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Autore: guimug    26/01/2024    3 recensioni
Archie ed Annie sono finalmente sposi ma il loro sogno d'amore non sembra andare come avevano sperato. Venezia, la romantica Venezia dovrà quindi essere testimone della fine della loro storia... o saprà anche, con la sua magia, curare le ferite del cuore?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Brighton, Archibald Cornwell, William Albert Andrew
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ACQUA ALTA IN PIAZZA SAN MARCO



Antefatto


“Ho detto che non se ne parla nemmeno, è inutile che insisti!”

Dopo aver pronunciato queste parole Archie Cornwell uscì dalla stanza lasciando la giovane moglie in lacrime. Annie Brighton coniugata Cornwell aveva accusato il colpo ed ora si sentiva, più delle altre volte, ferita nell’anima. Eppure cosa aveva fatto? Aveva semplicemente manifestato al marito per l’ennesima volta la sua intenzione di trovarsi un lavoro, qualcosa che riempisse le sue giornate ben più dei noiosi tè con le altre signore dell’alta borghesia di Chicago. Lei non era fatta per le chiacchiere e per i pettegolezzi, per lo meno non più. Un tempo forse quel tipo di vita le era sembrato piacevole ma ora si accorgeva di quanto fosse vuoto ed inutile.

Da quando aveva sposato Archie, ormai cinque anni or sono, la sua esistenza era stata quella della principessa nel castello. Ogni cosa che desiderasse le veniva portata, aveva cameriere a disposizione per ogni esigenza (perfino insaponarsi la schiena nella vasca da bagno), era ammessa nei più esclusivi salotti della città ma questo solo in virtù del cognome altisonante del marito. Suo marito… Archibald Cornwell, ricco ereditiere legato a doppio filo alla famiglia Andrew da cui aveva ottenuto un posto di alta responsabilità nel mondo degli affari. Sì, suo marito, più di nome che di fatto visto che in cinque anni di matrimonio i momenti di intimità si potavano quasi contare sulla punta delle dita, e la mancanza di figli stava a dimostrarlo.

Annie era stanca di quella vita, di essere considerata solo una bambola da esibire nelle occasioni mondane ma di non essere poi una vera donna tra le mura domestiche. Si annoiava nella sua prigione dorata e per questo aveva deciso che avrebbe dovuto trovarsi un’occupazione per riempire le sue giornate. L’esempio di Candy, che nonostante fosse una Andrew ed avesse sposato il grande attore Terence Granchester dirigeva una fondazione filantropica di assistenza agli orfani, le era sempre dinnanzi. Avrebbe voluto anche lei impegnarsi in qualcosa di simile, magari proprio assieme alla sua grande amica ma Archie non ne voleva sapere.

“Cosa direbbe la gente se sapesse che tu vai a lavorare? Potrebbe pensare che io non sono in grado di mantenere mia moglie, di farle fare la vita che si confà ad una vera signora e questo potrebbe influire negativamente sulla mia reputazione nel campo degli affari! Del resto cosa ti manca? Non sei felice di avere ogni cosa tu possa desiderare?”

Così le aveva riposto il marito, senza capire che tutti i tesori del mondo non avrebbero mai potuto riempire il vuoto della sua anima. Si asciugò gli occhi e rialzando lo sguardo incrociò il suo riflesso in un grande specchio e per la prima volta si guardò dentro. Quasi come un fiume in piena la consapevolezza di non poter più andare avanti in quel modo le salì prepotentemente dal cuore al cervello e una decisione inaspettata anche per sé stessa prese corpo. In quella suo marito rientrò nella stanza, l’espressione era molto più serena di quando era uscito anche se lo sguardo non mostrava che avesse mutato opinione.

“Scusa Annie” cominciò con tono dolce abbracciandola “Ho sbagliato ad alzare la voce e ti chiedo perdono. Credo di essere un po’ esaurito… sai, il troppo lavoro. Penso proprio di aver bisogno di una vacanza, che ne dici di un viaggio in Europa? Ho sempre desiderato vedere Venezia e mi hanno detto che in primavera è particolarmente romantica. Ho appena chiesto a George di predisporre tutto perché si possa partire la settimana prossima, vedrai che l’aria della laguna mi calmerà i nervi e non avrò più certi scatti d’ira. Ed anche tu sono sicuro che apprezzerai il cambiamento d’aria, la vista della città e delle sue meraviglie saprà allontanare certi brutti pensieri che ti assillano.”

