Forbidden Violet
“Io te l'avevo detto.” Commentò laconico Shikamaru, mentre si accendeva una sigaretta e si sedeva su un gradino, incurante di sporcare il “completo buono” che era stato obbligato ad indossare dalle due seccature che tormentavano la sua vita.
La seccatura più giovane, che rispondeva comunemente al nome di Ino Yamanaka, gli lanciò l'ennesima occhiataccia della serata, mentre si stringeva nello scialle bianco per proteggersi dal venticello che rinfrescava l'aria: il vestito che indossava, elegante e violetto, era fin troppo corto e scollato per darle un minimo di calore.
“Mugugnare Ino, non vestirti di viola come al solito non è avvertire una persona! Pensavo che la tua fosse una battuta o l'ennesimo lamento della giornata! Non hai dato alcuna motivazione: come potevo sapere!”
“Si supponeva che ne fossi a conoscenza, Ino: sei tu quella che ci ha trascinati qui per vedere quel noiosissimo spettacolo, sei tu quella che ha la passione del teatro e sei tu quella che voleva entrare con un vestito violetto.” Shikamaru aspirò il fumo dalla sigaretta, mentre osservava le reazione della compagna di squadra: dapprima aveva mantenuto un'aria stizzita, che però si era via via sostituita con un'espressione abbattuta e sconfortata. “Seccatura.” Mormorò, mentre quella ribatteva come morsa da una tarantola: “Nessuno ti obbligava ad aspettare gli altri fuori con me: potevi benissimo entrare a goderti lo spettacolo!”
L'ingratitudine umana, pensò il giovane Nara, ma non osò dirlo per amor di pace; con un'espressione ironica stampata sul volto e con tono volutamente sarcastico, replicò: “Avrei dovuto lasciare una donzella in difficoltà da sola? E poi quella tragedia è una noia mortale: mi hai fatto risparmiare i soldi del biglietto.”
Le donne sono incomprensibili, pensò mentre Ino gli si gettava al collo (e lui si spostava con aria infastidita, ma intimamente soddisfatto di aver scongiurato la catastrofe), con un urletto, “O Shika-chan!”.
Dopo un po' la bionda gli si rivolse nuovamente, senza mollare il suo braccio sinistro cui si era attaccata, con la motivazione ufficiale del freddo: “Guardiamo le stelle, mentre aspettiamo?”
L'ennesimo sbuffo, l'ennesima sigaretta accesa: “In mancanza di nuvole...”
Partecipava al “Rainbow Challenge” col Prompt Violetto.
Questa è la mia prima FF su Naruto (che ho scoperto seriamente
quest'estate). Bianca? Non so. Direi che è più sul rapporto d'amicizia
che si instaura su due persone cresciute insieme: personalmente, son
tornata alle mie origini grigie dopo una lunga fase bianca.
Lo ShikaIno mi affascina perché Ino è un personaggio molto umano e molto femminile; apprezzo Temari ed ultimamente la vedo come possibile “donna” di Shikamaru, ma rimango fra color che son sospesi... Grigia, infine... Diciamo 55 bianca e 45 nera.
Ovviamente l'altra seccatura della vita di Shikamaru è sua madre: non penso che possa considerare Temari una vera scocciatura, direi che la stima invece più di molte altre donne (ovviamente, rimanendo una scocciatura parziale perché donna!).
Quanto al tema... Beh, sapete che nel mondo dello spettacolo il violetto è considerato colore della sfortuna? Le origini della tradizione sono medioevali: infatti, in Quaresima erano vietate le rappresentazioni e per gli attori che vivevano dei loro spettacoli questa era vera e propria sfortuna!
Che altro dire? Boh! Un grazie a chi legge ed a chi commenta!