A Rosmary ♥
Barricate di silenzi
"Io volevo diventare uno scrittore.
E poi volevo diventare un dottore.
E poi non... non volevo più niente."
Nicky è barricato in un silenzio che dura
da anni. Gli è scoppiato nella testa insieme alla bomba esplosa sotto i suoi
piedi, si è mostrato mentre scomparivano gli occhi vivaci del bambino di fronte
a lui e da allora è rimasto intatto.
Le urla di suo fratello hanno fatto venir
meno la sua voce.
Cosa hai fatto, Nicky? Era solo un
bambino! Ho chiuso.
Nicky odia la guerra eppure quella linea
di difesa continua a restare immutata. Quell'oblio non se ne è andato mai, si
alimenta ancora - e ancora - ogni volta che lui prova a uscirne.
Ogni cartolina inviata e ignorata da Jack
non fa che incrementare il suo silenzio e ogni tentativo di riavvicinarsi a lui
lo scaglia di nuovo lontano negli anni, a quel giorno che vorrebbe solo
dimenticare e invece continua a succedere all'infinito in ogni momento di ogni
giorno.
Non puoi scrivermi a casa, hai capito?
Se solo Jack volesse ascoltare...
Invece non lo sa, che il pianto disperato di una madre - accartocciata
su sé stessa - si ripete continuamente nella mente di Nicky e lo rende
sempre più inquieto.
Jack non sa che suo fratello non riesce
più a tenere ferme le dita su una superficie ché forse le bombe oppure gli
spari, o il rombo del motore dell'aereo che lo ha portato via dal Vietnam, gli
hanno invaso tutti i sensi.
Ed è una guerra senza fine quella in cui
il desiderio di riempire un bicchiere diventa sempre più denso, la voglia di
bere prende corpo e il bisogno di annebbiare la coscienza si fa sempre più
urgente.
Sono il figlio di Jack Pearson
Ci sono tre ragazzi sulla soglia di casa
sua, hanno preteso di ascoltare la sua voce. Hanno scardinato l'entrata e
smosso la sua vergogna, reincarnando l'unico uomo di cui avrebbe avuto bisogno.
Quarant'anni a immaginarlo felice,
circondato dalla sua famiglia perfetta, a pensare alla remota possibilità che
un giorno, quando sarebbe stato troppo vecchio e troppo stanco, sarebbe tornato
per dargli finalmente ascolto.
Sono tutti pensieri caduti nel vuoto
all'improvviso, Jack non esiste più e Nicky non riesce a tollerare quel tumulto
di pensieri che portano un dolore nuovo e inaspettato.
Basterebbe davvero poco per far smettere
ogni cosa.
Un'altra sfrontatezza. Un altro
colpo.
Vieni con noi.
Non sa cosa lo abbia spinto ad
alzarsi.
Sarà che lui odia la guerra e che gli
sempre mancato il coraggio.
Sarà che quella famiglia la immagina da
anni ed è tutto ciò che resta di Jack.
Che la mano sulla sua spalla gli ricorda
la stretta di suo fratello - ha la stessa forza.
Sarebbe riuscito a tornare da te.
Domani, penserà che è stato per ascoltare
le parole di Rebecca e lasciare che mettessero radici in lui, e per confessare
a lei ciò che a suo fratello non è mai riuscito a dire.
"Un tempo ero una persona.
Vorrei poter essere di nuovo quella
persona."
*****
Ciao a tutti!
Questa flash partecipa alla
challenge Scrivimi indetta da Rosmary sul
forum Ferisce la penna.
Lei stessa mi ha sfidata
a scrivere una storia su Nicky e quindi eccomi qui con un mini racconto senza
nessuna pretesa se non quella di cogliere quest'occasione per farle un regalo buttando
giù due paroline su questo personaggio che amiamo molto ♥
Un abbraccio,
gabry
Le parole in corsivo all'inizio e alla fine della fic sono
pronunciate da Nicky nell'episodio 3x12 "Veterani".
Quelle all interno del racconto fanno riferimento agli
episodi 3x11 "Quarant'anni" e 3x12 "Veterani" e sono, in ordine, di Jack - Jack
- Kevin - Kevin Rebecca.