Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: mrs black    22/08/2023    0 recensioni
Hange, Levi e Miche si accorgono che Erwin Smith è scomparso da sei ore.
La polizia militare avvisa Nile Doak di un probabile terrorista che si aggira per Trost.
Mischiate le due cose e otterrete una miscela...esplosiva!
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La storia partecipa alla #justwriteit challenge indetta da Rossella sul gruppo Non Solo Sherlock - Gruppo eventi multifandom
Genere: Comico, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Erwin Smith, Hanji Zoe, Levi Ackerman, Mike Zakarius, Moblit Berner
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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#justwriteit

#poorErwin (hashtag di Vianne Kiki)

 

Fandom: AoT
Ambientazione: universo canon
Genere: commedia, hurt/comfort

Warnings: NAJA, uso di pronomi femminili per Hange Zoe

Ship: brotp!erurihan (ma siete liber& di vederci le vostre ship se vi fa piacere)
Personaggi: Erwin, Hange, Levi, Miche, Nile, Moblit.

 

Si ringrazia per l’aiuto del pubblico: Aivy Demi, Valentina Baschetti, Valentina Midori e Vianne Kiki.

Ho mantenuto l'headcanon MicheHan!brothers su richiesta. 

 

Note:

L’ispirazione per questa storia è un misto tra Arma Letale 2, la caduta del Castello di Predjama (Slovenia), le storie di vita quotidiana dell’E.I. e le battute di Levi sulle abitudini intestinali di Erwin e Hange.

 

Storia scritta con la consulenza najona del Caporal Maggiore M.V.




 

Shit happens (sometimes)

 

Trost - Anno 845

 

Caserma del Corpo di Gendarmeria

 

“Ne sei sicuro?” chiede Nile Doak al soldato che gli sta davanti.
“Sissignore, le voci sono state confermate da diverse fonti” risponde l’uomo.
Nile valuta la situazione, affidare al soldato il compito di avvisare Erwin o andare di persona? No, non può rischiare.
“Fai preparare la carrozza, parto immediatamente” ordina, stringendo la pergamena che il gendarme gli ha consegnato, le mani sudate. 
Non  c’è tempo da perdere.

 

Caserma del Corpo di Ricerca

 

“Quattr’occhi? Oi, quattr’occhi? Quattr’occhi di merda mi vuoi ascoltare?”
Hange Zoe sbuffa, poi stacca gli occhi dal microscopio e si gira verso Levi.
“Ehi Levi, da quanto sei qui?”
“Almeno dieci minuti, quindi sei sorda oltre che orba? Buono a sapersi”
“Hai bisogno di qualcosa?” chiede Hange, sorridendogli.
“A dire il vero sì, stavo compilando questi documenti e volevo rivederli con te e l’altro secchione: ci sono delle incongruenze in questi calcoli, qualcuno deve aver commesso un errore o aver speso più del previsto.”
“Ok, tanto dovevo andare a parlargli in ogni caso”
“State cercando Erwin?” Miche li affianca in corridoio “dovevo dargli questi documenti ma non è in ufficio, e non l’ho trovato neanche nel suo alloggio”
“Strano, dopo pranzo di solito si va a rifugiare lì” Hange si porta una mano al mento e aggrotta la fronte, dove può essere finito?
“Magari sta cercando di cagare, ma come al solito non ci riesce”
“Ora che mi ci fai pensare, l’ultima volta che l’ho incrociato stava andando in bagno, ma saranno passate sei ore almeno”
“Gli sarà esploso il culo e sarà morto, una volta l’ho visto succedere nel sottosuolo”
Hange e Miche si guardano, incerti su cosa dire. 
Levi è nel Corpo di Ricerca da poco più di un anno e, nonostante si siano abituati velocemente al suo modo di parlare, non sanno ancora come devono interpretare quelle informazioni sul sottosuolo che ogni tanto rivela senza preavviso, con un tono di voce che rende impossibile capire se stia scherzando o no.
“Hange, in qualità di scienziato, sarai tu ad andare a verificare se è morto in bagno” proclama Miche.
“Ma…”
“Miche ha ragione, magari la vista di tutto quel lerciume ti farà venire voglia di entrare in doccia volontariamente” aggiunge Levi, senza un briciolo di pietà.

