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Autore: Spirit734    14/01/2024    1 recensioni
"La storia di Orihime e Hikoboshi. Non la conosci?"
Maki si ripassò mentalmente i pochi racconti che sapeva, ricordando vagamente quei nomi.
"Secondo la leggenda, i due amanti vennero separati dalla Via Lattea e potevano incontrarsi solo una volta all'anno" indicò quelli che sembravano essere i due modellini degli innamorati "Vedi? Il festival Tanabata celebra il loro ricongiungimento."
"Ora ricordo. Non mi ha mai fatto impazzire quella storia" sbuffò Maki.
"Non ti piacciono le storie d'amore?"
"Non sono il mio genere." [YutaxMaki]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Okkotsu Yuta, Zenin Maki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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  ꧁༺Cuori di carta ༻꧂





Doveva essere una normale giornata, come sempre.
Certo, senza contare la costante presenza delle maledizioni all'interno della prefettura di Tokyo, ma per una persona come Yuta Okkotsu ormai era diventata la quotidianità.
Dopo un inizio non proprio brillante, le cose stavano iniziando a funzionare per il verso giusto, si stava ambientando, aveva più fiducia nelle sue capacità, gli allenamenti andavano meglio, così come anche il rapporto con i suoi compagni. 
O almeno era quello che sperava.
Non che ci trovasse nulla di male, nonostante la difficoltà i primi tempi, ora il legame con Inumaki si era solidato, così come anche quello con Panda.
Ma con Maki purtroppo, non si sentiva così sicuro come con loro.
La situazione era sempre molto altalenante, bastava una sola frase detta nel modo sbagliato per farla reagire in malo modo.
E sebbene alla fine lo stava aiutando, a volte non poteva fare a meno di chiedersi se lo considerasse ormai parte del gruppo, un amico.
Forse complice anche il fatto di non passare molto tempo insieme al di fuori delle lezioni.


Il semaforo scattò sul rosso e solo allora Yuta si rese conto di una bambina che stava attraversando ancora la strada. Stava tenendo in mano quello che pareva un modellino, troppo grande da impedirle di concentrarsi e notare il cambio di colore.
Quel quartiere non era mai stato particolarmente trafficato, ma purtroppo una macchina stava sfrecciando a tutta velocità nella loro direzione, senza badare in alcun modo alla bambina.
Forse, se Yuta non fosse stato preso da tutti quei pensieri se ne sarebbe accorto prima.
In un primo momento esitò, ricordandosi inevitabilmente il terribile destino della sua dolce Rika, uccisa mentre attraversava anche lei la strada.
Il panico iniziò a farsi largo nella sua mente, avvertì un enorme peso al cuore, ma questa volta decise di reagire.
Non avrebbe permesso a quella bambina di morire.
Scattò appena in tempo per trascinarla via dalla parte opposta, la macchina sfrecciò senza nessuna esitazione, come se non esistessero.
Yuta atterrò di schiena, tenendo stretto tra le braccia quella bambina ancora scioccata, probabilmente era avvenuto tutto talmente in fretta da non essersene completamente resa conto.
Il pericolo passò e lui poté finalmente prendere un lungo respiro.
Ce l'aveva fatta, l'aveva aiutata.
Alcune persone si erano riuniti attorno a loro per chiedere come stessero, ma a parte un leggero graffio sul braccio, Yuta si sentiva bene e di riflesso, pensava che anche la bambina, ormai salva, sarebbe stata dello stesso umore.
Mai si sarebbe aspettato invece una reazione del genere...

