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Autore: Kyulia03    03/02/2024    0 recensioni
Questa storia partecipa al concorso "Affinità di coppia" del profilo @WattpadFanfictionIT
Raccolta di One Shot a tema San Valentino con le seguenti ship:
Blue Lock:
Kunigiri
Bunogou Stray Dogs:
RanPoe - Soukoku
Free:
ReiGisa
Given:
AkiHaru
Haikyu:
AsaNoya - BokuAka - IwaOi - KuroKen
Idolish7:
YukiMomo
My Hero Academia:
KiriBaku
Sk8 the infinity:
MatchaBlossom
Tokyo Revengers:
BajiFuyu - HakkaiTsuya
Storia originaria del mio profilo Wattpad: Kyulia03
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FANDOM: BLUE LOCK

SHIP: RENSUKE KUNIGAMI X HYOMA CHIGIRI

PAROLE: 1640

ABBINAMENTO
FRAINTENDIMENTO-POLEDANCE

 

⚽⚽⚽

 

- Hyoma- Rensuke si affacciò alla porta della stanza - hai preso il mio bagnoschiuma?- chiese, osservando il ragazzo sdraiato sul letto, intento a leggere qualche opuscolo su dei trattamenti di bellezza.

Alzò gli occhi al cielo: due anni che gli ripeteva quanto fosse bello, e ancora lui si ostinava a provare ogni tipo di trattamento esistente...

- Lo sai che metto solo i miei prodotti- rispose Hyoma, senza voltarsi.

- Magari lo hai messo in borsa per sbaglio dopo gli allenamenti... Dó un'occhiata nella tua borsa- affermò Rensuke, stringendo l'asciugamano che aveva intorno alla vita ed andando verso la borsa del ragazzo, lasciata ai piedi del letto.

- Aspetta!- Hyoma saltò in piedi di scatto - faccio io- affermò, andando verso la sua borsa.

Kunigami lo fissò, confuso; cos'era quella reazione improvvisa? Di solito Chigiri, per quanto sembrasse freddo, era un ragazzo piuttosto tranquillo... L'aveva visto scaldarsi solo durante le partite di calcio.

Si erano conosciuti perché avevano iniziato a giocare nella stessa squadra di calcio, e finito il Liceo si erano trasferiti insieme in una casa vicino alla squadra stessa.

Non c'erano mai stati troppi problemi tra di loro: Chigiri era una persona molto diretta, e Kunigami non era uno che si lasciava scoraggiare facilmente, erano sempre andati d'accordo e non c'era mai stato particolare imbarazzo tra di loro.

Per questo all'arancione sembrò così strana quella reazione improvvisa da parte del ragazzo.

- Non è qui- confermó Hyoma, tirandosi su.

- Che ti prende?- gli chiese Rensuke.

- Niente, preferisco solo tenere le mie cose in ordine- affermò Hyoma.

- Viviamo insieme da due anni e condividiamo l'armadietto da cinque, conosco il tuo ordine, che tra l'altro hai solo per i tuoi prodotti di bellezza. Cosa stavi nascondendo?- insistette l'arancione.

- Niente, è solo che ho appena risistemato tutto. Il bagnoschiuma non potrebbe essere nella tua borsa della palestra? Ti ostini ad averne due diverse, prima o poi è logico che ti dimentichi qualcosa- fece notare Hyoma, tornando all'argomento principale.

Kunigami lo fissò per un attimo, ma sapeva che se Chigiri si metteva in testa qualcosa era difficile fargli cambiare idea; così, annuì e si diresse verso l'armadio.

Lo aprì e si accucciò per controllare la sua borsa, ma nel farlo notó che nell'armadio c'era anche quella di Chigiri.

Aggrottò la fronte e si voltò; Chigiri era tornato sul letto, per cui non si accorse dell'occhiata del ragazzo alla borsa vicino al letto.

Era quella di scorta... Perché l'aveva fuori?

Cercando di non farsi vedere, allungò la mano ed aprì la borsa del ragazzo che si trovava nell'armadio.

C'era dentro il necessario per l'allenamento... Ma allora cos'aveva nell'altra borsa? E soprattutto... Perché si era ritrovato in mano dei preservativi?

- Hyoma- lo chiamò, alzandosi.

- Dimmi- il ragazzo si voltò e si immobilizzò nel vedere cos'avesse in mano il compagno.

- Perché hai questi nella borsa?-.

- Tu puoi averli e io no?- chiese Hyoma, alzandosi dal letto, cercando di sembrare tranquillo.

- Ti ricordo che sei stato tu a dire che me ne sarei dovuto occupare io perché non avevi intenzione di andare a comprare niente. Quindi, che cazzo ci fanno dei preservativi nascosti nell'armadio? E cosa c'è nel tuo borsone, dato che la divisa era insieme a questi?-.