 

Erwin Smith è chiuso in bagno da sei ore, fermo immobile sul gabinetto a contemplare la fragilità dell’esistenza umana e tutte le sue scelte di vita sin dal giorno in cui ha deciso di dedicarsi totalmente alla ricerca della verità, per provare le teorie di suo padre.
Erwin Smith sa di essere un uomo scomodo per i vertici governativi e i nobili della capitale e sa di esserlo ancora di più da quando è diventato Comandante: nell’ultimo mese ha ricevuto due bottiglie avvelenate (intercettate immediatamente dal naso di Miche e confermate dai test in laboratorio di Hange) e le sue fonti gli hanno comunicato che, dopo quanto successo a Lovof, altre persone influenti si sono prese l’incarico di farlo finire sotto terra se non sarà un gigante a farlo al posto loro. Per questo motivo, Erwin Smith è seduto da sei ore su uno scomodissimo gabinetto, a fissare la parete di fronte a lui, le gambe ormai insensibili per la rigidezza della posizione e un mal di schiena che peggiora di mezz’ora in mezz’ora.
Il Comandante ha provato a chiamare aiuto, ma nessuno lo ha sentito, la Caserma è troppo rumorosa e avere un bagno privato in un luogo discreto non aiuta, ormai ha perso le speranze e spera solo che qualcuno dei suoi amici si renda conto che è scomparso, anche se, sotto sotto, ha paura che sia Levi a trovarlo così.

Toc! Toc! Qualcuno bussa alla porta, facendolo sobbalzare.

“Erwin, tutto ok? Sei sparito da sei ore. Vuoi un clistere?” la voce di Hange, per fortuna. Smith lascia andare un sospiro di sollievo.
“Non mi serve” risponde, la voce roca dopo sei ore di silenzio assoluto e senza bere acqua.
“Esci di lì se stai bene, allora” gli dice lei, confusa.
“Non posso”
“Ti serve un cambio? Pantaloni? Mutande? Camicia?” Erwin la sente armeggiare con la porta.
“Mi serve un ingegnere”
“Cosa? Erwin, adesso basta! Entro in bagno!” e, senza aspettare risposta, Hange forza la porta e fa un passo dentro al bagno.

La scena che le si presenta di fronte è ridicola: Erwin è seduto sul cesso, le braghe calate, la camicia allentata di due bottoni per respirare meglio e la giacca corta messa sulle gambe per cercare di coprirsi e salvare un minimo di dignità. Il viso dell’uomo è pallido e i capelli non sono perfettamente in ordine, ma iniziano a scivolare verso la fronte.
Si guardano. 
Lei cerca di non ridere, lui tira un po’ la giacca verso l’addome, cercando di rimanere dignitoso.
“Guarda dietro di te e cerca di muoverti molto lentamente” le dice.
“C’è una tarantola e sei paralizzato dal terr…oh!” esclama Hange, dopo essersi girata.

Dieci minuti dopo in bagno con Erwin ci sono Hange, Levi, Moblit e Miche.
“Un lavoro da professionisti, non c’è che dire” commenta il futuro Capitano Ackerman.
“L’ingranaggio non può essere smontato, ma se lo rompessimo, Erwin salterebbe in aria, non possiamo neanche disattivarlo, sempre per lo stesso motivo” aggiunge Moblit, chino a quattro zampe tra le gambe del Comandante, mentre esamina con cura il marchingegno che qualcuno ha montato sotto alla trave.
“Quindi si è attivato quando Erwin si è seduto e lui non può né alzarsi, né muoversi senza far saltare tutto?” chiede conferma Hange.
“Precisamente, caposquadra. Il minimo movimento sbagliato e le sostanze che al momento sono in due ampolle separate, verrebbero in contatto, causando una bella esplosione a giudicare dalla quantità.”
“Non possiamo mettere un secondo peso al posto di Erwin?” chiede Levi “io sono veloce a sufficienza per poter fare lo scambio senza farlo saltare”
“Non si può, vedi questo filo? Lo hanno agganciato con un piccolo amo e si è conficcato nella natica di Erwin quando si è seduto, se lo spostassimo salterebbe comunque”
“Tagliamolo!” Levi estrae il coltello.
“No!” strilla Hange “Guarda dov’è collegato”
“Merda!” impreca Ackerman.
Miche sta annusando la pergamena fissata sulla parete di fronte ad Erwin, sulla quale hanno solo scritto: “Boom!”
“Vado a chiamare gli ingegneri, qui o smontiamo l’ingranaggio oppure la struttura intera del bagno. Non abbiamo scelta” comunica Zacharius al resto del gruppo.
“Miche, per favore, cerchiamo di tenere la cosa riservata, comunicalo al minor numero possibile di persone” gli chiede Erwin, disperato.
“Ma certo, fidati di me” risponde l'uomo, facendo finta di cucirsi la bocca.
“Moblit, vieni qui” dice Hange sdraiandosi sul pavimento per osservare meglio le due sostanze “forse in laboratorio abbiamo ancora quel gas che potrebbe rallentare la reazione, sai?”
“Credo di sì, dovrebbe trovarsi nel primo armadio” conferma il Vice.
“Levi corri al mio laboratorio, primo armadio, la boccetta con l’etichetta blu, per favore”