༺༻


Tornato a scuola, Yuta aveva raggiunto immediatamente i suoi compagni in cortile per raccontargli della giornata, includendo il recente avvenimento di poco fa. Tra le mani teneva quello che ormai era solo un lontano ricordo del diorama della piccola Akane.
Maki come al solito era più concentrata sull'allenamento, mentre fortunatamente Panda e Inumaki sembravano essersi interessati alla storia.
"Ecco perché ho fatto tardi, mi dispiace" concluse infine Yuta, aspettando una reazione da parte dei suoi compagni.
Panda si passò una zampa dietro un orecchio, il suo sguardo pareva leggermente confuso "D'accordo, ma non spiega il perché di questo."
Con la stessa zampa poi indicò il diorama distrutto e Yuta batté le palpebre, come se per un attimo si fosse scordato di cosa stava portando in mano.
"Oh, purtroppo si è distrutto quando l'ho afferrata. Era il suo progetto per la scuola, ci ha lavorato duramente per settimane."
"Tonno" commentò Inumaki, sporgendosi per osservare meglio il diorama.
Panda annuì in risposta "In effetti è ridotto proprio male..."
"La bambina piangeva così tanto che non me la sono sentita di lasciar perdere, così ho pensato di sistemarle il progetto per domani."
Quella frase fece addirittura fermare Maki per un istante, giusto il tempo di fulminare lui e quel disastro che teneva in mano.
"Ora dovresti allenarti, sei già arrivato in ritardo."
"Lo sistemerò dopo cena!" affermò prontamente Yuta. 
Immaginava che Maki avrebbe avuto da ridire e infatti aveva pensato di lavorarci più tardi.
Dopotutto, lui rischiava la vita ogni giorno contro le maledizioni, il diorama di una scuola elementare non sarebbe di certo stato un problema.
Panda portò il capo all'indietro, iniziando a ridacchiare "Solo tu potevi cacciarti in una cosa del genere!"
Le guance di Yuta si tinsero di un lieve rossore. Era davvero così prevedibile per i suoi compagni?
"In effetti, non so nemmeno da dove cominciare. Ma non dovrebbe essere troppo difficile."
"Uova di pesce" disse Inumaki, indicando un alberello del diorama che stava iniziando a cedere.
Yuta fece per sistemarlo in fretta, ma l'albero si spezzò comunque.
Deglutì "Non ci voleva."
"Io non ci capisco niente" commentò Panda, sollevando entrambe le zampe "E comunque con queste non posso fare granché."
"Tonno e maionese" propose Inumaki, anche l'altro sembrò esserne d'accordo.
"Giusto" si voltò verso Maki, che nel frattempo aveva ripreso l'allenamento da sola "Hey Maki! Una come te dovrebbe riuscire a capire queste cose!"
Lei si fermò, sollevando lo sguardo da terra, gli occhi scocciati ma al contempo incuriositi.
"Cosa intendi?"
"Beh...Tu hai le mani più delicate di noi."
Sebbene Panda non lo avesse detto con cattive intenzioni, Yuta avvertì un brivido passargli lungo la schiena e l'occhiataccia che Maki rivolse al suo compagno non aiutava a farlo stare meglio.
"E poi quando ti ci metti sai essere molto cocciuta , forse potresti..." ma non riuscì a finire la frase perché Maki gli assestò un colpo col bastone proprio dritto sul suo muso.
"Come sarebbe a dire?!"
Anche Inumaki parve commentare in sostegno dell'amico, forse cercando in qualche modo di difenderlo e questo purtroppo fece infervorare ancora di più la ragazza, che prese inevitabilmente a litigare e scazzottarsi con Panda per farlo tacere.
Lui come al solito non demordeva e anzi, ad ogni frase che tirava fuori, ne susseguivano altri colpi col bastone di rimando.
Yuta assistette a quella scena, ormai ai suoi occhi diventata parte della routine, non era nuovo ormai che Maki e Panda prendessero a litigare improvvisamente durante la giornata.
Immaginava fosse un loro modo per far vedere quanto ci tenessero l'un l'altra, dopotutto.
"Non preoccuparti Maki-san, non mi devi aiutare per forza. Ho voluto io mettermi in questa situazione."
Maki finalmente si fermò e per un istante il suo broncio parve affievolirsi "Forse, posso aiut..." notando però il ghigno divertito di Panda al suo fianco, si bloccò.
Dopo avergli tirato un ultimo colpo sulla testa per fargli cessare quel sorrisetto, riprese la sua solita espressione severa.
"Torno ad allenarmi e fareste meglio a farlo anche voi!" guardò Yuta "Te compreso. Le hai salvato la vita dopotutto, non puoi perdere tempo in quelle sciocchezze."
Yuta abbassò leggermente lo sguardo, sconsolato.
Lei aveva ragione, come sempre. In linea di logica aveva salvato la vita a quella bambina, non era tenuto a fare anche quel lavoro, aggiungersi un altro pensiero.
Ma d'altra parte, non poteva nemmeno lasciar stare, non voleva.
Anche se questo lo avrebbe tenuto sveglio la notte, si promise di sistemare il danno e far tornare nuovamente il sorriso sul volto di Akane.
 

