INTRODUZIONE

Era l'una e mezza passata e la notte era serena nell’attuale Tebe. Nei dintorni non c’era nessuno. Addentrandosi nel cuore del deserto si sentivano distintamente delle persone gridare. Ciò stava a significare che il deserto non era del tutto deserto. C’era qualcuno. Infatti, si vedevano in lontananza un uomo e una donna camminare e discutere. Solo che non erano due persone normali. Uno di loro era una donna con un copricapo di corna di mucca e un disco solare. Era la dea Hathor, la dea della musica, della danza, della gioia e soprattutto dell'amore. L’uomo che l’accompagnava era un uomo sulla trentina d’anni, di statura un metro e settanta e i capelli castano scuro. Lui invece era il dio Seth, il dio del caos e della distruzione. Rispetto alla dea Hathor, aveva più caratteristiche umane.
I due dei stavano discutendo per via di un‘opinione della dea Hathor sull’amore. La donna sosteneva che l’amore fosse forte, puro e sincero. Per questo fosse la forza più potente del mondo, capace di resistere anche allo scorrere dei secoli. Mentre Seth sosteneva che niente durava di più della sete di potere.                                            
 “È ingiusto, ridicolo e grottesco. L’amore unisce. La sete di potere separa. La tua è assolutamente un’impertinenza, una calugna” gridò Hathor, lanciando una tempesta di sabbia.
Mentre il Dio Seth le rispondeva: “Non ho niente da aggiungere a quello che ho detto. Guarda me, avevo amato una donna, fino a quando per colpa di Ahmanet mi sono trasformato in un dio per salvarla. E da quando sono diventato un dio, non mi sento più una vera persona”.  
                                                                                                           
“Per forza, eri già morto sull’incidente aereo! Ahmanet ti aveva già posseduto allora. Inoltre, non puoi negare di provare ancora dei sentimenti per Ahmanet. Io lo so che sotto sotto ti manca. Io invece ti dico che ci possono essere casi di persone, separate da tanti equivoci, ma che sono ancora capaci di amarsi dopo secoli e secoli” gli rispose Hathor con un tono di voce arrogante, forte e autoritaria.                                         
“In ogni caso, non puoi negare l’evidenza. Per essere potenti ci vuole l’odio. L’amore è un sentimento che confonde tutti. L’amore non può niente contro la malvagità. Quanto vorrei che ci fosse un modo per dimostrartelo mia cara”.                  
 
 In quel momento, il dio Seth ebbe una visione. Tra non molto Ahmanet avrebbe fatto ritorno. Dopo che era scomparso Nick aveva sempre tenuto d’occhio Ahmanet e sapeva che il suo corpo era stato chiuso in un laboratorio segreto a Londra. Il Dottor Kelly aveva creato un’associazione, che giurò solennemente di tenerla sempre d’occhio. Ma quello che il dottor Kelly non sapeva, era che tra i membri dell’associazione c’erano degli uomini doppi giochisti. Questi, ancora prima che Ahmanet fosse risvegliata la prima volta, volevano usarla come arma da guerra.                                                                         
   Erano persuasi che con Ahmanet si sarebbero resi invincibili.
Nick sorrise: “Davvero credono di riuscire a controllarla! Quanto sono stupidi! Ma abbiamo tutto da guadagnarci. La faranno ritornare tra una settimana, Tuttavia, non sarà potente come prima. Avrà bisogno dell’aiuto del suo dio protettore, cioè di me. Se non l’aiuto, non vivrà più di una settimana con tutti gli acchiappa mummie, che le daranno la caccia”.                                                                                                        
  La dea Hathor, che lo stava ad ascoltare, si interessò subito alla questione. Sicuramente l’uomo aveva in mente qualcosa riguardante la loro conversazione e le sarebbe piaciuto sapere a cosa lui stesse pensando.                                                                                        
 “Seth smettila di parlare a vanvera e rendi partecipe anche me. Vorrei tanto sapere di che cosa stai parlando”.
                                                                                           
Nick rivolse il suo sguardo ad Hathor e sorridendo maliziosamente le rispose: “Sai mia cara, forse ho trovato il modo per verificare quale delle nostre teorie sull’amore è vera”. “Davvero! E che cosa stai tramando in quella tua mente perversa”.                                      
 Il dio comunicò telepaticamente alla dea che cosa aveva in mente. La dea commentò: “Sei tremendo. Sai credo proprio che il tuo nuovo aspetto ti abbia dato alla testa”.                 
“Oh mia oh mia cara non immagini quanto” gli rispose il dio.                                                                        
“E sentiamo, quale sarebbe la coppia che ci aiuterà a fare questa verifica?” Gli chiese la dea.
                                                                                                                    
  “Sai, stavo pensando ad Imhotep e ad Anck-su-namun. Imhotep e Anck-su-namun infondo loro provavano un forte sentimento l’uno per l’altra. Inoltre, non sono dei semplicioni. Sono due anime perverse uguali ad Ahmanet. Da quanto ne sono, sono ancora chiusi nel dei dannati da molto tempo. Tante cose sono cambiate in loro, specialmente Anck-su-namun. Pare che la tua lezione l’abbia resa più forte. Potrebbero aiutarci loro”.     
Seth alludeva al modo, in cui Anck-su-namun fosse morta nella piramide di Amsher. Apparentemente, era caduta accidentalmente in una vasca piena di scarabei carnivori. In realtà, non si era trattato di un incidente. Era stata la dea Hathor a farla venire in quella stanza e poi, a farla cadere in quella vasca.
                                                                                                                                             
La dea Hathor già immaginava dove Seth volesse arrivare: “Sei davvero tremendo Seth, lo sai questo vero. Ma devo ammettere che non è affatto male come idea. E quale sarebbe il premio per il vincitore di questa nostra scommessa?” Gli chiese la dea.                 
“Oh molto semplice: se vinco io, Ahmanet e io distruggeremo tutto a nostro piacimento; se invece perdo, userò il mio potere per fare un poco di macello” gli rispose il dio ma Seth.                                                                                                                 
 Questa scommessa sapeva di presa in giro per la dea Hathor. Lo disse chiaramente a Nick: “Ciò significa che il premio andrà a te in ogni caso. Comunque accetto, ci sto. Mi piace come idea”.                                                                                                             
 
I due si strinsero la mano, spiccarono il volo e si diressero a Londra, dove tra una settimana esatta sarebbe tornata Ahmanet.