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Autore: Marlena_Libby    01/01/2024    3 recensioni
Quando Tempesta rischia di essere uccisa da un mostro, Wolverine le dichiara il suo amore
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Raven/Rogue, Logan/Wolverine, Ororo Munroe/Tempesta, Remy LeBeau/Gambit, Scott Summers/Ciclope
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Correte! - gridò Tempesta agli amici mentre evocava un vento fortissimo contro il mostro alieno. - Non so per quanto riuscirò ancora a rallentarlo!
- Tieni duro! - disse Ciclope.
Ma era inutile, il mostro assorbiva i raggi ottici di Ciclope e il vento gli sbatteva contro il petto come un'innocua brezza.
Gambit e Rogue cercarono di attaccare il mostro alle gambe, ma rischiarono di essere schiacciati.
Lui scivolò di lato, mentre lei rimase lì sotto.
A Gambit venne quasi un infarto, ma poi Rogue sollevò la gamba del mostro con le braccia dicendo: - Ma non esistono cure dimagranti sul tuo pianeta?
- Tieni duro, cherie! - urlò Gambit, balzando con l'asta in pugno per spingere via l'amata dalla sua scomoda posizione.
Tempesta effettuò un volo radente per coprire gli amici affinché si mettessero al riparo, ma il mostro le sparò contro con gli occhi un fascio di energia luminosa, scaraventandola contro le macerie.
Lei si sforzò di rimanere cosciente e scagliò ghiaccio e neve contro il mostro.
Lui aprì e chiuse le fauci per togliersi quella roba dalla bocca, poi la colpì con violenza, lasciandola distesa a terra.
In lei non sembrava esserci più alcun segno di vita.
Gli altri impallidirono e a Wolverine tornarono in mente tutti i bei momenti passati con Tempesta: lo svago, le lotte, i suoi sguardi intensi, le sue battute, la sua lealtà, il coraggio, i sorrisi...
Sentì una rabbia animalesca montargli in corpo e sfoderò gli artigli.
- Hai commesso il più grande errore della tua vita! Ma sta tranquillo, non te ne resta ancora molta!
Balzò sulla schiena dell'alieno e affondò ripetutamente gli artigli nella sua schiena, ma lui era così grosso che a malapena li sentiva.
- Wolverine, attento! - gridò Ciclope.
L'alieno cercò di togliersi Wolverine dalla schiena, ma lui lo evitò correndo lungo il torace e intaccando la pelle con lunghe lacerazioni.
Il mostro urlò di dolore, perché Wolverine aveva trovato un intreccio di nervi e tendini che, dal bacino all'ultima vertebra cervicale, costituiva il suo punto debole.
Wolverine si lasciò cadere lungo la schiena del mostro tenendo l'artiglio conficcato nelle sue carni.
Spruzzi di sangue uscirono dalla ferita e l'urlo dalla creatura costrinse gli altri X-Men a tapparsi le orecchie.
Wolverine l'aveva ferito sul serio, ma aveva anche aumentato la sua ferocia e la sua pericolosità.
Infatti gli bastò un colpo di braccio per tirare giù un paio di isolati.
Rogue agguantò al volo parte di un edificio, evitando che schiacciasse le persone in strada, mentre Gambit fece esplodere i frammenti più piccoli.
Approfittando del fatto che la ferita lo aveva indebolito, Ciclope riuscì ad arrestare l'avanzata del mostro colpendolo al petto con i suoi raggi ottici.
Wolverine era ancora aggrappato al mostro e, quando vide il corpo di Tempesta tra le macerie, lo stuzzicò di nuovo con gli artigli per impedirgli di schiacciarla.
- Non ti azzardare a toccarla ancora, bastardo! Sono io il tuo compagno di giochi!
Anche se cercava di fare lo spaccone, era evidente che Wolverine provava un dolore terribile per la sorte di Tempesta.
Lei era più di un'amica per lui.
Spesso gli X-Men lo criticavano per la sua intemperanza, ma lei aveva sempre una parola buona e un sorriso confortante.
Lo capiva meglio di chiunque altro e ora era morta!
- Sei stato tu! Non dovevi ucciderla, maledetto!
Stava per colpire il mostro alla base del collo, quando uno dei raggi di Ciclope rimbalzò sulla corazza dell'alieno e lo investì, facendolo cadere tra i rottami di una macchina.
