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Autore: FrancyT    17/02/2024    0 recensioni
[Tian Guan Ci Fu]
[Tian Guan Ci Fu]"Mentre si destreggiava fra le persone, Xie Lian non poté far a mano di notare un giovane fermo davanti il negozio di fiori posto all’angolo. Il ragazzo, alto e con una felpa nera e rossa, stava osservando la varietà offerta dal piccolo negozio, forse indeciso su quale fosse il fiore più bello da comprare. Donare un fiore a qualcuno era qualcosa che Xie Lian trovava adorabile. Pensava che i fiori potessero ravvivare l’umore e rendessero l’ambiente più vivace e colorato.
Arrivato finalmente al suo condominio, Xie Lian [...] diede un’occhiata alla sua cassetta postale, trovando al suo interno una coppia di buste che prese in mano. Gli diede una rapida occhiata, alzando perplesso un sopracciglio."
In breve:
Era un giorno come un altro, tornato a casa dalla sua giornata lavorativa Xie Lian trova una lettera di Hua Cheng.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ortensia Bianca

Era un giorno come un altro. Nella sua grigia monotonia, Xie Lian uscì dall’azienda di riciclaggio nella quale lavorava per dirigersi verso la sua vecchia automobile. Acceso il motore, ignorò in fastidioso stridio che accompagnava la messa in moto e ingranò la prima, pronto a tornare alla sua abitazione. La ditta per la quale lavorava distava a circa un’ora di macchina dalla città, ma la paga era buona e in fondo non gli dispiaceva supervisionare il processo di disfacimento dei rifiuti, prestando attenzione che nessun elemento non riciclabile andasse a intaccare il ciclo di riuso. Alcuni dei suoi amici non erano molto soddisfatti di questa sua scelta, ritenevano troppo ignobile lavorare in un'azienda di riciclaggio, ma a Xie Lian non importava. Trovava il suo lavoro interessante e utile per l’ambiente e, inoltre, non poteva permettersi il lusso di rifiutare quel lavoro. La sua vita aveva avuto alti e bassi. Un'infanzia viziata e un’adolescenza nella fame. Aveva presto compreso che anche pochi spiccioli potevano essere fondamentali e aveva smesso di sperperare soldi inutilmente. Nel corso degli anni aveva cambiato innumerevoli lavori: fattorino, cameriere, artista di strada, si era perfino impegnato con il volontariato, ricevendo un minimo compenso per le sue ore di assistenza. Avere un lavoro fisso e ben pagato adesso sembrava un dono divino e Xie Lian non aveva la minima intenzione di commettere una follia. Con l’intento di scacciare via quei pensieri, l’uomo in questione accese lo stereo e percorse la strada rimanente canticchiando allegramente le canzoni incise in quel cd che il suo lettore si ostinava a non voler rilasciare. 

Arrivato sotto casa, Xie Lian dovette fare tre volte il giro del palazzo prima di trovare un posto per la sua auto e una volta parcheggiata, ringraziò la vettura per aver resistito un altro giorno e non essersi fermata per sempre. Sapeva che un giorno o l’altro avrebbe dovuto cambiarla, aveva già notato gli evidenti acciacchi, ma vi era troppo legato per mandarla al macero. Quell’auto racchiudeva in sé troppi ricordi, sia belli che brutti, darla via sarebbe stato come perdere per sempre un pezzo di sé.

Con un sospiro, l’uomo chiuse la vettura e iniziò ad incamminarsi verso il portone nel suo condominio. Abitava in una zona molto trafficata, la sua abitazione era collocata proprio in una via adiacente ad uno stradone commerciale. Solitamente non era male, avere i servizi a pochi metri da casa si era rivelato molto utile, ma in periodo di sconti o di festività natalizie, trovare posto per rincasare sembrava un'impresa impossibile. Mentre si destreggiava fra le persone, Xie Lian non poté far a mano di notare un giovane fermo davanti il negozio di fiori posto all’angolo. Il ragazzo, alto e con una felpa nera e rossa, stava osservando la varietà offerta dal piccolo negozio, forse indeciso su quale fosse il fiore più bello da comprare. Donare un fiore a qualcuno era qualcosa che Xie Lian trovava adorabile. Pensava che i fiori potessero ravvivare l’umore e rendessero l’ambiente più vivace e colorato. Eppure, quel giorno, la convinzione di Xie Lian vacillò.

