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Autore: leti_0907    22/10/2023    0 recensioni
Se fosse rimasto il Fabio del passato e gli avessero detto che sarebbe stato geloso di una ragazza, avrebbe preso tale persona e l’avrebbe minacciata di pestarla se avesse provato a dire una cosa del genere una seconda volta, e con termini molto meno cortesi.
Eppure, stravaccato sul sedile posteriore di uno squallido taxi, seduto accanto a Lidja, il giovane Draconiano dal neo dorato non riusciva a dare un altro nome a quella sensazione di fastidio che lo tormentava da quando avevano varcato la porta della guest house dei MacAllister. Sapere Sofia da sola con quel Ewan, il probabile custode dello spirito di Kuma, lo rendeva inquieto, nervoso, profondamente irritato.
__________
Raccolta di one shots:
Su momenti della saga, ma dal punto di vista del più misterioso dei sei Draconiani, Fabio, in relazione ai suoi sentimenti e reazioni nei confronti della dolce Sofia.
Su momenti intimi tra le altre coppie del libro- Ewan e Lidja, Chloe e Karl.
Su ciò che potrebbe essere successo dopo la fine della saga.
What if di vicende presenti nei libri ma totalmente rivisitate.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fabio, Sofia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Essere Draconiani fa proprio schifo, ft Fabio

Rivivere un po' il passato ma con occhi nuovi

 

«Un viaggio?» Ewan era senza parole, tanto da aver lasciato cadere il cucchiaino nella tazza di latte. Questo, all'impatto, schizzò sulla camicia bianca che aveva comprato il giorno prima, ma si disse che ci avrebbe pensato dopo. «Chi sei tu, e cosa ne hai fatto di Fabio?»

L'altro lo guardò male, ed incrociò le braccia la petto. «Mi spiegate cosa c'è di così strano se sono io a proporre un viaggio? Se qualcun altro lo avesse fatto al posto mio, avreste saltato dalla sedia di gioia.» Fabio guardò la sua ragazza, esterrefatto. «Persino tu mi dai così poco credito?»

«No, no, non è che mi ha stupito la tua proposta. Solo, non me lo aspettavo.» tentò di giustificarsi Sofia, mettendosi un biscotto in bocca.

«È la stessa cosa.»

«No, Fabio, non lo è.» la rossa ingoiò il boccone prima di continuare, per poi accarezzargli il dorso della mano. «So perfettamente quanto adori viaggiare, solo non pensavo che lo avresti proposto nel bel mezzo del periodo scolastico, tutto qui. Ho smesso di stupirmi di te quando abbiamo scoperto la tua intelligibile diligenza a scuola.»

«E la tua intelligenza. Quella non se l'aspettava nessuno.» ridacchiò Ewan, nascondendosi poi dopo all'occhiata irritata del ricciolo.

«Non sarò saccente come Karl, ma questo non significa che io sia stupido.»

«Ma sei davvero sicuro di voler partire proprio ora? Insomma, abbiamo degli incontri importanti per prepararci all'università.» gli fece notare Lidja, seduta davanti a Sofia.

«Se mi aveste lasciato finire di spiegare,» rimbrottò Fabio, «avrei detto che non intendevo in questo momento, ma dopo il diploma. So benissimo quanto abbiamo ed avremo da studiare per la maturità, e proprio per questo avremo bisogno di una bella vacanza per ricaricarci prima di incominciare l’università.»

«E come pensavi di organizzare questa vacanza?» Karl richiuse il sacchetto dei biscotti, prima che Sofia potesse di nuovo affondarci la mano dentro.

«Stavo pensando ad una bella gita di due settimane, solo noi. La prima tutti insieme, la seconda con il proprio ragazzo e la propria ragazza.» spiegò Fabio, e di nuovo gli sguardi stupiti degli altri si concentrarono su di lui. «Ora cosa ho detto di così fuori dal mondo?» sbuffò, irritato. Sembravano quasi non riconoscerlo, solo perché era uscito fuori dalla sua comfort zone ed aveva fatto un passo avanti.

«Okay, ammetto che questa non me l’aspettavo.» la rossa lo guardava con occhi sfavillanti. Sembrava felice, ed il cuore di Fabio fece un salto mortale nella cassa toracica.

«Mi piace questa idea. Insomma, ammetterete anche voi che, con lo studio, avere un po' di tempo solo per le nostre storie è difficile.» Karl guardò prima tutti, poi si concentrò su Chloe, e nei suoi occhi azzurri si poteva notare un velo di malinconia misto ad eccitazione all’idea di passare del tempo da solo con la sua amata.

Ewan e Lidja incatenarono i loro sguardi, ed annuirono. Il sentimento che li univa era più forte ogni giorno che passava, ma con la scuola, gli stage e la preparazione all’esame di accesso per La Sapienza, trovare del tempo per stare da soli era davvero tosta.

«E la prima settimana dove la passeremmo? Qualche idea?» Chloe fece scorrere una mano sotto il tavolo, fino al ginocchio del suo ragazzo, che strinse nel suo palmo.

«A questo ci ho già pensato io.» Fabio sganciò un sorrisetto di vittoria e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni dei fogli stropicciati, su cui si poteva leggere “Edimburgo”. «So che avrei dovuto chiedervi se andava bene, ma c’era un’offerta che non potevo perdere. Inoltre, penso che a voi gemelli faccia piacere tornare e rivedere i posti dove avete vissuto.»

Chloe ed Ewan non lo stavano quasi ascoltando, intenti a contemplare i biglietti come se fossero una reliquia sacra. Fabio dovette smettere di osservarli per non scoppiare a ridere, sembravano due bambini che avevano appena vinto il primo torneo die giochi all’asilo.

