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Autore: ElectricSneeze    30/07/2023    0 recensioni
[Hi-Fi RUSH]
Cosa succederebbe se i criteri ESG venissero aboliti, i criminali che li hanno perpetrati venissero processati per crimini contro l’umanità e il mondo libero ritornasse in auge? Un finale alternativo di Hi-Fi RUSH scritto seguendo le buone pratiche narrative della vecchia scuola
Genere: Azione, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Grab the Hi-Fi and RUSH!

 
 
 
La storia la conoscete, ma facciamo un veloce ripasso con l’Avanti veloce, vi va?
Chai è un ragazzo di 25 anni che vuole diventare una rockstar, ma non ha mai imbracciato una chitarra in vita sua. Per saltare questo doloroso passaggio (fidatevi, sono chitarrista) pensa bene di ricorrere alla Vandelay Technologies: un’azienda che si occupa di progettare e installare arti cibernetici. Con un braccio robotico, diventare un grande chitarrista sarà un gioco da ragazzi!
Durante l’assemblaggio, per errore, si ritrova il suo lettore musicale impiantato nel petto. Ma non tutti gli sbagli vengono per nuocere, infatti, ora Chai può percepire una connessione musicale con tutto l’ambiente circostante. Tutto può essere musica! Come diceva il mio maestro di chitarra per continuare a farsi pagare nonostante i miei scarsi progressi.
A causa di questo errore di produzione, Chai viene riconosciuto dall’azienda come un difetto di fabbricazione e condannato ad essere eliminato. Ma lui non è certo un ragazzo che si dà facilmente per vinto e con l’aiuto del suo braccio robotico, che dispone anche di un bastone elettromagnetico in grado di raccattare velocemente pezzi di metallo in giro formando una chitarra (dalla forma della Gibson Flying V), mena chiunque si mette sul suo cammino.
Durante il viaggio scoprirà scomode verità sulla Vandelay Technologies e incontrerà diverse persone con l’obiettivo comune di fermare i cattivi dall’implementare il progetto SPECTRA, che permetterà all’azienda di controllare le menti delle persone.
E ora che conoscete la storia (più o meno come la conoscevo io durante le interrogazioni delle medie), premiamo il tasto Play e godetevi il finale!

«Chai… Io mi fido di te. Lo sai, vero?»
«Gr-grazie?»
«Ma ti sembra questo il modo di risponderle? Peppermint si è aperta con te, è una cosa profonda!»
«Lo so, Macaron! È solo che l’ascensore è quasi arrivato nell’ufficio di Kale Vandelay e noi stiamo per riempirlo di mazzate e distruggere la sua azienda, che non vedo che cosa c’entri…»
«Se mi permettete un consiglio: penso dovremmo concentrarci sul combattimento finale invece che sulle difficoltà relazionali tra il signor Chai e la signorina Peppermint».
«Cinnamon ha ragione, dobbiamo concentrarci! Non sappiamo cosa troveremo lassù, perciò dobbiamo essere pronti a tutto e carichi per lo scontro finale!»
«Hai detto bene, Korsica! Questa è il nostro momento! Mostriamo a Kale Vandelay cosa possono fare cinque terroristi motivati a distruggere un’azienda!»
«Sir Macaron, ricordate il nostro discorso sulla necessità di usare le parole giuste per vendere la nostra causa…»
«Giusto! Giusto! Noi buoni, Kale cattivo. Chiaro! Grazie Cinnamon!»

*dlin dlon* L’ascensore arriva al piano, le porte si aprono e i nostri cinque eroi entrano nell’ufficio, con Chai in testa, armato di chitarra.
«Hey ma non c’è nessuno qui! Siamo sicuri di essere nell’ufficio giusto?» Chai si volta verso i suoi amici appoggiandosi la chitarra sulla spalla.
«È qui, lo sento…» Esclama Peppermint, arrabbiata.
Improvvisamente la trappola scatta e quattro pareti energetiche si alzano, intrappolando i nostri eroi all’interno.
«Maledizione, era una trappola! Avrei dovuto prevederlo!»
