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Autore: Ladylilla    19/01/2024    0 recensioni
Heatcliff ha la febbre, dopo una dura giornata di lavoro nei campi in seguito a una brusca nevicata; ma Cathy sembra prendere il tutto con leggerezza.
Ambientata quando Heatcliff è un ragazzo di sedici anni, prima che Linton chieda a Catherine di sposarlo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heathcliff
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Aveva gli occhi scuri arrossati e un po' lo diventarono anche le guance. Nelly gli scostò un ricciolo nero come il carbone dalla fronte, ma lui si ritrasse bruscamente, orgoglioso com'era, non amava essere toccato.

«Heatcliff! Ma tu hai la febbre alta, ragazzo mio» disse, tristemente, osservandolo con compassione. «Devi metterti subito a letto!»

«Non guardarmi così, Nelly, sto benissimo e che non sappia nulla Cathy!»

«Mettiti a letto suvvia. Ti porto una minestra calda»

«Non posso restare qui, quel maledetto di Hindley si trova in casa»

«Dorme ubriaco fradicio sulla panca accanto al fuoco. Non si sveglierà fino a domani e Joseph è fuori a spalare la neve, poi dovrà pulire la stalla. Puoi star sereno, nessuno si accorgerà della tua assenza»

«E Cathy dov'è?»

«Era da basso poco fa, accanto al fuoco. C'era anche Linton, ma adesso deve essere andato via a causa di questa tormenta, non credo si farà vedere tanto presto, il signorino»

Heatcliff strinse i pugni e si sentì bruciare di rabbia, imprecando tra i denti.

«Spero che abbia a nevicare per almeno un mese Nelly, così che quel bamboccio non venga più a Wuthering Hights»

Nelly non rispose, ma fece cenno a Heatcliff di mettersi sotto le coperte. Lui obbedì e lei con affetto, gliele rimboccò.

«Ho detto che non devi toccarmi, Nelly»

«Smettila col tuo comportamento da cagnaccio crudele, chi ha così tanto orgoglio nel cuore, riceverà tante pene e nessuno lo sa meglio di te»

Heatcliff ringhiò qualcosa di incomprensibile.

 

Cathy, informata da Nelly salì nella sua stanza e gli posò un bacio sulla fronte.

«Heatcliff, ma come scotti! Hai un brutto febbrone, mi ha detto Nelly, ma non preoccuparti, sono certa che passerà molto presto»

«No, Cathy, non ho niente» disse orgogliosamente. «Io non sono debole come quell'idiota di Linton»

«Ma davvero? Allora, vieni con me, e corriamo insieme nella landa, sarà bellissimo sotto questi fiocchi di neve» scoppiò a ridere.

«sto scherzando ovviamente» aggiunse «dai Heatcliff, non guardarmi in questo modo, io posso riempirti di baci, sono sicura che ti guariranno»

Gli posò tanti baci sulle guance, non smettendo mai di fissargli le labbra e questa volta lui non si ritrasse.

«Se resti qui, Cathy, ti contagerò, è meglio se torni accanto al fuoco. Non voglio che ti ammali»

«Ma io voglio contagiarmi, così soffriremo questa pena insieme, e poi così malato potrò averti per più tempo con me. Ne sono felice!»

 

«Allora resta qui con me e non far venire Linton domani. Fagli dire da Nelly che sei impegnata»

«E perchè mai? Solo per un po' di febbre? Dai Heatcliff, sai che vali molto più di lui»

«E allora perchè trascorri del tempo con lui e la sua odiosa sorella?»

«Perché sono stati gentili con me ed è buona educazione ricambiare alle gentilezze ricevute»

«Tu scacci via me, per educazione, Cathy?»

«D'accordo, Heatcliff cattivo! Se pretendi così tanto da me, anche io voglio qualcosa da te»

«Che cosa?» chiese perplesso, ma con una certa soddisfazione sul volto per aver impedito che Linton venisse l'indomani.

«Tu sei un ragazzo... Io, vedi... Non ho mai visto il corpo di un ragazzo» lo guardò in modo malizioso, come non lo aveva mai guardato, del resto lei aveva già quindici anni e pensava spesso a come potesse essere fatto Heatcliff, immaginando cosa ci fosse sotto quei vestiti rozzi da contadino. Si era tolto la maglietta molte volte in estate, ma sempre restando distante da lei, e coprendosi in fretta, come se lui, al di sotto, potesse celare segreti inconfessabili.

«Non farò venire Linton a patto che tu mi faccia vedere come sei fatto»

Heatcliff intuì qualcosa, ma uno strano rossore gli prese le guance e non era dovuto alla febbre. La guardò sospettosamente, come non l'aveva mai guardata.

