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Autore: Padmini    02/09/2023    1 recensioni
Se le cose fossero andate diversamente? Se Naruto non fosse stato completamente solo ad affrontare l’odio degli abitanti del villaggio? Se avesse avuto un amico fin da bambino?
Una storia scritta a quattro mani per esplorare l’amicizia dalla A alla Z.
Una storia a quattro mani scritta da me e da Nunzia
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Kurama, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ben ritrovati! Io sono sempre Padmini, mi conoscete ormai, ma in questa nuova avventura non sarò sola! Questa nuova fanfiction verrà scritta a quattro mani, io e Nunzia decideremo insieme la trama e scriveremo un capitolo a testa, alternandoci. Questo primo capitolo è proprio opera di Nunzia, che ora si presenterà! Noi ci sentiremo nel prossimo capitolo. Per ora vi auguro buona lettura!

 

Salve a tutti, vi parlerò brevemente di me, prometto di non annoiarvi! 

Mi chiamo Nunzia, ho 42 anni, e sono mamma di 2 bambini e una cagnolina. Non vi dirò quale dei tre mi obbedisce di più, potete immaginarlo. 😅

Ho tante e diverse passioni: Hogwarts è la mia seconda casa, nello specifico la casa di Corvonero, adoro la matematica, leggere romanzi e guardare serie tv. Una delle passioni che si sono aggiunte negli ultimi anni è il mondo di Naruto, al quale mi sono avvicinata grazie ai miei figli. Non mi dilungherò oltre, spero che questa nostra storia scritta a 4 mani vi piaccia! 



 

A - Amicizia
(Scritto da Nunzia)

 

A quando risale il ricordo più vecchio della vostra prima vera amicizia? Lo rammentate o siete sempre stati così tanto circondati da affetto da non rendervi nemmeno conto di quanto sia preziosa? Non siamo tutti così fortunati, ma forse quanto più siamo soli più possiamo apprezzare l'affetto sincero, quando questo arriva. 

Vi racconterò una storia, se vorrete fare un piccolo viaggio in Giappone con me, in un grande villaggio ninja nel paese del Fuoco. 

 

Era tarda primavera e a Konoha i ciliegi erano tutti in fiore. Oltre il muro di cinta della città, seguendo uno stretto sentiero in direzione est si giungeva in una piccola radura solitamente deserta sulle rive di un fiume.

Quel mattino molto presto, però, era arrivato un bambino. Aveva capelli biondi molto spettinati, limpidi occhi azzurri e un'espressione seria e concentrata sul volto infantile.

"Dannazione, oggi non vogliono proprio saperne di abboccare, sto morendo di fame!" brontolò mentre il suo stomaco gli faceva eco. Continuò ancora a provare e riprovare, alternando momenti di sconforto nei quali gettava via la canna da pesca con rabbia, ad altri in cui cercava di incoraggiarsi con la speranza di mettere qualcosa sotto i denti. Trascorsero così diverse ore, durante le quali il bambino fu sempre solo ma non sembrò curarsene, come se fosse normale.

Non aveva qualcuno che lo aspettava a casa? Nessuno era in pena per lui non vedendolo tornare?

Tanta era la sua concentrazione mentre cercava di acchiappare un grosso pesce che aveva appena intravisto, che non si rese neppure conto di non essere più solo.

"Ah, sei tu" esclamò una voce che gli si faceva incontro mentre un altro bambino usciva dal folto degli alberi. Aveva capelli neri legati strettamente sulla cima della testa e camminava trascinando i piedi con le mani infilate nelle tasche.

"Che cosa vuoi?" rispose subito il primo bambino mettendosi sulla difensiva "sei venuto a rubarmi il pranzo?"

L'altro si limitò ad alzare un sopracciglio guardandosi intorno "Andiamo, Naruto, ma se non hai preso niente! E poi mia madre mi ha preparato un bento per pranzo, vedi" e si sistemò su una roccia aprendo una scatolina piena di pietanze profumate dall'aspetto squisito.

Naruto lo guardò per un momento, poi il brontolio del suo stomaco gli ricordò che se non fosse riuscito ad acchiappare almeno un pesce sarebbe rimasto a digiuno. Distolse lo sguardo con un profondo desiderio negli occhi ma l'orgoglio gli impediva di implorare l'altro bambino...d'altra parte gli sembrava che ci fosse fin troppo da mangiare per una persona sola, quasi quasi...

"Avanti Naruto, non vedi che non c'è neanche un pesce? Vieni a sederti con me, ho abbastanza cibo per tutti e due! La mamma abbonda sempre in caso ci sia anche Choji e lui aveva già un altro impegno quindi non è potuto venire con me" disse con un veloce sorriso.

"Va bene" rispose l'altro dopo un attimo di esitazione, e si sedette.

Mangiarono in silenzio, ma l'atmosfera era rilassata, nonostante non sembrasse una scena usuale per due bambini di quell'età.

"Grazie per aver diviso il tuo pranzo con me, Shikamaru"

L'altro sollevò le spalle "tu avresti fatto lo stesso per me, no?"

