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Autore: LadyOfMischief    20/09/2023    1 recensioni
Dathomir sarebbe sempre stata casa sua e sarebbe sempre stato una parte di sé così come le sue Sorelle, ma era ormai giunto il tempo di lasciarselo alle spalle definitivamente e guardare al futuro, nonostante al momento apparisse piuttosto incerto.
- SPOILER DAL GIOCO JEDI SURVIVOR -
[Questa storia partecipa alla Themed Challenge – Summer Edition indetta dal forum Siate Curiosi Sempre.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Themed Challenge - Summer Edition
Prompt 03: Calore

 

La luna di Jedha era un luogo dall'apparenza ingannevole, le sue vaste distese sabbiose suggerivano l'idea di un clima torrido, ma la realtà dei fatti era ben diversa poiché le temperature erano sempre basse, sia di giorno che di notte, a causa dell’inverno perenne. Il calore del sole riscaldava a malapena la superficie della luna, alzando la temperatura di uno o due gradi nelle ore diurne, tuttavia nelle ore notturne calava drasticamente sfiorando anche cifre sotto lo zero e, perciò, era imprudente attraversare il deserto — o anche solo trovarsi all’aperto — in quelle ore. 
A rendere il deserto un luogo ostile per i viaggiatori, però, non erano soltanto le temperature, c’era da tener conto anche delle intense raffiche di vento che persistevano in determinate aree e, soprattutto, delle intense tempeste di sabbia, che potevano durare anche ore. Infine, a complicare ulteriormente la situazione c’era la presenza dell’Impero, che sembrava nutrire un particolare interesse per la luna.
Chi conosceva bene quell’area tendeva ad evitarla, anche a costo di intraprendere una via più lunga, ma per i più disperati quella era la via più rapida e meno sorvegliata per raggiungere la base degli Anacoreti [1], sede presso cui operava il Cammino Segreto [2], un’organizzazione che si occupava principalmente di far perdere all’Impero le tracce di coloro che erano sensibili alla Forza — e le rispettive famiglie — fornendo loro nuove identità e passaggi sicuri per poter cominciare una nuova vita altrove. Non era raro, però, che fornissero anche assistenza a coloro che erano accusati di aver commesso crimini contro l’Impero, tra cui essere spie per gruppi ribelli e l’aver aiutato soggetti sensibili alla Forza a nascondersi.
Merrin non era certamente una disperata, ma per necessità aveva dovuto imparare a fare i conti con le ostilità del deserto e, ormai, poteva affermare con certezza di conoscerlo come il palmo della propria mano poiché si occupava di scortare fuggitivi fino alla base operativa del Cammino Segreto, essendone lei stessa un membro. Le prime volte in cui si era recata a Jedha era stato soltanto per far visita all’ex maestra Jedi Cere Junda, che si era stabilità lì da tempo e aveva contribuito a fondare quella specifica sede dell’organizzazione con l’aiuto degli Anacoreti, ma Merrin aveva preso a cuore la causa ascoltando le storie — così simili alla sua — delle persone che erano temporaneamente rifugiate lì. Da quel momento i suoi viaggi a Jedha erano stati sempre più frequenti, dato che il suo compito principale  era quello di recarsi nei luoghi da cui provenivano le richieste di aiuto e condurre al sicuro coloro che le avevano emesse.

 

 


 


Il deserto non custodiva più alcun segreto per Merrin e aveva imparato a cogliere i segnali che precedevano l’arrivo di una tempesta di sabbia, cosa che di solito le permetteva di trovare un riparo nelle immediate vicinanze, tuttavia quel giorno non fu così.
Una serie di imprevisti, a partire da una maggiore presenza di truppe Imperiali nell’area fino alla distruzione del suo speeder da parte delle suddette truppe, aveva costretto Merrin e Cal  — che era giunto a Jedha per incontrare Cere — a procedere più lentamente del previsto ed erano stati colti alla sprovvista da una tempesta. Se non fosse stato per lo spamel [3] con cui avevano viaggiato non avrebbero mai trovato un rifugio sicuro in cui aspettare la fine delle tempesta, che a giudicare dall’intensità sarebbe durata per tutta la notte.
La prospettiva di trascorrere ore ed ore in quella cavità nascosta non sembrava troppo male, anzi, le avrebbe concesso più tempo per trascorrere del tempo da sola con Cal e parlare senza il rischio che qualcuno li interrompesse. Da quando le loro strade si erano separate non c’era stato un singolo giorno in cui non avesse pensato al Jedi e ovunque fosse andata c’era stato sempre qualcosa che gliel’aveva ricordato, che fosse un suono, un profumo in particolare o un colore, e che gliene aveva fatto sentire la mancanza. C’erano stati dei momenti in cui aveva provato a inviargli dei messaggi, ma non era facile quando entrambi dovevano mantenere un profilo basso per sfuggire all’Impero, soprattutto per lui che era finito su tutti i canali e ologrammi segnaletici etichettato come uno dei ricercati principali a seguito di alcune sue imprese che avevano attirato fin troppo l'attenzione imperiale; le rare volte in cui quei messaggi erano arrivati a destinazione avevano ricevuto una risposta soltanto qualche giorno dopo, in cui Cal le assicurava di stare bene, le raccomandava di essere prudente 
—  anche se sapeva che lei fosse in grado di badare a se stessa —  e si trattava sempre di brevi messaggi in cui entrambi assicuravano di stare bene,  per Merrin era sempre stato più che sufficiente.
Ma nel momento in cui l’aveva rivisto si era resa conto di quanto, in realtà, le fosse mancato averlo vicino, che quei messaggi non avevano mai davvero compensato a pieno il vuoto lasciato dalla sua assenza e soltanto in quel momento si era resa conto che non voleva più che le loro strade si dividessero. Cal era stato il suo primo amico dopo anni di solitudine ed era stato l’unico in grado di comprendere come si sentisse per la perdita delle sue Sorelle, così come lei poteva comprendere il suo dolore per la perdita del suo maestro.
Non c’era voluto molto prima che tra loro si formasse un legame profondo, Merrin sentiva di potersi aprire completamente con Cal e di potergli confidare cose che non aveva mai raccontato a nessun altro perché sapeva che lui poteva capirla come nessun altro e che l’accettava così com’era. Lei proveniva da un luogo oscuro, la magia [4] che scorreva nelle sue vene aveva una natura altrettanto oscura e, di conseguenza, l’oscurità faceva inevitabilmente parte di sé, ma Cal non l’aveva mai giudicata per questo né aveva mai avuto paura della sua oscurità, cosa piuttosto insolita per un Jedi, almeno stando a ciò che lui e Cere le avevano raccontato del loro Ordine.
Merrin, tuttavia, non si pentiva della sua decisione di partire ed esplorare la galassia per conto proprio per schiarirsi le idee, capire che cosa volesse davvero e cosa fosse meglio per lei e per la sua famiglia; negli ultimi tre anni aveva scoperto lati di sé che non sapeva di avere, aveva acquisito una maggior consapevolezza di se stessa e delle proprie abilità, spingendosi oltre i limiti che lei stessa si era inconsciamente imposta, temendo di non essere all’altezza delle sue Sorelle. Il suo non era stato solo un viaggio fisico, alla scoperta di luoghi sconosciuti, spesso dimenticati, ma era stato anche un viaggio alla scoperta di se stessa.

