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Autore: hermione_W    14/10/2023    0 recensioni
Chad afferrò le spalle di Ryan di fronte a lui, e chiuse gli occhi.
Inspirò.
Zucchero a velo. Questo, ciò che riuscì a percepire.
Espirò.
Ma non vedeva l’ora di inspirare di nuovo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chad Danforth, Ryan Evans
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11

Non appena misero piede fuori dal ristorante, si resero entrambi effettivamente conto che forse avevano un po’ esagerato con la birra.

Chad pareva aver dimenticato ogni parvenza di buio o dubbio giacente nel suo cervello e si guardava attorno chiedendosi quale direzione avrebbero intrapreso. Guardava Ryan, poi di nuovo la strada, poi il suo pickup parcheggiato che in quel momento non era assolutamente in grado di guidare, poi di nuovo Ryan.

E quando lo guardava lo stomaco gli si contorceva. Era bello. Bello davvero. E non poteva descriverlo in altro modo. Più i suoi occhi cadevano su di lui, più la sua mente non riusciva a distogliersi da quel pensiero. E voleva provarci a pensare a qualsiasi altra cosa o a qualsiasi altra persona, ma ogni tentativo era vano.

Ryan a sua volta fissava Chad quando questi aveva gli occhi rivolti verso la strada. Aveva le difese abbastanza disinibite per pensare consapevolmente a quanto desiderasse cingerlo in un abbraccio, sentire i loro visi vicini, poter catturare il suo respiro con il suo. Ma sapeva anche che tutto ciò che stava succedendo si sarebbe rivelato solo un enorme sbaglio per entrambi, eppure voleva conoscere come sarebbe andata a finire. Sentiva la testa estremamente leggera, come se non fosse mai successo nulla con suo padre e con Sharpay, e avrebbe potuto debuttare a Broadway in quel momento, senza nessun tipo di ansia o preoccupazione.

“Ho deciso dove andremo ora…Però lo scoprirai quando arriveremo” disse Ryan, concentrandosi per camminare sobriamente.

Chad squarciò il silenzio con un sonoro rutto, che suscitò la sorpresa e l’ilarità di Ryan, il quale si portò le mani alla bocca ridendo. Dopodichè, aggiunse che sarebbero potuti benissimo arrivare al posto che aveva in mente a piedi, perchè non distava molto da lì, evitando che Chad si mettesse alla guida in quello stato poco consono.

Così si incamminarono, saltellando, ridendo e scherzando, oltre che facendo piuttosto baccano in quelle strade in cui il suono di due voci giovani non era molto comune. Ryan era su di giri. Aveva dato un leggero spintone scherzoso a Chad, che da buon atleta ben più piazzato di lui non si mosse di un centimetro, e aveva pensato di gettargli le braccia al collo e baciarlo, ma proprio in quel momento il bruno si divincolò dal tocco del ragazzo, mandando in frantumi il piano del biondo.

Chad non faceva altro che continuare a camminare, per quanto riuscisse a non barcollare, e seguire le indicazioni di Ryan, cacciando a calci dal suo cervello il desiderio di stringere questo tra le sue braccia muscolose. Subito si concentrò per visualizzare nella sua testa l’immagine di Taylor nuda, sperando di poter provare in quel momento desiderio verso di lei. Fissò questa scena nella sua mente per evitare di fare cavolate di cui si sarebbe ampiamente pentito.

A circa metà strada, Ryan doveva urgentemente andare in bagno. Mancavano ancora una decina di minuti all’arrivo alla loro destinazione, ma la birra stava premendo nella sua vescica. Si guardò attorno, sconfortato per il fatto che non ci fosse un luogo civile dove poter andare, ma abbastanza brillo per avere il coraggio di adoperare gli antichi metodi. Si fermò, senza dire nulla a Chad, al primo albero semi-nascosto dalla carreggiata, lasciandolo lì sul marciapiede di punto in bianco.

Questi rimase imbambolato per qualche attimo e si avvicinò al posto incriminato per vedere cosa stesse succedendo. Ryan era di spalle, e subito capì cosa stesse facendo. Come se avesse visto qualcosa di estremamente scioccante, Chad si portò le mani alla bocca emettendo un suono di sorpresa. Poi, dall’alto del suo stato non propriamente lucido, disse: “Evans! Non sapevo fossi un tipo del genere!”

Ryan, ridendo tra sè, gli rispose: “E’ la prima volta, giuro!”

Chad continuò: “Ma non per l’albero…Perchè fai la pipì in piedi! Credevo fossi un tipo da tavoletta abbassata e seduta di velluto!”

