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Autore: dragun95    03/09/2023    3 recensioni
Amanirenas è il tenente della nave spaziale Mèigumi. In genere ha il compito di guidare spedizioni di recupero materiali in tutta la galassia.
Ma questa volta il suo incarico la porterà su Nèos. Un pianeta ostile ma con una grande ricchezza materiale, per recuperarla però, dovrà prima riunire una squadra di Esper sciolta anni fa. Anche se riluttante, sarà costretta a cercarli e convincerli a rimettersi insieme, poiché conoscono il pericolo che rappresenta la missione meglio degli altri.
Anche se forse la missione di raccolta potrebbe nascondere qualcosa di molto più grosso del matallo e i membri della E-titànes, potrebbero scoprirlo troppo tardi.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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To ántro tou lýkou

 

 
<< Quindi, ora dovete fare un lavoro per quel tipo, prima di avere le informazioni? >> ricapitolò la voce di Laura dalla radio del mezzo blindato, così da aver capito bene.
 
-Esattamente!- Amani sospirò. Ricordando la conversazione che avevano avuto con L’Esper che si credeva un Re.
 
 

-Che intendi per “Qualcosa di poco conto”?- chiese Lilith facendo il segno delle virgolette con le dita. Cuprum si avvicinò nuovamente al tavolo poggiandovi sopra la mano, rivelando che il mobile aveva un piano touch-screen.
Sul piano apparve l’immagine di un edificio, che doveva trattarsi di un magazzino. Le due donne osservarono quell’immagine e poi il ramato per chiedere spiegazioni.
 
-Un mio sottoposto è stato catturato da una banda di nuovi teppistelli, apparsi da poco- spiegò velocemente lui. Quella spiegazione, fu sufficiente per far capire che cosa volesse.
 
-Dobbiamo riportarti indietro il tuo uomo. Giusto?- domandò la rossa, palese che fosse questa la risposta. Cuprum si sistemò sul divano poggiando le mani contro il suo bastone da passeggio. Annuendo.
 
-L’uomo in questione è un mio informatore è le informazioni che possiede, potrebbero farmi perdere un bel po' di grana. Se finissero in mani sbagliate-
 
-Allora perché non te lo vai a prendere da solo? Non hai una squadra apposta?- Amani non capiva il comportamento della Esper. Neanche a lei piaceva soccorrere un criminale, ma almeno non lo dava a vedere.
 
-Ho già un mio agente a monitorare l’aria…ma quando l’Usurpatrice ha bussato alla mia porta. Non potevo farmi scappare questa occasione- sorrise divertito da sotto la maschera. Lilith gli fece il dito medio, lanciando uno sguardo alla Tenente.
Nessuna delle due pensò che avrebbero potuto sottrarsi a questa richiesta, se volevano le informazioni richieste.
 
-Va bene accettiamo. Ma prima vogliano le informazioni su uno dei due membri, come garanzia!- Lilith, trattenne una risata. Amani aveva proprio punto sul viso Cuprum, che di certo non si aspettava una richiesta del genere.
 
-Non vi fidate della mia parola?- chiese guardando la visiera del casco della donna. Odiava non poterla vedere in volto, preferiva fare affari con chi poteva valutare dal linguaggio corporeo e con lei non ci riusciva.
 
-NO!- risposero in coro le due per poi guardarsi. Non si aspettavano di certo quella sincronia nella risposta. Il Re sfregò i guanti sul pomo del bastone, caricandolo di elettricità statica. Lilith in risposta fu pronta ad allungare le unghie, in caso avesse in mente di attaccarle.
Invece batté il bastone al suolo scaricandone la corrente. Era infastidito, ma in fondo anche lui avrebbe fatto in quel modo. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
Armeggiò un’istante con lo schermo del tavolo per poi premere gli occhi del pomo a forma di testa di aquila del suo bastone. Il becco si aprì facendo uscire un chip, passandolo al volo a Lilith.
 
-Quello contiene le informazioni sul luogo del magazzino e dove si trova un membro della tua squadra- rispose: -Avrete l’altro file a lavoro compiuto!-
 

 
<< Sicuri di potervi fidare? >> la Pilota era restia a fidarsi della parola di un individuo losco, come gli era stato descritto.
 