Le sfiorò la fronte con un casto bacio ed Annie, ormai per forza d’abitudine, chinò la testa in segno d’assenso ma dentro di lei sentiva qualcosa di nuovo agitarsi, qualcosa che stava per esplodere e che avrebbe reso indimenticabile quel viaggio.


Un anno dopo

 

“Acqua alta in piazza San Marco
impaurisce i colombi,
devasta i caffè.
Acqua alta in piazza San Marco
attenzione... uno scherzo non è”



Il vento che veniva dal mare sferzava la faccia del giovane che, con passo incerto nell’ombra della sera inoltrata, camminava lungo la Riva degli Schiavoni verso piazza San Marco dopo essere uscito dal lussuoso Hotel Danieli. Archibald Cornwell era di nuovo a Venezia, un anno dopo quel viaggio con la moglie che aveva tanto desiderato ma che aveva sortito l’effetto opposto a quello che aveva sperato. Questa volta infatti era solo, Annie era rimasta in America e non l’avrebbe più seguito nei suoi incontri in società.
 

“E la luna veneziana è sempre là
sopra il Poste dei Sospiri cosa fa?
Forse aspetta Casanova o forse sta cercando
i tuoi occhi ragazzina.”



Dirigendosi verso la celebre piazza si fermò un momento ad ammirare il Ponte dei Sospiri che congiungeva il Palazzo Ducale con l’edificio dei Piombi. Guardando quell’antica prigione cominciava a rendersi conto di come avesse tenuta segregata l’anima di sua moglie e di come un giorno quella stessa anima, come da lì il celebre Casanova, fosse riuscita ad evadere cercando una nuova vita. La luce della luna si rifletteva sul canale ferendogli gli occhi, forse avrebbe potuto incolparla per quel leggero bruciore che sentiva dietro le palpebre ma avrebbe mentito a sé stesso. Giunse finalmente in piazza e per un attimo rimase fermo a contemplare il leggero velo d’acqua che la ricopriva, come altre volte Venezia era preda dell’alta marea che dava origine al fenomeno dell’acqua alta Numerose passerelle erano state disposte sul selciato per permettere alla gente di attraversare ma alcuni temerari, soprattutto bambini, sfidavano i flutti guadandoli a piedi nudi.
 

“Acqua alta in piazza San Marco
e i turisti impietriti non ridono più
tra i ricordi in piazza San Marco
c'è il tuo viso riflesso nel blu.”



Era successo tutto in quella piazza un anno prima, assieme ad Annie stava passeggiando tutto intento a spiegarle le meraviglie della basilica (leggendo dal Baedeker come un noioso professore) quando la moglie si era fermata all’improvviso.

“Che succede Annie, non hai capito qualche passo? Immagino che alcuni di questi concetti possano essere un po’ difficili per te, se vuoi te li rispiego”

“No Archie” aveva risposto la ragazza con voce esitante “Non c’entra nulla la guida turistica… è che devo dirti una cosa importante!”

Lui la guardò fissa in viso e vide qualcosa di strano nei suoi occhi. Non esprimevano il solito sguardo mite ed arrendevole, questa volta c’era una luce particolare che lo faceva sentire leggermente a disagio.

“Certo Annie, dimmi pure… “

“Archie, non è facile quello che devo dirti perciò… cercherò di non girarci troppo attorno. Io voglio tornare a casa…”

“Non ti piace Venezia?” rispose Archie interrompendola e dimostrando di non aver colto il vero senso delle parole della moglie “Possiamo partire subito ed andare magari a Parigi o a Vienna se vuoi…”

“No Archie!” lo interruppe lei stavolta in tono deciso e con un’autorevolezza che sorprese il marito “Non hai capito! Io voglio tornare a casa… da sola!”

Archie rimase di sasso, com’era possibile che Annie volesse andarsene senza di lui? Fece per parlare ma la voce di lei riprese

“Archie, in questi giorni ho riflettuto molto ed ho capito che la vita che tu hai scelto per me non mi va bene. Non voglio più essere la tua bambola preziosa da esibire nelle riunioni mondane, non voglio più vivere sempre e solamente alla tua ombra. Voglio essere Annie e non solo la moglie di Archie!”

“Annie ma… cosa stai dicendo?” rispose Archie con tono stizzito ma anche con una punta di sgomento “Tu sei mia moglie e non puoi cambiare questa cosa! Se vuoi avere più spazio se ne può parlare, ma non vedo di cosa tu possa lamentarti! Non hai tutto quel che potresti desiderare?”