Naruto sgranò gli occhi "beh, ma nessuno si avvicina mai a me, lo sai, tutti mi odiano perché sono quello cattivo, no?" si alzò e corse via stringendo i pugni per trattenere le lacrime.

 

Quella sera Shikamaru era sdraiato sotto le coperte ma non riusciva a dormire. Perché Naruto si era definito bambino cattivo? Aveva notato l'ostilità degli adulti, e di conseguenza degli altri bambini, ma suo padre Shikaku gli aveva insegnato a non farsi influenzare dal giudizio degli altri, e a ragionare sempre con la sua testa.

Naruto era vivace e combinava spesso guai, ma questo non faceva di lui una persona cattiva, a lui sembrava soltanto molto solo. Adesso che ci pensava non ricordava di averlo mai visto in compagnia dei suoi genitori, era stato forse abbandonato? Non si curavano di lui? Nei suoi pensieri innocenti da bambino di 6 anni non aveva contemplato l'ipotesi più triste: che fosse orfano.

 

Nello stesso momento, a poche centinaia di metri di distanza nel suo appartamento, anche Naruto era sotto le coperte e ripensava alla giornata appena trascorsa. Si domandava se non fosse stato maleducato da parte sua correre via in quel modo, forse domani avrebbe dovuto scusarsi...sì, lo avrebbe fatto, aveva deciso! Sorrise e finalmente sereno si addormentò.

 

Il giorno successivo cominciò come tanti altri, molto spesso i negozianti scacciavano via Naruto senza nemmeno chiedergli se fosse lì per comprare qualcosa e lui si era in un certo senso abituato arrivando a considerarlo un comportamento normale. Avrebbe voluto soltanto prendere un dolcetto da regalare a Shikamaru per ringraziarlo della sua gentilezza del giorno prima, ma non riusciva neanche ad entrare per fare la sua richiesta. Dopo l'ennesimo tentativo inutile si voltò sconfortato e si ritrovò davanti proprio Shikamaru che però non guardava lui, ma l'uomo che inveiva alle sue spalle con disprezzo poco macelato negli occhi neri.

"Non vedi che è soltanto un bambino? Perché lo tratti così? Non ti ha fatto nulla e tu lo cacci via come se avesse la peste!"

L'uomo continuò ad inveire cacciandoli via entrambi, e i bambini presero a correre tenendosi per mano per non perdersi tra la folla del mercato vicino.

" Scusami per ieri Shikamaru, avrei voluto comprarti un dolcetto per ringraziarti della tua gentilezza, ma nessuno ha voluto vendermelo" sussurrò Naruto mentre erano sdraiati vicini sull'erba osservando le nuvole.

L'altro rimase in silenzio per un po' rimuginando sulle sue parole. "Lo ammetto, non ho capito perché quell'uomo ti ha trattato in quel modo, ma quello che mi hai detto ieri mi ha fatto riflettere. I tuoi occhi non sono mai stati cattivi, nemmeno quando lui gridava contro di te in quel modo. I suoi invece mi hanno dato i brividi. Erano pieni d'odio, lo capisco perfino io che sono un bambino, è lui ad essere cattivo, non tu"

Naruto si mise seduto e guardando Shikamaru un sorriso cominciò ad affiorargli sulle labbra. "Grazie... " mormorò. 

"Io e Choji ci conosciamo fin da piccolissimi, penso di dare un po' per scontata la sua presenza, io faccio parte di lui e lui di me, capisci quello che voglio dire?" Naruto non ne era sicuro, dopotutto non aveva nessuno nella sua vita che potesse considerare come parte di sé, ma annuì lentamente.

Shikamaru continuò "Il fatto che Choji ed io siamo amici non significa che non possa avere anche un altro amico, non lo credi anche tu?"

Naruto non era molto sicuro di quello che volesse dire ma la verità cominciò pian piano a farsi strada e il suo sorriso si allargò ancora di più raggiungendo finalmente gli occhi. " Mi stai dicendo che..."

" Mi sembravi più sveglio, sai? " ribattè Shikamaru in tono irriverente e canzonatorio scoppiando a ridere, subito seguito da Naruto.

Risero così tanto che non si resero conto del tempo che trascorreva, giocarono tra gli alberi, pescarono insieme e Shikamaru propose di portare i pesci da sua madre per farglieli cucinare così da mangiarli insieme.

La donna abbracciò il suo bambino in un moto d'orgoglio vedendo chi aveva portato a cena "mamma, ma cosa fai, mi metti in imbarazzo!" balbettò Shikamaru con le guance rosse.

Lei rise, poi si voltò ed entrò in casa "tu e il tuo amico correte a lavarvi le mani, preparerò un banchetto degno di due principi!"

Qualche ora dopo i due erano così pieni da non riuscire nemmeno a muoversi, si guardarono e Shikamaru sussurrò  "Amici allora?"

Un sorriso smagliante accompagnò le parole di Naruto "certo che sì!!!"

 
   
 
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