«Non capisco che vuoi dire Cathy» mentì.

«Mi piacerebbe se ti spogliassi, voglio guardarti senza nulla addosso»

«Ma Cathy! Cosa stai dicendo? Non sta bene, se entrasse qualcuno? Solo una moglie può vedere il marito senza vestiti e poi...»

«Per me sei molto più di un marito. E poi? Perchè non vuoi? Avanti dimmi la verità»

Non rispose.

«Hai segreti con me? Su sbrigati, Heatcliff qual è il problema?»

«Mi vergogno, Cathy» cedette alla fine, abbassando gli occhi scuri come la notte.

«Allora farò venire Linton domani, sono certa che lui mi accontenterà» disse, facendo finta di andarsene.

«Aspetta Cathy» ringhiò Heatcliff «Farò quello che vuoi» disse imbarazzato.

«Ho sempre desiderato vedere un corpo maschile, Heatcliff»

Heatcliff abbassò il capo arrossendo ancora di più. Non sembrava neppure più lui orgoglioso e sprezzante com'era sempre con tutti, tranne che con lei.

Si sollevò piano la maglia fino a scoprire un po' l'addome, magro e ben fatto.

«Di più» incitò lei, senza staccargli gli occhi di dosso.

«In che senso?»

«Toglila Heatcliff, voglio vedere il tuo petto nudo»

Heatcliff obbedì, come sotto un incantesimo e lentamente si tolse la maglia, scoprendo il corpo slanciato e forte, bello come quello di un principe indiano.

«Come sei bello, Heatcliff» sussurrò, incantata.

Lui la fissò, provando una felicità mai provata a quel semplice commento, che in tutta la vita non aveva mai ricevuto. Lei allungò dolcemente una mano sui suoi pettorali, carezzando delicatamente i margini dei suoi capezzoli, scese con le dita, esplorando quella pelle proibita, come peccato. A ogni tocco leggero, lui non poteva fare a meno di tremare, né di staccare gli occhi da quelle mani, che con quelle carezze lo dilaniavano, torturando la sua anima di doloroso desiderio.

«Va bene, Cathy? Posso rivestirmi?» disse, tremante, con una voce sottile, che non sembrava la sua. Fragile, vulnerabile, spogliato della sua maschera fatta di rabbia e ritrosia.

«No, voglio di più» Audacemente Cathy abbassò ancora la coperta. Aveva dei pantaloni marroni, quelli che usava quando andava nei campi. La sua mano si allungò ai margini, sfiorando i bottoni all'incastro e strappando un gemito al suo compagno.

«Fermati, Cathy, te lo ordino. Non andrai oltre» si ribellò.

«Tu osi ordinare?» scoppiò a ridere «Se ti sentisse mio fratello.

Non mi ordinerai nulla, caro Heatcliff, sono io che do ordini a te. E ti dico che non mi soddisfa quello che mi hai mostrato»

«No» disse allontanando quella mano.

«Osi disobbedirmi Heatcliff?»

«Non sta bene che una signorina veda nudo un ragazzo che non è suo marito»

«Tu vorresti sottostare a quelle stupide convenzioni sociali?»

«Ma Cathy!» la rimproverò.

«Sono io che faccio le regole, Heatcliff» disse e chinando il volto sul suo petto, iniziò a posargli dei teneri baci, prima dolci, sfiorando appena la pelle con le labbra morbide, poi, bollenti utilizzando la lingua. Partì dall'alto, dalle spalle, poi scese lentamente ai capezzoli rosei, scendendo ancora e ancora lungo la linea del suo ombelico e portandosì ai margini dei pantaloni. Heatcliff era senza fiato e sentì il suo desiderio esplodere, non potendo più trattenersi, cercò di nascondere i gemiti. Ma non poteva con lei, lei che conosceva ogni frammento della sua anima, adesso voleva esplorare ogni minuscolo pezzo del corpo, e per quale motivo lui non avrebbe dovuto permetterglielo?

«Ti prego, Cathy, basta» la pregò, tra i gemiti, come fosse stata un angelo dannato.

Ma lei non si fermò. E sbottonò i pantaloni, lasciando scoperta la sua biancheria di un tessuto di bassa qualità. Niente a che vedere con la biancheria di pregiata seta che stava indossando lei in quel momento. Lui appariva povero e scarno, eppure lei sapeva che la sua anima era la sua, perchè allora non avrebbe dovuto rubare anche il suo corpo? Anche il suo corpo era qualcosa di intimamente suo, che le apparteneva, essendo lei, Heatcliff stesso.

Heatcliff le prese la mano, scostandola, ma lei non si arrese e abbassò un poco i pantaloni.

