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Autore: fraanythings    26/12/2023    0 recensioni
[Un professore]
Ciao a tutt, eccomi tornata con una nuova storia sui Mimmone. È da quando ho visto la scena del malore di Dante più annesse ore in ospedale per l'operazione che mi era balenata l'idea di scrivere come sarebbe stato se Mimmo fosse stato accanto a Simone. Spero sia tutto molto canon e che vi piaccia 🫶
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Mimmo e Simone dovevano vedersi dopo essersi dovuti allontanare per qualche giorno causa problemi di Mimmo con Molosso. Entrambi, dopo quella telefonata fatta partire da Mimmo la sera prima, erano elettrizzati e non vedevano l'ora che arrivasse l'indomani per vedersi. 
Simone non ce la faceva più, voleva abbracciarlo, baciarlo, gli era mancato decisamente troppo anche se non lo ha visto solo per tre giorni e idem Mimmo. Anzi, Mimmo era il più agitato tra i due. Per lui l'amore che provava per Simone era una cosa nuova che gli faceva provare emozioni che non aveva mai provato, ogni volta gli usciva il cuore fuori dal petto. Non pensava che sarebbe stato così bello innamorarsi ed essere amati. 
L'appuntamento era in biblioteca.
 
-
"Ciao Mimmo"
"Ciao Simò" dissero entrambi sorridenti e imbarazzati 
"Come stai?" chiese Simone
"Adesso che ti vedo bene" 
"Anche io, pure se non penso di aver passato giorni orribili come i tuoi anche se ti devo parlare di una cosa"
"Si, sono stati giorni difficili però il pensiero che tu fossi qui ad aspettarmi mi ha aiutato a superare i momenti bui. Cosa mi devi dire?"
"Si, ma dopo, prima voglio sapere se davvero ti faccio questo effetto?" chiese Simone 
"Certo, tipo che ti posso dire...
Ah si, nu vulcano o nu terremoto ma belli"
-
 
Simone si avvicinò e finalmente, dopo giorni, si baciarono e nessuno sembrava volersi staccare finché non sentirono Laura e Luna per i corridoi urlare il nome di Simone. Simone guardò anche il cellulare e vide in effetti delle chiamate perse di Laura. 
-
 
"Simò, tuo padre ha avuto un malore all'entrata di scuola. Stavamo prendendo il caffè con la classe ed è svenuto"
 
Simone non disse una parola, cercò solo di correre il più possibile verso l'uscita e raggiungere il padre. Mimmo, preoccupato, lo segui così come anche Luna e Laura. 
Una volta arrivata l'ambulanza, Simone avrebbe voluto salire con il padre ma Mimmo lo fermò e gli disse che lo avrebbe accompagnato lui con il motorino. Dopo aver avvisato Anita, Floriana e nonna Virginia Simone e Mimmo sfrecciarono con il loro motorino verso l'ospedale. 
 
Simone durante il tragitto era disperato, arrabbiato e Mimmo gli fece qualche domanda. 
-
 
"Simò, sono sicuro che si riprenderà. Avrà avuto un calo di zuccheri" 
"No, Mimmo. Non è così purtroppo e io lo so"
"Era questa la cosa che dovevi dirmi?"
"Si" 
"Mio padre ha un problema alla testa e io l'ho scoperto tre giorni fa"
"Ma è grave?"
"Si, Mimmo. Aveva anche prenotato l'operazione e invece si è sentito male prima"
-
 
Scesero dal motorino e Mimmo, dopo aver sentito queste parole, diede un abbraccio a Simone ed entrarono in ospedale. La notizia che arrivò dai medici fu che Dante doveva essere operato immediatamente e i famigliari acconsentiro tutti, un'operazione che sarebbe durata sei ore. Simone, al fronte di questa notizia, si sentì cedere le gambe. Era preoccupatissimo e non smetteva di piangere così Mimmo lo prese sottobraccio e lo portò fuori un pochino, cercando anche di fargli mangiare qualcosa. 
-
 
"Simò, mi dispiace molto per tuo padre ma sono sicuro che l'operazione andrà benissimo. Il prof è uno tuasto"
"Uno come?"
"Una persona forte, ecco"
"Lo spero ma è un problema grave. Doveva operarsi subito e invece ha aspettato un mese per dirmelo e non voleva neanche accettare di farsi operare"
"È na capa tosta"
"Molto, ho dovuto convincerlo io con le mie lacrime"
 
A quel punto Mimmo si gira verso di lui e lo abbraccia con tutta la forza che ha in corpo:
"Mi dispiace di non esserci stato in questi giorni così difficili per te Simò"
"Ma non potevi saperlo, cioè io non pensavo che sarebbe arrivata così presto l'operazione"
"Meglio così, prima supera questo problema meglio è"
"Certo, certo. Ma se il malore avesse peggiorato le cose?"
"Non è successo, fidati"
"Vorrei poterlo credere ma non ci spero. Ma tu piuttosto, perché stai qui con me?"
"E dove altro dotrei essere?"
"A scuola, in biblioteca"
"E io andavo in biblioteca e ti lasciavo qui da solo? Tu si pazz"
"Grazie Mimmo" e Simone gli fece i suoi soliti occhioni
"Io resto qui finché il prof non esce dalla sala operatoria"
"Ma sono tante ore, come fai con il carcere?"
"In carcere devo rientrare alle 17, adesso sono le 9.30. Ho tutto il tempo"
Simone si avvicinò ancora di più e si poggiò sul petto di Mimmo che gli diede un bacio sulla fronte, in mezzo a tutti i suoi riccioli. 
 