Il biondo a quel punto scoppiò in una fragorosa risata, sistemandosi e tornando da Chad. “Di velluto sarebbe estremamente scomodo… ma ci si adatterebbe.”

Il riccio proseguì “Ma…Io credevo che…Insomma, solitamente è una cosa molto maschia.”

“Ehi!!” Ryan finse di essere offeso. “Non perchè sono gay sono meno maschio, eh!”

Chad a questa frase si sentì allo stesso tempo sia imbarazzato che avvampare. Stava scoprendo un lato di Ryan che agli altri non era mai stato esplicito, e questa cosa lo incuriosiva tremendamente.

“Ma davvero? Non lo avrei mai detto…” Disse Chad scherzando, ma facendo in modo di punzecchiare Ryan.

“Devo dimostrarti quanto sono maschio?” Avanzò Ryan con un scherzoso tono di sfida, procedendo di qualche passo verso Chad, che sentì il cuore accelerare di colpo. Lucidamente gli avrebbe risposto che non ce ne fosse bisogno, perchè stava ovviamente scherzando e ritenesse Ryan tanto maschio quanto lui, ma ciò che il suo cervello computò fu: “Si.”

Ryan gli fece uno sguardo malizioso e poi aggiunse un criptico “Aspetta e vedrai…”.

Così proseguirono il loro cammino verso quel posto ancora sconosciuto per Chad, ma lui non aveva nessun barlume di forza mentale in quel momento per domandarsi dove sarebbero finiti e continuò semplicemente a camminare, lanciando sguardi sottecchi a chi aveva accanto a sè, mentre questi pregava internamente che il litro di birra di Chad lo portasse a sfiorarlo, anche per sbaglio.

Ad un tratto giunsero dinanzi ad una struttura a due piani, che sembrava quasi un hotel ad una prima occhiata, ma si rivelò essere molto più di quello. Fari tra il rosa e il viola illuminavano l’ingresso, in modo che tutti coloro che stessero varcando la porta di ingresso fossero colpiti dal fascio di luce come delle stelle a centro palco.

Ryan si fermò un attimo distante dall’ingresso, indugiando e guardando il posto dal basso verso l’alto e un sorriso gli si disegnò sul viso. Però sembrava un sorriso che portava con sè un po’ di malinconia. Poi si girò verso Chad e disse: “Questo posto l’ho sempre visto da lontano, immaginando come fosse entrarci, ma ho deciso che è arrivato il momento di inaugurarlo.”

Chad non sapeva cosa rispondere onestamente, anche perchè non aveva la più pallida idea di cosa significasse, così si limitò ad annuire e seguire Ryan verso l’ingresso.

Furono improvvisamente colpiti da quel fascio di luce intenso che avevano visto da lontano e subito dopo fecero il loro ingresso. Era difficile da descrivere l’immagine che si presentò davanti ai loro occhi. Era una discoteca, una di quelle mondane. Sicuramente un posto dove nè Chad nè Ryan avevano messo piede prima di quel momento. Ryan guardava attorno a sè quello spettacoli di fari e glitter sulle pareti e gli brillavano gli occhi, mentre Chad osservava senza porsi alcuna domanda.

Si fecero strada tra altri gruppi di persone, esplorando un po’ il posto. Era tutto molto esagerato per i gusti di Chad, ma se Ryan aveva optato per quel luogo sicuramente ne sarebbe valsa la pena. ”Ho sentito dire che qui fanno anche dei cocktail stratosferici. Che ne dici di provarli?” Esordì il biondo, rivolto a Chad, ma ancora guardandosi attorno.

Chad ovviamente assentì, senza curarsi del litro di birra che si era scolato poco prima, e si diressero presso uno dei banconi. Fu la volta di un daiquiri per Ryan e un mojito per Chad, seguiti da rispettivamente caipiroska e long island. In un momento di svista da parte del bruno però, Ryan si servì di una doppia dose di daiquiri. Dopo questo, non conservavano più alcun briciolo di inibizione. Attorno a loro, un sacco di persone che bevevano, si conoscevano o addirittura amoreggiavano sui divanetti. Chad non potè fare a meno di notare ragazzi con abbigliamenti abbastanza stravaganti e succinti. Rispetto a loro, i due erano vestiti in maniera troppo elegante.

Raggiunsero la sala principale, dove già un sacco di gente si stava dilettando con il ballo. Chad si sedette a bordo pista, occupando uno degli ultimi divanetti rimasti liberi, mentre Ryan non perse ulteriore tempo e si fiondò a centro pista. Chad riusciva a vederlo per bene dalla sua seduta, nonostante stesse lottando implorando alla sua testa di smettere di girare.