Per fortuna si riprese in fretta grazie al fattore rigenerativo dei mutanti.
In quel momento Rogue chiamò tutti e disse che Tempesta si stava riprendendo.
- È viva! - disse Wolverine con un sospiro di sollievo.
Purtroppo non c'era tempo per rallegrarsi, perché il mostro era ancora a piede libero.
- Che ne dici se mi scuso con te più tardi? - disse Ciclope.
- Lascia perdere! Ti devo così tanti cazzotti che ho perso il conto! - disse Wolverine.
- Simpatico!
- Non era una battuta! Vedi di mirare meglio, piuttosto!
Wolverine risalì con gli artigli lungo la schiena del mostro, strappandogli altre grida di dolore.
Il sangue dell'alieno sporcava tutto e puzzava di acido, ma Wolverine non si fermò.
- Questo è per aver interrotto il mio pisolino pomeridiano! - disse affondando gli artigli nel collo del mostro.
- Questo è per Tempesta! - disse recidendogli la carotide.
- E questo è per il piacere di vederti crepare subito! Sayonara, bello! - disse uccidendolo con un ultimo colpo.
Intanto Rogue e Gambit avevano portato Tempesta al sicuro e lei si era risvegliata.
- Tutto bene? - chiese Rogue preoccupata.
- D... Dov'è il mostro? - chiese Tempesta.
- Tranquilla, ci ha già pensato Wolverine! - disse Gambit. - L'ha sbudellato apposta per te!
Tempesta guardò la carcassa del mostro e poi Wolverine, non capendo perché avesse voluto affrontare da solo un mostro tanto pericoloso, ma lui si voltò e si allontanò in silenzio.
Wolverine era molto scorbutico, ma non lasciava indietro nessun compagno e questa era la cosa che Tempesta apprezzava di più in lui.
Avrebbe voluto ringraziarlo, ma non era facile comunicare con lui.
- Credo che il nostro amico si sia preso una bella cotta! - disse Gambit.
- La vuoi smettere?! - disse Rogue.
- Perché, cos'ho detto?

Più tardi Ororo andò da Logan e gli disse: - Logan, posso parlarti? Volevo ringraziarti.
- Per poco non ti uccideva, non devi ringraziarmi!
- Sì, invece! - disse lei trattenendolo per una spalla. - Almeno lasciati guardare negli occhi!
- Sono contento che tu stia bene! - sorrise Logan. - Se quel mostro ti avesse uccisa, io...
- L'avrebbe fatto se non fosse stato per te! Ti devo la vita, Logan!
- Tu non mi devi niente!
- Perché fai così? - esclamò Ororo severa. - Oggi hai rischiato la vita per me, ma ti ostini a far finta di nulla! Tutti noi abbiamo delle cose che preferiremo dimenticare, ma siamo come una famiglia! Non è giusto allontanare le persone che ti vogliono bene!
Ororo aveva ragione, ma dopo anni di solitudine nei boschi del Canada, Logan sentiva di non avere più niente di umano.
Tutte le persone a lui care finivano sempre male.
Si sentiva responsabile della fine di Morph e Jean per il solo fatto di aver voluto loro bene.
Poteva davvero parlare a Ororo dei suoi sentimenti per poi perderla?
No, non poteva rischiare!
- Credimi, io sono un tipo che è meglio lasciar perdere!
- Perché dici queste sciocchezze?
- Perché è la verità, guardami! Non sono un uomo, sono un animale! Tutti quelli che amo muoiono!
Ororo però non vedeva un animale, ma un amico di cui fidarsi.
Logan però non riusciva ad accettarsi.
Quasi non ricordava più come fosse volere bene a qualcuno quanto ne voleva a lei.
- Ororo, quello che voglio dire è che è difficile quando ami qualcuno e hai sempre paura di perderlo!
- Logan, tu...
- Io ti amo e preferisco rinunciare a te se serve a proteggerti!
- Questa è la cosa più bella che abbia mai sentito! - disse Ororo con gli occhi lucidi.
Tolse la maschera a Logan e gli accarezzò la guancia.
Il suo tocco era così piacevole!
Dopo un attimo di incertezza, Logan baciò Ororo sulle labbra.
Fu un bacio lungo, intenso e avvolgente.
Forse le sue paure erano giustificate, ma in quel momento l'unica cosa certa era il loro amore.
   
 
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