-Non preoccuparti, tesoruccio. É uno stronzo, ma se si tratta di promesse mantiene sempre la parola- rispose Lilith, sentendo l’altra ringhiare innervosito dall’altro lato dell’apparecchio. Adorava farla infuriare, tanto che avrebbe potuto farne un passatempo.
Nel mentre Amanirenas stava controllando i dati che Cuprum gli aveva dato. Quando aveva lasciato il posto di guida alla Esper, pensava sarebbe andata a tutto gas e invece procedeva veloce ma non spedita. Nel chip aveva trovato le coordinate di dove si trovava Aeon, “Il Wendigo”.
Secondo i file che già aveva era il cacciatore degli E-titànes. Un Esper di 2° grado appartenente alla categoria: Metamorfo.
 
Gli Esper si potevano dividere in tre tipi: Metamorfi capaci di mutare totalmente forma o solo alcune parti del corpo. I Manipolatori avevano la capacità di manipolare un elemento o sostanze del corpo. E infine i Dominatori che molti reputavano un po' come la fusione delle due tipologie precedenti.
 
<< Quindi abbiamo l’ubicazione di un altro Semi-umano >> Amani gli aveva già inviato le coordinate dopo aver analizzato i file. L’Esper si trovava sull’unica arcipelago di Néos: Kryon.
 
-Avrei dovuto immaginarlo. Diceva sempre che avrebbe voluto stabilirsi laggiù- ammise Lilith. Una marea di ricordi e momenti passati insieme a Aeon stavano attraversando la sua mente, provocandole un sapore dolce-amaro in bocca.
Scosse la testa, non poteva abbandonarsi ai ricordi. Avevano un compito da fare e secondo il navigatore, erano quasi arrivati a destinazione.
 
Se la zona centrale di Narhakan era un luogo pericoloso, le zone verso il cancello lo erano ancora di più. Lì regnava la zona morta, niente energia costante o servizi igienici, un vero immondezzaio preda di piccole gang di Esper e tossicodipendenti. Troppo deboli e spaventati per provare a farsi un nome in città.
 
-Credevo che questa città non potesse fare più schifo!- ammise Amani guardando la zona ancora più degradata della città. Come facevano le persone a vivere laggiù.
 
-Non ti posso dare torto. Ci ho passato un anno, prima di stancarmi e tentare la sorte nelle zone più centrali- ammise Lilith, quel viaggio le stava riportando alla mente la sua infanzia. Che lei definiva una vera merda.
 
Dopo aver fatto mimetizzare il veicolo, le due si mossero il più silenziosamente possibile, fermandosi tra i rifiuti metallici che circondavano il magazzino.
 
-Ci vuole molto?- chiese Lilith che stava aspettando l’altra che armeggiava con il dispositivo da braccio della sua Suit. Aveva mandato un piccolo drone in avanscoperta per analizzare e gli edifici della zona. Si stava facendo notte e questo era di ulteriore aiuto per non essere maggiormente viste. Dal cielo scese un piccolo oggetto simile ad una freccia grande quasi quanto il palmo di una mano.
Il piccolo drone scese giù, riattaccandosi alla schiena della donna. Scaricando tutto ciò che aveva mappato nel sistema della Suit così da condividere le informazioni.
 
-Allora?- chiese ancora più impaziente di entrare in azione. La Tenente, guardò i dati e la scansione a infrarossi della struttura. Il drone aveva segnalato almeno una ventina di individui al suo interno.
 
-Il numero non è un problema. Ma se sono Esper…non conosciamo le loro abilità- su questo aveva ragione e gettarsi a testa bassa non era una buona idea. Soprattutto perché era una missione di recupero, fosse stato di sterminio, la Esper sarebbe entrata sfondando la porta senza complimenti.
Mentre rifletteva sul da farsi il suo senso dell’olfatto che aveva intensificato la mise in allerta. Si scrocchiò il collo guardandosi intorno, mentre richiamava un tubo cilindrico in metallo dal suo Deposito. Girandone la base ne fece uscire una lama che puntò davanti a sé fendendo l’aria.
 
-Fatti vedere, se non vuoi che ti uccida hai tre secondi:…1…2..- prima che finisse di contare davanti alla lama apparve una figura refrattaria, che sembrava fatta di cristallo. Amani puntò la sua arma contro la figura umanoide.
 
-Non mi aspettavo di vedere qui l’Usurpatrice!- disse la figura, mentre il suo rivestimento di cristallo spariva rivelando il volto di una donna.
Doveva essere poco più grande della rossa, con un viso carino e dei capelli neri spigolosi con delle strisce azzurre e dei percing con dei cristalli sul naso e labbra. Il corpo magro e slanciato era coperto da una Suit nera con dei tubicini di color arancione.
 
