Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Carme93    02/10/2023    0 recensioni
Samuele ha da poco cambiato città, ma, nonostante si senta smarrito, si avventura tra le vie che ancora non conosce per comprare un regalo per una persona molto importante per lui; in questa occasione incontra per la prima volta Alisia e le sue amiche.
[Questa storia partecipa alla challenge Slot Machine indetta sul forum di EFP da Juriaka e alla challenge "The Cleanup" indetta da charaken sul forum "Ferisce la penna"].
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un anno scolastico'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un De André conteso
 
 
Slot Machine. Prompt17: Primo incontro tra 10 (Samuele) e un personaggio a vostra scelta (Alisia): in un negozio di dischi, entrambi afferrano nello stesso istante l’ultimo vinile di un determinato gruppo/cantante/musicista.
 
Si passò una mano tra i capelli madidi e sospirò: quella giornata si stava rivelando una delle più calde di fine estate. Probabilmente non era stata la migliore delle idee uscire a far compere a quell’ora, ma sapeva bene che, nel pomeriggio, gli orari dei treni l’avrebbero limitato terribilmente. Non tanto per l’andata, quanto per il ritorno. Ed era troppo importante per lui comprare quel regalo.
Il problema, però, è che adesso non sapeva dove si trovasse. Per un attimo gli riecheggiarono nella testa le stridule raccomandazioni della madre, che non avrebbe voluto che lui se ne andasse a zonzo da solo in una città sconosciuta. Per fortuna suo padre era intervenuto. Non era più un bambino! Aveva quindici anni! I suoi fratelli combinavano casini ogni due secondi, ma sua mamma aveva tutte le attenzioni verso di lui perché era ‘piccolo’. Assurdo.
Il punto era che si era perso veramente. Non che fosse preoccupato, insomma a grandi linee sapeva dove si trovava: in fondo era il centro della città, una delle strade più frequentate ed era pieno giorno. Il problema vero è che non riusciva proprio a trovare il negozio di cui aveva visto la pubblicità su internet.
Si decise ad entrare in un bar e comprare una bottiglietta d’acqua, sperando che almeno questo potesse attenuare il caldo. A quel punto chiese al cassiere informazioni sul negozio. Quello provò a spiegargli, ma al suo sguardo confuso si alzò dal suo angolo dietro la cassa e uscì fuori per mostrargli la strada.
Annuì più o meno conscio di quanto gli era stato detto, ringraziò e si avviò sperando che quella fosse la volta buona. In realtà era passato da quella strada più volte e non aveva visto un bel nulla. Girò l’angolo, come suggerito dal cassiere, e si ritrovò in una traversa in ombra – il che gli permise di respirare meglio per un attimo, nonostante la calura estiva non lo abbandonasse. Guardò a destra e a sinistra, ma quel negozio proprio non c’era. Certo si era trasferito in una città grande rispetto al paesino in cui era vissuto fino a quel momento, ma non così grande! Per forza che poi i suoi fratelli lo prendevano in giro, non riusciva a trovare un negozietto in piena città e non era sicurissimo di saper ritrovare la strada per tornare alla stazione.
Provò a chiedere a un passante, ma quello scosse la testa affermando di non conoscere il negozio. Ottimo se non lo conoscevano loro che ci vivevano!
