CUORE DI GUERRIERO

 
 

Gather the horses boy
Summon the men
Say your last goodbyes to the women and children
There is fighting here to be done

 
 
Si accende un’altra sigaretta, Shuichi, a bordo della sua Chevrolet nera.
Prende il telefono dalla tasca e chiama Camel, il suo fedele vassallo che combatterà di nuovo al suo fianco, proprio come due anni prima. Si fida di lui, nonostante l’errore ingenuamente commesso.
Sa che si sente responsabile per quanto accaduto, i sensi di colpa lo divorano dall’interno: è esattamente ciò che prova anche lui.
Scorre la rubrica con gli occhi e nei numeri preferiti fissati in alto trova, oltre a quello appena composto, quelli di James, di Jodie e dei membri della sua famiglia.
Un capo che lo considera il suo asso nella manica.
Una donna che ha amato (e che continua ad amare), ma che ha dovuto sacrificare per un obiettivo più importante di qualunque altra cosa.
Una madre che vorrebbe rivedere, nonostante i conflitti passati.
Un fratello che è rimasto l’unico filo che lo lega alla sua famiglia distrutta.
Una sorellina che non ha visto crescere.
Vorrebbe mandare un messaggio a quelle due donne così importanti per lui e a quella bambina ormai divenuta una giovane ragazza, per dire loro che andrà tutto bene e di non preoccuparsi per lui.
Un possibile addio mascherato da parole rassicuranti.
Le ama ognuna a suo modo e odia dover spezzare loro il cuore più e più volte, ma c’è una battaglia da combattere che ha iniziato diciassette anni prima e che ora deve portare a termine a qualunque costo.
 
 

You've got to ride on
Let the people say what they want
You've got to ride on
Let the people say what they want about you

 
 
Lo sa bene, Shuichi, che qualcuno cercherà di contenere la sua sete di vendetta, provando a farlo ragionare e facendo il possibile per impedirgli di commettere gesti avventati.
Ha letto nei loro volti e nei loro occhi il dispiacere per la sua perdita, ma lui non vuole essere compatito.
Immagina i commenti alle sue spalle su quanto accaduto e cerca di non curarsene: deve andare avanti.
Jodie proverà a stargli vicino e lui eviterà di attaccarsi troppo a lei: non può permetterselo, non adesso.
Suo fratello si preoccuperà e mentirà alla loro madre per reggergli il gioco: se venisse a saperlo cercherebbe di fermarlo.
Non ha paura, Shuichi, di affrontare il suo destino.
Non ha paura di quello che diranno di lui.
 
 

Lock, stock, and barrel shot
One smoking gun
And enough anger in you to hurt someone
And there is a battle here to be won

 
 
Sistema la pistola nascosta dietro la schiena, infilata per metà nei pantaloni e nascosta dalla giacca in pelle: la sua inseparabile compagna da quando ha intrapreso la carriera di cecchino.
A Shuichi basta un colpo solo per far fuori i suoi nemici.
Andrà a cercare il suo amato, vecchio nemico che lo ha lasciato a piangere lacrime di sangue e gli farà pagare il conto.
La sua rabbia non si placa e potrà essere spenta solo quando un proiettile uscirà dalla sua pistola, andando a conficcarsi nel cuore del suo avversario e lasciando dietro di sé la canna fumante.
Non c’è pietà, non c’è perdono: solo una guerra da vincere.
 
 

I get the message
And it breaks my heart in two
And I try to ride on
Let the people say what they want
You've got to ride on
Let the people say what they want

 
 
Estrae di nuovo il cellulare e rilegge ancora una volta quel messaggio che ormai ha consumato con gli occhi, l’ultimo prima della tragedia: “Se riuscissi a lasciare l’Organizzazione, credi che potremmo stare insieme come veri fidanzati?”.
Sente il cuore bruciare, Shuichi, se ripensa che quelle sono state le ultime parole che Akemi ha potuto rivolgergli.
Non la rivedrà più, non potrà più chiederle scusa per averla usata, non potrà più sentire la sua voce così dolce da sembrare quella di un angelo.
Sa che prima o poi dovrà affrontare sua sorella minore e questo lo spaventa: non vuole che lo consideri un mostro, anche se rappresenta la raffigurazione vivente del motivo per cui Akemi non c’è più.
Vorrebbe cancellare quel messaggio che gli fa così male, ma non ci riesce: è tutto ciò che gli resta di lei.
L’ha amata davvero, la ama ancora, ripensa a Jodie e ama anche lei.
Ha sempre sostenuto di non poter amare due donne contemporaneamente, eppure lo ha fatto.
Ricorda ancora il giorno in cui ha ricevuto l’ordine di infiltrarsi nell’Organizzazione usando Akemi come aggancio: anche quello, a suo modo, è stato un messaggio che non avrebbe voluto ricevere. A causa di ciò ha dovuto mettere fine alla sua storia con Jodie e, anche se non lo ha mai ammesso, sacrificarla gli ha fatto male.
Aveva due donne, Shuichi, e ora non ne ha più nemmeno una.
Non piangerà, non può permetterselo.
Può solo andare avanti.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
La canzone è “Gather the horses” di Charlie Mars.
“Andrà a cercare il suo amato, vecchio nemico che lo ha lasciato a piangere lacrime di sangue”: questa frase è nata dal fatto che Akai, in una delle sue prime apparizioni, ha definito Gin “Koibito-san”, che in giappone a seconda di come lo si scrive può avere due significati: “persona amata” e “vecchio nemico”. Akai ha inoltre detto che il suo “amore” (koibito-san appunto) lo ha lasciato con le “lacrime di sangue”.