Chigiri assottigliò lo sguardo.

- Hai frugato tra le mie cose?-.

- Non provare a cambiare discorso; mi vuoi spiegare cosa significa?-.

Il più basso serrò le labbra.

- Non ti devo nessuna spiegazione- affermò.

- Si invece: sei il mio ragazzo, quindi voglio sapere cosa mi stai nascondendo. Mi tradisci per caso?-.

Chigiri lo fissò, impassibile.

- Pensi davvero che potrei tradirti?-.

- Se non è così, spiegami cosa sta succedendo- sbottò Rensuke, tirando un pugno contro l'armadio.

Chigiri, per colpa della sua apparenza delicata, era sempre stato trattato da tutti con i guanti: almeno al suo ragazzo, aveva chiesto di ricordarsi che era un uomo come lui e non aveva bisogno di qualcuno che lo accudisse come un bambino.

Kunigami aveva rispettato questo suo volere, ma aveva anche cercato di evitare di urlare durante le discussioni, o di fare uscire quel suo lato un po' violento che sfogava durante le partite di calcio.

Quella era la prima volta che si arrabbiava in quel modo nella loro vita privata.

Si fissarono per un attimo; dopodiché, Chigiri lo superó.

Afferró il borsone ai piedi del letto, prima di uscire dalla stanza.

Kunigami rimase immobile fin quando non sentì la porta di casa chiudersi.

- Merda!- urlò, frustrato, lanciando i preservativi che aveva in mano contro il muro.

Non poteva rimanere lì in casa, aveva bisogno di uscire e sfogarsi, o avrebbe finito per impazzire.

Lasciò cadere l'asciugamano e infiló velocemente i vestiti che usava per andare a correre, dopodiché uscì di casa.

Non prese neanche il telefono, solo le chiavi: aveva bisogno di staccare da tutto e non pensare.

Tanto, sicuramente Chigiri non lo avrebbe contattato: era un ragazzo orgoglioso e testardo, non avrebbe ammesso facilmente un errore.

Sarebbe dovuto essere come sempre Kunigami, una volta che fosse tornato a casa, ad iniziare il discorso, cercando di agire in maniera razionale per sistemare le cose.

Sempre che Chigiri fosse tornato a casa, dopo quella discussione sarebbe anche potuto rimanere dal suo amante.

Serrò le labbra ed aumentó il ritmo della corsa.

Non riusciva a capire: perchè? Perché era dovuta succedere una cosa simile?

Lui... Non aveva mai fatto nulla di male: era rimasto vicino a Chigiri, l'aveva difeso davanti a tutti quelli che lo prendevano in giro per il suo aspetto, l'aveva aiutato a non lasciarsi fermare dall'operazione che aveva dovuto subire al ginocchio e a continuare a giocare.

L'aveva amato, l'aveva trattato con dolcezza, nei momenti giusti anche con una certa dose di forza; avevano giocato insieme per anni, si comprendevano alla perfezione, sia in campo che nella vita, i loro problemi erano stati talmente minimi che molti loro amici gli avevano chiesto se in realtà non nascondessero le loro litigate.

Kunigami aveva sempre voluto essere come un eroe del calcio, qualcuno in grado di affrontare tutte le situazioni e sostenere i suoi compagni; e dopo aver conosciuto Chigiri, aveva deciso di voler essere anche il suo eroe, aveva fatto di tutto per fargli sapere che poteva sempre contare su di lui, e che era lì per sostenerlo.

Lo aveva riempito di attenzioni, gli aveva fatto anche parecchi regali; la settimana dopo, per San Valentino, aveva anche preso dei costosissimi biglietti per un centro benessere che lui odiava, ma sapeva che il suo ragazzo amava.

Era sempre stato sincero con lui, e conoscendo il carattere di Chigiri pensava che avesse fatto lo stesso; era uno che nascondeva spesso i suoi dubbi, ma non ciò che riguardava il resto.

Quindi... Quando aveva iniziato ad avere dubbi su di loro?

Da quanto andava avanti tutto quello? Lui non si era mai accorto di niente... Che fosse con qualcuno che conoscevano?

Forse uno della squadra? C'erano un paio di coppie oltre a loro: Isagi e Bachira, Reo e Nagi.

Erano le persone con cui parlavano di più, con gli altri non avevano mai avuto un grande rapporto... Allora chi poteva essere?

Che fosse uno di loro? Era stato Isagi a portarlo in squadra, inoltre Chigiri aveva aiutato spesso Reo con la sua relazione e si era allenato più volte con Nagi... Chi era dei tre?

Chi poteva essere? Chigiri non era il tipo da voler ferire un amico... Che l'altro lo sapesse? Oppure... Era con due insieme?

Scosse la testa: forse ora stava correndo troppo, poteva anche non essere uno di loro.