-Crystall- rispose prima di togliere la lama dal collo di quest’ultima. Evidentemente le due dovevano conoscersi. Ma Amani tenne comunque la nuova arrivata sotto tiro.
 
-Buona Amarenas. Lei è Crystall, fa parte dell’unità di spionaggio di Cuprum- spiegò velocemente. La Tenente guardò la donna per poi abbassare l’arma scusandosi. L’altra Esper guardò le due donne chiedendosi che diavolo ci facessero lì.
 
-Mi aspettavo che mandasse una squadra. Ma tu…come ti ha convinta?-
 
-È il pagamento per delle informazioni- rispose sbrigativa, indicando l’edificio, non gli andava di perdere troppo tempo: -Sai dove tengono il vostro compagno?-
 
-Si trova nella stanza al piano superiore. I tizi nel magazzino sono gli “Horns werewolf” un piccolo gruppo di Esper metamorfi, spuntati da poco- dopo quella conferma Amani proiettò con il dispositivo olografico sul braccio, la scansione del magazzino con le figure calorifiche di tutti gli occupanti. Individuando la figura termica del loro obiettivo al piano superiore. Al momento era solo in una stanza chiusa, con due guardie che facevano la guardia alla porta.
 
-Bene, ecco il piano: io entro e faccio casino, mentre voi due recuperate l’ostaggio- senza aggiungere altro Lilith si avviò verso il magazzino. Lasciando Amani e Crystall da sole. La Tenente si innervosì, serviva gioco di squadra in una missione e quello non lo era per niente.
 
 
-Scala reale- disse un uomo con una bandana sul viso, mentre giocava a carte con altri due suoi compagni. Quello davanti a lui, gettò a terra le carte arrabbiato.
 
-Tu stai barando!- disse puntandogli il dito contro. Quest’ultimo si sentì offeso da quelle parole.
 
-Non è colpa mia se non sai giocare!- a quella risposta, l’altro gli saltò addosso e i due iniziarono a combattere. A quella scena i loro compagni scommettevano su chi di loro avrebbe vinto.
Mentre stavano lottando i due vennero improvvisamente afferrati per la testa da delle grandi mani artigliate e pelose. Per poi venire sollevati di peso e sbattuti con violenza contro il pavimento.
 
-Smettetela di urlare idioti. Non riesco a vedere i miei programmi!- ringhiò Byron il capo degli Horns werewolf. Un individuo imponente con una zazzera di capelli neri tinti di biondo in testa e dei tatuaggi di lupi sui bicipiti messi in mostra, dalla giacca in pelle che portava.
I due Esper annuirono, far arrabbiare il loro capo non era mai una buona idea. Soprattutto quando rischiavano di essere sbranarti vivi.
 
-Come vanno i preparativi?- chiese rivolgendosi ad un altro membro della banda che portava gli occhiali: -Riusciremmo ad iniziare il traffico di uova?- prima che il membro della gang potesse rispondere, qualcuno busso alla porta del magazzino. Tutti si misero in allerta, prendendo le armi.
 
-Ho una consegna di pizza per gli Horns werewolf- il capo banda guardò i suoi uomini, per chiedere davvero conferma che qualcuno avesse ordinato da mangiare. Visto che nessuno avrebbe mai fatto una cosa così stupida, rischiando di farli scoprire.
Tutti i membri scossero la testa senza fiatare. Byron storse le labbra, se quella era un’imboscata o uno scherzo, erano proprio idioti. Fece cenno ai membri più vicini alla porta di andare a controllare. I tre con le armi in mano si avvicinarono, mentre due aprivano di colpo la porta, il terzo puntava il fucile su chiunque fosse fuori. Peccato che non ci fosse nessuno, né una persona e nemmeno delle pizze.
 
-Non c’è nessuno qui!- si voltò confuso verso gli altri. Possibile che fosse davvero uno scherzo. I tre però vennero attirati da un suono, per la precisione un bip, provenire in tre direzioni. Delle cariche esplosive erano state piazzate ai lati della porta e una davanti all’entrata.
Non ebbero il tempo di fare niente che le cariche gli esplosero in faccia.
 
