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Autore: Padmini    17/11/2023    0 recensioni
Se il frutto di Luffy fosse più potente di quanto ci viene presentato? Se Luffy fosse riuscito a risvegliarlo prima? Voglio scrivere una storia che vada assolutamente fuori dalla narrazione di Oda pur mantenendomi il più possibile fedele al carattere dei personaggi.
Spero tanto che vi piaccia, se è così fatemelo sapere!
Un abbraccio
Mini
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti! 

Come ho scritto nella descrizione della storia, voglio scrivere qualcosa di diverso, di folle, che stravolge gran parte della storia di Oda e anche i poteri del frutto di Luffy, proprio per questo la fanfiction è una What if.

Pur modificando alcune situazioni vorrei riuscire a mantenere i personaggi con la loro personalità senza snaturarli.

Il titolo della fanfiction potrebbe darvi un indizio importante su come andrà avanti la storia, per ora vi lascio leggere, preparate i fazzoletti (spero). Buona lettura!

Mini

 

1. ACE




 

“Ace! Torna indietro! Ti sta solo provocando! Scappa!”

Ace non sentiva nulla, anche se tutti attorno a lui gridavano di fuggire, lui però non li sentiva, non sentiva nemmeno il respiro affannoso di Luffy al suo fianco, non lo vedeva e non lo sentiva, tutto la sua attenzione era su Akainu e su ciò che stava dicendo, non poteva sopportare che parlasse così di suo padre, di Barbabianca.

“Gold Roger, il Re dei Pirati” gridò Akainu “Dragon il Rivoluzionario” continuò “I figli di questi due uomini sono fratellastri … è davvero un pensiero spaventoso!”

La voce di Akainu risuonava nella testa di Ace provocandogli dolore fisico, non poteva tollerare oltre le sue parole.

“La vostra stessa discendenza è uno dei più gravi crimini! Anche se ogni altro pirata dovesse scappare” la voce dell’Ammiraglio era spaventosa, come una maledizione “Voi due non lascerete mai questo posto!”

Akainu fece una brevissima pausa, poi sussurrò.

“Osserva attentamente …”

Accadde tutto in pochi istanti, nessuno si sarebbe mai aspettato la mossa successiva di Akainu. Marco, che stava già volando verso il suo Compagno, lo afferrò per le spalle poco prima che l’Ammiraglio si voltasse invece verso Luffy, inerme e stremato dalla lotta.

Ace fece appena in tempo a vedere il pugno dell’uomo farsi di magma, avrebbe voluto fare qualcosa, avrebbe voluto mettersi in mezzo per proteggere suo fratello con il suo corpo, ma gli artigli di Marco lo tenevano ben stretto con un’ambizione che gli impediva di tramutarsi in fuoco e scappare per poter intervenire prima che fosse troppo tardi e …

 

Il mondo sembrò fermarsi, tutto era silenzioso, i colori avevano cessato di esistere, tutto era in bianco e nero, tranne il rosso, il rosso del magma, il rosso del sangue.

Quando Akainu tirò indietro il braccio trascinò dietro il corpo minuto di Luffy che restò così, sospeso, come quella volta ad Alabasta, trafitto dall’uncino di Crocodile. L’Ammiraglio guardò gli occhi del pirata che lentamente stavano perdendo la loro luce e, quasi disgustato, si liberò del suo corpo con un gesti stizzito del braccio, facendolo volare lontano, proprio nella direzione in cui Marco aveva trascinato via un impotente Ace, come segno di ulteriore sfregio.

Il corpo martoriato di Luffy cadde tra le braccia di Ace, respirava ancora ma era ovvio che non sarebbe durato molto.

“No … no .. NO!!” gridò Ace.

Ace non si accorse di tutto ciò che stava accadendo attorno a lui, non sapeva di essere ormai in salvo, lontano dall’azione, lontano dai pericoli, per lui a quel punto contava solo suo fratello. Mentre pirati morivano, fuggivano o venivano arrestati, lui aveva occhi solo per lui.

“A-Ace …” mormorò Luffy, sorridendo felice “S-sei salvo …”

Sembrava che non si rendesse nemmeno conto della sua condizione, sembrava che non stesse per morire, era solo felice di essere riuscito a salvare suo fratello.

"PERCHÉ SEI VENUTO QUI?” gridò Ace, in preda al panico “PERCHÉ SEI VENUTO A SALVARMI?”

Luffy non rispose subito, si limitò a sorridere.

“NON SEI PIÙ SOLO ORMAI!” continuò Ace, sempre più disperato “QUANDO ERAVAMO BAMBINI AVEVI SOLO ME E SABO … MA ORA? ORA HAI I TUOI COMPAGNI! A COSA TI POSSO SERVIRE, IO?!”

“T-tu sei mio fratello, Ace …” sussurrò Luffy, sempre più debole “Tu non mi servi … io ti voglio bene …”

Per poco Ace non svenne davvero, quelle parole, pronunciate con così tanta sicurezza, gli spezzarono il cuore. Luffy era lì perché gli voleva bene, perché era suo fratello, non aveva secondi fini, non ambiva ad altro se non al suo benessere, alla sua felicità.

“Luffy …” lo chiamò, ma lui non rispose, aveva chiuso gli occhi.

Ace trattenne il fiato, tutto si fece sfocato, poi nero, e non vide e sentì più nulla, non ebbe nemmeno la forza di gridare.

 

   
 
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