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Autore: ValeAlcazar    15/11/2023    4 recensioni
Io e Manu Roja abbiamo suddiviso l' opera in quattro sequenze una per stagione..buona lettura
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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LE STAGIONI DEL CUORE TERZA SEQUENZA L'AUTUNNO Firenze, Ottobre 1986 Tornati in Italia dalla vacanza in Alta Savoia, come si erano promessi di fare Andrea e Oscar, informarono il Professor Grassi Mariani e la professoressa Yvette Fournasier del ritrovamento dei due preziosi diari appartenuti, uno al Generale Jarjayes e l'altro ad André Grandier, ora l'unica cosa da fare era cercare di capire chi dei parenti di André Grandier fosse arrivato nel Granducato di Toscana. Chi poteva essere, sapendo che André era figlio unico rimasto presto orfano di entrambi i genitori? Erano già trascorsi un paio di mesi da quando erano rientrati dalla loro vacanza a Jarjayes, Andrea e Oscar oltre al loro lavoro in collaborazione con il professor Grassi Mariani, avevano iniziato a fare le loro ricerche per scoprire qualcosa di più sugli antenati di Andrea. L'aria frizzantina d'autunno entrava dalla finestra socchiusa dello studio, Andrea come sempre, era a lavoro chino sui suoi amati libri e come se quell'aria lo avesse risvegliato da un torpore da cui non riusciva a venire fuori gli balenò un'idea. Per prima cosa per conoscere le origini del suo cognome e ricostruire la genealogia della sua famiglia, doveva cercare tra i registri parrocchiali di San Jacopo Sopr'Arno, la chiesa del suo quartiere dove era stato battezzato e dove i suoi genitori si erano sposati ed avevano sempre vissuto. I libri mastri, solitamente contenevano informazioni importanti, soprattutto per coloro che volevano reperire notizie sulle lontane parentele. Andrea, sedutosi ad un piccolo leggio, cominciò a sfogliare alcuni di quei pesanti e polverosi volumi, cercando di porre attenzione soprattutto alle date di nozze. A metà di uno dei testi, era chiaramente citato e menzionato un Giovanni Grandieri, nativo di Livorno del fu Marcello, che era convolato a nozze nell'ultima decade del XIX secolo con una giovane fiorentina. "Quindi, i miei antenati sarebbero originari di Livorno?" si chiese Ma questo Giovanni Grandieri faceva parte del ramo parentale di André Grandier? Bisognava scoprirlo. A quel punto si attivò immediatamente per ottenere la concessione di poter consultare l'archivio diocesano di Livorno, l'unico ancora accessibile, nel quale erano confluiti i fondi dell'antico archivio granducale. Ottenuti tutti i permessi, Andrea insieme ad Oscar si recò a Livorno. Sparse su un tavolo di una sala dell'archivio, dove giacevano carte nautiche mescolate ad un mucchio di pergamene, Andrea tentò di trovare qualcosa che lo facesse risalire a qualche esule ma, fino a quel momento non era riuscito a rinvenire niente riguardo ai Grandieri che avevano abitato in quella città. Oscar in ginocchio davanti ad uno degli armadi che contenevano plichi e altre carte, per caso notò un libro incastrato tra i piedi di quell'armadio e quelli di uno scaffale, quindi lo estrasse con la dovuta cautela. Una volta sistemato su una delle scrivanie, capì che si trattava di un testo particolare contenente i vari nomi di esuli francesi che, giunti nel territorio del granducato toscano era stato concesso loro, previo documento con sigillo ufficiale, il cambio del cognome. Tra questi nelle prime pagine spiccava il nome di Marcel Grandier, le cui generalità vennero italianizzate in Marcello Grandieri diceva nato a Denain in Normandia...ecco finalmente una pista. Tornati a Firenze con quelle preziose informazioni comunicarono sia alla Fournasier che a Grassi Mariani quello che avevano scoperto. Yvette Fournasier dal canto suo si mise subito all'opera cercando di organizzare il suo lavoro e partire il prima possibile per Denain, assicurando che avrebbe immediatamente dato notizie appena avesse scoperto qualcosa d'interessante. Arrivata a Denain si recò nella parrocchia di Saint Martin dove trovò l'atto di battesimo di André "A dì 27 agosto 1754 nella chiesa di Saint Martin a Denain, André Grandier, figlio di Maurice Grandier e di Elenoire Montblanc, battezzato alla presenza del padrino Marcel Grandier" Quindi c'erano parenti di André in quel piccolo villaggio. Chi era? Chiedendo varie informazioni, la professoressa Fournasier scoprì che per sfuggire ai saccheggi, agli assalti e alla distruzione nel periodo del Terrore, nella stessa parrocchia vi erano custoditi alcuni vecchi libri anagrafici risalenti a secoli prima. Si mise subito alla ricerca di qualcuno che si sperava fosse legato ad André Grandier. Dopo giorni di ricerche tra quei libri polverosi, partendo proprio dal padrino di battesimo trovò i possibili parenti. Marcel Grandier era un cugino di Maurice, il padre di André, che nel periodo del Terrore con tutta la famiglia si era spostato a Sud della Francia verso la zona provenzale. Era una buona base da cui partire per vedere se quel ramo della famiglia si era spostato ulteriormente. Con queste ulteriori informazioni mise al corrente il resto del gruppo. Andrea e Oscar erano impossibilitati a muoversi da Firenze, per via di alcune ricerche urgenti per conto dell'Università, quindi