«È una cosa molto dolce, Fabio.» Lidja era d’accordo con la destinazione, ma sospettava che ci fosse altro, da come l’ex Draconiano guardava Sofia di sottecchi. Quindi, decise di prenderlo in giro, per istigarlo a dire ciò che celava. «Ma ho come l’impressione che ci sia di più sotto.»

«Volevo fare solo un gesto carino, tutto qui.» le orecchie di Fabio stavano arrossendo, e la ginnasta mise il dito nella piaga.

«Tu non fai mai niente che non abbia anche un beneficio per te. Sputa il rospo.»

Anche se aveva -per l’ennesima volta- gli occhi di tutti addosso, Fabio guardò solo quelli verdi dei Sofia. Sorrise, godendosi la sua espressione di attesa, per poi confessare, bordeaux in viso, parte delle sue reali intenzioni. «Quando ho prenotato l’aereo per Edimburgo, ho pensato che sareste stati tutti felici perché sia Lidja che Karl hanno conosciuto lì i gemelli, e Chloe ed Ewan mancano da tanto. Ma più di tutto, pensavo che sarebbe stato bello tornare dove io e te, Sofia, abbiamo messo alla prova i nostri sentimenti.»

«Dove l’hai baciata la prima volta, vorrai dire.» vittoriosa ma intenerita, Lidja li guardava mentre arrossivano ancora di più. «Devo ammettere che, per una volta, Fabio non ha fatto qualcosa di sbagliato.»

«Ma grazie, aspettavo con ansia la tua approvazione.» borbottò l’altro.

Mentre la colazione continuava allegra, Fabio si avvicinò di nuovo a Sofia e le sussurrò all’orecchio. «Dopo cena, vieni in camera da me. C’è una sorpresa ad aspettarti.»

••

Sofia bussò alla camera di Fabio, ed attese impaziente che lui le aprisse la porta. Si stava arrovellando i pensieri da quella mattina, da quando il suo ragazzo le aveva dato “appuntamento” in camera sua dopo aver cenato con tutti, tanto che non era riuscita a prestare attenzione alle lezioni. Era morbosamente curiosa, e si chiedeva cosa l’aspettava al di là di quella soglia.

Fabio le aprì, in volto un sorriso sereno. «Forza, entra dentro.»

Quando la porta venne chiusa alle sue spalle, Sofia non fece in tempo a fare un passo che venne rispinta contro la superficie legnosa, la bocca di Fabio che reclamava la sua. Ricambiò il bacio, allungando le braccia oltre il suo collo ed ancorandosi a lui, mentre si inebriava di quel contatto.

Il pensiero di tornare ad Edimburgo, dove tra loro era cominciato tutto, le faceva palpitare il cuore come se fosse tornata quella ragazzina di quattordici anni con una cotta, a detta sua, non ricambiata. Non era da Fabio lasciarsi andare a dimostrazioni di amore, ma quando lo faceva, quelle rare volte, lo faceva davvero bene. La conosceva bene, sapeva che avrebbe apprezzato più un viaggio in un luogo importante per loro piuttosto che fiori, cioccolato e confessioni eclatanti.

Fabio era perfetto così com’era. Scorbutico, a volte brusco e scostante, ma con un cuore d’oro, e lei lo amava.

«Ora che mi hai salutata,» lo prese in giro, quando si separarono in cerca di aria, «voglio sapere di questa sorpresa.»

«Sei la solita curiosa ed impaziente.» Fabio le diede un bacio sul naso, prima di stampargliene uno sulle labbra gonfie. «Non condividiamo un momento del genere da mesi, e tu non vedi l’ora di tornartene in camera? Potrei iniziare a pensare che tu voglia lasciarmi.»

«E chi l’ha detto che sarei tornata in camera?» le gote della rossa si fecero furiosamente calde, per quella domanda che lasciava ad intendere. «E poi, sai che ti amo, ma siccome è tutto il giorno che ci penso, voglio togliermi il peso.»

«Hai ragione, anche io voglio togliermi il sassolino dalla scarpa.» all’improvviso, Fabio si fece teso, mentre si allontanava per prendere qualcosa dalla sua scrivania, che lei non riusciva a vedere a causa del suo corpo davanti. In quegli anni era cresciuto così tanto, ed avendo iniziato a fare sport aveva messo su un fisico niente male. Non aveva niente da invidiare a nessun modello, anche se lei era di parte- per lei Fabio sarebbe stato sempre il più bello ai suoi occhi.

Quando si girò, le porse dei biglietti, che ricordavano molto quelli che aveva distribuito la mattina stessa a tutti loro, ma la destinazione era diversa. Quando la lesse, rimase senza parole. «Budapest?»

Quando tornò a guardare Fabio, lo trovò tutto imbarazzato, intento a grattarsi la nuca con le guance rosse. «Sai, per la seconda settimana del viaggio, ho pensato che sarebbe stato bello portarti nei luoghi dove sono nato e cresciuto, per parte della mia vita. È lì che ho scoperto dei miei poteri, è stato lì che ho conosciuto il dolore dell’abbandono e la rabbia. Mi piacerebbe rivivere un po' il passato ma con occhi nuovi, e creare dei ricordi felici con te.»

Quelle parole la fecero commuovere nel profondo, il cuore in una stretta piacevole. Con passi lenti, si avvicinò a lui e lo abbracciò stretto, le braccia attorno ai suoi fianchi stretti. «Non vedo l’ora.» gli confessò emozionata, e, quando lui ricambiò l’abbraccio, rimasero lì a godersi il solo contatto l’uno dell’altra.

   
 
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