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Autore: summerlover    14/02/2024    0 recensioni
Una gita organizzata che riserverà a Marinette qualche sorpresa.
Questa storia partecipa al contest di San Valentino indetto dal gruppo Telegram Miraculous FanFiction.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Au Clair De Lune

 

 

 

Il panorama al di fuori del finestrino sfrecciava velocemente.

Il gruppo di amici stava continuando a discutere su quale direzione prendere per raggiungere quello sperduto Bed & Breakfast, che chissà come, Alix era riuscita a trovare nel giro di pochissime ore, con la fortuna poi anche di avere la struttura tutta per loro.

-Dovevi girare a destra all’incrocio precedente! - stava rimbrottando di nuovo Nathaniel nei confrotni del loro autista.

-Non è vero! - protestò ancora più forte Kim, deciso più che mai a continuare a seguire la strada che si era prefissato senza dare retta a nessuno. - Tra tutti solo io so come condurre questo bestione; per cui la strada la decido io!

Nathaniel era pronto a ribattere di nuovo, ma la mano di Mark sul braccio gli fermò la protesta sul nascere, conscio che cercare di ragionare con quella testa vuota di Kim era praticamente impossibile.

Dal fondo del pulmino, o “bestione” come lo chiamava Kim, Luka stava accompagnando con la sua chitarra la canzone che Rose e Juleka avevano improvvisato sul momento, con il battito delle mani di Ivan e di Mylene a scandire il ritmo della musica.

Alya invece stava come suo solito a scorrere furente tra le varie notizie, ringhiando a più non posso nei confronti di quello che avevano creduto un loro caro amico per tutti gli anni del liceo, e che invece si era rivelato essere una persona “senza cuore e un lurido aprofittatore”, sempre secondo la castana.

-Tesoro, stai cominciando a spaventarmi... - provò a dire Nino verso la fidanzata, ma la ragazza lo guardò di nuovo trova, infuriandosi se possibile ancora di più.

-Se lo rivedo, io a quello lo spello vivo! E non ti azzardare a difenderlo solo perché è stato un tuo amico, o stanotte ti ritroverai a dormire all’aperto! - inveì Alya, se possibile ancora più furente.

Nino non proferì altre parole, deglutendo invece a vuoto nel silenzio che si era creato nell’abitacolo del mezzo, conscio che le minaccie della sua ragazza non erano mai a vuoto.

-Mi chiedo davvero come fai ancora a difenderlo dopo il modo in cui si è comportato! - urlò la castana, rivolgendosi stavolta alla sua migliore amica, che la stava guardando come se le fossero spuntate le corna.

-Te l’ho già detto, Alya. Ormai è acqua passat...

-Un accidenti è acqua passata: quello stupido ha annunciato il suo fidanzamento ufficiale alla vigilia di Natale, nemmeno due mesi dopo averti mollato!- sbraitò sempre di più la blogger, infuriata oltre ogni misura. - E adesso se ne va bello beato a farsi il tuor mondiale delle sfilate con Katami mentre tu te ne stai qui a rimuginare!

-E’ proprio per questo che abbiamo deciso di fare una gita tutti insieme, così Marinette potrà dimenticare tutte le brutte cose che ha passato con Adrien! - esplose la voce squillante di Rose, - E mentre festeggierà il giorno degli innamorati con tutti gli amici che le vogliono più bene al mondo, magari incontrerà anche il principe azzurro, che la porterà con il suo cavallo bianco nel suo grande castello, dove la sposerà e avranno tanti bambini, e vivranno per sempre felici e contenti!

Rose ultimò la frase con la sua solita aria sognante, persa forse un pochino nel suo mondo immaginario da inguaribile romantica quale era, attirando su di sé le occhiate di tutti gli altri, ritrovandosi poi stretta nel caloroso abbraccio di Juleka, che regaurdì la fidanzata sul fatto di non esagerare con le sue fantasie.

Invece, dal suo posto Alya scosse dolcemente la testa, osservando poi di sottecchi Marientte per vedere come stava prendendo l’esplosione di verità emessa da Rose, ma la corvina stava continuando a osservare senza vederlo veramente il paesaggio che le scorreva davanti agli occhi.