Tentò di fare mente locale e ricordarsi quello che gli aveva detto il cassiere. Aveva detto qualcosa come girare due volte. Possibile? Si spinse in avanti e trovò una stretta strada parallela a quella principale. Oh! Subito gli saltò agli occhi un vecchio negozio dimesso. Quello che cercava! Insomma, la foto su internet era ben diversa: sembrava quasi un negozietto abbandonato. Per un attimo gli venne in mente la libreria de La storia infinita. Ma di certo lui non era Atreiu. Su questo c’erano ben poche speranze. Si sarebbe dovuto accontentare di trovare ciò che stava cercando. Entrò all’interno e con un certo sollievo costatò che vi era l’aria condizionata. Salutò e il proprietario ricambiò distrattamente. Deciso a raggiungere il suo obiettivo si mise a osservare con attenzione i vari scaffali. Individuò quasi subito un cantuccio in cui si trovavano i vinili. Non c’era molta scelta, ma sperò di trovarne uno adeguato. D’altronde la maggior parte delle persone ormai scaricavano la musica da internet. A chi interessavano i vinili? Eppure suo padre conservava gelosamente il suo vecchio giradischi e amava collezionare vinili, quindi di certo l’avrebbe gradito come regalo.
Lesse con attenzione i titoli e i suoi occhi caddero subito su un disco di De André. Allungò la mano per assicurarsi che il padre non l’avesse già, ma nel suo campo visivo apparve un’altra mano che andò a stringere proprio quel disco che aveva scelto!
«Ehi».
«L’ho visto prima io» replicò una ragazzina che doveva avere all’incirca la sua età.
Che faccia tosta! Non era nemmeno nel negozio quando era entrato lui! Era impossibile che non l’avesse vista.
«Non è vero».
«Sono stata più veloce».
«L’abbiamo preso insieme» le fece notare.
Lei fece per replicare, ma altre due ragazze apparvero sulla soglia del negozio. «Dai Alisia non perdere tempo con questa roba vecchia».
La ragazza mollò la presa sul vinile e scappò via senza nemmeno salutare.
Samuele si seccò, ma lasciò perdere. Il vinile gli piaceva ed era abbastanza sicuro che il padre non ce l’avesse.
Quella sera a casa, però, non gli diede subito il regalo. Sua madre aveva preparato una cena sontuosa e aveva preparato il dolce, ma per il resto era stata una festa sobria e solo tra loro. Samuele ricordava che prima dell’incidente a suo padre piaceva stare in compagnia di alcuni colleghi della fabbrica, poi si era allontanato da tutti. A quel punto il ragazzo aveva compreso la differenza tra amici e colleghi. Difficilmente qualcuno di loro l’aveva cercato, specialmente dopo qualche mese.
Dopo cena Samuele si ritirò in camera con la scusa di dover preparare lo zaino: a volte provava troppa tristezza a osservare i suoi genitori mentre fingevano che tutto fosse uguale a prima; invece nell’ultimo anno nulla era andato veramente bene: l’incidente, la disoccupazione del padre, la bocciatura di entrambi i suoi fratelli, il trasferimento in quell’appartamento ancora più piccolo del precedente, il cambio di scuola. Tutto nuovo.  Eppure non sapeva stabilire se il cambiamento fosse positivo o meno. In quei giorni non era scomparsa la sensazione d’impotenza e di sospensione in cui si era sentito per mesi: catapultato in quella situazione senza possibilità di scelta, eppure senza la minima voglia di rimpiangere la vita precedente; eccezion fatta, naturalmente, per l’incidente del padre, che, se avesse potuto, avrebbe evitato.
«Samuele?».
Il ragazzo sobbalzò e si voltò verso il padre che lo fissava dalla soglia.
«Ho quasi finito» borbottò, felice che non potesse leggergli nella mente. Probabilmente avrebbe trovato ulteriore motivo di umiliazione nei pensieri del figlio.
«Raffaele e Tommaso hanno trovato un film, vieni a vederlo con noi? È ancora presto».
«Sì, certo» replicò anche se in fondo non ne aveva molta voglia: solitamente i film che piacevano ai fratelli, lui non li apprezzava. «Questo è per te» aggiunse. Non gliel’aveva dato davanti agli altri, non avrebbe saputo spiegare perché.
«Non dovevi» ribatté sorpreso suo padre.
Samuele non rispose e finì di sistemare lo zaino; poi gli si avvicinò e lo abbracciò: sperava solo che comprendesse quanto gli volesse bene nonostante tutto quello che era accaduto. Questo sicuramente non era cambiato.  
 
 
 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Carme93