«Toglili tu, Heatcliff, io resterò qui a guardarti. Non immagini neppure quanto mi renda felice vederti così. Resterei qui per sempre. Esaudisci il mio desiderio. Togli... Tutto. Voglio che tu sia spogliato di ogni cosa e mi mostri come sei realmente»

«Chiudi a chiave la porta, Cathy» ordinò e lei obbedì, portando nuovamente lo sguardo su di lui.

Con le mani tremanti Heatcliff si tolse i pantaloni, restando solo con la biancheria da quattro soldi. Niente a che vedere con quella elegante che poteva indossare quando era vivo il signor Earnshow.

Cathy sorrise, ammaliata «Amo come sei fatto, Heatcliff. Sì, sei davvero bello» ripetè.

Questa volta, si dipinse sul volto di lui una felicità sincera, e le sue sopracciglia per la prima volta si rilassarono, il viso si fece sereno come non gli accadeva da quando era bambino. Nacque sul suo volto un sorriso spontaneo.

Era evidente il suo turgore. Strinse le cosce per non farsi vedere da lei, ma era troppo esposto. Non avrebbe potuto nascondere più nulla. Ogni frammento ormai era suo.

«Togli la biancheria, Heatcliff, te lo ordino. Subito»

«Non puoi chiedermi anche questo, Cathy» si negò ancora.

»Invece, te lo chiedo, anzi te lo ordino»

«Aspetta, Cathy, sento dei passi»

«Non aspetterò neppure un minuto» rise lei, dominante.

«Ma qualcuno sta venendo qui» disse in agitazione.

«La porta è chiusa a chiave, se stiamo zitti penseranno che stai dormendo. Dai, Heacliff, caro, mostrami tutto di te. Non avrai con me alcun segreto»

Lentamente Heatcliff si sfilò la biancheria restando completamente nudo.

«Ecco, io devo poter vedere ogni parte di te, senza alcun imbarazzo»

Cathy si stese accanto a lui e lo coprì ancora di baci frenetici e veloci.

E lo fissò come l'essere più prezioso, anche se era vestito di cenci, anche con la biancheria di pessima fattura, anche con l'aspetto sprezzante e orgoglioso. Lui restava la cosa più bella che lei avesse mai visto. Il ragazzo abbassò gli occhi, avendo perduto l'orgoglio, la rabbia e l'espressione furiosa. Lei era riuscita a spogliarlo di tutto, e ciò che restava era un ragazzo vulnerabile.

«È Nelly! Sta bussando. Devo rivestirmi, Cathy!» disse sottovoce, in agitazione estrema.

«Voglio guardarti ancora così» sussurrò tra i baci.

«Ma c'è Nelly!»

«Non parlare. Restiamo in silenzio e se ne andrà»

Restarono in silenzio finchè Nelly non disse che avrebbe lasciato la minestra calda su una sedia e la sentirono scendere. Cathy rise, divertita.

«Adesso mi rivesto, Cathy. Ti ricordo che ho la febbre e che fa freddo»

«Ma non eri tu quello forte? Che non teme niente?» lo baciò ancora e gli accarezzò i riccioli scuri. Lui si rivestì velocemente e quando ebbe finito, Cathy pose la guancia accanto alla sua, mentre gli accarezzava la fronte calda. All'improvviso, lui chiuse gli occhi e si addormentò, stremato dalla febbre e dalla lunga giornata di lavoro nei campi, allora di nascosto, lei potè baciarlo sulle labbra. Poi pianse.

«Non saprai mai quanto ti amo, Haetcliff e anche se te lo confessassi, forse non capiresti neppure questo genere di sentimenti. È colpa di Hindley, che ti ha ridotto e degradato peggio di uno schiavo. Ma io sono te. E senza di te, il mio mondo sarebbe completamente estraneo»

E lo baciò ancora al di sopra del tessuto da pochi soldi che indossava, proprio dove si trovava il cuore, la sede dell'anima.

 

 

Ciao a tutti, cuoricini, ho scritto questa fanfiction perchè ho sofferto molto: avrei tanto voluto vedere almeno un bacino tra loro quando erano adolescenti; se non un qualcosa di più. Mi sarebbe piaciuto anche solo leggere più parti in cui loro parlano, quando solo soli e insieme, avrei tanto voluto vedere cosa si dicevano quando erano soli nella brughiera, ma non c'è quasi nulla :'(, per questo ho scritto questa fanfiction, spero che vi piaccia e che si senta almeno un po' la carica erotica ( sto cercando di migliorare la mia scrittura ) ringrazio di cuore chiunque leggerà e lascerà un commentino anche breve, grazie e buonanotte

   
 
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