«Avresti dovuto, Korsica» Esclama Kale, borioso, entrando in scena, «ma non l’hai fatto. È così difficile, oggi, trovare un responsabile della sicurezza che sappia fare bene il suo lavoro…»
«Facci uscire, Kale! Siamo venuti qui per costringerti a fare della tua azienda quello che vogliamo noi!»
«AHAHAH! Macaron… Sembra che voi non siate poi così diversi da me, dopotutto…»
«Chiudi il becco! Siamo fratelli ma non abbiamo proprio niente in comune!»
«Tu dici, sorellina? Siete venuti qui per dirmi come devo fare a dirigere la MIA azienda! Per costringermi a prendere le decisioni che volete VOI! Esattamente quello che il progetto SPECTRA mi permetterà di fare: controllare direttamente le menti dei consumatori!»
«Aspetta, controllo mentale? Il tuo piano è costringere le persone a comprare i tuoi prodotti con la forza?» Esclama Chai.
«Hai idea di quanto sia difficile creare un prodotto che le persone vogliano comprare?? Quanto grande? Quanti giri? E la garanzia? Che colore? Le persone sono incontentabili! Ma il progetto SPECTRA mi permetterà di aggirare questo limite. Sarò io a decidere cosa è meglio per quel branco di incontentabili indecisi! E farò un sacco di soldi!»
«SEI UN MOSTRO, KALE!» Urla Macaron, «stai creando degli schiavi che obbediranno al tuo volere!»
«È la stessa cosa che voi pensavate di fare con me, idiota!»
«No è completamente diverso! Noi siamo i terroristi buoni che lottano per prendere il comando di un’azienda cattiva che non possiedono per dirigerla senza esperienza!»
«Ah, sir Macaron, avete detto ancora quella parola…»
«Sì! Giusto! Grazie Cinnamon! Noi siamo i buoni, senza terroristi. Noi seguiamo ideali buoni! Vogliamo creare un’azienda che lotta per le giuste cause, per cambiare il mondo! Un’azienda che non pensa solo al profitto ma anche un posto dove sentirci a casa!»
«AH AH AH AH AH!»
«Hey, chi sta ridendo?» Esclama Chai, guardandosi intorno.
Una vecchia signora compare alle spalle di Kale «Mamma?» Esclama Peppermint.
«Roxanne!» Esclama Macaron, «pensavamo fossi scomparsa! Che cosa sta succedendo?»
«Scomparsa? Ma io sono sempre stata qui… a supervisionare il progetto SPECTRA con l’unico figlio in grado di comprenderne le potenzialità!»
Peppermint la guarda a bocca aperta, ferita, senza riuscire a dire una parola.
«Sapevi tutto fin dall’inizio?» Esclama Chai, sorpreso, «ma allora perché hai inscenato tutta questa storia?»
Lei si sposta davanti a lui per guardarlo meglio «A giudicare dal tuo intuito devi essere il nuovo amichetto di quella sciagurata di mia figlia… Pronto? C’è nessuno in casa? Sai quanto un’azienda di queste dimensioni è costretta a pagare all’anno di tasse? Inscenando la mia scomparsa e intestando temporaneamente tutto al giovane Kale, ho avuto accesso alla tassazione agevolata per giovani imprenditori! E senza perdere il controllo della MIA azienda!»
*BONK* Peppermint colpisce il muro di energia con entrambe le braccia «IO TI ODIO! Ti ho cercato per tutto questo tempo ma tu sei sempre stata qui a cospirare nell’ombra! TU NON SEI MIA MADRE!»
«Che cosa le hai fatto, Kale? Hai usato SPECTRA su di lei, non è così??» Esclama Macaron.
«Tsk, questo è il problema con voi comunisti: pensate di essere il popolo eletto, intrinsecamente buoni, che inseguono un futuro migliore… Ma la natura umana è marcia dentro e Roxanne ha preso le sue decisioni di testa sua!»
«La mia vision aziendale è sempre stata chiara ed evidentemente va oltre la vostra comprensione… E ora, se volete scusarmi, ho un progetto da ultimare e molte menti da infettare. Addio piccoli ideologi, e addio Peppermint. Avrei voluto che somigliassi di più a tuo fratello…» Conclude Roxanne, allontanandosi assieme a Kale.

