Note: Volevo scrivere da tempo questa piccola idea.
Pensate che ce l’avevo come prompt personale da diversi
anni. XD
Spero che vi piaccia e/o che quantomeno vi faccia
compagnia, seppur nella sua brevità.
Jason.
È COLPA DEI SOCIAL
Madara e OC!Izuma (figlia di Madara e Sakura)
[510 parole]
Madara accompagnava la
figlia a scuola, come ogni mattina. La strada sempre la stessa, le canzoni alla
radio le stesse per qualche giorno di fila, ma i discorsi che sua figlia Izuma
riusciva a tirargli fuori erano ogni volta variegati e, a tratti, assurdi.
Come quello avvenuto
quella mattinata di inizio anno scolastico.
Izuma gli stava raccontando
dei compagni di scuola con cui sperava di capitare in classe quell’anno, poi,
cambiando totalmente discorso, come sua consuetudine—era un tratto che aveva chiaramente
ereditato da sua madre Sakura, Izuma fu colta da un apparente interrogativo che
necessitava una risposta immediata. Almeno, l’espressione sul viso di Izuma
sembrava suggerirlo, e Madara conosceva bene le sue due donne, quindi era
sicuro che presto avrebbe dovuto fornire a sua figlia l’esatta risposta che lei
desiderava sentirsi dire, pena: niente bacio sulla guancia prima di entrare a
scuola.
Madara non poteva
sopportare l’idea di non ricevere il suo consueto bacio sulla guancia da sua
figlia, come invece accadeva ogni mattina da quasi nove anni a quella parte.
Qualsiasi fosse stato il
quesito, Madara le avrebbe risposto; a costo di inventarsi una risposta, che
sembrasse plausibile, di sana pianta.
«Papà, senti… posso
chiamarti fra’ o zio?»
Madara quasi frenò di
colpo all’udire quelle parole assurde arrivare nella sua direzione.
La guardava di traverso,
come si guarda un terrapiattista convinto della teoria dell’uovo cosmico.
«Molti miei amici
chiamano i loro genitori con nomignoli simili. Che dici, posso?»
«Direi di no»
disse lapidario, continuando a guidare. Le sopracciglia corrucciate in un’espressione
di sbigottimento, ma chi metteva in testa certe idee a queste nuove generazioni?
Di sicuro la colpa era da
attribuire a quel social tanto in voga tra i giovani: TocTac
o come si chiamava…
Sua figlia tornò a
sederti composta sul sedile, ma incrociò le braccia e rivolse lo sguardo al
finestrino per fargli capire che era profondamente offesa di quel mancato
permesso. Non era abituata a sentirsi dire di “no” da lui, Sakura aveva ragione
a dire che gliene aveva concesse sempre troppe.
«Ma è divertente, che
pizza che sei…» la sentì borbottare a mezza voce, mentre ancora evitava il
suo sguardo.
Quella mattina, fu la
prima volta, negli ultimi nove anni di vita della sua Izuma, la sua adorata bambina—che
in realtà era una dodicenne e quindi nella pre-adolescenza, in cui Madara non
ricevette il suo bacio di saluto sulla guancia.
Chiamò disperato sua
moglie Sakura per raccontarle tutto e quella pover donna dovette consolarlo, assicurandogli
che aveva fatto la cosa giusta.
Il giorno dopo, Izuma si
comportò come se niente fosse accaduto tra di loro, niente rancori né screzi, e
fortunatamente Madara potette ritornare a ricevere il suo agognato saluto
affettuoso.
La genitorialità è fatta anche
di sfide difficili come quella verificatasi nella vita di Madara, uomo spesso cinico
e un po’ burbero ma marito e padre devoto.
Il segreto risiede nel
saper esser forti di spirito, come un samurai, e non permettere alle avversità
di abbattere le pietre che costituiscono la propria fortezza personale: l’amore
per se stessi e la propria famiglia.