decise di proseguire da sola le ricerche e vedere dove l'avrebbero portata e poi decidere insieme agli altri il da farsi. Arrivata nel paesino provenzale dove si era recata la famiglia Grandier, la Fournasier si mise alla ricerca, sempre negli archivi custoditi dalla curia, di utili informazioni. Dopo giorni china sui grossi volumi dell'archivio finalmente un' indizio...un cambio di residenza di uno dei figli di Jean Grandier, Marcel, a Marsiglia. La Fournasier non era mai stata in quella parte della Francia quindi dopo essersi sistemata in un locanda s'incamminò nei vicoli pittoreschi del borgo dei pescatori fatto di case colorate tipicamente marinare. Era facile innamorarsi di un posto del genere per la gente di città. Lo scorrere cadenzato del tempo per la gente del borgo fatto di gesti semplici affascinava chi arrivava in quei luoghi per la prima volta. Lo stesso fu per la Fournasier che non si accorse di essere arrivata ai confini del borgo dove sorgevano i cantieri e i ricoveri per le barche. L'aria salmastra, i colori del mare e del cielo che volgeva al tramonto lasciò senza fiato Yvette tanto da rimanerne incantata come davanti ad un quadro, stupita da come madre natura riusciva magistralmente a mischiare senza sforzo alcuno quella tavolozza di colori e farle godere tanta bellezza. Pensò che fare quelle ricerche per Andrea oltre che interessante e stimolante le aveva anche dato la possibilità di poter vedere un posto incantevole e chissà dove l'avrebbero ancora portata. Giorni dopo il suo arrivo a Marsiglia Yvette in uno dei libri trovò qualcosa che riguardava Marcel, un atto di matrimonio che la stessa Fournasier reperi tra le acquisizioni dal fondo della vecchia chiesa di Saint Laurent, demolita con le soppressioni napoleoniche, con finalmente ciò che stava cercando risalente verso la fine del '700 a Marcel Grandier e Genevieve Turgot. Il documento fornì non solo il nome dei due sposi, anche il luogo della loro residenza, situata nella parte più vicina al molo. Le informazioni su Marcel e la sua sposa si arrestavano a questo punto, quindi era necessario capire per la Fournasier come i Grandier si erano spinti oltreconfine, raggiungendo il suolo italiano. Dopo aver tentato varie strade per la sua ricerca, concentrò la sua attenzione su un particolare che seppure scontato poteva condurre sulla pista giusta, un'intuizione che forse poteva essere esatta, Marcel poteva aver intrapreso la professione di pescatore, trovandosi a vivere in quella località costiera? Forse aveva lasciato anche Marsiglia per mancanza di lavoro e aveva deciso di spingersi oltreconfine toccando varie località del ducato di Savoia che si affacciavano sul mare? Quindi era necessario compiere un accurato sopralluogo in quei territori italiani che allora appartenevano al regno sabaudo? Si mise all'opera, sapeva benissimo che i Savoia erano sempre stati ostili a dare asilo a coloro che esuli lasciavano la Francia. Contattò il collega Grassi Mariani, messo al corrente di ciò che pensava gli dette appuntamento per incontrarsi a Genova, e proseguire insieme le ricerche. Genova, era ancora nel tardo XVIII secolo un importante sbocco marittimo, inglobato tra i confini sabaudi, la città portuale era nota per un quartiere che ospitava esuli di varie nazionalità. Marcel e sua moglie risultavano citati in una lista apposita di coloro che chiedevano ospitalità, conservata tra i registri del porto e i loro nomi apparivano cifrati in inchiostro rosso, a significare non solo la loro provenienza francese ma anche che non erano desiderati come abitanti in quelle terre. Lo spostamento a Livorno di Marcel Grandier, denotarono i due studiosi avvenne via mare in quanto una volta che gli esuli francesi approdavano in città un decreto granducale gli conferiva ospitalità e la possibilità quindi di poter avere una nuova esistenza e pertanto ottenere il cambiamento di nazionalità. Trovate queste preziose informazioni i due studiosi, sotto invito di Andrea e Oscar, si recarono a Firenze per discuterne tutti insieme i risultati delle loro scoperte. La Fournasier, con gli appunti delle ricerche alla mano espose agli increduli Oscar e Andrea ciò che aveva scoperto avvalendosi della preziosa collaborazione del collega Grassi Mariani. "Andrea, come ti avevo detto fin dall'inizio, ed il mio intuito non aveva sbagliato, tu discendi da un lontano parente di André Grandier, che allontanandosi da Parigi nel periodo del Terrore, aveva raggiunto prima l'Alta Provenza." In breve raccontò chi era la persona parente di André, Marcel Grandier, figlio di un cugino del padre Maurice, dei suoi vari spostamenti, del matrimonio contratto a Marsiglia e con la sposa finalmente arrivato via mare nel Granducato di Toscana con la conseguente fine del suo peregrinare essendo ben accolto, beneficiando dei privilegi a loro concessi e potendo così vivere una vita tranquilla. Andrea era sbalordito da tutte le informazioni che Yvette aveva trovato "Quindi, il Marcello Grandieri che si trova menzionato nei registri livornesi è proprio legato a vincoli parentali con André Grandier?" chiese Andrea, la Fournasier annuì confermando. Anche Oscar era sconvolta, il fato aveva riunito dopo quasi due secoli i due innamorati.
   
 
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