I nostri eroi sono rimasti soli, intrappolati tra le quattro pareti.
«Signorina Peppermint, se posso fare qualcosa…»
«Stammi lontano, Cinnamon! Non ho bisogno del tuo aiuto!» Sbotta lei, chiudendosi in sé stessa. «Ci hanno intrappolato tutti quanti come degli stupidi! Non possiamo fare più niente».
«Non ti preoccupare, Peppermint: fermeremo Roxanne e Kale, te lo prometto! Ci penso io a tirarci fuori da qui!»
«Sigh, e come? Non c’è modo di penetrare questo muro di energia!»
Chai avvicina la mano alla parete luccicante «Percepisco una sorta di armonia… Come musica! Devo solo riuscire a concentrarmi…» Esclama, chiudendo gli occhi.
«È possibile!» Esclama Korsica, «qualsiasi congegno elettrico ha una frequenza di funzionamento. Ma ti servirà molta energia per penetrarlo!»
«Forza, Chai! Ci hai portato fin qui, so che ci porterai fuori!»
«Macaron ha ragione! Se c’è qualcuno in grado di distruggere qualcosa, quello sei tu!»
«Io, signor Chai, gradisco i vostri pantaloni!»
«Chai, io… mi fido di te!»
Con gli occhi chiusi e la mano vicino al muro, Chai pensa «Grazie, amici, sento la vostra forza dentro di me». Un campo di forza si crea intorno alla sua mano, che interferisce con la frequenza del muro. Apre gli occhi «Ora sono perfettamente sincronizzato! Proprio come una vera Rockstar!» *CRASH* Chai libera tutta l’energia accumulata al momento giusto aprendo un buco nel muro, che si frantuma come se fosse di vetro. Tutti osservano la scena entusiasti, con gli occhi spalancati.
«Signor Chai, voi avete dimostrato al mondo che cosa può fare una rockstar con dei pantaloni alla moda!»
«Non mi servono dei pantaloni per essere una rockstar! Ma me li terrò addosso lo stesso, non si sa mai. E ora andiamo a fermare Roxanne e Kale!»

Intanto, nel settore ancora in costruzione dell’azienda, Roxanne e Kale stanno camminando in mezzo al cantiere diretti verso il centro operativo: la grande sala computer dalla quale avviare il progetto SPECTRA e infettare tutta la popolazione.
«Ah quanto vorrei un decaffeinato ora… Hey tu, robot costruttore! Vammi a prendere un decaffeinato!»
«Il decaffeinato è finito, signore, è rimasto solo il caffè normale».
«Non c’è più decaffeinato?? Come possiamo aver finito il decaffeinato? Non le paghiamo le forniture?»
«Oh adesso calmati, caro, pensa a quanto ne potrai comprare dopo aver messo online SPECTRA!»
«Hai ragione, mamma», esclama, aggiustandosi il ciuffo, «tu sai sempre cosa fare!»
«Ho paura che dovrai attendere il caffè un po’ più a lungo!»
Kale e Roxanne si voltano: sono i nostri eroi al completo, pronti a combattere.
«ANCORA VOI! Come avete fatto ad uscire??»
«È davvero importante?» Esclama Chai. «Ma conosco un posto da dove voi non potrete uscire altrettanto facilmente: la galera!»
«Umpf! Mamma, tu vai avanti, ci penso io a loro!»
Roxanne prosegue a passo di corsa verso il centro di comando, mentre Kale si toglie il mantello con un braccio, mostrando l’armatura nera con le strisce led rosso fuoco.
«Ve la siete cercata! E ora ve la prendete!»
«Peppermint, insegui Roxanne! Penso io lui!»
«D’accordo, Chai!»
*clack, tlack, clunk, tak* La chitarra di Chai si ricompone «Avrai bisogno di ben più di un decaffeinato quando avrò finito con te, Kale! AAAAH!!»
*TLANG* Kale para l’attacco con la sua spada e guarda Chai dritto negli occhi, naso a naso «Ma guardati: senza il braccio robotico che io ti ho dato non saresti che una nullità! AAAAH!!» Con l’altra mano Kale spara un raggio energetico che fa volare indietro Chai, ma lui atterra agilmente sulle sue gambe come un gatto.