༺༻



Arrivata la sera, Yuta sistemò il diorama sul tavolino di camera sua e con pazienza si mise a lavorare, ma il tempo passava e finire quel progetto pareva un'impresa quasi impossibile.
Pensava ingenuamente che la sola pazienza lo avrebbe premiato, dandogli quella spinta in più per concludere il lavoro in fretta, invece serviva anche una certa precisione nei dettagli. 
Akane aveva fatto un lavoro incredibile, non si stupì che ci tenesse così tanto.
Era strano, stava imparando ad affrontare maledizioni sempre più pericolose, eppure in quel momento si sentiva terribilmente in difficoltà.
Per un attimo aveva addirittura pensato di chiamare Rika, ma subito scacciò quel pensiero dalla mente. Non poteva chiederle aiuto per una cosa del genere e inoltre avrebbe causato più danni che altro.
Finalmente riuscì a completamente una piccola parte del fiume, accorgendosi solo poi dopo che mancava il pezzo di quella che sarebbe dovuta essere una gru. Yuta iniziò a cercare il modellino in ogni angolo della camera, pensando che fosse scivolato poco prima di entrare, ma purtroppo non lo trovò.
Ecco, non ci voleva.
Come se non bastasse si rese conto di essere anche al terzo sbadiglio della serata, segnale che prima o poi sarebbe crollato. Non aveva guardato l'ora, ma dal silenzio in generale sembrava essersi fatto più tardi del previsto.
Un lavoro facile. Certo.
Poté sentire la risata di Panda in sottofondo.
Così si alzò per andare a farsi fare un thè veloce, in modo da rimanere più sveglio possibile e proprio quando aprì la porta, vide Maki davanti a lui in un'espressione sorpresa.
La mano era sollevata verso la porta, probabilmente pochi secondi più tardi e l'avrebbe sentita bussare.
"M_maki-san? Che ci fai qui?"
Era seriamente stupito, per un attimo temette fosse successo qualcosa, ma la postura di Maki sembrava tranquilla. La vide sviare lo sguardo, in direzione del corridoio.
"Stavo..." con l'altra mano mostrò il modellino di una piccola gru, illuminando lo sguardo di Yuta "Ti stavo portando questo."
"Non ci credo. L'ho cercato dappertutto!" esclamò lui, prendendolo "Dove l'hai trovato?"
"Evidentemente lo hai lasciato cadere in cortile oggi, ti avevo detto di portarlo subito al sicuro."
Yuta incassò il colpo.
"Hai ragione" ammise, incurvando poi le labbra in un raggiante sorriso "Ti ringrazio Maki-san."
"Per così poco" disse.
Fu sollevata del buio, perché così Yuta non avrebbe notato le sue guance tingersi di un lieve rossore.
"Non credevo fossi ancora sveglio."
"Beh...Mi sta prendendo più tempo del previsto."
La risata di Yuta in qualche modo riuscì a strapparle un sorriso, soffermandosi poi sui suoi capelli, dove notò quello che sembrava un piccolo pezzo del diorama.
"Lo vedo." 
Maki sorrise ancora, suo malgrado intenerita nel vederlo completamente inconsapevole.
"Hai qualcosa incollato proprio qui" gli indicò il viso, mandandolo visivamente in tilt.
"C_Cosa? Dove?!" vani furono i tentativi di trovare quel pezzo e alla fine Maki, anche un po' impaziente, allungò una mano per levarglielo.
Fu in quel momento che anche la mano si Yuta scivolò proprio in quel punto, andando a sfiorare le dita della ragazza.
Per un attimo, i loro sguardi si incrociarono, Yuta si era irrigidito, forse per timore di una sua reazione, le guance erano arrossite e Maki sentì il cuore perdere un battito. 
Ringraziò ancora l'oscurità in quel momento.
Allontanò immediatamente la mano ei schiarì la gola, cercando di dissimulare "Comunque..." senza dargli più il tempo di reagire, lo sorpassò e fece per entrare in camera "Meglio che dia un'occhiata."
"N_No aspetta! Non è ancora finito!" Yuta provò a fermarla, ma ormai Maki era già accanto al tavolo, la testa inclinata verso quello che sarebbe dovuto essere il diorama.
"Non è nemmeno iniziato."
"V_veramente..."
"E' ancora peggio di prima" concluse con tono severo, distruggendo quel briciolo di speranza che teneva.
Vedendolo reagire in quel modo, Maki non se la sentì di abbandonarlo.
Emise un sospiro esasperato "D'accordo" si sedette poi a gambe incrociate vicino al tavolo.
"Questo albero è storto, mentre a questo manca un pezzo" affermò e, senza distaccare lo sguardo dal diorama, allungò la mano verso di lui "Mi passi la colla?"
Yuta batté le palpebre, perplesso.
"Allora?"
"Si!"
Dopo averle passato la colla si mise ad osservarla in silenzio, completamente catturato dalla precisione con cui stava sistemando gli ultimi alberi.
Una volta terminato, si chinò per guardare meglio.
"Lo hai sistemato!" sorrise, meravigliato "C'è qualcosa che non sai fare?"
Lo disse con una naturalezza tale da lasciare nuovamente Maki senza parole.
Almeno per un attimo.
"Ma che dici! V_vuoi che ti sia una mano o no?"
Lui annuì, non capendo il perché di quell'atteggiamento, ma in fondo ormai aveva passato abbastanza tempo con lei da capire ormai di non doversi fare troppe domande.
Maki era fatta così e a lui piaceva anche per questo.