“Perdonate l’interruzione, ma è urgentissimo!” il cadetto Bozado si affaccia dalla porta e, alla vista esilarante che gli si para davanti, si morde la lingua.
“Cosa c’è di così urgente da presentarti negli alloggi privati del Comandante?” Levi scatta e allontana immediatamente Oluo dal bagno.
“Il Comandante del Corpo di Gendarmeria, Nile Doak, è qui, chiede di parlare urgentemente con il Comandante Smith, dice che è questione di vita o di morte”
“Vado a dirgli di fottersi e tornare domani”
“Levi no!” esclamano Erwin e Hange all’unisono.
“Me ne occupo io” si offre Moblit, diplomaticamente “fammi strada cadetto” dice, seguendo Oluo verso il cortile.

Finalmente soli, i tre si guardano.
"Erwin ma in queste sei ore almeno hai cagato?"
"Levi non infierire dai"
"Quattr'occhi persino tu in sei ore ce l'avresti fatta "
"Vorrei vedere voi al mio posto..."
"Erwin, c'è un motivo se ci sei tu bloccato qui e non noi"
"Levi! Smettila di tormentarlo e vai a prendere quello che ti ho chiesto e anche una sega a due mani"
“Quattr’occhi una sega a due mani la trovi al bordello dove sono nato, di che cazzo stai parlando?”
“Una sega a telaio” risponde Erwin “si può usare in due”
“Allora al massimo è una sega a quattro mani e, se ve lo steste chiedendo…”
“NO!” urlano i due, terrorizzati da quello che potrebbero sentire.
“Tch!” Levi alza gli occhi al cielo e lascia la stanza in direzione dell’officina e poi del laboratorio di Hange.

 

Nel cortile, davanti all’ingresso della Caserma, un agitatissimo Nile cerca di passare con la forza, mentre un determinato Moblit fa del suo meglio per tenerlo a bada.
“Comandante Doak, oggi non è proprio possibile vedere il Comandante Smith! Torni domani, non faccia così”
“Spostati soldato, è una questione di vita o di morte, devo assolutamente parlare con Erwin!”
“Non insista signore, ho degli ordini ben precisi!” si oppone Moblit, vedendosi costretto a fermare fisicamente Nile.
"Toglimi subito le mani di dosso se non vuoi finire davanti alla Corte Marziale!” intima Doak, ma Moblit non cede: nessun altro vedrà Erwin Smith con le braghe calate oggi!

Alle spalle di Berner, Miche e due ingegneri stanno passando con una scala, mentre Levi corre nella direzione opposta, verso l’officina.
“Arrivo!” urla Ackerman in risposta allo sguardo perplesso di Zacharius.
“Probabilmente dovremo chiamare anche gli artificieri!” urla Miche di rimando.
“Cosa?” chiede Nile.
“Cosa?” gli risponde Moblit, serissimo e disposto a negare la realtà fino alla fine.

