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Autore: Kokus    27/08/2023    1 recensioni
Mi diede dell'essere inutile, della fallita e dell'imbecille.
Mi descrisse con epiteti che non gli avevo mai sentito pronunciare e per lunghi attimi non lo riconobbi più.
Che fine aveva fatto il mio amore?
{Questa storia partecipa alla Corsa delle 24 ore – XII Edizione indetta dal forum Torre di Carta}
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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il sapore della libertà
Il sapore della libertà

Torre di Carta



41. Anguria

La prima volta che ricevetti uno schiaffo in pieno viso da parte di colui che aveva detto di amarmi fu in estate, e per un motivo che ancora oggi fatico a comprendere.

A detta sua, avevo tagliato male l'anguria e avevo combinato un macello.
Perché, esiste un modo giusto per tagliare un'anguria?

Mi diede dell'essere inutile, della fallita e dell'imbecille.
Mi descrisse con epiteti che non gli avevo mai sentito pronunciare e per lunghi attimi non lo riconobbi più.
Che fine aveva fatto il mio amore?

Pensai che fosse impazzito e per la prima volta, accanto a lui, ebbi paura.
E forse in una cosa aveva ragione: ero una stupida.
Perché ingenuamente pensai: è stato solo un momento, non può andare peggio di così.

Quanto mi sbagliavo…


42. Arancia

Quando ricevetti uno schiaffo per l'ennesima volta da parte sua, stavo tagliando a metà un'arancia per fare una spremuta.
L'agrume cadde a terra e lui lo calpestò con cattiveria, urlandomi contro ancora una volta le parole più brutte del mondo.

A detta sua aveva tutto il diritto di prendersela con me perché era da poco tornato a casa e gli era parso di entrare in un porcile.
Mi accusò di non aver fatto un cazzo per tutto il giorno mentre lui si era fatto il culo al lavoro.
Mi accusò di aver scopato con un amante che non esisteva e mi diede uno strattone così forte che ebbi il terrore di spaccarmi a metà.

Mi sentii calpestata come quell'arancia: spappolata e grondante sangue.
Spaccata brutalmente a metà.


43. Yogurt

Il giorno in cui decisi di dire basta avvenne pochi giorni dopo la morte dell'arancia.
Stavo mangiando uno yogurt magrissimo — perché a detta sua ero ingrassata come una vacca e dovevo dimagrire, altrimenti avrebbe fatto brutta figura coi colleghi di lavoro — quando improvvisamente lo gettai contro il muro, soffocando a malapena un urlo.

Il barattolino di plastica si schiantò e poi cadde a terra.
Parte dello yogurt aveva imbrattato il pavimento, ma non me ne fregò assolutamente nulla.

Feci la valigia in fretta e furia, uscii di casa e chiamai la polizia.
Ebbi finalmente il coraggio di volermi bene.
E lo denunciai per violenza domestica.


44. Brioche

Se lui mi vedesse ora, mentre addento con gusto la brioche al cioccolato che ho ordinato in pasticceria, mi direbbe che sono una cosa imbarazzante e che sto mangiando troppo.
Ma lui ora non c'è e io sono libera di fare ciò che voglio.

Sono libera di volermi bene e fare tutto ciò che per colpa sua avevo smesso di fare.

È trascorso quasi un anno da quando l'ho denunciato.
Quasi un anno in cui lui non fa più parte della mia vita, quasi un anno in cui il parassita ha lasciato il mio corpo.

Addento soddisfatta un altro pezzo di brioche e scopro un sapore completamente nuovo.
Quello della libertà.
   
 
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