Presero a lavorare tutta la notte, iniziando a parlare anche del più e del meno, a scherzare su tutto quello che passava per la mente. E sebbene Yuta si sentisse stanco, era felice di poter passare tutto quel tempo con Maki. Lei aveva lasciato cadere un po' quella barriera di austerità, sorridendo perfino alle sue imitazioni (mal riuscite) del professor Gojo.
Non sapevano che ore fossero, ma comunque non sarebbe importato.
"Il ponte va li" disse poi Yuta, indicando il centro del diorama, dove vi stavano due fiumi.
"Sei sicuro?" chiese Maki, poco convinta.
Notò solo allora che il ponte era proprio il pezzo che prima si trovava tra i capelli di Yuta.
"E' così che dice la storia."
Lei lo fissò perplessa.
"La storia di Orihime e Hikoboshi. Non la conosci?"
Maki si ripassò mentalmente i pochi racconti che sapeva, ricordando vagamente quei nomi.
"Secondo la leggenda, i due amanti vennero separati dalla Via Lattea e potevano incontrarsi solo una volta all'anno" indicò quelli che sembravano essere i due modellini degli innamorati "Vedi? il festival Tanabata celebra il loro ricongiungimento."
"Ora ricordo. Non mi ha mai fatto impazzire quella storia" sbuffò Maki.
"Non ti piacciono le storie d'amore?" 
"Non sono il mio genere."
Yuta sorrise alla sua risposta, imbarazzandola ancora di più.
"Preferisco le storie a lieto fine" concluse l'altra, alzando il capo.
"Ma questa è a lieto fine."
"Un giorno all'anno? Ti sembra giusto?!" sbottò "E loro lo accettano? Senza fare qualcosa? Da piccola non lo capivo. Ne va anche della loro felicità, anche a costo di impiegarci l'eternità, bisogna lottare per ciò che si desidera."
Yuta la fissò a lungo, rimanendone in qualche modo incantato, inoltre, presa dalla foga Maki si era avvicinata a lui più del solito, accorgendosene solo alla fine del discorso.
Sprofondarono in un ennesimo, imbarazzante silenzio, seguito poi dal sorriso intenerito di Yuta.
Maki indietreggiò appena, sospettosa.
"Cosa c'è?"
"Sai a volte... Ho temuto di non starti simpatico e mi dispiace averlo pensato. Perché a me piace questo tuo lato, metti sempre passione in tutto quello che fai e riesci a trovare una soluzione per tutto" disse, arrossendo "Non eri tenuta ad aiutarmi questa sera, eppure sei qui."
In quel momento Maki avvertì nuovamente una strana sensazione al petto, la stessa che ultimamente sentiva ogni volta che lo vedeva sorridere. E si odiò terribilmente per questo.
Stupido Yuta.
Lui e quei suoi stupidi occhioni sempre così felici di vederla.
E stupida lei che gli permetteva di trascinarlo in quel groviglio di emozioni, sentendosi per la prima volta in vita sua così vulnerabile.
Così si costrinse a tornare a focalizzarsi sul diorama, non gli avrebbe permesso di indovinare i suoi pensieri e di vederla arrossire.
Ormai ad un buon punto. Il ponte per i due amanti era terminato e potevano finalmente ricongiungersi quella sera.
Se solo fosse stato così facile per lei.
Ma non poteva permetterselo. Non con tutto quello che c'era in gioco.

