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Autore: The Lone Soldier    15/12/2023    0 recensioni
Hathor è colei che ha creato il Multiverso ma anche altresì permesso la creazione del Khandhor, la Dimensione Oscura. In essa ha fatto ritorno Gaahnal che si è ricongiunto alla madre Giba. Gli sforzi per il controllo di essa sono falliti e teme che sia in atto qualcosa di grosso e perciò ha risvegliato EVIIL, lo Stregone Supremo che le permise di vincere la guerra multiversale antica, e lo ha inviato ad indagare.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hathor e un essere dal mantello rosso, cappuccio alzato sopra una maschera d’oro, armatura a protezione del corpo dello stesso materiale sostavano sospesi nello spazio profondo dinanzi al doppio portale che separava il Multiverso dal Khandhor. -Ho cercato un altro individuo che potesse raccogliere il mantello dello Stregone Supremo ma nessuno si è mostrato degno ed è per questo che ti ho riportato in vita. Eviil, la situazione è piuttosto disperata! Sconfiggere Gaahnal e Giba è la priorità e se troverai Ockulhus potrai contare sul suo aiuto … - Eviil non rispose. -Ti manderò nella Dimensione Oscura e attraverso te guarderò ciò che succede. Sei l’ultima e unica speranza per il Multiverso! – -Farò ciò che devo, Madre Suprema! – rispose lo Stregone Supremo con voce profonda. Hathor creò un varco muovendo le mani. -Ora! – Eviil vi entrò e si ritrovò dall’altra parte del doppio portale, nella Dimensione Oscura e rimase fisso ad osservare. Dalla sua destra navigavano nello spazio degli esseri tentacolari dalla grande testa, pelle chiara. -Chi sono? – si interrogò Eviil. -Sono i figli di Ockulhus. Poco più avanti, sulla sinistra, vedrai il suo mondo, Refugia. – Lo Stregone proseguì per molto fino a quando un mondo dinanzi a lui non si distrusse. -È normale tutto ciò, Madre? – -Ockulhus mi ha riportato che i due nostri nemici stanno costruendo un Multiverso simile al nostro ma, non avendo le conoscenze corrette, hanno permesso a numerosi mondi ed esseri di distruggersi per l’instabilità nel processo creativo. Aspetta un momento! – La voce di Hathor si interruppe, come se fosse attirata da qualcosa. -Muoviti verso sud est. C’è qualcosa che non mi torna! – Eviil si mosse in quella direzione e si fermò ad un determinato punto, davanti ad un pianeta dall’aspetto particolare: numerose lune ruotavano attorno ad esso il cui emisfero settentrionale era simile alla terra di ciascun universo, l’equatore si estendeva in maniera più marcata e di maggiore ampiezza come se fosse stato unito all’emisfero sopra di esso mentre ciò che c’era nel meridione possedeva caratteristiche aride, desertiche. -Sento una strana presenza, mi pare strano! – Hathor, che osservava da distanza, era molto sorpresa da quel mondo e non si spiegava di come fosse fatto. -Cosa devo fare? – chiese Eviil. La risposta non arrivò e prima che lo Stregone potesse anche solo pensare a come muoversi alle proprie spalle si erse una figura gigantesca che appoggiò le sue grosse mani sulle spalle di Eviil. Quest’ultimo scivolò via e con la magia creò una spada di luce, preparandosi a combattere. -Non osare toccare il mio pianeta! – disse il gigante. Lo Stregone gli rivolse un fulmine di energia, poi parato. Il gigante gli rilanciò l’attacco ed Eviil tenne alta la difesa con fatica: l’attacco sembrava potenziato. -Chi ti ha mandato qui? – chiese il gigante restando nell’ombra. Eviil caricò le sue mani e sferrò due fulmini di energia ma, inspiegabilmente, l’essere dinanzi a lui svanì senza lasciare traccia. -Dov’è finito? – Il gigante era sotto i piedi dello Stregone e l’afferrò per la caviglia sinistra; lo tirò verso il basso fino a quando Eviil non venne schiantato contro un grande masso. A quel punto il gigante gli sferrò numerosi pugni. -Fermati! Non è qui per farti del male! – La voce di Hathor fermò le azioni del gigante, come se lo conoscesse. La distrazione permise a Eviil di mettersi alle spalle del proprio avversario e si mise a tentare di strozzarlo attraverso una corda fatta di energia. -Fermati anche tu, Eviil. Non è tuo nemico e tu non sei il suo! – Lo Stregone Supremo non credette alle parole della Madre e continuò a fare pressione sul proprio avversario. -È mio figlio! Non ucciderlo! – CONTINUA
   
 
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