L’incontro continua, con attacchi leggeri, schivate, attacchi pesanti, rampini, parate, VAI COSÌ e POWER CHORD, finché Chai ha la meglio. Dopo un ultimo potente fendente di chitarra, Kale vola indietro per qualche metro, rotolando poi sul terreno.
«Ouch!» Esclama, rialzandosi, «se pensi che basti così poco per battermi ti sbagli di grosso! IO NON POSSO PERDERE!» Schiaccia un bottone sulla sua tuta «QUESTA AZIENDA È MIA! E NESSUN TERRORISTA ME LA PORTERÀ VIA!»
Un gigantesco robot volante dalle fattezze umane atterra proprio dietro Kale, con le sue grosse zampe che spaccano il terreno. Il robot lo afferra e lo fa entrare nella cabina di pilotaggio, che si chiude e si mette in posa di combattimento.
«Oh ho!» Esclama Chai.
Con un pugno, il robot colpisce il terreno vicino a Chai, che viene sbalzato indietro di parecchi metri cadendo schiena a terra. Chai si guarda intorno: non ci sono vie di fuga e quel grosso robot gli sta puntando contro il palmo della mano, con un cannone laser in carica.
«Non ho più scampo… Ma almeno ho fatto guadagnare del tempo a Peppermint. Spero che riesca a fermare Roxanne…»
«Oh no! Chai è spacciato! E non possiamo fare niente per aiutarlo!» Esclama Macaron, assieme agli altri, da… ovunque essi siano prima di premere RT.
«PRENDI QUESTO!!» Urla Kale, sparando il raggio.
Chai si copre gli occhi con un braccio per il bagliore accecante, ma in quel momento qualcuno si mette in mezzo, bloccando il raggio con una chitarra finché non esaurisce tutta la sua energia.
«CHI DIAVOLO SEI TU??» Urla Kale.
Chai è incredulo «Ma tu sei… Eddie Van Halen?»
Van Halen gli sorride «Diamo una bella lezione a questo tizio!»
Chiai balza in piedi «D’accordo!»
Van Halen imbraccia la sua chitarra. Il plettro atterra cattivo sulle corde [soundtrack: Top of the World – Van Halen]
«Non mi importa chi sei! Se sei contro di me, allora subirai il tuo destino! PRENDI QUESTO!» Urla Kale, sferrando un pugno col suo robot, ma i potenti riff di Eddie fanno letteralmente saltare via le componenti dell’intera mano, e anche parte dell’avambraccio, prima che riescano a colpirlo.
Chai prende la rincorsa, salta sopra il braccio scassato e poi salta un’altra volta *BAM* tirando una chitarrata alla testa del robot, che si volta di lato mentre gli vola via la mascella.
Kale passa sulla difensiva, indietreggiando cercando di arrestare i potenti attacchi di Chai. È come se le note di Van Halen stessero potenziando i suoi attacchi. Alla fine, la cabina di pilotaggio viene distrutta e Kale viene sbalzato fuori dal gigantesco robot, che salta in aria in mille pezzi.
L’incontro è finito: Chai è in piedi di fronte a Kale, a terra e spaventato. Gli punta la chitarra «Non ho bisogno del tuo braccio robotico per essere una rockstar!» Poi si rivolge ai suoi amici «Legatelo! Bello stretto! Io devo andare ad aiutare Peppermint!»

Intanto, Peppermint ha inseguito Roxanne fino al centro di comando. La grande sala è composta da molti computer disposti a semicerchio intorno al computer centrale, col grande schermo in alto. Ma di Roxanne nessuna traccia.
«VIENI FUORI MAMMA, LO SO CHE SEI QUI!» Urla, continuando a cercarla, ma non ottiene nessuna risposta. Fino a quando…
«FERMA!»
Peppermint si immobilizza.
«Butta i tuoi blaster!»
Peppermint esegue l’ordine a malincuore, poi si volta lentamente verso Roxanne, che le sta puntando il suo blaster.