“Mi sei mancata” confessò Cal infrangendo il silenzio, colmato soltanto dal rumore del vento e il crepitare delle fiamme del fuoco che avevano acceso.

“Anche tu, ma dovevo andarmene, Cal, per poter esplorare la galassia a modo mio” gli rammentò Merrin, anche se sapeva perfettamente che lui non aveva dimenticato il motivo per cui si erano separati.

“E cos’hai trovato?”

Me stessa…riflessa nei luoghi e nei volti che ho incontrato” rispose, ricordando ancora la prima volta in cui aveva ascoltato una storia quasi identica alla sua e raccontata da ragazzino, di poco più di tredici anni, i cui genitori avevano dato la vita per metterlo in salvo dalla distruzione del loro villaggio e in quel momento aveva capito che c’erano altre persone come lei e Cal in tutta la galassia “Dathomir sarà sempre la mia casa, ma non deve anche definirmi”

“Non capivo perché fossi partita, ma…vedendoti ora…”  Cal non aveva preso troppo bene la notizia della sua partenza quando lei gliel’aveva detto, ma non c'era mai stata una volta in cui avesse cercato di farle cambiare idea per farla restare al suo fianco e aveva rispettato la sua volontà “È stata la scelta giusta”

Nel profondo Merrin l’aveva sempre saputo che un giorno Cal avrebbe compreso la sua scelta e che non le avrebbe fatto pesare di essere andata via come gli altri, lasciandolo solo con BD-1, il fedele droide che non l’aveva mai abbandonato, tuttavia sentirglielo dire fu confortante. A dire il vero, la sola presenza di Cal era confortante e per quanto potesse risultare assurdo, date le circostanze, non c’era nessun altro posto in tutta la galassia in cui avrebbe voluto trovarsi in quel momento e per la prima volta fu grata al clima ostile di Jedha, anche se solitamente lo trovava alquanto spiacevole.
C’erano state numerose notti in cui Merrin si era trovata a dover cercare un riparo e trascorrervi la notte, affidandosi alla sua magia per accendere un fuoco che potesse scaldare sia lei che le persone che stava proteggendo, ma nonostante ciò quelle notti le erano sempre sembrate fredde e solitarie. Istintivamente Merrin si avvicinò di più a Cal in cerca di ulteriore calore,  nell’istante in cui lui le mise un braccio intorno alle spalle e lei poggiò la testa sulla sua spalla si rese conto che a mancarle in quelle notti era sempre stato il suo calore.




Spazio Autrice:

Se avete visto Rogue One ricorderete sicuramente Jedha, se non l’avete visto ora sapete che è una luna desertica dove fa sempre freddo (e correte a guardare quel film, che è bellissimo!)
Per quanto riguarda Merrin e Cal, invece, ho ripreso gli eventi della prima parte di Jedi Survivor, incluso il dialogo che proviene direttamente da una scena (una scena molto fluff, aggiungerei, io mi sono sciolta mentre giocavo 🥺).


Note:

[1] Gli Anacoreti sono un gruppo di eremiti che si isolano dalla società per motivi religiosi.
[2] Il Cammino Segreto viene menzionato e appare per la prima volta nella serie tv Obi-Wan Kenobi, quando Obi-Wan e Leia ricevono aiuto proprio da alcuni membri dell’organizzazione, di cui fa parte anche il Jedi Quinlan Vos (sopravvissuto all’Ordine 66).

[3] Gli spamel sono animali nativi del deserto di Jedha, con zampe lunghissime e una coda pressoché inesistente (allego immagine dal gioco così potete vedere come sono fatti) 
[4]  La magia delle Sorelle della Notte è una derivazione ignota della Forza, che pur avendo una natura piuttosto oscura non ha un'affiliazione né con il Lato Chiaro né il Lato Oscuro e, inoltre, può essere usata anche per scopi curativi. 
L'utilizzo che ne viene fatto dipende interamente dalla sua utilizzatrice. 



 
   
 
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