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Autore: tbhhczerwony    12/07/2023    0 recensioni
[koenma/yusuke | daydreaming, implied sexual content & body horror]
Lo strano marchio sulla fronte di Koenma aveva particolarmente attirato l’interesse di Yusuke dalla prima volta in cui lo aveva visto, ma non ne aveva mai compreso appieno lo scopo.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Koenma, Yusuke Urameshi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vengo ad invadere anche il fandom italiano con i miei headcanon bizzarri e le cose assurde che mi vengono in mente. Questa oneshot fa parte in realtà di una serie, ma siccome sono molto indeciso se tradurre o no la main longfic in italiano, per ora è a sé stante (anche se pure quando l'avevo scritta in inglese in realtà si poteva leggere anche senza aver letto la longfic).
Koenma (o piccolo Enma in italiano, che dir si voglia) è un personaggio particolare, chi mi conosce bene sa che ci ho investito anche troppo su di lui (*cough COUGH* se mi vedete su twitter non spaventatevi ve prego) e ci sto ancora investendo. Questa oneshot è solo la punta dell'iceberg di quello che ho pensato su di lui, come anche la longfic è veramente un estratto rispetto a quello che frulla nella mia testa e in un google docs che sto continuando a scrivere, mi sono sempre interessato alle divinità, la mitologia, le religioni, sapevo anche abbastanza di Enma/Yama stesso ma questo mi ha anche fatto scavare più a fondo (forse troppo dato che ho scritto 16 pagine e non ho nemmeno finito). Il rating è giallo, ma in realtà ero indeciso se metterlo arancione.
Nel dubbio, se vi va, ditemelo voi ;_; E niente, vi lascio dunque alla oneshot. Buona lettura! <3

 



cosa succede se lo tocchi?



 

Lo strano marchio sulla fronte di Koenma aveva particolarmente attirato l’interesse di Yusuke dalla prima volta in cui lo aveva visto, ma non ne aveva mai compreso appieno lo scopo. Yusuke era seduto davanti alla scrivania del dio, guardandolo finire l’ultimo carico di documenti prima della loro riunione, dal momento che il detective era stato convocato là per un compito importante.

Koenma aveva iniziato ad usare la sua seconda forma anche a lavoro, nel mondo degli spiriti, da un bel po’. Probabilmente perché le braccia più lunghe lo aiutavano a raggiungere computer e documenti allo stesso momento quando ne aveva bisogno. Yusuke si sentì socchiudere gli occhi da quanto tempo stava fissando al marchio sulla fronte del principe, finché non allungò un braccio verso esso.

Appena arrivò a toccarlo, Koenma respinse rapidamente la sua mano.

«Che stai facendo?»

«Niente, ero solo curioso—» rispose Yusuke, evasivo.

«Non farlo mai più. Sai quanto può essere pericoloso?»

«Pericoloso? Ah, e smettila»

Yusuke sbatté le palpebre un po’ di volte appena notò una scottatura sulle dita, che stava continuando ad espandersi sulla sua mano. Il detective sgranò gli occhi, la mano diventò tutta rossa e piena di bolle, peggio di una reazione allergica.

 

Yusuke tornò alla realtà appena notò che la sua mano era ancora a qualche centimetro di distanza dalla fronte del principe. Fortunatamente, era tutto frutto della sua immaginazione e la sua mano non stava bruciando. Dopo averlo immaginato non voleva più provare a toccarlo, ma la sua curiosità non lo lasciava un attimo in pace. Quindi toccò il marchio con un dito, ma sentì un leggero gemito venire dalle labbra di Koenma.

Yusuke ritrasse velocemente la mano, «Ma che cosa—!»

«Scusami… non mi aspettavo che lo facessi» le guance di Koenma si colorarono di una sfumatura di rosso mentre ridacchiava, «Oh, cavolo…»

«Aspetta, ti è piaciuto?» domandò il detective, «E io che pensavo che ieri stessi facendo un ottimo lavoro»

«Assolutamente sì, ma ti mancava qualcosa. Certo, non potevi saperlo…» il principe sorrise, «Sai una cosa? La nostra riunione può aspettare. Vieni qui» e spostò i documenti a lato della scrivania.

«Ehi, no! Avevamo un accordo a riguardo, hai detto niente sesso in ufficio quando sei di servizio!» lo sgridò prontamente Yusuke, incrociando le braccia. Gli sembrava strano essere quello responsabile, per una volta.

«Hai ragione… ma non posso certo risolvere questa situazione da solo quando tu sei qui, non pensi?» chiese Koenma, cominciando a togliersi il mantello, «Su, Yusuke…»

 

Yusuke scosse la testa, tornando nuovamente alla realtà. Non aveva ancora toccato il marchio. Che cosa lo fermava? Il fatto che Koenma era troppo concentrato sul lavoro, o perché aveva effettivamente paura che sarebbe successo qualcosa? Era solo un marchio sulla fronte. Non era una cosa così seria. Perciò toccò il marchio con l’indice.

Koenma rimase fermo per un po’, Yusuke non comprese perché si fosse immobilizzato all’improvviso come una statua.

«Ehm… Koen—»

A quel punto, il dio diventò un tutt’uno con la sedia, trasformandosi in pietra. Il detective si alzò velocemente, non sembrava una cosa risolvibile da un momento all’altro.

«Koenma, mi senti?!»

Il principe non rispose e Yusuke non riusciva a smettere di pensare che fosse colpa sua. Lo aveva praticamente ucciso.

 

«Yusuke.»

Il richiamo di Koenma lo riportò nuovamente alla realtà, e questa volta sul serio.

«Mi stai fissando da un bel po’ con il braccio in alto» fece notare, «Non sei a scuola, puoi chiamarmi quando vuoi senza bisogno di alzare la mano»

Yusuke si sistemò e si avvicinò con la sedia alla scrivania, poggiando le braccia su di essa.

«Scusa… stavo pensando che non avevi questo marchio quando ti ho incontrato la prima volta» disse il detective, «Mi ha fatto così strano che ho continuato a pensare alle conseguenze se l’avessi toccato»

«Oh, questo?» Koenma si indicò il marchio sulla fronte con una risata, «Secondo mio padre ce l’ho da quando sono nato. Quando sono venuto per la prima volta nel mondo degli umani alcune persone pensavano fosse un tatuaggio bizzarro, ma non lo è»

Yusuke ascoltò con evidente confusione negli occhi e lo indicò, «E… cosa succede se lo tocchi?»

«Assolutamente niente» rispose il principe, facendo cadere il detective dalla sedia appena lo sentì, «Ma può fare altre cose.» aggiunse successivamente.

Yusuke si sedette nuovamente, «Ah, davvero? Tipo?»

«È un segreto»

Il ragazzo più giovane assottigliò lo sguardo. Sperava di non pensarci troppo di nuovo, dal momento che sapeva la vera proprietà del marchio.

   
 
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