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Autore: AkiraKiyoko    11/12/2023    1 recensioni
Céline ha cambiato cinque licei nel giro di tre anni. Non trova un posto che sia suo, nonostante sia una ragazza molto tranquilla, studiosa e una figlia che non causa mai problemi. I suoi genitori sono preoccupati, perché non riesce a fare amicizia con nessuno.
Nonostante lei stia bene così, non vuole far preoccupare la sua famiglia, cerca quindi di approfittare dell'ennesimo trasferimento per provare a fare nuove amicizie...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Dolcetta, Nathaniel
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Controllò per l'ultima volta che il completo scelto da sua madre fosse in ordine: la camicetta blu perfettamente pulita e stirata e i leggins chiari messi correttamente, finì si sistemarsi anche la treccia facendola ricadere sulla spalla destra e si assicurò di non aver esagerato con il trucco. Non le piaceva truccarsi, ma aveva ripromesso a sé stessa di impegnarsi ed arrivare alla fine di quell'anno scolastico senza che i genitori si sentissero obbligati a trasferirla di nuovo. 

Quando scese in cucina per la colazione, trovò suo padre intento a leggere il giornale come al solito, mentre beveva un forte caffè, e sua madre che stava sfornando i croissant alla crema che lei amava tanto. Sua madre era così, le piaceva alzarsi presto la mattina e preparare con le proprie mani la colazione.

- Buongiorno papà. - Cercò di dipingersi sul viso un falso sorriso e scoccò un bacio sulla guancia del padre, sentendo sul viso il lieve pizzicore della sua barba.
- Ecco la mia principessa! Sei splendida oggi! - La salutò lui, con il solito fare allegro. Un modo per farla sentire a suo agio e allegra durante il primo giorno di scuola.
- Grazie papi. Buongiorno mamma! - Andò a scoccare un bacio anche sulla guancia della madre che ricambiò affettuosamente. - Buongiorno Céline, Il tuo croissant è pronto, la tazza temo dovrai cercarla in quella scatola.
Alcuni scatoloni erano ancora chiusi in un angolo, la cosa le provocò una stretta al cuore: si erano trasferiti da una settimana nell'ennesimo appartamento, solo perché lei potesse cambiare scuola, e la cosa la faceva sentire in colpa, cercò comunque di non intristirsi o i suoi genitori l'avrebbero notato, quindi con nonchalance aprì la scatola indicata dalla madre e trovò la propria tazza con su dipinto un cielo stellato. Si mise a tavola, versò un succo di frutta e mangiò la propria colazione con calma. 
- Nervosa per il tuo primo giorno di scuola? -  Sua madre si accomodò accanto a lei. 
- Un po', ma non troppo. 
Cercò di dare risposte brevi alle domande dei suoi, perché l'argomento non si prolungasse troppo, e si sforzò di sembrare più rassicurante possibile, perché loro non si preoccupassero.
Quando arrivò l'ora di prendere l'autobus, salutò entrambi con un bacio, prese il suo zaino e si avviò. 
 