 

Nel frattempo, in bagno.
“Veramente in sei ore non sei riuscito? Hai provato il massaggio colico che ti ho insegnato?” chiede dolcemente Hange, massaggiandogli la schiena per dargli un minimo di sollievo.
“Me lo devi far rivedere, devo aver sbagliato qualcosa” sospira lui, chinando il capo “Miche non me la farà dimenticare mai questa giornata, vero?”
Hange lo abbraccia, con cautela, per consolarlo.

 

Officina

“Ho bisogno di una sega, veloci!” Levi spalanca la porta trovandosi davanti due falegnami perplessi.
“Una sega come?”
“Quella lì con il coso in mezzo”
“Passagli la sega a telaio” dice il falegname al garzone, che obbedisce rapidamente.
 

Levi corre verso il laboratorio di Hange, passando in mezzo ai cadetti, dove nota Oluo fare il galletto con Lynne. Mentre li supera sente Bozado fare alcuni commenti sul Comandante immobilizzato sul gabinetto, venendo subito rimproverato da Lynne, che non ha tempo da perdere con i cadetti provoloni.
“Schulz!” Levi si ferma momentaneamente, richiamando l’attenzione di Gunther.
“Signore” il ragazzo si mette sull’attenti.
“Bozado è troppo entusiasta questa mattina, trovagli qualcosa da fare”
“Agli ordini” Gunther annuisce e si avvia verso Oluo, sorridendo malizioso.

 

Bagno di Erwin

“Confermo, servono  gli artificieri” dice uno dei due ingegneri, dopo aver analizzato il meccanismo “Possiamo rallentare l’esplosione quanto basta per mettere in salvo Erwin, ma avverrà  comunque ed è quindi prioritario contenerla per minimizzare i danni”
“Dobbiamo sgomberare le stanze accanto e ridurre il rischio di incendi” aggiunge il collega.
Erwin sbianca ancora: addio riservatezza, adesso lo saprà tutta la caserma.
“Noi che possiamo fare?” chiede Levi, appena tornato.
“Seghiamo la porta in due, la useremo come scudo per schermare Erwin dall’esplosione” gli spiega Hange.

 

Un’ora dopo l'intera Caserma è in subbuglio: gli artificieri hanno incaricato un gruppetto di soldati di svuotare le stanze accanto al bagno di Smith e mettere al sicuro i suoi preziosi libri.
La gente entra ed esce dall’edificio, accatastando gli oggetti e coprendoli con dei teli per evitare che si danneggino o prendano polvere.


“Esigo una spiegazione adesso!” tuona Nile “Erwin è forse in pericolo di vita?”
“Non conosco nessun Erwin!” Moblit ormai non sa più su che specchi arrampicarsi e dopo questa giornata svuoterà almeno un barile di birra, ne è certo.
“Basta con questa sceneggiata, ragazzo! Apprezzo la tua fedeltà al Comandante, ma ho informazioni che potrebbero salvargli la vita, quindi fammi passare! Lo capisci che è urgente?” Nile sbatte sulla faccia di Moblit la pergamena che dovrebbe rimanere riservata, in un ultimo disperato tentativo di farlo ragionare. Per tutta risposta, Berner gli strappa la pergamena dalle mani, leggendo incredulo.
“Ma lo avete arrestato?”
“No, ma sappiamo dov’è nascosto, devo solo assicurarmi che Erwin sia al sicuro finché non lo sbatteremo in galera” dice Nile, piccato.
“Mi segua, comandante Doak”
Moblit e Nile raggiungono rapidamente il bagno di Erwin, ormai palcoscenico principale di quell’anonimo giovedì.

 

“Fai piano con questa sega Levi, stai andando troppo veloce mi fa male la mano”
“EH?” esclama Moblit, arrivato a metà del corridoio.
“Resisti quattr’occhi, ancora due colpi, usa di più il polso per non sovraccaricare il gomito!”
“Levi modera il linguaggio, è con mia sorella che stai parlando”
Dal bagno esce Nanaba, incapace di contenere le risate, le lacrime agli occhi e una mano sulla bocca per non farsi sentire.
“Mi state buttando tutto negli occhi, fate attenzione”
“Chiudi la bocca Smith, altrimenti la ingoi”
“COSA??” Nile e Moblit entrano di corsa in bagno.
“Cosa?” rispondono perplessi Miche, Hange e Levi, intenti ad usare la sega a telaio per trasformare la porta in una specie di scudo, Erwin ancora seduto sul gabinetto, ormai una statua.
Nile guarda Erwin, Erwin guarda Nile.
“Non lo farai” dice Smith.
“Consideralo già fatto” gli risponde Doak.

