Indaco

Non avrebbe saputo dire come fosse cominciata esattamente: nessuna parola, nessun accenno diretto. Non si era confidata con lui o con altri perché sapeva che la sua era una situazione assurda e senza speranza: quasi quanto quella di lui.

Semplicemente aveva incontrato il suo sguardo in mezzo alla folla ed aveva trovato in lui lo stesso amore disperato: lui l'avrebbe capita, aveva pensato subito.

Eppure, Lucy non era certa che il provare lo stesso dolore bastasse a portare due persone nello stesso letto.

Senza alcuna ragione, se l'era ritrovato accanto nel bel mezzo dei festeggiamenti della vittoria, mentre le quattro gilde si davano alla pazza gioia dopo aver battuto quelli che probabilmente erano stati i nemici più forti di sempre, gli Oracion Seis.
Non gli aveva parlato dopo lo scontro con Angel, né aveva avuto il tempo per ringraziarlo del suo aiuto provvidenziale, senza il quale sarebbe certamente morta, eppure lui era venuto.

Lui le aveva preso la mano e l'aveva invitata galantemente ad uscire a prendere un po' d'aria, lei aveva annuito senza stupirsi e si era fermata solo per sussurrare, ringhiando, ad Erza di non permettere ai due beoti di avvicinarsi a casa sua: meglio evitare situazioni imbarazzanti, si era detta.

Col senno di poi, si era resa conto che già in quel momento era stata sicura della sua decisione: così non aveva esitato a percorrere in silenzio, mano nella mano con lui, la strada verso casa sua (per una volta non era Puu il suo accompagnatore).

Solo quando le mani di lui, nel buio dell'appartamento, le erano scese a sfiorarle le gambe, aveva mormorato “Non penserò a te...”; era certa che lui avesse sorriso, con quell'espressione malinconica ed affascinante, anche se al buio non poteva esserne certa, e le aveva risposto sottovoce “Neanch'io”.

Solo dopo aver confermato quel muro invisibile fra loro, avevano lasciato che la passione li travolgesse, che le mani scorressero libere sul corpo dell'altro, che le lingue si intrecciassero e si dessero battaglia.

Lui aveva voluto che lei tenesse addosso il suo vestito di seta leggera, corto ed incredibilmente provocante; quando lei ne chiese il motivo, aveva risposto semplicemente “Perché ha un colore triste...”, accennando alla splendida sfumatura indaco , “E' adatto.”

Poi, le aveva abbassato le spalline iniziando a leccarle ed accarezzarle i seni, godendosi i respiri sempre più veloci e rumorosi dell'altra, lasciando che fosse la passione a condurli insieme a quel sentimento amareggiato e doloroso che li aveva portati fino a quel punto.

Perché lui assomigliava a Loki e lei a Karen abbastanza da ingannarsi vicendevolmente, ma erano diversi quanto bastava per ricordare loro che quella era solo una fuga: intensa, appagante e piacevole, ma solo una fuga dalla realtà che vedeva Karen morta e Loki troppo legato ad Aries per darle speranze.

Avevano gridato i nomi dell'altro quando erano venuti, mentre lui le mordeva il collo e lei gli graffiava la schiena, ma i loro pensieri erano lontani e ne erano entrambi coscienti.

“E' veramente triste” aveva mormorato lui, il volto affondato nel suo vestito, mentre lei gli accarezzava i capelli, “e tremendamente indicato”.

Per l'ennesima volta Lucy si domandò se parlasse dell'indaco o di loro.

Partecipava al Rainbow Challenge col Prompt Indaco.

Fairy Tail ancora... Perché amo quel manga! Può essere vista come un seguito di Green Jealousy , ma anche no. Basta aver letto il manga fino al capitolo 144 (per questo metto lo Spoiler, anche se veramente minimo ^^).

Avete capito chi è lui? Direi che è evidente, ma non ho voluto nominarlo apposta per lasciare questo rapporto impersonale: perché Lucy ama Loki e Hibiki ama Karen, ma non potranno mai avere un “happy end”. Sì, è proprio Hibiki!

Sto decisamente fangirlando XD

Sottolineo che è la prima volta che raggiungo il rating arancio... E siccome non ne son capace tornerò al giallo ed al verde XD

Un grazie a chi legge ed a chi recensisce!