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Autore: inzaghina    24/12/2023    1 recensioni
Quando si è trasferito a Derry, James non sapeva esattamente, quanto, la sua vita sarebbe cambiata. Ci sono volute settimane, poi mesi, prima di capire che era diventato anche lui una Derry Girl - titolo di cui, anche anni dopo, è estremamente orgoglioso.
[Questa storia partecipa alla challenge "Secret Santa" indetta da Mari Lace nel forum Writing Games - Ferisce più la penna]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa alla challenge "Secret Santa" indetta da Mari Lace nel forum Writing Games - Ferisce più la penna ed è un pensiero per Maqry che desiderava una storia su Derry Girls e anche al Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna"; i prompt di oggi sono: sorpresa e aprire insieme i regali di Natale. 

 


 

 

 

A Mery, che ama questo telefilm ed è stata sempre pronta a sclerare con me al riguardo. 

Spero che questo excursus in un fandom che amo, ma nel quale faccio il mio esordio, possa piacerti, quanto è piaciuto a me rituffarmici per poter scrivere qualcosa di sensato. 

Tantissimi auguri di Buon Natale alla mia Grinch rosso-oro preferita. 

 

 

 
Le innumerevoli volte in cui James è rimasto sorpreso e quella in cui a sorprendere è stato lui 

 

  

Se lo ricorda bene, James, il giorno in cui sua madre gli ha comunicato che sarebbero andati a stare da zia Deirdre per un po’ – il giorno in cui la sua vita è stata sconvolta improvvisamente. Lasciare Londra a sedici anni per raggiungere la zona più disastrata del Regno Unito gli è sembrata una scelta tutt'altro che saggia, ma sua madre è stata irremovibile e lui, pur con tutta la rabbia che si può provare nel pieno dell’adolescenza, l’ha seguita ritrovandosi catapultato in un mondo diametralmente opposto a quello a cui era abituato. Ricorda la sorpresa di ritrovarsi in una scuola per sole ragazze, per la sua salvaguardia gli è stato detto, per evitare che si potessero creare tensioni tra lui e i ragazzi nordirlandesi, in apparenza così simili a lui, eppure considerati troppo diversi per poter coesistere pacificamente. Ricorda di aver pensato che sua madre avesse perso la testa, che desiderava semplicemente tornarsene a casa, alla sua vita di prima, ma sua madre gli ha detto senza mezzi termini che la sua vita era quella ora 

E le sorprese, per James, erano appena iniziate. Rivede con chiarezza sua cugina Michelle che tenta di bullizzare la più sbagliata tra le primine, quella con una sorella talmente enorme da sembrare una lottatrice olimpica. E James ripensa con un brivido al primo colloquio in assoluto con Sorella Michael, ancora inconsapevole che sarebbe stato solo il primo di tanti, innumerevoli, colloqui a cui si sarebbe sottoposto negli anni alla Our Lady Immaculate College. Un colloquio a cui è seguita la prima punizione, culminata con l’improvvisa morte di Sorella Declan e la convocazione dei loro genitori – anche questo un futuro leitmotiv della sua nuova vita. 

 

Sorride quando si rivede sul palco del talent show scolastico, alzatosi improvvisamente seguendo Erin, Clare e Michelle per supportare Orla e quella sua esibizione bislacca – nell’attimo in cui tutto ciò che aveva diviso il gruppo è stato dimenticato. Si è reso conto solo in quel momento di quanto davvero unite fossero loro quattro, pur con le loro enormi differenze e i loro caratteri che sono sempre sembrati contrapposti e forse incapaci di coesistere. Ma gli opposti si attraggono, l’hanno sempre fatto, e James all’inizio se lo è spiegato così, quel legame indissolubile di cui all’inizio si è sentito un estraneo quasi senza diritto di parola, o opinione.  

 

Non che non ci siano stati momenti a dir poco discutibili, che hanno messo a dura prova una pazienza non ancora abituata alle disavventure quasi sempre causate dall’irruenza di sua cugina, ma nel corso del tempo ha finito per sorprendersi sempre meno delle idee strampalate di Michelle – e di quelle di Erin. Come quella volta in cui, alla festa organizzata da Jenny in onore dei ragazzi ucraini, Erin si era convinta che Nadya avesse intenzione di farsi pagare da lui per fargli perdere la verginità. Lo sgomento di James per quella reazione spropositata si è sporcato di fastidio e di un’emozione a tratti inspiegabile - almeno in quel preciso momento –, perché il ragazzo non era ancora pronto a capire la profondità del sentimento che Erin avrebbe finito per scatenare in lui. In quel momento, James era semplicemente concentrato sui suoi ormoni e sulla voglia di comportarsi da sedicenne normale, e quanto ha detestato Erin e quelle filippiche a cui era in grado di dar vita sempre nei momenti meno opportuni. 

