Storie originali > Comico
Ricorda la storia  |      
Autore: Carla Marrone    12/11/2023    1 recensioni
Racconto la mia famiglia, attraverso piccoli incidenti di percorso. O, per meglio dire, incidenti per poco evitati, specialmente, quando mia madre è alla guida. Disastri che divengono esilaranti se il passeggero è mia zia Adriana. Mi piace pensare che queste corsie familiari mi rendano ciò che sono.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CORSIE FAMILIARI 

 

Mia zia Adriana non guida, in autostrada. Piuttosto, va a piedi, seguita, per tutto il tragitto, da una persona che la frusta. L’ho accompagnata, dalla Lombardia, in Campania, dove vive, una volta. “Vai piano.” Mi intimava solenne, ogni cinque minuti. Coll’indice le segnavo l’indicatore di velocità, che faceva i cinquanta, eravamo nella corsia dei camion. “Appunto, vai piano.” Ribadiva molto seria. 

 

Quando, al volante, è mia madre, io divento, piuttosto, fatalista: tanto, un giorno, o l’altro, dobbiamo, comunque, morire. Non cambia molto se succede in quel momento, o, per meglio dire, in quei momenti. 

 

Ad Adriana questa concezione risulta un po’ più difficile. Continua ad avvisare mia madre, accusandola di guida spericolata, cosa, in parte, vera. Tuttavia, sono qui a raccontarvelo… All’inizio è assertiva, poi, preoccupata, ansiosa, nevrotica ed, infine, isterica. 

 

Riporto, di seguito, un classico dialogo che si svolge tra le due, una delle mie ragioni di vita. 

 

Mamma si chiama Giuseppina. Dalle nostre parti, tendiamo ad abbreviare i nomi. Di conseguenza, Giuseppina diventa Pina, che si trasforma in Pi. 

 

“Pi, Pi, Pi, PI!” Strilla mia zia, appesa alla maniglia del finestrino.

“Non ti preoccupare Adria’, adesso accelero, così puoi andare in bagno.” Risponde placida la mami, premendo a tavoletta il pedale. 

 

“Pi, la rotatoria. Pi, il marciapiede. Pi, la macchina!” E potrei andare avanti all’infinito. “PIIII!” A questo punto, Adri rantola, disperata.

“Tesoro mio, siamo quasi arrivate. Ma se devi stare male così, falla in macchina. Poi, la porto a lavare. Tanto ho messo anche il cuscino. Ma insomma, però, non avevi mica fatto pipì, un minuto prima di uscire di casa?” La rimprovera Giusi, con voce suadente. 

“Sì che l’ho fatta. E come se la faccio in macchina. Me la stai facendo fare sotto, a chi t’è muorto!” 

 

Mi fermo qui. Non voglio infierire sul mio amato parentado, oltremodo. Amo i miei parenti e tutti i nostri piccoli incidenti di percorso. Mi piace pensare che, quando mia madre guida ed io le faccio da passeggero, stiamo attraversando una corsia familiare tutta per noi. Una sorta di corsia preferenziale, anche se è pieno di altre macchine e svariati ostacoli. So che non durerà per sempre. Un giorno, il passeggero sarà mia madre. Ed un giorno, io sarò il guidatore, unico soggetto dell’autovettura. 

 

Per concludere, voglio citare i gestaltiani. Io e la mia famiglia abbiamo le quattro caratteristiche fondamentali a loro care: vicinanza, somiglianza, chiusura e continuità. E mi piace pensare che, la nostra famiglia sia più della somma delle singole parti. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Carla Marrone