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Autore: Marlena_Libby    02/01/2024    1 recensioni
Batman aiuta Elisa e Golia a fermare Demona e Ra's al Ghul
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bruce Wayne
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte molto tranquilla a Gotham.
Batman si chiese che fine avessero fatto tutti i criminali poi, proseguendo il giro di perlustrazione, li trovò storditi nelle strade e nei vicoli.
Si chiese chi li avesse ridotti così, quando vide una grande sagoma scura.
La seguì finché non si posò sul tetto di un edificio.
Era una creatura muscolosa, con la pelle viola, lunghi capelli neri e delle ali da pipistrello sulla schiena.
- Chi sei? - chiese Batman.
- Non sono tuo nemico, umano.
- Non hai risposto alla mia domanda.
- Qualsiasi cosa io dica, mi attaccheresti comunque.
- Sei stato tu ad aggredire i criminali?
- Sì, gli umani a New York mi hanno spiegato che quelli così vanno fermati.
- Quindi vieni da New York?
- Certo.
- E non sei umano?
- Brillante deduzione! - disse la creatura ironica.
- Il tuo racconto non mi convince.
- E quindi cosa vuoi fare?
- Dovresti venire con me alla centrale di polizia.
- Mi dispiace, ma non posso farlo.
- Ok, allora dovrò costringerti!
Batman gli sferrò un pugno nel petto, ma lui sembrò non sentirlo neanche.
- Ascolta umano, non voglio farti del male.
Ma Batman non lo ascoltò e presto i due si ritrovarono avvinghiati in un violento corpo a corpo.
A un certo punto Batman mise il piede fuori dal tetto e rischiò di precipitare, ma la creatura lo salvò.
Poi guardò in basso e vide dei rapinatori che volevano aggredire delle persone indifese.
Si gettò contro di loro e li tramortì e Batman capì che non era una creatura malvagia.
Un criminale stava per sparare alla creatura, ma Batman lo tramortì con un calcio.
- Grazie. Sono forte, ma non a prova di proiettili.
- Come ti chiami?
- Golia.
I due si strinsero la mano in segno di rispetto, quando sentirono le sirene della polizia.
- Non credo riuscirei a spiegare la mia presenza qui - disse Golia. - Se avessi ancora dei dubbi su di me, cerca una detective di nome Elisa Maza.
Si arrampicò lungo il muro di un edificio e scomparve.
Poco dopo arrivarono Bullock e Montoya, che interrogarono Batman sui criminali tramortiti.
Lui non rispose facendo adirare Bullock, che sbatté i criminali in auto imprecando.
Batman si rivolse a Montoya: - Mi scusi, per caso di recente è arrivata qui da New York una detective di nome Elisa Maza?
- Sì e da quando è qui il tasso dei crimini si è ridotto.
Più tardi Batman si recò alla centrale e vide Elisa che usciva.
Le batté gentilmente sulla spalla, lei si voltò e disse: - Suppongo che tu sia Batman.
- Da cosa l'ha dedotto?
- Non saprei, forse dal costume!
- Immagino che il nome Golia non le sia nuovo.
- No, infatti. C'è qualcosa che vuole sapere?
- Io mi preoccupo solo che niente possa minacciare Gotham. È la mia città ed è sotto la mia responsabilità.
- Mi chiedo se le autorità condividano la sua opinione! Venga sul tetto della cattedrale di Gotham, le spiegherò tutto.
All'ora stabilita Batman andò lì e trovò Elisa e Golia.
I due fecero fatica a fargli accettare l'esistenza dei Gargoyle.
Era una storia assurda e piena di magia, ma quando fecero il nome di Ra's al Ghul, Batman si ricordò che l'esistenza stessa di quell'uomo sfuggiva alle regole della natura e della scienza.
- Una Gargoyle di nome Demona ha chiesto l'aiuto di Ra's al Ghul per compiere un rituale che ucciderebbe sessanta miliardi di persone! - disse Elisa.
- Credo di potervi aiutare - disse Batman.
Decisero che Elisa sarebbe rimasta in contatto con la polizia di Gotham, invece Batman e Golia avrebbero cercato Ra's al Ghul.
Andarono nella Batcaverna e Batman mise nel computer le informazioni che Golia gli aveva dato su Demona.
Trovò un rapporto della polizia israeliana secondo cui, a ovest della striscia di Gaza, era stato avvistato uno strano oggetto volante.
I soldati avevano sparato pensando che si trattasse di sonde nemiche, ma quando si erano recati sul posto avevano trovato solo alcune tracce di sangue.
- Direi di iniziare le indagini da lì - disse Batman.
Salirono sul Batwing e andarono in Israele.