 

Per mesi si sarebbe crogiolato nella consapevolezza di aver trovato delle amiche sincere nella cugina e nelle altre tre ragazze, ma il vero momento in cui ha iniziato a comprendere quanto davvero le altre significassero per lui è stato durante la storica visita del presidente Clinton. Quando sua madre ha fatto ritorno repentinamente nella sua vita e lui, da stupido qual era, si è mostrato subito pronto a perdonarla, a dimenticare tutto quanto e a seguirla in quella che ormai non era la sua vita – non più. Ci è voluta l’irruenza di Michelle, la sua mancanza di tatto, la sua sfuriata, per portarlo a riflettere e rendersi conto che, anche se non lo aveva mai ammesso, anche lui era una Derry Girl, un titolo di cui era decisamente orgoglioso. E poco importa che sua madre si è dimostrata un genitore decisamente poco degno di tale nome, a diciassette anni, con delle amiche come le sue, un genitore assente diventa l’ultimo dei suoi problemi. 

Con il passare del tempo ha compreso nel più inaspettato dei modi che, quella che ha sempre considerato semplice amicizia, stava lentamente mutando in qualcosa di più, qualcosa che avrebbe dovuto fargli paura, forse, ma chi ha tempo per la paura quando sei adolescente e ti sembra che tutte le tue emoziono siano amplificate e totalizzanti? Quello di cui è certo, anche anni dopo, è che non ha mai avuto intenzione di mettere in pericolo il legame tra loro cinque – nemmeno quando, in un inaspettato singulto di coraggio, ha deciso di baciare Erin e confessarle i propri sentimenti. Ci ha pensato Michelle a interromperli, rovinando il momento, e soprattutto mettendo in crisi sia lui che, soprattutto, Erin, ma con il senno di poi James non si sente di fargliene una colpa. Sua cugina non ha mai amato i cambiamenti, e nemmeno Erin a dirla tutta, quindi, con ogni probabilità, quello nel soggiorno della casa di un parente di Sorella Michael non era certo un bacio destinato a trasformarsi in un atto di romanticismo epico. Nonostante tutto, la situazione tra lui e Erin non si è complicata, tutt’altro, e James può ammettere che la loro amicizia non abbia fatto che approfondirsi, anche da quel momento in poi.  

 

Non è affatto certo che la loro storia sarebbe sopravvissuta alla fine della scuola, all’università, all’affacciarsi al mondo del lavoro: è qualcosa che capita davvero a poche persone e, a dirla tutta, non è nemmeno sicuro che avrebbe voluto che andasse così. Dopo gli A-Level la gang si è ritrovata a studiare a Dublino, anche se ognuno di loro ha scelto strade diverse e le esperienze che hanno condiviso negli anni universitari rimarranno sempre ricordi da custodire gelosamente – anche dopo che saranno diventati ottantenni un po’ sordi e sdentati. Come non ridere ripensando a Michelle che si è quasi convertita al buddhismo, pur di conquistare un compagno di classe americano, che ha frequentato l’università con loro per un semestre al secondo anno? James rammenta ancora l’espressione orripilata di sua zia Deirdre e gli innumerevoli segni della croce fatti dalla madre di Mary, mentre quella di Orla bisbigliava nel suo orecchio che anche una loro compagna dei tempi della scuola aveva fatto lo stesso, ma poi se ne era pentita. Alla fine, Michelle ha desistito, con buona pace di tutti i loro genitori che si stavano già immaginando la dannazione eterna per il futuro avvocato più solerte di tutta Derry.  

Un altro momento indimenticabile dei loro anni a Dublino è stato sicuramente quando Orla si era convinta che Madonna la volesse inserire nel proprio corpo di ballo, a causa di un’incomprensione con l’insegnante del suo corso di danza contemporanea. La poverina aveva comunicato alla classe che avrebbero tenuto il saggio finale nella sala adiacente alla cattedrale Immaculate Heart of Mary, di fronte alla Madonna, intendendo il grande dipinto che decorava il salone, ma la cugina di Erin si era convinta che la famosa popstar americana sarebbe stata presente e, ovviamente, che avrebbe scelto lei come nuovo membro del suo team. Ovviamente a poco sono serviti i discorsi con le sue compagne di ballo, con lui, Erin e le altre, ma il bello di Orla è che, nel momento in cui si è accorta che c’era stato un malinteso, ha affrontato tutto con il suo solito ottimismo e si è distinta per la bravura durante la coreografia a cui hanno dato vita, superando a pieni voti l’esame finale. 