Arrivato finalmente al suo condominio, Xie Lian non perse tempo a varcare il grande portone in alluminio, venendo colto dall’odore di deodorante al gelsomino che i condomini del piano terra avevano deciso di comprare e piazzare sopra l’armadio dei contatori. Come di consuetudine, diede un’occhiata alla sua cassetta postale, trovando al suo interno una coppia di buste che prese in mano. Gli diede una rapida occhiata, alzando perplesso un sopracciglio. La prima era stata spedita da una clinica alla quale aveva prestato servizio di volontariato prima di accettare l’incarico all’azienda di riciclaggio, mentre la seconda sembrava non contenere un mittente.

Incuriosito, Xie Lian non perse tempo e, con le buste in mano, salì le scale fino al suo appartamento. Rientrato in casa, si tolse la giacca a jeans che indossava e la posò distrattamente sulla panca all’ingresso. Si diresse allora in cucina, poggiando sul tavolo le buste che aveva portato con sé. Prima di sedersi a leggere la posta che gli era stata recapitata, prese dal frigo due fette di pizza della sera precedente e le riscaldò al microonde. Solo dopo aver consumato il suo pasto decise che era arrivato il momento di leggere quella lettera senza mittente. Prese in mano quella busta e con calma la strappò. Estrasse allora i fogli che conteneva e li stese, in modo da poter compensare alla piegatura a cui erano stati sottoposti. Soddisfatto del suo lavoro, iniziò a osservare il contenuto di quella lettera. Incredulo, Xie Lian strabuzzò gli occhi a quella calligrafia.

Ciao Gege,
perdonami per questa lettera, sono consapevole della mia pessima calligrafia, ma non credo che riuscirò a comunicarti queste mie emozioni in un modo differente da questo. É passato del tempo dal nostro ultimo incontro e la distanza mi rende estremamente triste. L’unica cosa che riesce a consolarmi è il tatuaggio che ho sul braccio, aver impresso sulla pelle il tuo nome ti rende un po’ più vicino. Ci amiamo così tanto, quindi perché siamo così lontani?

Leggendo quella frase, Xie Lian non riuscì a trattenere un sorriso malinconico e inconsciamente iniziò a giocherellare con l’anello che portava all’anulare. Comprendeva pienamente quelle parole.

Qui i giorni sono tutti così monotoni, incontro solo “spazzatura” alla quale non vale la pena prestare attenzione. Provano a mettermi in testa idee folli, ma sono solo degli illusi se pensano che crederò alle loro stupide parole. Gege, ricordi le lunghe passeggiate nei giardini pubblici? Quando fianco a fianco camminavamo fra gli alberi parlando di qualsiasi argomento ci saltasse in mente. Ho impresso nella mia memoria il tuo volto durante quei momenti, così raggiante. Perché tu sei divino, bellissimo, mente io...

La voce stridula della sua vicina di casa fece deconcentrare Xie Lian, che dovette rileggere l’ultima frase più e più volte. La sua mente riuscì a decifrare quegli scarabocchi solo una volta che la donna smise di urlare contro i suoi figli, probabilmente esasperata perché non avevano intenzione di ascoltala.

Avrei tanto voluto spedirti un fiore insieme a questa lettera. Ricordi la nostra promessa? Ogni volta che ci saremo rincontrati io ti avrei portato il fiore più bello come dono. Un piccolo gesto che ti avrebbe fatto sorridere, illuminando la mia giornata. Ma non ho trovato nulla che riuscisse a catturare la mia attenzione, i fiori gialli non sono alla tua altezza quindi ho pensato di sfruttare le mie capacità e sperare che questo disegno che affiancherò alla lettera possa far nascere sul tuo viso la stessa gioia.”