La fermata era sotto casa, vicino al parco della città, che non aveva ancora avuto modo di visitare ma già era il suo luogo preferito del circondario. Salì sul bus che portava sul fianco proprio il nome della scuola: Dolce Amoris. Un nome alquanto strano, secondo lei. Il bus era già pieno zeppo di studenti rumorosi e allegri, la cosa le diede molto fastidio, perché non si trovava mai a suo agio in mezzo alle folle e ai suoni forti, le davano parecchio fastidio.
"Ricorda Cèline..." si disse "...devi sforzarti di fare amicizia questa volta, per mamma e papà, non devono sentirsi costretti a trasferirsi di nuovo a causa tua...".
Iniziò a camminare per il corridoio del bus alla ricerca di un posto libero: ce n'era uno vicino ad una ragazza dai tratti orientali, intenta a truccarsi mentre parlava con una bionda cotonata dall'altro lato del corridoio, e le evitò prontamente, riconoscendo benissimo il tipo di ragazze; un altro posto libero era accanto ad una ragazza castana come lei, acqua e sapone, vestita in modo molto formale, che stava sfogliando alcuni documenti, evitò anche lei immaginando non fosse il tipo di persona a cui piaceva essere disturbata mentre ripassava; optò alla fine per un posto libero accanto ad una ragazza dai capelli rossi e l'aria gentile. 
- Scusa, è libero questo posto...? - Chiese. Il tono di voce le uscì un po' incerto e imprecò mentalmente.
- Certo, siediti pure. 
Sollevata, Cèline prese posto.
- Sei la ragazza nuova, vero? Cèline se non ricordo male. 
- Sì, sono io. Le voci girano in fretta, eh? 
- Già. Melody, la ragazza castana laggiù, lavora in segreteria ed è nella nostra classe, ci ha avvertiti dell'arrivo di una nuova studentessa. Comunque, io sono Iris. - La rossa le porse la mano. Sembrava vivace e in vena di chiacchiere, caratteristiche che Cèline non apprezzava molto, ma non inopportuna o molesta, anzi. Era molto dolce e gentile. Forse non sarebbe stato tanto male provare a conoscerla meglio.
- Quindi sono nella vostra classe, giusto? 
- Esatto. 3D.
- Chi altri è in classe con noi? 
- Vedi quella bionda cotonata laggiù? Lei è Ambra, è in classe con noi insieme a Charlotte, la ragazza vestita di verde che sta parlando con lei, e Lì, la ragazza orientale che parla con loro. Poi abbiamo Violet, quella ragazza dai capelli viola, e Karla, che è seduta accanto a lei. Ci sono anche Rosalya e Lysandre, ma non prendono mai il bus, li conoscerai arrivata al liceo. Kim dovrebbe salire alla prossima fermata, insieme a Castiel. Nathaniel non è salito con sua sorella Ambra, di sicuro è già a scuola, se non ha dormito lì tutta la notte.
- Davvero? Sua sorella non mi sembra il tipo.
- Sono molto diversi. Ambra è una barbie vanesia e prepotente, Nathaniel uno studente diligente e serio. Pensa che è anche il segretario delegato della scuola, e fa anche il rappresentante di classe insieme a Melody. Un tipo a posto, anche molto carino! Lui, Castiel e Lysandre si contendono il posto di ragazzo più bello della scuola. Ah, ma parlando così sembro quella pettegola di Karla... a guardarti non sembri la tipa che si interessa di gossip. 
- In effetti no...
Iris le sorrise dolcemente: - Sembri una tipa a posto, Cèline, mi piaci. 
Cèline si sentì arrossire ma accennò un sorriso. 
 

Arrivarono a scuola e lei non si sentiva affatto bene. Scese di corsa dal bus.
- Tutto ok, Cèline...? - Le chiese Iris, seguendola preoccupata.
- Scusami... non amo viaggiare in autobus. O in auto. Insomma, i mezzi su ruote in generale. 
- Mal d'auto? Vieni, prendiamo una limonata alle macchinette. 
Raggiunsero due macchinette proprio all'uscita della scuola, Iris inserì i soldi e premette il numero delle lattine di limonata, ma quando fece per prenderla qualcuno li precedette.
- Castiel! 
Cèline si voltò e vide un ragazzo dai capelli rossi aprire la lattina e bere un sorso di limonata, per poi guardarle con sguardo strafottente.
- Chi è questa nanerottola? - Chiese squadrandola da capo a piedi.
Cèline fece un passo indietro. Avrebbe voluto rispondergli per le rime ma non voleva creare problemi al primo giorno.
- Lei è Cèline, la nostra nuova compagna di classe.
- Da quanto abbiamo una nuova compagna?
- Da oggi. Melody ci ha avvertiti ieri, non ricordi?
- Probabilmente dormivo. Non che mi interessi, a guardarla sembra la classica secchiona senza un pizzico di personalità. 
Cèline strinse i denti, cercò di trattenere l'istinto omicida che le stava salendo dal profondo, fece un passo avanti e squadrò il tipo come lui aveva fatto con lei poco prima. Si fermò sulla sua maglietta: - Poets of the Fall, Carnival of Rust, 12 Aprile 2006, album omonimo del loro singolo più famoso. Non male, ma sono più fan di Twilight Theater. 
Non le sfuggì un gesto rapido del sopracciglio del giovane, che sogghignò, porgendole la lattina: - Non male, ragazzina. - E se ne andò, lasciando lei ed Iris da sole.
La rossa scoppiò a ridere: - Sei davvero riuscita a zittirlo!
- Non è stato difficile, è cultura di base.
- Io non conosco neanche metà dei gruppi che nomina di solito. 
Entrarono a scuola, con Iris che rideva ancora a crepapelle, ma a Cèline non sfuggì un'occhiataccia da una certa bionda che aveva osservato tutta la scena dall'ingresso. 

   
 
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