La castana ricordava ancora bene il volto sconvolto dell’amica quando le si era presentata davanti alla porta di casa appena quattro mesi prima alle 3 del mattino, con gli occhi sbarrati a causa dello shock che aveva subito da quello che credeva essere il grande amore della sua vita, per poi invece cozzare contro la dura realtà nel momento in cui Adrien Agreste si era presentato al loro appuntamento.

Il biondo era stato brusco quella sera, e senza mezzi termini aveva spiattellato in faccia alla corvina che non provava che solo un tiepido affetto nei suoi confronti, che lui era maturato mentre lei era quasi rimasta la stessa imbranata del primo anno del liceo, portandolo così a prendere la decisone di chiudere la loro storia.

Quella notte Marinette era rimasta a dormire a casa di Alya, e l’amica aveva ringraziato tutti i santi che conosceva per aver trovato un fidanzato così comprensivo da essersi piazzato sul divano a inviare messaggi su messaggi al suo migliore amico per capire cosa fosse successo, senza però ottenere mai nessuna risposta, mentre la castana aveva arrotolato la corvina in un’enorme trapunta rossa a pois neri e l’aveva stretta per tutta la notte a cercare di calmare i suoi singhiozzi incessanti.

E dopo quasi due mesi dalla notizia del fidanzamento ufficiale, tutte le tv, le riviste, i cartelloni pubblicitari e altro ancora erano inondate dalla faccia del biondo e di quella della sua nuova fiamma, facendo preoccupare Alya a tal punto da aver organizzato quel viaggio con tutti gli amici più stretti per cercare di ritare su il morale a Marinette, con la speranza che si rendesse finalmente conto che in realtà aveva perso ben poco dalla fine di quella storia.

-Ma stai attento alla strada, cavolo! - Mark sbottò all’improvviso nell’esatto momento in cui Kim sterzò bruscamente.

Il ragazzo era riuscito ad evitare per un soffio una pecora che stava pascolando beatamente sul ciglio della strada ed ingnara del pericolo che aveva appena corso, riprendendo il controllo del “bestione” e vantandosi infine della sua abilità di guidatore, non accorgendosi dalle espressioni trafelate di tutti gli altri che forse si stava decisamente sopravalutando, prima che questi riprendessero ognuno a fare le proprie attività per passare il tempo del viaggio.

Rose e Juleka si misero a fare una partita a super pinguino insieme; Ivan e Mylene si immersero nella revisione dei testi delle canzoni scritte dal ragazzo; Nathaniel stava continuando a discutere con Kim su quale strada fosse meglio seguire con il povero Mark che cercava di mettere pace tra i due; Alix stava tentando di stabilire un suo record personale di numero di palleggi con una pallina di carta col ginocchio; Alya stava cercando di aggiornare il suo blog per recensire il posto in cui avrebbero pernottato, brontolando con Nino a causa delle montagne che disturbavano il segnale.

Luka stava accordando distrattamente la chitarra, ma in realtà stava osservando di sottecchi Marinette, chiedendosi cosa avrebbe potuto fare lui per riaccendere la gioia nel suo sguardo.

 

****

 

-Io davvero non capisco... - fece per l’ennesima volta Kim, attirando su di se i sospiri rasseganti degli altri. - Perché se ho il costume da bagno non posso nuotare?

Alix si passò la mano sulla faccia rassegnata, cercando di non farsi saltare i nervi a causa della testa vuota di Kim.

-Perché siamo in una piccola pensioncina con una piccola polla termale naturale, e la vasca non è abbastanza grande per permettere a chiunque di nuotarci dentro, visto che è a malapena profonda forse 50 centimetri!

-Capito! - decretò Kim dopo aver riflettuto per qualche istante.

I ragazzi si rilassarono, godendosi il calore delle terme naturali posizionate all’esterno del B&B dove avevamo prenotato, e per rendere ancora più romantica quella serata così speciale, la luna aveva deciso di risplendere del tutto piena ed illuminando di una luce tenue la vasca naturale.

I minuti passarono sereni, quasi nel silenzio, rotto soltanto dallo sciabordio dell’acqua dovuto al movimento di qualcuno che si metteva comodo sulle pietre che fungevano da sedili naturali, trascorrendo il dopo cena a base di pizza fatta in casa dalla signora che gestiva la pensioncina, cullati dal leggero vapore che si sprigionava dal calore delle acque.

-Quando sono stato in Giappone, alle terme si fa il bagno nudi. Quindi, perché mi devo mettere il costume? - chiese Kim d’improvviso, attirando così imprecazioni e sospiri da parte di tutti gli altri che non ne potevano più del suo modo di fare.