Tra l'altro erano suoi amici... Non gli avrebbero mai fatto una cosa simile, giusto?

Però con Nagi e Reo aveva un rapporto solo tramite Chigiri, e Isagi aveva già tradito il suo ex con Bachira...

I suoi pensieri vennero interrotti dalla vista di una figura che conosceva fin troppo bene: Chigiri.

Era dall'altro lato della strada, e stava entrando in quello che sembrava un locale.

Kunigami sentì di nuovo la rabbia montare dentro di lui; se a Chigiri fosse importato qualcosa della loro litigata, sarebbe stato almeno triste, non avrebbe di certo incontrato il suo amante in un bar.

Senza pensarci troppo, si avvicinó al locale.

Stranamente, non sentiva musica o simili dall'interno, probabilmente perché era ancora presto.

Però, la porta era aperta.

Senza pensarci troppo, il ragazzo entrò; si trovò nella sala principale di un bar: alla sua destra c'era il bancone, e davanti a lui vari tavoli, ma non c'era nessuno.

Vide alcune scale che conducevano ad un piano inferiore, da cui sentiva provenire delle voci.

Ormai deciso a non tirarsi indietro, si diresse verso quel punto: avrebbe risolto quella questione una volta per tutte.

Scese le scale e si trovò in un corridoio; sia a destra che a sinistra c'erano alcune porte, tutte chiuse.

Ad un certo punto, una di esse si aprì.

- Non preoccupatevi, è tutto pronto; vado solo a... Kunigami-.

L'arancione fissò Reo, che si era immobilizzato davanti a lui.

- Ciao- lo salutó.

Quindi era lui? Era lui la persona di cui Chigiri si era innamorato?

- Kunigami, che ci fai qui?- chiese Reo, lanciando un'occhiata alla porta.

- Ho visto Chigiri entrare: devo parlarci- affermò Rensuke.

- Chigiri? Ti sbagli, non è...-.

- Non dire cazzate! Devo solo dirgli una cosa, poi te lo lascio anche per sempre- senza aspettare una risposta, Kunigami lo superó; aprì con forza la porta ed entrò nella stanza.

Era una saletta piccolina, con parecchie luci alle pareti e una porta in quella di sinistra; poco davanti a lui c'era un divano, unico mobile presente oltre ad un palo poco davanti ad esso, che collegava il pavimento al soffitto.

- Oh, Kunigami!-.

L'arancione alzò lo sguardo sulle tre figure nella stanza; Nagi era seduto sul divano, con la testa voltata verso di lui, mentre Bachira era in piedi di fianco al palo, insieme ad Isagi.

I primi due indossavano una tuta piuttosto aderente, e Kunigami era certo che non avessero niente sotto.

- Che ci fai qui?- chiese Yoichi, lanciando uno sguardo preoccupato a Bachira.

Prima che l'arancione potesse rispondere, la porta sulla sinistra si aprì.

- Bachira, sei davvero inquetante, la taglia è più che...- Hyoma si bloccò non appena vide chi ci fosse nella stanza.

- Oh, eccoti qui- commentó Rensuke.

- Che ci fai qui?- chiese Hyoma.

- Ti ho visto entrare. Volevo capire chi fosse il tuo nuovo ragazzo, ma o sono tutti e quattro, o non sei l'unico ad avere dei segreti qui- dichiaró l'arancione.

- La vuoi smettere con questa storia?- sbuffò Hyoma - ti ho già detto che non ti tradisco- affermò, mentre gli altri ragazzi si dirigevano verso la porta d'ingresso.

- Noi andiamo, vi lasciamo a risolvere- affermò Yoichi, mentre uscivano dalla stanza.

- Se non mi tradisci, mi vuoi spiegare cosa diamine sta succedendo?- sbuffò Rensuke.

Chigiri lo fissò per un attimo, poi sospiró.

- Sei davvero testardo... Forza, siediti- disse, prima di dirigersi verso il divano.

Kunigami avrebbe voluto dirgli di non dargli ordini, ma poi notó un particolare: la tuta aderente che stavano indossando Bachira e Nagi adesso adornava anche il corpo di Chigiri.

Un corpo muscoloso e sinuoso allo stesso tempo, un corpo su cui Kunigami faticava a non farsi pensieri, soprattutto dato ciò che poi effettivamente facevano.

Quasi ammaliato da quella figura, si ritrovó ad andare a sedersi sul divano; vide Chigiri armeggiare con un telecomando, e un attimo dopo le luci della stanza divennero di un colore rosso soffuso.

La tuta di Chigiri sembrò quasi diventare trasparente sotto quelle luci, e Kunigami potè confermare il suo sospetto: sotto ad essa, indossava solo un pezzo di stoffa a coprire il suo membro, e nient'altro.