Xie Lian prese in mano il secondo foglio e osservò quel disegno, nonostante la sua scarsa conoscenza in materia artistica riconobbe all’istante lo stile adottato. Realizzato con un acquarello al dir poco sublime, quella piccola opera d’arte raffigurava una deliziosa ortensia bianca. I fiori, raccolti in infiorescenze sferiche, erano raffigurati con toni pacati e sfumati rendendo armoniosa la composizione. Era innegabile l’abilità e la cura con la quale era stato dipinto. Fu proprio mentre osservava i piccoli dettagli sui petali che la figlia della sua vicina di casa suonò alla porta. Con la massima cura, Xie Lain ripose il disegno in un posto pulito e asciutto e, solo dopo essersi assicurato che nulla avrebbe potuto rovinare quella piccola opera d’arte, si decise ad aprire la porta. La ragazza lo attendeva con in mano un barattolo vuoto e lo osservava dispiaciuta. Dopo un piccolo scambio di battute, l’uomo scoprì che il motivo di quell’interruzione era legato al bisogno di sale iodato, ingrediente che la sua vicina aveva terminato e con la quale non poteva condire le patate che stava preparando per quella sera. Chiedendole di aspettare qualche minuto, Xie Lian rientrò nella sua abitazione e, una volta in cucina, prese un nuovo pacco di sale posto nel ripiano in alto della dispensa. Una volta afferrato il sale, urtò un piccolo contenitore in plastica posto nello stesso ripiano che non poté far altro che precipitare al suolo. Con un piccolo sospiro, l’uomo si chinò a prendere quel contenitore e solo dopo averlo preso in mano si ricordò che prima di rincasare avrebbe dovuto comparare il caffè. Consapevole che la mattina successiva avrebbe dovuto far colazione al bar, Xie Lian ritornò alla porta e consegnò alla figlia della sua vicina il tanto agognato sale iodato. Nuovamente solo, l’uomo riprese in mano la lettera e continuò a leggere quei sentimenti scritti nero su bianco.

“Gege, passo le mie giornate crogiolandomi nei ricordi. Ripercorro ogni giorno la nostra storia, cercando di non tralasciare nessun particolare. Quando ci incontrammo per la prima volta ero solo un bambino spaventato. Mi odiavo, provavo disagio e disprezzo verso me stesso, ma tu mi hai salvato, mi hai dato un motivo per cui vivere. Anche quando tutti mi additavano, tu eri l’unico a trattarmi con gentilezza. Non ti importava del mio essere mostruoso, anzi, mi sei stato a fianco anche nei miei momenti più bui. Mi hai stretto forte nel tuo abbraccio, sussurrandomi che tutto sarebbe andato bene. Anche se poi... niente è andato bene. Quando da un giorno ad un altro non ti ho più rivisto ho temuto di crollare nuovamente, stavo per essere colpito da una vera crisi di panico, ma mi sono fatto forza. Ho ricordato le tue parole e sono andato avanti con la convinzione che una volta cresciuto ti avrei rincontrato. Beh, poi è successo, anche se non come speravo. Quando ti ho rivisto dopo dieci anni non riuscivo a credere ai miei occhi, eri esattamente come ti ricordavo, puoi immaginare la mia sorpresa. Poi le cose sono andate avanti molto velocemente. Il nostro riavvicinamento è stata la gioia più grande che la vita potesse offrirmi, avevo finalmente ritrovato la persona che amavo, poi c’è stato quel fottuto incidente. Vedere il tuo sguardo dispiaciuto al termine del mio intervento è stato più doloroso di dover accettare il fatto di aver perso un occhio. Mi hanno tenuto ricoverato per lungo tempo, i medici continuavano a ripetere che era la cosa migliore, ma migliore per chi? Ma anche quella volta eri al mio fianco. Grazie a te riuscivo a mantenere a bada il mio brutto carattere e ho iniziato ad aspettare pazientemente le mie dimissioni. Nonostante tutto, quel periodo in quell’ospedale cela il ricordo più prezioso di tutti: il nostro primo bacio. Ricordo come la timidezza e la paura iniziale andassero scemando con i miei giorni di convalescenza, alimentando il desiderio di uscire da quella stanza sorvegliata e poterci amare in una casa tutta nostra, nascosti da occhi indiscreti. La nostra società non è ancora pronta per un amore come il nostro. Peccato che le mie dimissioni non arrivarono mai. Ogni tanto penso a quanto mi sentivo vivo con te accanto. Nonostante la mia salute divenuta cagionevole mi impedisse di uscire spesso, quegli attimi erano sempre speciali. Con te tutto il resto passava in secondo piano, l’importante era godersi a pieno la tua compagnia. Perché sapevo già che presto o tardi mi avresti abbandonato anche tu.

