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Autore: Ragazzamagica    23/09/2023    1 recensioni
L’intimità della luce lunare è scelta per custodire trame, intrighi, misteri destinati a rimanere tali.
Tuttavia, una notte d’estate ha voluto che i suoi raggi diventassero testimoni silenziosi di una confidenza scambiata fra due anime riservate e gentili.
[Questa storia partecipa alla Themed Challenge – Summer Edition indetta dal forum Siate Curiosi Sempre.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“Di’ un po’, Jonathan, sei sicuro che Alissa non sia ancora in grado di nuotare?”
La chioma rossa del suo amico Jonathan vorticò con leggerezza mentre scuoteva la testa con convinzione.
“Puoi starne certo, Tazio. Fidati, so per certo che la dolce Alissa ha ancora una fifa blu dell’acqua. E pure questa estate potrebbe essere la tua occasione per eleggerti a suo valente istruttore!”
Tazio deglutì a fatica. “Lo spero proprio. La scorsa stagione non è andata alla grande. Credo abbia inghiottito un bel po’ d’acqua… avrei dovuto reggerla meglio io, ma…”, Tazio incespicò nei suoi pensieri, guardando altrove carico d’imbarazzo.
“Andiamo, è la tua occasione. Manca una settimana al nostro ritorno a casa. Siamo qui da due giorni e tu ancora non ti sei neanche fatto notare da Alissa. Il pensiero del sorriso che ti rivolgerebbe vedendoti non basta a darti la giusta spinta?”
“E perché dovrebbe sorridermi tanto radiosamente, secondo te? Non le piaccio, io…”
“Oddio, sveglia! Sei pur sempre un suo compagno di classe. Sarà contenta di trovarti qui, al mare. E poi, avrà già dimenticato l’incidente della scorsa volta. Non puoi saperlo se non lo fai…”
Tazio mosse qualche passo incerto sulla sabbia, rimanendo entro l’ombra proiettata dal loro ombrellone. Facile a dirsi, per lui: Jonathan era uno che se la intendeva, con le ragazze. Non era certo come lui, goffo e mingherlino, alle prese con una cotta che gli infiammava le guance molto più del sole impietoso.
“Dovevi vedere come s’affannava con quelle onde. L’ho vista, ti dico. Se possibile, è persino meno abile dell’anno scorso. Buon per te, no?”
Tazio si sedette sull’asciugamano disteso sulla sabbia dorata.
“Non lo so, amico… non ho il coraggio”.
“Fa’ come credi. Ma qualcuno potrebbe soffiarti la preda”.
“Non è una preda. E comunque, se lei mostrasse di cedere alla corte di qualche palestrato, significherebbe solo che non è quella giusta per me, ecco tutto”.
“Ma smettila! Sai anche tu che non è vero. E comunque, potresti forse biasimarla per il fatto di accettare delle attenzioni da parte di qualche ragazzo che le gironzola nei dintorni? Loro almeno hanno provato a scambiarci due parole”.
Da due giorni a questa parte, il tempo trascorso alla spiaggia si disperdeva così: il suo amico dall’animo impetuoso che cercava di motivarlo, e lui che se la faceva sotto dalla paura di commettere qualche errore.
Tazio si rifugiò dietro le pagine dettagliate di un fumetto che si era portato, fingendo di interessarsi devotamente alla campagna bellica che vi era stata disegnata - per poi sollevare lo sguardo una volta ogni dieci secondi, rivolgendo un’occhiata alla bella Alissa intenta a scherzare tra le onde della riva.
La presenza di una sua amica ancheggiante non contribuiva a confortarlo. Alissa non era una smorfiosa, ma chi poteva dire come le donne si comportassero quando si alleavano assieme?
Tazio emise un sospiro e riprese a osservare le pagine.
Ma sapeva che l’attesa non sarebbe durata a lungo.

Ormai il sole stava calando.
Le ore passavano e la spiaggia si stava svuotando. Lo splendore del mare era amplificato dai raggi che la luna rifletteva sull’acqua.
“Io torno in hotel, amico. Tu rimani ancora un po’ qui?”
“Sì, tu va’ pure” disse a Jonathan, ma tenendo lo sguardo su di lei.
Quando anche l’ultimo dei bagnanti se ne fu andato, Alissa si volse verso di lui e gli sorrise.
Il suo bikini dorato si armonizzava amabilmente con i suoi occhi color ambra.
“Hey, Tazio! Finalmente se ne sono andati tutti, eh?”
“Già… Ce ne hanno messo di tempo” commentò con un sorriso beffardo.
La notte era tornata ad unirli e la tenerezza della loro confidenza aleggiava su di loro come il più intimo dei segreti.
“Mi fa piacere che ci sia il tuo amico a farti compagnia. Mi sarebbe dispiaciuto lasciarti da solo tutto il tempo, ma sai com’è fatta Clarissa. Spiffererebbe a tutti il nostro gioco discreto”.
Volgendo il capo verso l’acqua, non gli diede modo di godere appieno del rossore delle sue guance. Ma per un solo attimo era riuscito ad appropriarsi di quel delicatissimo particolare e ad imprimerselo bene nella mente.
“Non preoccuparti. Sarà una cosa solo nostra” le assicurò con la solennità di un giuramento. “Il mare ci appartiene, questa notte”.
E man mano che entravano in acqua, i corpi circondati da un alone di luce impalpabile, Tazio si esaltò nel distinguere gli occhi vivaci di Alissa mentre guardavano lui e solo lui e lo sollevavano da imbarazzi e insicurezze. Si meravigliò dell'atmosfera eterea in cui erano immersi. 
Poteva sentire il suo spirito levitare sereno sull’acqua scura, volteggiare ed elevarsi alle stelle.
Forse Alissa non avrebbe mai imparato a nuotare.
Forse nessuno dei due lo voleva davvero.
Era sufficiente suggellare quegli attimi in giochi di schizzi e sprazzi di luce lunare.

  
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