«Ho progettato e costruito la tua gamba robotica perché sei mia figlia, Peppermint. Mi è riuscita così bene che poi ho costruito da sola tutta questa azienda di arti robotici. Guardati intorno! Tutto questo doveva essere tuo e di Kale! Ma tu no, tu hai voluto mettermi i bastoni tra le ruote! Che figlia ingrata…»
«Ho sempre pensato che mi avessi costruito questa gamba per amore materno, ma oggi ho capito… Non l’hai fatto per me, lo hai fatto pensando al profitto! È per questo che in tutti questi anni hai sempre messo la tua azienda al primo posto, prima di me e mio fratello! Non ci hai mai voluto bene, madre!»
«SCIOCCHEZZE! Non ti rendi conto dell’incredibile progresso tecnologico che il tuo incidente ha innescato? Oggi tutti possono avere arti robotici perfettamente funzionanti, anche migliori degli originali! E tutto questo grazie a te».
«Tu non c’eri mai per me! Ogni volta che ho avuto bisogno di te tu eri impegnata col tuo lavoro e mi dicevi che dovevo smettere di frignare e cavarmela da sola!»
«Lo sai cosa vuol dire essere a capo dell’azienda più grande al mondo? Lo sai quanta responsabilità ho sulle spalle? Dovresti mostrare un po’ più di riconoscenza per tutto quello che tua madre ha fatto per te e per tuo fratello, e invece hai cercato di sabotarmi dall’interno!»
Roxanne inizia a muoversi, con la sua lenta danza intorno a Peppermint, avvicinandosi al computer centrale.
«A te non è mai importato niente di me! Mi hai usato come cavia per testare il tuo arto robotico! E non ti importa nulla nemmeno di mio fratello, gli dai solo corda perché ha la tua stessa vision aziendale!»
«Se solo riuscissi a comprendere la grandiosità di questo progetto… Se solo riuscissi ad immaginare le sconfinate potenzialità di guadagno… Ma evidentemente tuo fratello è l’unico che riesce a capire, perché tu sei la figlia riuscita male!»
*bip bop bup* Roxanne batte sulla tastiera, una voce robotica proviene dagli altoparlanti «Attivazione di SPECTRA in corso» e sul monitor appare una barra di caricamento.
Peppermint sfrutta la lieve distrazione di sua madre e scatta, correndo a riprendere i suoi blaster e tuffandosi con una capriola dietro alla serie di computer disposti a semicerchio. Inizia la sparatoria: madre e figlia si scambiano colpi di blaster mentre corrono, scivolano e saltano da una parte all’altra della sala. Finché Peppermint non decide che è giunta l’ora di darci un taglio: imbraccia il suo cannone laser, tirato fuori dal nulla, e fa esplodere la copertura di Roxanne *BOOM* scaraventandola a terra.
La sparatoria è finita: Peppermint si avvicina alla madre e le punta il blaster. Sul suo volto si legge ancora l’odio e la rabbia che stenta a trattenere. Esclama con voce tremante e le lacrime agli occhi «Io volevo solo una madre! Qualcosa che evidentemente tu non sai come fare! Perché tu non riesci a pensare altro che a te stessa ed è per questo che hai creato SPECTRA, perché a te non interessa quello che i clienti vogliono, ma solo quello che vuoi tu!»
Peppermint abbassa l’arma e si volta, dirigendosi verso la console centrale. *bip bop bup* batte sulla tastiera e la voce robotica dice «Attivazione di SPECTRA abortita».
«Ho fatto del mio meglio ma ho fallito. Non sono riuscita a farti capire l’importanza della realizzazione personale…» Esclama Roxanne, scuotendo la testa.
Peppermint non risponde e si limita ad abbassare la testa, chiudendosi in sé stessa.
«…ma non manderai a monte il mio piano!» Esclama Roxanne, estraendo un altro blaster.
Peppermint fa appena in tempo a voltarsi e a vedere l’arma.
*BANG*
«PEPPERMINT!» Chai si lancia su di lei, portandola a terra con sé.
Con un colpo dei suoi bastoni, Korsica disarma Roxanne, poi gliene punta uno al naso «Stai ferma dove sei, Roxanne!»