Mark e Nathaniel riuscirono a fare appena in tempo a fermare il ragazzo che si era deciso a liberarsi del costume da bagno e mettersi come mamma lo ha fatto, facendo così sbroccare davvero Alix, che non sopportando più il neurone solitario di Kim aveva preso a litigarci per farlo ragionare di nuovo, ovviamente senza successo.

-Piuttosto, che ne dite di berci qualcosa. - propose Ivan, allontanandosi un momento per recuperare una bottiglia di limoncello fatto in casa che l’anziana proprietaria aveva offerto ai ragazzi per festeggiare la serata.

La proposta fu accolta con entusiasmo da tutti, e non a caso, distraendo Kim dal suo intento di liberasi dall’ingombro del costume da bagno.

I bicchieri con il limoncello passarono di mano in mano, mentre i ricordi del tempo del liceo cominciarono a prendere piede tra i ragazzi, rammentando il giorno in cui Kim aveva provato a infilarsi più piselli possibili tutti insieme nella bocca a mensa, o quando Alix era riuscita a scalare nel minor tempo possibile la fune durante l’ora di ginnastica.

Avevano poi anche ricordato il concerto che i Kitty section avevano tenuto durante la festa di fine anno, dove Nino aveva sconfitto la sua grande timidezza ed aveva deciso di dedicare la canzone My Heart Will Go On di Céline Dion facendo così commuovere tutti i presenti per la dolcezza del momento, se si tralasciava il fatto che il ragazzo era più stonato di una campana crepata.

Era poi passata al memoriale la squillante risposta di Alya alla domanda del fidanzato di andare a vivere insieme, trasferendosi così nel giro di poche settimane da Mark e Nathaniel per dividersi così le spese.

I due ragazzi avevano deciso di compiere il passo prima della fine del liceo, e supportati dalle rispettive famiglie avevano destinato una parte della casa presa in affitto a studio dove poter realizzare i loro fumetti, cominciando a far diventare la loro passione un lavoro.

Rose e Juleka si erano invece perse nel ricordo di quando Chloè Bourgeois era scivolata su una delle bucce di banane che aveva deliberatamente buttato a terra, ignorando il cestino posto lì vicino, ritrovandosi così con una caviglia slogata e la povera Sabrina che alla fine era scoppiata in lacrime perché non era riuscita a esaudire i desideri improponibili di quella che considerava la sua migliore amica.

Tra le risate e le battute, e il livello del limoncello che diminuiva nella bottiglia, si fece quasi la mezzanotte, ed i ragazzi presero la decisione comune di ritirarsi nelle rispettive stanze, chi per starsene per i fatti propri, come Alya e Nino, o chi per giocare a carte, come Ivan e Mylene con Rose e Juleka. Kim, invece, era riuscito a comvincere Mark e Nathaniel a guardare un pezzo della maratone dei film de Lo Squalo in tv.

Marinette aveva invece preferito trattenersi ancora un poco nell’acqua calda, volendo perdersi nei suoi pensieri un poco tristi: non piaceva a nessuno passare da single il giorno di San Valentino, anche se i suoi migliori amici avevano fatto di tutto per non farla sentire da sola.

La fine della storia con Adrien le bruciava ancora, ed era grata ad Alya per essersi fatta in quattro ed averle cercato di risollevarle il morale, ma la castana credeva ancora che lei fosse innamorata del biondo, quando in realtà Marinette era giunta alla conclusione che in verità quello che aveva provato per il biondo non era vero amore, ma soltanto una infatuazione adolescenziale, arrivando invece a comprende ben altro in quei quattro lunghi mesi.

Il movimento dell’acqua distolse Marinette dai suoi pensieri, voltandosi a vedere Luka che era tornato indietro e stava rientrando nella piccola vasca naturale.

-Ecco, io... - cominciò il ragazzo, afferrando al volo un telo abbandonato lì vicino. - Ho dimenticato l’asciugamano.

Marinette alzò un sopracciglio dubbiosa, soprattutto perché l’asciugamano che Luka aveva in mano non solo era di colore rosa, ma lei stessa vi aveva ricamato sopra il proprio nome con un filo rosso brillante e tanti cuoricini sopra.

-Se ne sei convinto tu. - rispose la corvina, posandosi su una delle pietre del bordo della vasca e godendosi il tepore dell’acqua termale.

