Non avrebbe saputo dire, con esattezza, quando fosse iniziata.
Quando quelle parole si fossero formate per la prima volta sulle sue labbra con un altro significato rispetto a quello che giungeva alle orecchie di chi le ascoltava.
Quando avesse collegato il perdono alla più forte e potente forma di amore.
Ma, dopo secoli, era ormai divenuto un automatismo. Non importava se in risposta a una canzonatura pungente (ma allo stesso tempo bonaria) dell’altro o al termine di un’ottima cena, seduti davanti all’ultimo calice di vino. Non importava il secolo, i loro abiti e il luogo geografico.
Ogni qual volta sentiva di non riuscire più a nascondersi, le sue labbra riuscivano a comporre sempre e solo due parole.
Due, come quelle che - coraggiose - sostituivano, nascondevano e custodivano:
“Tiperdono”.
Angolodell’autrice:
“Alle volte ritornano.” E, alle volte, servono un angelo e un demone innamorati per spingere di nuovo in questi lidi chi li ha a lungo frequentati e altrettanto a lungo persi di vista.
Per farla breve: avevo bisogno di un piccolo fix al finale della stagione 2, o stanotte non avrei dormito bene (e già con due figli di cui uno di due mesi il sonno scarseggia); da sempre trovo il “Ai suoi ordini” de “La storia fantastica” uno dei Ti Amo più belli mai scritti. Mescolando il tutto, ecco qua.
Spero che questo rincuori un po’ anche voi. ❤️
(P.S. io sono per la teoria del caffè. Voi che dite?
P.P.S.: risponde “ti perdono” anche quando Crowley, nella s1, gli dice “come fa una persona tanto intelligente a essere così stupida!”. Quindi nulla, per me ‘sta cosa della sostituzione delle parole è canon. Fine. 😂)