 

“Siamo pronti” comunicano ingegneri e artificieri “dovete sgomberare la zona!”
“Io resto qui per portare fuori Erwin con il dispositivo!” si offre Miche.
“Va bene, io andrò in infermeria a preparare il letto, portalo lì il prima possibile”
“Io raggiungo Schulz, ci vediamo stasera Erwin” si congeda Levi.
“Ma come farai a portarmi fuori?” chiede perplesso Smith “No fermo! Cosa stai facendo??”
Miche si siede in braccio ad Erwin, mentre gli ingegneri assicurano il Comandante a Zacharius con delle corde in modo che possa essere trasportato come una bambola di pezza. La porta viene posizionata alle loro spalle in modo che attutisca l’onda d’urto dell’esplosione.
Nile e Moblit si ritirano, andando a far compagnia a Nanaba in preda alle risatine incontrollabili.
Il bagno esplode mentre Miche si allontana con il dispositivo ed Erwin sulle spalle.
“Sai che non te la farò dimenticare mai, vero?” gli chiede.
Erwin, le chiappe al vento visibili a tutta la Caserma, tace. 

 

Stalle

“Non capisco perché debba lucidare io tutte le selle” borbotta Oluo, con i crampi alle braccia per tutto il lavoro che gli sta facendo fare Schulz.
“Meno chiacchiere, più lavoro” gli dice Gunther “se hai la forza di parlare non stai lavorando abbastanza”
Levi li raggiunge.
“Siamo riusciti a salvare Erwin” comunica.
“Avrei voluto vedere la scena” commenta Oluo “Il Comandante che attraversa il cortile chiappe al vento” ridacchia.
Levi si gira e lo fredda con lo sguardo.
“Vedo che hai un sacco di energia oggi. Giù a terra, subito!”
“Ma!” cerca di protestare il cadetto.
“Lo hai sentito novellino? A terra e pompa, ritto mi fai schifo!” rincara la dose Gunther.
Il povero Oluo inizia a fare flessioni, mentre pensa a come riciclare la storia per farsi notare dalle ragazze alla prossima serata in taverna.

 