Luka abbassò lo sguardo, dandosi mentalmente dello sciocco da solo appena vide l’asciugamano che teneva tra le mani, dicendosi che poteva trovare sicuramente una scusa migliore per ritornare indietro.

Il ragazzo si immerse nuovamente in acqua, grazie anche al limoncello che gli stava dando quel coraggio che normalmente non era mai riuscito a trovare, dirigendosi poi il più vicino possibile all’amica.

-Ci pensi ancora? - chiese Luka di punto in biaco, rompendo il silenzio che si era creato.

-A cosa? - domando Marinette, non capendo la domanda.

-Ad Adrien. - proseguì il ragazzo, in ansia ma anche temendo la risposta che avrebbe avuto.

Solo che Marinette no disse nulla a riguardo, abbassando invece gli occhi ad osservare i giochi di spirali di una nuvoletta di vapore che stava salendo da un punto non preciso delle terme.

Luka sospirò quasi rasseganto, interpretando il silenzio della corvina come una conferma dei suoi più profondi timori, ovvero che lei ancora non avesse dimenticato il suo ex, iniziando così ad uscire dall’acqua.

-Perché lo vuoi sapere? - domandò Marinette in un fretta, curiosa di capire perché il suo più vecchio amico le facesse una domanda del genere.

Luka si rimise al suo posto, se possibile ancora più nervoso.

-Perché ti vedo sempre più apatica a causa di quello che stai passando.

Marinette guardò in faccia Luka, domandandosi se veramente apparisse così triste agli occhi dei suoi amici.

Il silenzio calò di nuovo, con la luce della luna piena che illuminava speradiche nuvolette di vapore attorno a loro.

-Non è che in realtà ci penso davvero, è solo che... - cominciò la corvina, prendendo un grosso respiro, - Alla fine ho capito che era stato meglio così: Adrien è maturato e ha una brillante carriera davanti a se. Io, invece, sono ancora indecisa su cosa fare del mio futuro e sono rimasta la solita imbranata del liceo...

-Io ti amo così come sei! - sbottò d’improvviso Luka, fermando le parole della corvina.

Marinette osservò con la bocca socchiusa e gli socchi sbarrati il ragazzo, non volendo credere a quello che aveva appena sentito.

Luka deglutì a vuoto, aspettando una reazione da parte della ragazza, che però non arrivò, decidendosi alla fine che doveva agire: o adesso o mai più, si disse.

E la baciò.

Si trattava di un bacio praticamente casto, forse addirittura il più timido che si potessero mai scambiare due persone, appena le labbra premute insieme e nulla di più.

Luka si ritrasse di poco, con gli occhi chiusi, aspettandosi una reazione, forse un ceffone per essersi preso una libertà che magari non avrebbe dovuto prendersi.

-NO! - quasi gridò Marinette, prima di prendere tra le mani il volto di Luka e riavvicinarlo al suo per riprandere a baciarlo, questa volta sul serio.

La corvina aveva capito da diverso tempo che alla fine era sempre stata inanmorata del suo migliore amico, solo che era stata troppo cieca dell’idea che aveva dell’amore per rendersene conto, ed ora che tutto era così chiaro davanti a lei, alla luce del chiaro di luna, Marinette non voleva perdere l’occasione di essere felice tra le braccia di Luka che la stava attirando a se.

 

 

 

****

 

La tenda della finestra dell’unica stanza che dava sulla vasca termale venne chiusa lentamente, mentre nove persone curiose restavano in attesa del responso di Alya.

-Missione compiuta!- sussurrò la castana, mettendosi a fare la ola insieme a tutti gli altri per festeggiare il fatto di essere riuscito nella loro operazione segreta “San Valentino” ed essere riusciti ad avvicinare quei due testoni di Marinette e Luka che si stavano correndo dietro l’uno con l’altra da ormai diversi mesi.

Le esultazioni a bassa voce durarono ancora qualche altro minuto, prima che tutti si rilassassero finalmente davvero.

-Allora finalmente posso andare a fare il bagno alle terme senza il costume! - dichiarò Kim gioiosamente.

Il ragazzo riuscì a malapena a fare qualche passo prima che Mark, Nathaniel e Nino lo legassero come un involtino primavera dentro al piumone, anche grazie all’aiuto di Ivan che lo aveva braccato di peso.

   
 
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