La risata beffarda di Olban martella le mie orecchie.
E ricorda il mio fallimento.
‒ Caro Rikiter, perdonami… Non ci sono riuscita… ‒ mormoro. Per colpa mia, questo sanguinario trionferà.
Il popolo di Baam è condannato.
A cosa sono serviti i nostri sforzi?
Presto, sarai ucciso anche tu, Rikiter.
Le mie mani, ben presto, perdono la presa sul cornicione.
Cado. Le ali ormai non mi sostengono più.
Ma a cosa servirebbe vivere, con un simile fallimento?
Un secco scricchiolio raggiunge le mie orecchie.
E’ l’impatto del mio corpo col suolo.
Il dolore, prima dilaniante, si dissolve e io chiudo gli occhi.
Una effimera serenità, per un istante, invade il mio anime.
Finalmente, la mia vita indegna è finita.