Lavorarono ancora un'altra ora, finché entrambi non sprofondarono nel sonno. Il giorno successivo, Yuta venne svegliato dalla luce fioca del mattino, sbadigliò un paio di volte e, dopo aver dato una veloce occhiata alla stanza, si rese conto della presenza di Maki.
Non ricordava molto, ma probabilmente si erano addormentati a lavoro concluso, visto che il diorama sembrava bello che finito.
Si soffermò qualche istane per osservarlo meglio, rimanendone a tratti affascinato dalla minuziosità e dalla cura con cui avevano lavorato.
"E' perfetto."
Guardò poi la ragazza, ancora addormentata e con la testa china sul tavolo. L'espressione sorprendentemente serena, quasi sorridente.
"Chissà cosa sta sognando." 
Sorrise intenerito. Notando poi che teneva ancora gli occhiali sul viso e, preso dal timore che si potessero rompere, si avvicinò pian piano per cercare di sfilarglieli.
Maki si mosse appena, costringendo il corpo di Yuta a bloccarsi per sopravvivenza, ma una volta accertato del falso allarme, si premurò di levarglieli con più attenzione possibile per non disturbarla.
"Per fortuna che non si è svegliata. Sarebbe impazzita."
Sollevando lo sguardo notò l'orologio che segnava le sette e mezza.
Oh no.
Si era fatto più tardi del previsto.
Non volendo svegliare Maki, le lasciò un biglietto li vicino, afferrò il diorama, facendo molta attenzione a non rompere niente e socchiuse la porta alle sue spalle per non svegliarla.

 

"Non volevo svegliarti. Ho portato il diorama a scuola, grazie per l'aiuto. 
Ti devo un favore.

Yuta."

 