“Ma non ti accorgi che è proprio questo il problema?” continuò Annie con sempre più forza nella voce “Posso avere tutto ciò che il denaro può comprare ma non ho una vita mia! Vivo solo per far fare bella figura a te, e tu a malapena ti accorgi di me tutto preso come sei dai tuoi impegni di lavoro. Dimmi, quando è stata l’ultima volta che abbiamo fatto l’amore? Persino qui a Venezia hai preso due stanze separate e non abbiamo diviso il letto nemmeno una volta in una settimana! Almeno lo facessi perché sei innamorato di un’altra potrei capire, ma l’unico pensiero che conta per te è la tua persona ed il tuo lavoro!”

“E cosa dovrei fare?” esplose Archie “Sbaciucchiarti tutto il giorno?”

“Basterebbe solo che tu mi considerassi come una persona! Come fa Terence con Candy per esempio, lui non le ha mai negato la possibilità di avere una vita sua nonostante il cognome che porta ed il fatto che sia la moglie di un grande attore!”
Terence, ancora lui! Ancora una volta Archie doveva scontrarsi con la sua nemesi, possibile che in un modo o nell’altro quell’ingombrante figura finisse sempre per incrociare la sua strada? Prima si era messo in mezzo distruggendogli la possibilità di una relazione con Candy ed ora, seppur indirettamente, la sua ombra era arrivata a frapporsi fra lui ed Annie. Cercò di rispondere ma Annie ormai era lanciata

“Archie, stasera partirò con l’Orient Express. Mi fermerò a Parigi giusto il tempo per le pratiche di imbarco da Le Havre e poi tornerò in America… sola! Non cercarmi, ho intenzione di incaricare un avvocato delle pratiche di divorzio!”

Divorzio! Nella mente di Archie fu come se fosse esplosa una bomba

“Vuoi divorziare? Ma ti rendi conto di cosa significherà per me? La mia reputazione sarà…”

“Ma non ti accorgi che ancora stai parlando solo di te stesso?” urlò Annie ormai sull’orlo delle lacrime “È proprio questo il problema, e comunque Albert è d’accordo… glie ne avevo parlato prima che partissimo e lui mi aveva risposto che, se veramente fossi stata sicura della mia decisione, mi avrebbe appoggiata senza problemi. Mi dispiace che sia finita così, ma probabilmente io non sono la ragazza giusta per te!”

E cercando di dominare il pianto Annie era corsa via lasciando il marito attonito in mezzo alla piazza.

 

“Gondola va, è il tuo mestiere solcare una scia
tra un amore e qualche fotografia
Gondola va, i gondolieri non cadono mai
sono uomini ma sembrano dei
gondola va…
Quando finisce un amore
non serve Venezia né un'altra città!”



E adesso era di nuovo lì, in quella città che avrebbe dovuto incoronare la sua storia d’amore e che invece era stata testimone del crollo di tutte le sue certezze. Eppure lui Annie l’aveva amata davvero, ma non si era reso conto che il suo era un amore malato, ossessivo e soffocante. Nell’illusione di soddisfare la sua donna aveva finito per distruggerne i sogni ed ora si ritrovava solo. Guardò le gondole che arrivavano ai moli della piazza dal Canal Grande, gli venne in mente che avrebbe voluto far vedere a sua moglie uno scherzo che si era fatto spiegare dal portiere del Danieli, quello di chiamare il gondoliere col familiare grido “pope!” per farlo voltare quando stava per passare sotto un ponte basso e farlo cadere in acqua. Uno scherzo stupido, ora se ne rendeva conto, qualcosa che avrebbe divertito forse un bambino… perché così aveva sempre considerato Annie, una bambina fragile da proteggere più che una vera donna.
 

“Acqua a…
Acqua alta in piazza San Marco
mette in fuga gli amanti l'hai fatto anche tu.
Quella notte in Piazza San Marco
quante stelle cadevano giù.”



Quella sera era rientrato in albergo distrutto, non aveva avuto nemmeno la forza di svestirsi ed era crollato sul letto piangendo disperatamente. Aveva pensato di correre alla stazione in un ultimo tentativo di fermare Annie ma si rendeva conto che non avrebbe potuto far nulla, era riuscito a distruggere con le sue mani la meraviglia di un sogno d’amore! Le stelle del cielo veneziano erano vivide e luminose in cielo, tante quante erano le lacrime che inzuppavano il suo cuscino.
 