 

Le loro strade si sono separate quando James, Erin e Michelle hanno raggiunto Londra per completare i loro studi: Michelle alla facoltà di legge, Erin per un master in scrittura contemporanea e James con l’iscrizione a medicina. Clare e Orla sono rimaste in Irlanda, la prima per terminare la specializzazione in psicologia e la seconda per completare il percorso per diventare insegnante di musica e danza alle superiori. La lontananza però, non ha inficiato sulla loro amicizia e, di questo, James è immensamente grato, perché non sarebbe mai sopravvissuto alla scuola di medicina in caso contrario. I suoi compagni di corso maschi si sono sempre mostrati particolarmente stupiti del fatto che vivesse con due coinquiline femmine, ma che nessuna di loro fosse la sua fidanzata, James però non ha mai perso troppo tempo per cercare di spiegare il rapporto tra loro tre – pochi lo avrebbero capito. 

 

Negli anni, hanno sempre cercato di vedersi a Derry per Natale, scambiandosi i regali insieme nell’appartamento che Orla ha affittato insieme al fidanzato conosciuto al college, con il quale si sarebbe l’estate successiva. In tutta onestà, se ai tempi delle superiori gli avrebbero chiesto chi tra loro si sarebbe sposato per primo, avrebbe risposto Clare: quella che più di tutte era innamorata del romanticismo e dell’idea di qualcuno con cui condividere una vita. Eppure, quando Orla ha presentato loro Eddie, un ragazzo di un paio di anni più grande insegnante di inglese alle scuole elementari, James ha subito capito quanto fossero fatti l’una per l’altro, con la pazienza e la calma di Eddie che bilanciavano perfettamente gli atteggiamenti più assurdi della cugina di Erin. Se anche sono rimasti stupiti quando, dopo un anno di fidanzamento, sono andati a convivere, nonostante le ansie di Mary e Sarah per le opinioni dei vicini, James può confermare che non c’è stato spazio per la sorpresa per il momento in cui Eddie ha chiesto a Orla di sposarlo. Quei due sono, letteralmente, fatti l’uno per l’altra e James sa, è evidente, che saranno estremamente felici insieme. 

Clare convive con la fidanzata poco distante dalla casa in cui è cresciuta e James è contento che, anche lei, abbia trovato la sua metà, la persona che la capisce e con cui può anche lasciarsi andare ai suoi attacchi più neurotici – che nell’età adulta sono sempre meno, in realtà. Michelle invece pare aver trovato la felicità accanto al più caro amico, tra i compagni di medicina, di James; sono inseparabili da due anni e James è più che convinto che si ritroveranno presto invitati anche al loro matrimonio e si aspetta il ruolo da testimone, o damigella d’onore, perché conoscendo sua cugina sarebbe capace di fargli anche questo... 

Lui ed Erin hanno avuto qualche storia quasi seria, più una serie di storielle di poca importanza, delle quali si sono lamentati l’una con l’altro, davanti a un paio di pinte fredde, seguite da un numero decisamente poco accettabile di shot whiskey rigorosamente irlandese. James non sa se proverà mai il sentimento che vede trasparire negli occhi di Orla, di Clare, e perfino di Michelle, ma per ora gli va bene anche così, sta realizzando il sogno di diventare medico – per la gioia di tutta la sua famiglia, acquisita e non. 

 

Quell’anno si avvicinano gli esami finali e, suo malgrado, si è visto costretto a decidere di rinunciare al consueto viaggio a Derry per le festività. Sua cugina gli ha detto che è un guastafeste e che avrebbe potuto prendersi un paio di giorni di vacanza dallo studio, Erin si è limitata a lanciargli un’occhiata in tralice, facendogli promettere che si sarebbero sentiti per gli auguri. Non ha avuto il coraggio di ammetterlo, ma non aveva intenzione di sentire Erin raccontare alle altre di Josh, il collega del giornale con cui ha iniziato a uscire da un paio di mesi, quello che forse potrebbe spingere la più razionale del gruppo ad abbandonarsi a una storia finalmente seria. Nascondersi dietro agli esami, per i quali in realtà è convinto di essere più che preparato, gli è sembrato molto più facile, piuttosto che ammettere anche a sé stesso il ritorno di sentimenti che credeva fossero ormai sepolti. 

I primi fiocchi di neve iniziano a turbinare nell’aria il pomeriggio della Vigilia di Natale e James si maledice per la stupida idea di rimanere in una Londra piena di turisti – e priva di ogni legame, senza Erin, Michelle e le altre. Chiama impulsivamente l’aeroporto per sincerarsi che ci sia ancora posto sul prossimo volo per Belfast e, una volta avuta la conferma e aver pagato una cifra assurda per un posto in economy, ficca vestiti, regali e il necessario per la successiva settimana in una valigia e prende un taxi per evitare di perdere l’aereo. 