Peppermint e Chai sono a terra ma lui non si muove. Lei si accorge che qualcosa non va e lo gira a pancia in su «Chai!»
Lui le prende lentamente la mano con la sua e la guarda sorridendo «A… Anch’io mi fido di te…» Poi chiude gli occhi esalando l’ultimo respiro.
«Chai! CHAI, NO!» Lo scuote, ma invano. Lo abbraccia stretto «Ti voglio bene! Non andartene!»
Macaron, Korsica, Cinnamon e Van Halen osservano tutta la scena in silenzio, finché Macaron prende la parola «Chai è stato un grande leader. Mi ha aiutato a superare la mia paura di mettermi in gioco. Lo ricorderò per sempre».
«Io… non mi ero mai resa conto per che razza di gente lavoravo fino a che non l’ho incontrato. Mi ha fatto riflettere sulle mie scelte di vita e gli sono grata per questo».
«La vitalità e la spensieratezza del signor Chai erano di ispirazione per tutti noi».
«Forse Chai ha la stoffa per essere una vera rockstar. È la prima volta che mi capita di dirlo, ma oltre all’atteggiamento giusto, una rockstar deve anche imparare a suonare la chitarra… Quindi alzati, Chai. Hai ancora molto lavoro da fare!»
«Ma che cosa dici, Eddie?» Esclama Macaron, mentre tutti lo guardano come se fosse impazzito.
Chai apre gli occhi incontrando quelli verdi e arrossati di Peppermint «Questa volta eri davvero preoccupata per me!» Esclama, con un sorrisetto, mostrando il braccio metallico danneggiato dal colpo di blaster.
«Tu… Stupido idiota!» Esclama lei, per poi abbracciarlo forte.
«Hey, non così stretto! Mi stai facendo male! Aiuto!»
«Bene, ragazzi, il mio lavoro qui è finito. Per me è tempo di andare».
Un pentacolo rosso compare sul pavimento. Van Halen vi cammina in mezzo, scomparendo in mezzo alle fiamme e alle urla dei dannati.

E così tutto è risolto: Roxanne e Kale vengono scortati in prigione dalle autorità e l’azienda passa di diritto a Peppermint. È stata una giornata dura, ma ora i nostri cinque amici possono rilassarsi, seduti sull’erba di un promontorio, a guardare il sole tramontare sulla linea dell’orizzonte, dove il cielo si unisce col mare.
«Hey, Peppermint, mi sembri preoccupata per qualcosa…» Domanda Chai, vedendola osservare l’orizzonte.
«È per la mia famiglia… Mi sento in colpa per tutto questo, vi chiedo scusa…»
«Ah non preoccuparti… Anche se tua madre e tuo fratello sono dei sociopatici, noi ti vogliamo bene lo stesso. Perché tu sei tu e non la tua famiglia!»
Peppermint fa un sorriso spontaneo ma lo maschera per l’imbarazzo, così Chai incalza «Tornando a prima… Hai davvero detto che mi vuoi bene?»
«Pensavo stessi morendo, Chai!»
«Eddai, di’ la verità!»
«È per caso allergica a qualcosa, signorina Peppermint? La sua faccia è tutta rossa!»
«Ora ti ci metti anche tu Cinnamon??»
«Ragazzi, stavo pensando…» Si intromette Macaron, «ora che l’azienda è nostra avremo molto lavoro da fare. Mandare aventi tutta la baracca è un’enorme responsabilità e ora che abbiamo bruciato miliardi di finanziamenti per arrivare fin qui, e anche il progetto SPECTRA è andato in fumo, come potremo rientrare negli utili attesi? Se gli azionisti di maggioranza fiutano che siamo al verde, quest’azienda crollerà in borsa e milioni di investitori perderanno un sacco di soldi!»
«Beh se è per il bene degli altri…» Peppermint si volta nuovamente a guardare l’orizzonte, «potremmo riprendere in mano il progetto SPECTRA. Magari solo per un po’…»
«IDEA GENIALE!» Esclamano tutti in coro.
Chai le mette una mano sulla spalla «Io sarò con te, sempre».
«Evvai!» Macaron alza i pugni al cielo, «I terroristi hanno vinto ancora!»

 
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