"Adesso però devi mangiare qualcosa che stai sciupato amò"
"Ma non ho fame"
"Non mi interessa, adesso andiamo alle macchinette e compriamo da mangiare e da bere" 
"Agli ordini, capo"
"Poi è sempre bello mangiare con te, è sempre stato così per noi" disse Mimmo
"Hai ragione, in effetti le conversazioni più profonde le abbiamo fatte mangiando"
"Come dimenticare" e due si scambiarano un sorriso carico di chi sapeva che potevano fidarsi l'uno dell'altro. 
 
Le ore sembravano interminabili e Mimmo, in tutto quel lasso di tempo, cerco di strappare un sorriso a Simone e ci riuscì anche più di una volta. Lo aveva fatto mangiare e aveva passato tutto il tempo a raccontargli aneddoti divertenti della gente del suo paese, Torre del Greco, che anche se lui era piccolo gli erano rimaste impresse. E oltre a quelle cercò di ricordarsi anche qualcosa che era successa a scuola, o l'IPM o in carcere in questo ultimo periodo.
 
Il tempo grazie a quei racconti sembrava passare molto più velocemente. Simone si sentiva veramente fortunato di avere al suo fianco Mimmo, in quelle sei ore che ormai erano praticamente terminate, non ha mai spesso di guardarlo, di abbracciarlo, di farlo cercare di ridere e, anche se la situazione era tragica, incredibilmente ci riuscì. Pensò che non poteva più amarlo di così. 
 
"Mimmo"
"Si?"
"E se non si salva?"
"Ao Simò, ste cose non le devi neanche pensare. Tuo padre tra poco uscirà sano e salvo, capito?"
"È difficile non pensare al peggio"
"Manca pochissimo, vedrai che ora i medici usciranno con buone notizie"
-
Mimmo, cercava di far distrarre Simone da ore intere ma la verità è anche lui era molto preoccupato per il professore. Il suo mentore, il suo amico, la figura che più assomigli ad un padre nella sua vita. Anche a lui iniziavano a cedere le gambe dalla paura ma non poteva crollare con Simone, con gli occhi gonfi e rossi, lì davanti. Si fece forza e continuò a restare al fianco del suo fidanzato. 
 
Dopo 10 minuti i medici uscirono e dissero che Dante era fuori pericolo ma che avrebbe dovuto iniziare una lunga terapia per riprendersi, l'ictus aveva fatto i suoi danni. Immediamente tutti i Balestra fecereo un respiro di sollievo, così come i colleghi e gli alunni di Dante. Simone dopo aver parlato con sua madre uscì fuori con Mimmo, aveva necessariamente bisogno di aria. 
-
 
"Hai visto? Che ti avevo detto?" disse Mimmo
"Però non sta ancora del tutto bene"
"Questo è vero Simò però ha avuto un intervento molto tosto e ci vorrà tempo per riprendersi"
"Spero che si svegli presto, ho bisogno di vederlo"
"Certo che succederà, non sai quanto sono felice anche io per il prof. Peccato che non posso stare ancora per vederlo"
"Appena si sveglia te lo saluto io, gli dirò che oggi non mi hai mollato un secondo"
"Così mi amerà ancora di più" disse Mimmo cercando di far ridere Simone e ci riuscì
"Scemo, guarda che il figlio sono io"
"E io sono tipo un secondo figlio, anche se in teoria ormai sono fidanzato con suo figlio. Vabbù lassamu sta tutti sti ragionamenti"
"Ecco, meglio così" rispose Simone divertito 
"Io ora devo proprio tornare in carcere"
"Ma come facciamo con il motorino?" chiese Simone
"Se ti fidi me lo tengo io e te lo riporto domani quando riusciamo a vederci" 
"Certo che mi fido di te, va bene"
"Allora a domani Simò"
"Mimmo, aspetta"
"Sì?"
"Comunque grazie per essermi stato accanto oggi, non so come avrei fatto senza di te"
"Non mi devi ringraziare Simò, era mio dovere rimanere qui sia per te sia per il professore"
"E grazie per avermi fatto ridere"
"Ancora con sto grazie?"
"Va bene va bene, non lo ripeterò più si signor"
"Così va meglio. Vedere le persone che ami stare così male è davvero una brutta sensazione" disse Mimmo
"Quindi tu mi ami?" chiese Simone, con i suoi occhioni enormi e un sorrisino compiaciuto 
"Non ho detto propriamente così però..."
"Lo prendo come un sì" disse Simone soddisfatto per avergli parlato di sopra e non avergli fatto finire il discorso.
 
I due si salutarono con un lungo abbraccio e alcuni baci dandosi appuntamento per il giorno seguente. Simone rientrò più sereno in ospedale e Mimmo anche, contento di aver risollevato l'umore a Simone e che il suo professore abbia superato l'intervento. 
L'effetto che Mimmo aveva su Simone era qualcosa di unico da descrivere a parole e viceversa, sembravano entrambi sotto l'effetto di qualche sortilegio e invece era tutto frutto del loro amore. 
 
   
 
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