Ryan si muoveva sinuosamente, a tempo con la musica. I suoi fianchi ondeggiavano in maniera totalmente naturale, compiendo movimenti perfetti. Seguiva il ritmo e si lasciava pervadere da questo, sfoggiando le sue mosse migliori che sembravano esser state conservate solo e soltanto per quel momento. Chad lo guardava e gli sembrava di esserne ipnotizzato. Non riusciva a staccare gli occhi da quel bacino che fluttuava sensualmente, gli sembrava che il suo sguardo fosse totalmente incollato al corpo di Ryan Evans.

Ad un tratto, come se Ryan avesse letto nei pensieri di Chad, gli si avvicinò e, prendendolo per la mano, cercò di tirarlo dal divanetto su cui era seduto, ma non dovette farsi convincere molto perchè dopo pochi attimi si alzò e seguì il biondo. Si portarono a centro pista, dove Ryan continuò a muoversi con il suo solito fare leggiadro e accattivante. Chad lo guardava, indugiando dall’alto verso il basso, mentre gli si avvicinava sempre più. Senza rendersene conto si avvicinarono sempre di più l’un l’altro, entrambi danzando a ritmo di musica, i loro occhi incollati su chi avevano di fronte. I fianchi di Ryan sembravano in quel momento un invito per Chad, che ora era tanto distante dal biondo da poterne percepire il respiro. Il suo cuore cominciò ad accelerare in una maniera che probabilmente non aveva mai provato prima, e Ryan, ormai perso negli occhi di Chad, posò la sua mano sulla sua spalla, ondeggiando in maniera provocatoria. L’altro stava ormai facendo estremamente fatica a distrarsi dal pensiero di quanto avrebbe voluto mettere la sua mano su quei fianchi e guidare quei movimenti, quando Ryan spostò la mano verso il collo di Chad. Il ragazzo deglutì, ormai con il fiato mozzato per quanto i suoi polmoni stavano cercando ossigeno. Come se il ballerino avesse percepito i più reconditi desideri di Chad, gli prese la mano e la poggiò sul suo fianco, mentre continuava a ballare.

I due erano così a pochi centimetri l’uno dall’altro. Chad chiuse gli occhi per percepire meglio quel rush di emozioni che in quel momento lo stavano travolgendo. Sentiva sotto il suo tocco il fianco di Ryan che ondeggiava, sul collo il suo respiro, e quel profumo di zucchero a velo che tanto gli piaceva e che tanto lo aveva stregato.

Ryan aveva ormai abbandonato ogni difesa. Tutto ciò che avrebbe voluto in quel momento era posare le sue labbra su quelle di Chad, placando quel forte desiderio che si stava facendo strada in lui. Sentiva il suo addome bruciare, il suo battito cardiaco ormai ad un ritmo concitato e la sua gola ormai secchissima. Cominciò ad accarezzare il collo di Chad, mentre questo posò la sua guancia sulla mano, strofinandola leggermente.

Riaprì gli occhi per vedere dinanzi a sè e Ryan aveva le gote colorite per l’eccitazione che stava prendendo possesso del suo corpo, le labbra semi dischiuse, come se fossero in attesa di un bacio, o almeno questo è quello che a Chad sembrò.

Un momento dopo, la mano del bruno scivolò dietro la nuca di Ryan spingendolo verso di sè, mentre le loro labbra si incontrarono per la prima volta.

  •  

Chad aveva baciato diverse volte.

C’erano stati i baci alle scuole medie con le fidanzatine del tempo che duravano una settimana o poco più. C’era stata Taylor, la ragazza con cui era anche andato anche ben oltre il bacio. Quando vedeva Troy e Gabriella baciarsi si era sempre chiesto cosa ci fosse di così speciale nel volersi baciare così di frequente e continuamente. Li aveva sempre reputati noiosi e a tratti monotematici, lui quasi si annoiava quando baciava la sua ragazza per un po’ più di tempo del dovuto.

Ma fu baciando Ryan che ad un tratto capì quello che aveva sempre sperato e, molto in fondo, voluto. Quello con Ryan fu un climax indescrivibile, in cui il desiderio aveva fatto da padrone. Non credeva che avrebbe mai potuto desiderare un bacio con così tanta foga ed eccitazione, eppure dal tocco delle loro labbra non riusciva a volere altro che continuare.