༺༻


Mancava ormai poco alle 8:00, la piccola Akane stava per unirsi ai suoi compagni di classe ed entrare a scuola, quando la voce di Yuta la fermò. 
Come vide il diorama completamente sistemato, il suo volto si illuminò per la gioia, rasserenando il cuore del ragazzo.
"Woooooooow! Ma è ancora più bello di prima!" esclamò, gli occhioni azzurri slittavano da un dettaglio all'altro, ammirandone ogni angolo "Oh, hai sistemato anche il ponte!"
"Ma certo" sorrise Yuta "Così Orihime e Hikoboshi potranno incontrarsi."
"Incredibile!" Akane non faceva che saltellare allegra. Era talmente emozionata da non riuscire a stare ferma "E lo hai fatto tutto da solo in un giorno!"
A quel punto il sorriso di Yuta si paralizzò.
Gli dispiaceva che Maki non fosse li con loro, Akane avrebbe dovuto ringraziare soprattutto lei.
Ma in cuor suo non se l'era sentito di svegliarla.
"Ehm...A dire il vero mi ha dato una mano qualcuno di molto speciale."
Akane batté le palpebre, confusa. 
"Ti ha aiutato lei?" chiese poi, indicando dietro di lui.
Yuta allora si voltò, scorgendo la figura di Maki all'entrata del cortile. 
"Maki-san."
Non dava intenzione di raggiungerlo, stava in disparte, come se lo stesse aspettando.
Yuta pensò che forse non voleva semplicemente interagire, ma allora si chiese perché lo avesse raggiunto?
Si fissarono, poi la vide sviare lo sguardo altrove, le braccia incrociate al petto e l'espressione sostenuta. Yuta gli sembrò di scorgere un leggero imbarazzo, ma forse era stata solo una sua impressione.
"E' molto carina!" affermò nel frattempo la bambina.
Sul volto del ragazzo si formò un sorriso.
Sì, lo era davvero.
Akane passò lo sguardo silenzioso da lui a Maki e di colpo il suo voltò si illuminò.
"Ho capito! E' la tua ragazza, giusto?" 
Yuta si paralizzò, il volto rosso come un peperone.
Sperò con tutto il cuore che Rika non l'avesse sentita, o sarebbe scoppiato il delirio.
Cercò di dare spiegazione, ma la piccola Akane stava già entrando saltellante a scuola con tra le braccia il diorama.
"Devo andare, grazie ancora per il vostro aiuto! E salutami la tua Orihime!"
Yuta non se la sentì di controbattere, anche nel mentre pensò a cosa dire, la bambina si era già unita ai suoi compagni di classe per cominciare le lezioni. Così alla fine raggiunse Maki, ancora ferma all'entrata.
"Non credevo saresti passata."
"Volevo controllare che non facessi cadere il diorama lungo la strada, visto quanto ci abbiamo lavorato" affermò lei sicura.
Yuta sorrise.
Chissà il perché, ma immaginava un'uscita del genere
"Mi sembra le sia piaciuto" continuò lei.
"Moltissimo e..." si bloccò, ricordandosi le parole della bambina. Le guance arrossirono leggermente "C_ci ringrazia entrambi."
Maki lo fissò un attimo, ma non indugiò oltre e alzò lo sguardo in direzione dell'orologio appeso a scuola.
"Vediamo, dovrebbe già essere aperto..." disse sovrappensiero.
"Cosa?"
"Mi hai detto che mi devi un favore. Era da un po' che volevo provare qualcosa da Yakitori."
Non era la prima volta che Yuta sentiva nominare quel posto, non c'era mai stato, ma da quel che gli aveva detto Maki sembrava un locale molto frequentato. Specializzato in dolci, non era esattamente il posto più economico del mondo.
Tuttavia gli andava bene, dopotutto le aveva promesso un favore.
Lungo il tragitto però, non poté fare a meno di pensare al discorso di Akane, al fatto di averli scambiati per due innamorati, forse in parte influenzata dalla storia della leggenda.
Senza rendersene conto stava sorridendo e questo fece insospettire inevitabilmente Maki.
"Ora che succede?"
Yuta sobbalzò, iniziando a grattarsi nervosamente il capo "N_Niente!" 
Lo sguardo pungente di Maki però non faceva che metterlo sotto pressione "Te lo giuro!"
Alla fine cedette, sperando che non la prendesse troppo male.
"Vedi...Lei ti ha..." la guardò un'ultima volta, agitato "Ti ha scambiato per la mia ragazza."
Ancora una volta sperò che Rika non palesasse la sua furia, ma forse proprio perché la stava prendendo con più calma, non arrivò.
Al contrario, il volto di Maki prese un colorito più vivo e sebbene in un primo istante parve imbarazzata, di colpo cambiò notevolmente atteggiamento.
"Che cosa?! Come le è venuto in mente un'idea simile?!"
Lui cercò di calmarla il più possibile, cercando di buttarla sul ridere "E' una bambina, sai come sono fatti. Forse è rimasta influenzata dalla storia."
A quel punto Maki accelerò il passo, facendo temere per un breve istante a Yuta della sua stessa vita, ma poi la vide sorpassarlo senza alcuna esitazione.
Si limitò ad osservarla mentre si allontanava di qualche metro, fino a quando non la vide voltare il capo verso di lui.
"Credo che prenderò l'intero menu della colazione" affermò sicura.
Yuta poté sentire il portafoglio chiedere pietà, ma tutto sommato era un buona alternativa alla morte prematura. 
Prese a camminare "Questo significa che passeremo più tempo insieme."
Lei inaspettatamente sorrise, lasciandolo per un attimo meravigliato.
La trovava ancora più bella del solito.
"Ma non osare dirlo a Panda! Non mi darebbe tregua" lo ammonì.
Yuta sorrise e prese a camminarle a fianco, godendosi ogni istante di quel momento in sua compagnia.
"Ai tuoi ordini, Maki-chan."
Maki nascose il viso tra la sciarpa, vergognandosi terribilmente del battito accelerato del proprio cuore. 
Non poteva permettergli di vederla così vulnerabile, tuttavia...
Forse per questa volta poteva lasciar passare l'orgoglio e godersi semplicemente il momento.
 
  
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Angolino autrice:
Ho deciso finalmente di buttarmi su un nuovo fandom, non avrei mai pensato di dedicarmi a qualcos'altro prima di finire la long, ma questa coppia mi ha rubato il cuore. Mi sono piaciuti così tanto che ho scritto questa storia in tempo record.
Che dire, spero che vi sia piaciuta, il mio timore più grande è quello di scivolare nell'OOC, quindi spero di averli resi al meglio. L'idea era semplicemente quella di descrivere un momento fluff tra loro, che riesca ad avvicinarli un po'.
Ci tengo a ringraziare particolarmente l'autrice Carmaux_95 per aver revisionato la storia in anteprima e per avermi "contagiata", portandomi quest'anno a
scrivere in più fandom. 
 
    
 
A presto <3  
  
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