Poi Golia si accorse che, dato che lì il fuso orario era diverso, stava già per sorgere l'alba.
- Dovrò aspettare la notte per proseguire il viaggio.
Batman stava per chiedere perché, ma non ce ne fu bisogno perché poco dopo Golia si trasformò in pietra.
Decise di proseguire le indagini da solo.
Il suo computer da polso diceva che il sangue non apparteneva a nessuna specie animale conosciuta.
Inserì le analisi che aveva effettuato su Golia a sua insaputa quando erano nella Batcaverna e ottenne un riscontro: quel sangue apparteneva a un Gargoyle e, dato che non ce n'erano molti in giro, doveva trattarsi per forza di Demona.
Si mise gli occhiali per la visione termica e individuò una roccia all'apparenza come le altre, che in realtà era cava e rivestita di materiale sintetico.
Batman capì che doveva essere l'ingresso al covo di Ra's al Ghul e cominciò a tastarla finché non sentì uno scatto e l'entrata si aprì.
Ma non appena mise piede lì dentro scattò l'allarme, qualcosa lo colpì dietro la nuca e perse i sensi.
Quando riaprì gli occhi, era incatenato a una parete e senza la cintura.
- Credo sia ovvio perché sei qui - disse Ra's al Ghul
- I tuoi obiettivi diventano sempre più ambiziosi.
- Non è assurdo che esseri superiori reclamino quello che è loro di diritto. I mezzi per ottenerlo sono trascurabili.
- Sessanta miliardi di morti ti sembra un dettaglio trascurabile?!
- Non mi importa della vita di esseri inferiori.
- Se intendi plasmare il mondo a tua immagine e somiglianza, non gli dovrai dare il genio, ma la pazzia!
- Il tuo senso dell'umorismo mi diverte, ma non posso permetterti di rovinare i miei piani.
- Non penserai che sia venuto qui da solo!
- Lo so, infatti ho mandato i miei uomini a cercare il tuo amico.
Batman vide sul monitor sulla parete della grotta degli uomini che stavano cercando Golia per frantumarlo con dei grossi martelli.
In quel momento Demona in forma umana entrò per assistere all'annientamento di Golia.
Sia lei che Ra's al Ghul erano troppo concentrati sullo schermo per accorgersi che Batman stava cercando di aprire le manette con il grimaldello che teneva nascosto nel guanto.
Le sentinelle trovarono Golia e si prepararono a distruggerlo.
- È il momento della storia che preferisco: la fine! - disse Demona.
Ma in quel momento il sole tramontò e Golia si risvegliò.
Anche Demona riacquistò le sue sembianze urlando di dolore.
Batman si liberò delle manette, colpì Ra's al Ghul con un pugno e i due iniziarono a combattere.
Demona ringhiò di rabbia vedendo Golia che si liberava degli scagnozzi di Ra's al Ghul, ma prese il libro e andò nella sala del trono per completare il rituale.
Purtroppo Ra's al Ghul era troppo forte per Batman.
- Arrenditi, non puoi vincere!
Ma non si era accorto che, durante la lotta, Batman aveva messo su di lui un congegno in grado di rilasciare una fortissima scarica elettrica.
Lo attivò, Ra's al Ghul urlò di dolore e perse i sensi.
Batman riprese la sua cintura, Golia entrò nella fortezza ed entrambi raggiunsero Demona.
Per completare il rituale mancava solo un'ultima formula, che doveva essere pronunciata esattamente in quel momento.
- Demona ti prego, fermati! - disse Golia. - Non puoi fare una cosa del genere!
- Non azzardarti a farmi la morale, Golia! Finalmente gli umani pagheranno per i loro crimini!
- Anche gli innocenti, ci hai pensato?!
- Pensi davvero che esistano umani innocenti?! Sei un ingenuo, Golia!
Stava per pronunciare la formula, ma Batman lanciò uno dei suoi boomerang facendo cadere il libro nelle mani di Golia.
Demona urlò di rabbia e disperazione, perché non sarebbe stato possibile ripetere il rituale prima di altri cinque secoli.
- ME LA PAGHERAI, GOLIA!!! - disse volando via.
Batman e Golia lasciarono la fortezza, salirono sul Batwing e tornarono a Gotham, dove raccontarono tutto a Elisa.
- Grazie per l'aiuto - disse lei.
- Non c'è bisogno di ringraziarmi. La nostra lotta contro il male non è finita - disse Batman.
Si salutarono, lui lanciò il rampino sul tetto di un edificio e andò via.
- Ti vedo silenzioso, Golia - disse Elisa. - Per caso avete fatto amicizia?
- No ma, anche se è un essere umano, fa parte della notte come noi.
Elisa sospirò ed entrambi si accinsero a tornare a New York.
   
 
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