Si staccò per un attimo, per vedere l’espressione che regnava sul viso di Ryan. Era esterrefatto e strabuzzò gli occhi per qualche attimo, prima di tirare a sè vigorosamente Chad e continuare a baciarlo, scivolando sugli angoli della sua bocca e sul collo. Il riccio aveva il cuore che gli esplodeva. Rispose ai baci con un desiderio irrefrenabile di tenerlo avvinghiato al suo corpo per più tempo possibile.

La musica risuonava forte e chiara dalle enormi casse della discoteca e faceva da cornice a quel momento.

‘’He's acting shy, looking for an answer

Come on, honey, let's spend the night together

Now hold on a minute before we go much further

Give me a dime so I can phone my mother

They catch a cab to his high-rise apartment

At last he can tell exactly what his heart meant’’

I due continuarono a dondolare abbracciati, come se stessero ballando un lento sebbene la canzone fosse tutt’altro. Ryan posò la sua testa nell’incavo del collo di Chad e gli cinse i fianchi con le braccia. Il bruno, ancora non realizzando completamente quello che stesse accadendo, accarezzò quei capelli biondi posati sulla sua spalla e ne sentì il soave profumo.

Ad un certo punto, Ryan sussurrò nell’orecchio di Chad, ma per via della musica questi non riuscì ad afferrare il messaggio, ma non esitò nel seguire il biondo quando si staccò e, prendendolo per mano, lo condusse lontano dalla pista da ballo. Salirono delle scale e dinanzi a loro un lungo corridoio conduceva a diverse stanze. Chad era troppo intontito e ripieno d’alcool per chiedersi dove fosse o cosa fossero quelle stanze, e seguì Ryan in una di queste.

Appena varcata la soglia, tutto ciò che videro fu un letto e, in un turbinio di visioni sfocate, i due vi si abbandonarono.

Ryan cominciò a baciare con passione Chad, dimenticandosi del mondo intorno a lui, annientando ogni stralcio di pensiero che non appartenesse al giocatore di basket, al suo corpo o al suo mondo. Il bruno rispondeva con vigore, accogliendone ciascuno tra le sue labbra e assaporandolo fino alla fine. Le mani del ballerino tiravano Chad a sè, sopra il suo petto, e questi vi si ritrovò sul biondo. Chad cominciò a mordicchiare il labbro di Ryan, che era di un rosso vivido e sembrava un invito per la sua bocca. Poi si spostò verso il basso, mentre il biondo gemeva lievemente per ogni tocco delle labbra di Chad sul suo collo.

Ryan cominciò a sbottonare la camicia del ragazzo su di sè, ricambiando i baci questa volta sul petto di Chad, mentre questi aspettava il momento per fare la stessa cosa, e qualche attimo dopo le loro camicie giacevano sul pavimento di quella camera da letto che da quel momento in poi avrebbe conservato i ricordi e le emozioni di quella notte.

I loro respiri si fecero gradualmente più intensi, mentre i loro cuori fremevano per il desiderio che stava prendendo il controllo della situazione. Chad si strinse al corpo di Ryan e ne esplorò il corpo con i baci, prima di passarne delicatamente la lingua sul suo addome ardente di eccitazione. Ryan a quel punto, non riuscendo più a contenere la sua irrefrenabile passione, prese in mano la situazione e si accinse ai pantaloni di Chad, cominciandone ad abbassare la cerniera. Il ragazzo subito comprese cosa stesse per succedere, quindi chiuse gli occhi e si lasciò completamente sopraffare dal corso degli eventi. Ogni centimetro della sua pelle fu percorso da brividi nel momento in cui Ryan cominciò a baciarlo e provocarlo nei suoi punti più intimi, e di lì in poi non ricordò più nulla tranne che la sua brama di proseguire ancora e ancora con quel rush che lo stava conducendo all’estasi.

Chad, quando fu giunto il culmine di quell’atto, si lasciò andare di peso sul letto, sfinito, dopo aver provato l’orgasmo migliore della sua vita fino a quel momento. Ryan, a sua volta, si poggiò con la testa sul petto di Chad, lasciandosi cullare dai battiti del suo cuore che, fino a qualche momento prima, aveva battuto all’impazzata solo e soltanto per lui.

Il bruno chiuse gli occhi per qualche attimo, con Ryan stanco su di sè, mentre gli accarezzava i capelli dolcemente. Ryan sorrise tra sè, socchiudendo anche lui gli occhi e accoccolandosi meglio sulla spalla di Chad.

Erano entrambi troppo colmi di alcool per pensare in quel momento a cosa fosse appena successo, a cosa significasse e a cosa avevano davvero condiviso in quel letto prima sconosciuto ma che di lì in poi avrebbe conservato per sempre una parte recondita del loro essere.

  
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