Il taxi che lo porta da Belfast a casa di Orla ed Eddie sembra metterci una vita, forse per via della neve che scende copiosa, o per l’ansia che lo divora e lo porta a chiedersi se questa sia stata una scelta assurda e decisamente non da lui. Improvvisamente si ritrova davanti alla villetta a schiera, consegna i soldi all’autista e scende repentinamente, cercando di non cadere rovinosamente al suolo. 

I passi che lo separano dalla porta rossa sembrano troppi, e al tempo stesso troppo pochi e, dopo che James ha suonato il campanello prende un sospiro tentando invano di calmarsi. 

“James?” il tono di Erin è stupito, ma il suo sorriso è genuino e James capisce di aver fatto la scelta giusta. 

“Hey,” le sorride. 

“Che ci fai qui? Credevo fossi immerso nello studio...” 

“Che Natale sarebbe, se non lo si passasse con le persone che amiamo?” ribatte, sostenendo il suo sguardo. 

“Questa è la sorpresa di Natale più bella che mi sia mai stata fatta,” confessa Erin, sorridendogli. 

“Anche meglio dei biglietti per i Take That di qualche Natale fa?” 

“Decisamente sì,” conferma lei. 

“Wow, ne sono lusingato,” ammette in un sussurro James, sentendo il proprio cuore martellargli nel petto. 

“Sei pronto a entrare?” 

“Direi di sì, non mi sono nemmeno scordato dei regali,” ribatte, indicando il trolley. 

“Bene, perché non avevamo ancora iniziato, anzi stavamo per chiamarti e farlo insieme a te, ma così è decisamente meglio...” 

“Credo però che ci sia una cosa che dobbiamo fare, prima di raggiungere gli altri.” 

“E cosa?” domanda Erin. 

“Ti sei resa conto che siamo proprio sotto un enorme ramo di vischio?” 

“In realtà non ci avevo fatto caso,” mormora la ragazza, dissimulando il proprio imbarazzo. 

“In fondo non si tratta della nostra prima volta,” celia James, una luce divertita negli occhi cerulei e con il coraggio che lo ha spinto fino a lì che non sembra più volerlo abbandonare. 

“In effetti no,” concorda Erin. 

“Che c’è, hai forse paura che Josh ci rimarrebbe male? Sarebbe il nostro segreto...” 

“Ho rotto con Josh da due settimane ormai, tra noi non funzionava.” 

“Oh,” James fatica a nascondere il proprio stupore, “e come mai non me lo hai detto prima?” 

“Non volevo disturbare i tuoi studi con qualcosa di sciocco come questo e...” 

“E, cosa?” 

“Beh, in realtà speravo proprio di parlartene per Natali ed è anche per questo che mi è spiaciuto sapere che non saresti stato con noi.” 

“Ora però sono qui.” 

“Esatto.” 

“E siamo sotto al vischio...” 

“Esatto anche questo.” 

“C’è qualcosa che vuoi dirmi, Erin?” 

La ragazza si perde nelle iridi celesti di James e annuisce impercettibilmente. “Vorrei tanto che mi baciassi, James. Non siamo più due diciassettenni che hanno paura di rovinare la loro amicizia ormai...” 

“Decisamente no,” concorda lui, avvicinandosi lentamente, “speravo tanto che mi avresti chiesto di farlo,” aggiunge poi, prima di schiudere le labbra su quelle di Erin e sorridere, mentre le loro lingue si scontrano e danno vita a una danza che procede a un ritmo che entrambi sembrano conoscere a menadito. 

“Hey voi due,” li richiama la voce di Michelle, “quando avete finito, vi staremmo aspettando!” 

Erin e James si separano brevemente, per poi baciarsi di nuovo con dolcezza, prima di scoppiare a ridere e prendersi per mano, consapevoli che questa sarà una nuova fase sorprendente delle loro vite. 

 

 




Nota dell’autrice: 

Inizio dicendo che non sapevo bene dove andare a parare con questa storia, ma alla fine ho pensato che dare vita ai pensieri di James fosse un’idea abbastanza valida, che mi permettesse di spaziare lungo un tempo sufficientemente lungo. 

Spero che questa piccola storiella possa essere stata di vostro gradimento. 

Per vostra informazione, ho sempre guardato il telefilm solo in inglese, quindi spero che tutto si capisca, visto che non sono certa delle eventuali traduzioni. 

Tantissimi auguri di Buon Natale a tutti, e soprattutto a Mery.♥ 

   
 
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