Infermeria

Erwin è sdraiato supino sul letto, mentre Hange sta disinfettando il taglio sulla natica, lasciato dall’amo che vi si era conficcato.
“Ho finito” dice, tamponando con la tintura di iodio e coprendo il taglio con una garza sterile “Come le senti le gambe?” chiede al paziente.
“Ancora intorpidite” geme lui, la faccia nascosta nel cuscino.
“Le gambe domattina saranno come nuove” commenta Miche “l’orgoglio no, mai” aggiunge.
“Ha promesso di non farmelo dimenticare” spiega Erwin ad Hange, rifiutandosi di alzare il viso dal cuscino.
“Stava scherzando, stasera lo avrà già dimenticato, vero Miche?” dice Hange, guardandolo e sollevando gli occhiali “Miche??”
Miche sorride, poi annusa l’aria “Fagioli per cena, ne vuoi Erwin?”
La risposta del Comandante viene censurata dal cuscino, ma il tono è inequivocabile. Miche ride e si dirige verso la mensa per cenare con la sua squadra.
Rimasti nuovamente soli, Hange si siede sul letto, accarezzando la testa di Erwin, con fare materno.
“Se dovesse darti il tormento, fagli presente la sua passione per il rimming” gli dice “dovrebbe zittirlo”
“E tu come fai a sapere di questa sua passione? No, aspetta, non dirmelo. In ogni caso tutta la Caserma mi ha visto le chiappe, non solo Miche”
“Come se le loro fossero perfette e cagassero fiori” commenta lei “Moblit dopo una sbronza sembra un cavallo con le emorroidi, Nifa non può toccare il latte altrimenti si gonfia tutta e fa orrendi peti. Un mese fa Eld Jin si è presentato in infermeria con segni di un morso sul gluteo, ha detto che era stato un cane, ma era abbastanza ovvio che fosse un morso umano, figurati che l’altra domenica l’ho visto prendere un the al chiosco nel parco con una donna bellissima e l’unica cosa a cui riuscivo a pensare è che lei gli morde le chiappe quando sono intimi”
Suo malgrado, Erwin si lascia scappare una risatina.
“Vi ho portato la cena” annuncia Levi entrando con un vassoio “tranquilli, non ho preso i fagioli. Il culo di Erwin ha già dato abbastanza spettacolo per oggi. Pane e formaggio basteranno”
“Levi” lo rimprovera bonariamente Hange.
“Troppo presto?" chiede l'uomo, porgendo ad ognuno di loro un piatto "Dopo cena preparerò un po' di the, lo berremo tutti insieme così ti sentirai meglio. Poi domani scopriremo chi ha assoldato il sicario che ha costruito questo ingranaggio e gli faremo il culo! Oh cazzo, scusa Erwin" 
Hange ride. Erwin scuote la testa e sorride.
“Mi resterà una cicatrice ad eterna memoria?” chiede.
"Non ti rimarrà la cicatrice, sono stata bravissima. Avrai un gluteo tondo e liscio" lo rassicura lei.
"Talmente tondo che la futura moglie di Eld potrebbe assaggiarlo" aggiunge Levi. 
"Lo sai anche tu?" gli chiede Erwin.
"Io e quattr'occhi ci scambiamo tante informazioni quando tutti dormono. Dovresti passare più tempo con noi la sera, bere il the, sentirla blaterare all'infinito delle sue ricerche…"
"E dei movimenti intestinali di tutta Trost?" ridacchia Smith.
"Perché no?" ride lei "Riko mi ha detto che il dispositivo ha fatto venire un paio di pustole molto antipatiche a Ian Dietrich, non è riuscito a sedersi per una settimana. Oh, e poi c'è stato l'incidente di Pixys…"
"Che incidente?"
"Te lo dirò un'altra volta, è irripetibile a cena"
"Figuratevi. Quando vivevo con Furlan c'era uno dei clienti del bordello di fronte al nostro appartamento che voleva essere frustato continuamente, una sera lo abbiamo visto uscire con le chiappe sanguinanti. Ed era pure soddisfatto. E dovresti sentire le storie sulla media aristocrazia che racconta Gunther" 
"Ho sentito dire che a Uri Reiss piaceva lo spanking" aggiunge pensieroso Erwin, che ha ripescato questa informazione da un vecchio discorso di un alquanto alticcio Dalys Zachary.
"Vedi? Tu sei sopravvissuto ad un cesso esplosivo e la caserma ha visto le tue chiappe tonde e allora? Mal che vada domani qualcuna o qualcuno si offrirà di massaggiartele al posto della quattr'occhi"
Erwin li guarda continuare a fare battute, punzecchiarsi e punzecchiarlo, la botta all'orgoglio inizia a ridursi. La loro presenza è una panacea per il suo animo turbato.
Levi dopo un po’ si alza e riporta il vassoio in cucina, e quando torna con il the è accompagnato da Miche, Nanaba e Moblit, armati con due mazzi di carte e qualche biscotto e la giornata può finire tra le risate e le imprecazioni di Zacharius, che continua a perdere ed è costretto a rimanere in mutande. Erwin ha il sospetto che Hange e Levi stiano contando le carte di proposito per farlo spogliare, così da fargli passare la voglia di ridere delle chiappe del Comandante.

 

Dall'altro lato di Trost, nell'appartamento del Comandante Doak, Marie e Nile hanno appena messo le bambine a dormire e sono sdraiati sul divano, abbracciati, a parlare del più e del meno.
"Sai, oggi ho visto Erwin Smith" dice Nile, sorridendo.
"E come sta?" chiede la signora Doak, sistemandosi per stare più comoda.
"Gli ho garantito che ti avrei raccontato ogni dettaglio e lo farò, ma possiamo affermare da subito che oggi ha proprio buttato una giornata nel gabinetto"

 
   
 
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