sempre lui.
L’archeologo in frusta e cappello è tornato.
Indiana Jones è tornato, perché gli eroi tornano sempre, alla fine.
Perché il viaggio di un eroe non ha mai termine, e dopo ogni orizzonte c’è un nuovo paesaggio da scoprire, e a ogni tramonto fa sempre seguito un’alba.
Indy è di nuovo qui, con il suo sorriso sarcastico, pronto a fare a pugni, pronto ancora a distruggere templi antichissimi, pronto a cadere e a rialzarsi, a scappare all’ultimo istante, con la frusta nel pugno e l’eterno cappello sulla testa.
Pronto a una nuova, grande avventura.
Perché se l’AVVENTURA ha un nome, allora quel nome deve essere INDIANA JONES.
(28 giugno 2023)