- Sai, sono davvero offeso da questa tua mancanza di fiducia. Però è vero che ti stavo nascondendo qualcosa- mentre parlava, Chigiri si diresse verso il palo - la verità è che tu sei sempre fin troppo gentile con me, anche quando faccio il difficile. Ormai è da tempo che stiamo insieme, e dato che per San Valentino volevi farmi una sorpresa con quei biglietti che ho trovato nel comodino... Ho pensato di fartene una anche io-.

Kunigami non riuscí a rispondere perché Chigiri alzó una gamba, avvolgendola attorno al palo.

Impugnò l'asta con entrambe la mano e si tirò su; lasciò una gamba lunga contro il palo, l'altra leggermente piegata a stringere il metallo, e usando i muscoli che aveva sviluppato in anni di sport iniziò a girare lentamente, fin quando non si trovó di fronte a Kunigami, con solo il palo a separarli.

Tenendosi saldamente con un braccio e una gamba, si portò davanti al palo, senza smettere di fissare il ragazzo.

Kunigami deglutì a vuoto, lo sguardo completamente rapito da quella figura e da quei movimenti, che stavano risvegliando tutto il suo corpo.

Fissò gli occhi in quelli di Chigiri, e lì ne ebbe la conferma: lui lo amava ancora; non l'aveva tradito, non voleva lasciarlo.

Chigiri riprese a muoversi lentamente, sporgendo appena le natiche all'indietro, e sorrise nel sentire lo sguardo di Kunigami scattare su quella parte del suo corpo.

Si spostò sul retro del palo, dando la schiena al ragazzo; usando solo le braccia per tenersi, aprì le gambe, rimanendo sospeso per un attimo, prima di riprendere a muoversi, poggiando i piedi a terra e continuando a scendere con la schiena contro il palo.

La staccó solo quando si trovò per terra, con le gambe piegate, solo le mani attaccate al palo, le natiche ben esposte all'infuori.

Dopo un attimo, lasciò andare il palo e si tirò su; si voltò e, con movimenti sensuali, si diresse verso Kunigami.

L'arancione non potè evitare di fissare ogni parte del suo corpo; solo quando il ragazzo si sedette a cavalcioni su di lui alzò lo sguardo sui suoi occhi.

- Mi dispiace- sussurró, allungando una mano ed accarezzando dolcemente la guancia del più basso - non mi avevi mai nascosto niente in quel modo e... Ho avuto paura di perderti, ma sono stato un idiota-.

- Si, sei stato un idiota- confermó Hyoma - però... È anche colpa mia. Faccio sempre fatica a dire veramente come mi sento, anche per dirti che ti amo ho impiegato mesi. Per una volta volevo fare qualcosa per essere io a prendermi cura di te; ho sentito Nagi parlare di poledance e... Ho pensato ti avrebbe fatto piacere. Questo bar è del padre di Reo, per cui venivo qui ad allenarmi mentre tu eri fuori- raccontó.

- E i preservativi?- chiese Rensuke.

- Quell'idiota di Bachira... Isagi ha acconsentito al fatto di non usarli più, ma ha detto che prima dovevano fare fuori quelli che avevano, e così l'idiota ha pensato bene di scaricarli a me- borbottò Hyoma, e a Kunigami sfuggí una risata.

- Scusami se ho reagito in quel modo. Ti ho spaventato?- chiese.

- Lo sai che non mi spavento per così poco! Ma quella forza usala a letto, non contro l'armadio- rispose Hyoma.

- Sono certo ci sia un modo per unire le due cose- affermò Rensuke, e Chigiri scoppió a ridere.

Kunigami sorrise, mentre ogni peso si sollevava dal suo petto: non avrebbe saputo come fare se avesse perso quel ragazzo ma... Per fortuna, era ancora lì con lui. E lo amava.

- Se mi avessi dato ancora fino a San Valentino, avrei potuto allenarmi di più ed offrirti uno spettacolo ancora migliore- affermò Hyoma.

Kunigami sbarró gli occhi.

- Migliore di questo?!- esclamò, e Chigiri rise appena.

- Ti dimostrerò che posso farlo- affermò.

- Ne sono più che certo. Però intanto... Posso mostrarti quanto ho apprezzato questo spettacolo?- sussurró Rensuke, poggiandogli le mani sui fianchi.

- Devi- rispose Chigiri.

Kunigami lo tirò con forza verso di sé ed uní le loro labbra.

Era quasi felice di aver frainteso ciò che stava accadendo, perché in quel modo aveva potuto confermare a sé stesso quanto Chigiri lo amasse... E quanto, a sua volta, non potesse fare a meno di essere follemente innamorato di lui.

E dopo ciò che era appena successo, non vedeva l'ora che arrivasse San Valentino: così sarebbero potuti andare in quel centro benessere, e poi... Avrebbe avuto il suo regalo.

 

   
 
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