“Gondola va…
Se il mare scende la vita riprende
in fondo un po' d'acqua che fa?
Acqua a…
Acqua alta in piazza San Marco
spezza i fili del cuore
è sempre così!
Chi si lascia in Piazza San Marco
non ritorna ma io sono qui.”



E adesso dopo un anno era di nuovo in quella stessa piazza, chissà quale strana forza lo aveva guidato lì? Sentiva però che ci doveva andare, che era la cosa giusta da fare. In quell’anno trascorso aveva aspettato giorno dopo giorno che arrivassero quei maledetti documenti da firmare, ma inaspettatamente nulla gli era mai stato recapitato. Aveva provato a chiedere consiglio ad Albert ed il capo famiglia gli aveva risposto di non vivere di rimpianti o illusioni. Annie per il momento non voleva più saperne di lui, ma ancora non si era decisa a compiere quel passo definitivo e questo poteva significare che forse una piccola speranza poteva rimanere accesa. La giovane era andata a lavorare assieme a Candy nella fondazione e questo voleva dire che accanto, oltre ad una compagna di lavoro, aveva anche un’amica sincera che avrebbe potuto consigliarla per il meglio.

Dal canto suo Archie si era sforzato di spogliarsi di quel manto dorato di cui amava ricoprirsi, di quella vanagloria un po’ superba che esibiva ai ricevimenti. Aveva smesso di frequentare i raffinati salotti ed i cocktail party concentrandosi sul lavoro. Spesso lo sguardo gli cadeva sulla foto di Annie che teneva sulla scrivania, ed allora una lacrima o un sospiro rompevano il greve silenzio che pesava sulla sua anima. Ma pian piano si rendeva conto che qualcosa in lui stava cambiando ed una nuova speranza sembrava nascere nella sua mente.

 

“Ma la luna veneziana è ancora là
sopra il Ponte dei Sospiri che farà?
Quando i Mori sveglieranno al tocco del mattino
i miei sogni da Arlecchino…”



La notte era ormai scesa sulla piazza proiettando strane ombre dalle cupole e dal campanile. Tre rintocchi della campana riscossero Archie dal suo torpore, le tre del mattino! Era ora di tornare in albergo, con passo lento si avviò di nuovo verso la Riva degli Schiavoni… chissà cosa si era illuso di trovare in quella piazza? Eppure per un momento aveva avvertito qualcosa, non sapeva nemmeno lui cosa… guardò sull’altro lato del Canal Grande la chiesa della Madonna della Salute e si ritrovò a mormorare una preghiera. Se Dio o il destino gli avessero dato un’altra occasione avrebbe saputo come comportarsi, non avrebbe perso un tesoro per due volte di seguito! A testa bassa riprese il cammino, dai portici della piazza un’ombra furtiva si staccò… capelli neri ed occhi umidi di pianto, ma stavolta erano lacrime d’amore.

Annie l’aveva seguito, discreta come solo lei sapeva essere si era imbarcata sulla stessa nave e poi sui vari treni fino ad arrivare nella città lagunare. Albert le aveva parlato, le aveva fatto capire che in quell’anno Archie era cambiato, aveva smesso i panni del damerino vanesio ed era improvvisamente maturato e forse poteva meritare un’altra occasione. Era stato proprio il patriarca degli Andrew a suggerirgli, con allusioni e discorsi apparentemente casuali, che per guarire definitivamente dalla sua malinconia forse avrebbe dovuto ritornare nel luogo dove tutto era finito ed il giovane, fidandosi inconsapevolmente di chi dopotutto lo aveva sempre consigliato per il meglio, aveva preso la decisione di partire. Annie voleva però una prova definitiva prima di palesarsi e leggendo negli occhi del marito, che versavano lacrime che andavano a confondersi con l’acqua sul sagrato della basilica, aveva capito che l’amore non era morto nel suo cuore, anzi che adesso era libero di volare in alto.

 

“Acqua alta in piazza San Marco
sembra un gioco per chi se ne va.
Gondola va… gondola va… gondola va.,,
Acqua alta in piazza San Marco
impaurisce i colombi
devasta i caffé…”



Una leggera corsa, un richiamo affannoso… e la magia di Venezia forse stavolta avrebbe fatto il suo effetto!
 

“Acqua alta in piazza San Marco
ogni amore uno scherzo non è!”

  
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