-Questo per lei è fare casino?- chiese Amani rivolta alla Esper del gruppo di Cuprum. Se voleva alzare un polverone di certo, aveva usato il giusto metodo. Anche se molto estremo per i suoi gusti.
L’azzurra fece spallucce invitandola a seguirla lungo il retro dell’edificio, dove sarebbero entrate di nascosto. Con l’Usurpatrice all’ingresso non avevano niente da temere.
 
-Da quanto state insieme? Voglio dire…che fate gruppo?-
 
-Quasi un giorno e mezzo- Crystall rise divertita dalla risposta. Aveva capito che quella donna non conosceva affatto la Esper dai capelli rossi. E se la conosceva era per mezzo di informazioni e non di persona. Scosse la testa, lasciando che sul suo corpo si formasse una platina traslucida, che sembrava fatta di cristallo.
Usando quella copertura, rifletté la luce così da diventare invisibile. Un trucco elementale, ma comunque molto efficace. Questo Amani glielo doveva concedere. Lei invece fece lo stesso, ampliando la rifrazione che la sua Suit produceva.
 
-Se la può cavare da sola?- aveva sentito che era forte, ma erano almeno una ventina di Esper con la capacità di mutare forma. Anche per lei sarebbe potuto risultare un problema. La Esper del cristallo rise nuovamente, anche se all’apparenza dura, trovava che quella persona misteriosa aveva senso dell’umorismo.
 
-Per una Esper di tipo: Dominatore del suo livello. Quegli idioti sono solo dei botoli sdentati!-.
 
Byron si rimise subito in piedi. L’onda d’urto dell’esplosione aveva scagliato a terra lui e tutti gli altri che erano distanti dalla porta. L’ingresso era distrutto e sentiva nell’aria l’odore di carne carbonizzata. Ringhiò facendo diventare i denti delle zanne e lanciò un ululato per dire a tutti di rimettersi in piedi.
 
-Trovate chi ha osato fare questo!- i membri della gang si ripresero dallo stato di shock iniziale, avvicinandosi all’ingresso. Alcuni storsero la bocca sentendo l’odore della carne carbonizzata, vedendo i loro compagni ridotti in quel modo. Usando le loro abilità, mutarono leggermente il loro aspetto facendo diventare leggermente più lupesco, ed aumentare così anche i loro sensi, soprattutto l’olfatto.
Nell’aria ce ne erano di forti, soprattutto di esplosivo e fuoco, causati dall’esplosione. Ma cercarono di ignorarli provando a concentrarsi su altri, sentendone uno molto dolce e particolare.
 
-Capo, di sicuro c’è qualcuno!- dopo aver risposto, qualcosa ad alta velocità sfrecciò dalla porta. Appena Lilith si fiondò dentro puntò direttamente alla testa della gang, ovvero il loro capo. Lanciò in avanti i due coltelli che teneva in mano centrando alla gola i due Esper che erano vicini a Byron. Il capo degli Horns werewolf sobbalzò guardando i suoi sottoposti, per poi riportare l’attenzione davanti a sé, ritrovandosi la canna di un fucile puntata contro la faccia.
La rossa sorrise, guardando quello sfigato ormai nel palmo della sua mano o meglio davanti alla canna del suo fucile.
 
-L’Usurpatrice reclama la tua testa!- un secondo dopo si udì uno sparò. Pensava di avergli fatto saltare la testa, ma l’Esper metamorfo aveva spostato la testa all’ultimo. Ottenendo però un’ustione sulla guancia a causa del calore del colpo sparato.
Il capo della gang ringhiò guardando una scioccata Lilith, evidentemente non si aspettava che l’avrebbe evitato. Gli afferrò il fucile con la mano che era diventata una zampa artigliata per poi allungarsi in avanti. Ciò che lei vide fu una bocca piena di zanne che le oscurava la faccia.
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Ecco il nuovo capitolo. Lo ammetto, volevo farne solo uno. Ma dopo aver visto quanto lungo veniva, non volevo renderlo pesante e così l’ho diviso in due.
Lilith e Amanirenas ottengono un incarico di salvataggio se vogliono avere il resto delle informazioni. Poi abbiamo un piccolo panorama del luogo più degradato di Narhakan.
Quando si tratta di imboscate la nostra protagonista non ci va giù leggera, anche se ha avuto una bella sorpresa alla fine.
 
Per ora è tutto, ringrazio chi legge e segue la storia. E vi saluto al prossimo capitolo.
A presto.
  
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