Il fastidioso squillo del telefono costrinse Xie Lian ad alzarsi dalla sua poltrona in salotto per tornare in cucina. Infastidito da quella interruzione, l’uomo si avviò verso il tavolino posto accanto alla finestra ed alzò il ricevitore. Anche se estremamente scomodo, quello era l’unico luogo in casa che possedeva una presa telefonica. Mentre osservava dalla finestra il via vai di persone, Xie Lian ascoltava il collega di lavoro che lo implorava di accettare un cambio turno per quel sabato. L’azienda, infatti, era aperta anche il sabato mattina, rimanendo a disposizione per chi avesse bisogno di scaricare rifiuti di grosse dimensioni. Visto la riduzione della giornata di lavoro i dipendenti dovevano, di contratto, lavorare un sabato sì e uno no, ma previa richiesta era possibile modificare qualche turno. Terminata la chiamata, Xie Lian controllò l’ora sul suo orologio da polso. Mancava ancora un po’ all’ora di cena, ma decise di portarsi avanti iniziando a preparare il suo pasto. Aperta la dispensa prese dal ripiano in basso una latta di legumi e dopo averla aperta versò il contenuto in un pentolino e lo mise a cuocere a fuoco lento. In attesa che la sua zuppa si cucinasse, Xie Lian fece il giro della casa abbassando le serrande, così da impedire al clacson delle automobili di rimbombare nell’abitazione. L’ora di rientro era sempre molto rumorosa e nonostante abitasse al quarto piano, il frastuono diventava spesso assordate. Ristabilito l’ordine, Xie Lian tornò in salotto e prese nuovamente in mano quella lettera, leggendo le sue ultime righe.

“Sai Gege, continuo ad essere il mio aspetto continua ad essere malaticcio, forse anche più di prima. Ogni giorno osservo la mia pelle farsi sempre più pallida e il mio viso più scavato. Forse per te è un bene non vedermi in questo stato, debole e instabile, ma una parte di me ti aspetta ancora. Mi hanno detto che con la giusta cura posso finalmente riprendermi, vivere una vita quasi normale. Mi hanno prescritto molte medicine, ma ho seri dubbi sulla loro efficacia. Ad ogni pillola ingurgitata mi sento solo peggio. I miei ricordi stanno pian piano sfumando, ma sto lottando con tutto me stesso per mantenere vivo il tuo… Gege, spero che anche tu faccia lo stesso, anche quando sparirò.

Sempre tuo, San Lang”

Quelle ultime parole fecero crollare Xie Lian. Durante la lettura aveva cercato di mantenere un certo distacco da quei ricordi, aveva provato a ignorare le emozioni suscitate, ma quelle battute finali avevano distrutto ogni sua barriera. Xie Lian non sapeva se ridere o piangere. Con un gesto rapido si asciugò la lacrima ribelle che scese dal suo occhio sinistro e cercò di ristabilire la calma. Osservò ancora una volta quella calligrafia così pessima, sorridendo al pensiero che una mano così pesante potesse realizzare un dipinto contraddistinto da un tratto leggero. Quella lettera e quel dipinto portavano con sé ricordi e sentimenti importantissimi per San Lang. Si sentiva colpevole, non meritava di leggere quelle parole.

Un improvviso odore di bruciato arrivò alle sue narici. Corse immediatamente in cucina, cercando di salvare in qualche modo la sua zuppa. Spenti i fornelli, impiattò quella che avrebbe dovuto essere la sua cena e si sedette al tavolo sperando che fosse commestibile. Dopo aver affondato il cucchiaio nella zuppa, ci soffiò leggermente contro e lo mise in bocca. Un leggero retrogusto di bruciato gli riempì la bocca ma, pensando che avrebbe potuto essere peggiore, terminò di mangiare in poco tempo. Finito il suo pasto e lavate le stoviglie, l’uomo prese in mano la seconda busta che gli era stata recapitata quel giorno e dopo aver estratto la lettera, iniziò a leggerla.

Qualche tempo dopo

Era una mattina molto piacevole. In una delle sue spensierate domeniche, Xie Lian uscì presto di casa e si indirizzò verso la sua vecchia automobile. Ancora una volta ignorò il fastidioso stridio che seguiva la messa in moto e, ingranata la prima, iniziò a far strada verso la sua destinazione. Il luogo nella quale era diretto non distava molto dalla sua abitazione, effettivamente avrebbe potuto lasciare l’automobile a casa e fare due passi, ma non voleva far affaticare la persona seduta al lato passeggero. I medici avevano suggerito di ridurre al minimo le attività che avrebbero potuto provocare affanno e Xie Lian aveva preso alla lettera quelle parole. Cercava di evitargli ogni sforzo, suscitando un leggero broncio su quel volto che tanto adorava.

Il viaggio fu breve e spensierato, mentre cantavano insieme quelle canzoni riproposte all’infinito dal vecchio lettore cd. Arrivati a destinazione, Xie Lian posteggiò la macchina nei pressi del cimitero, scese dalla vettura e, prima di chiuderla, attese che l’altra figura facesse lo stesso. Osservando l’ingresso del cimitero Xie Lian non poté non pensare ai suoi genitori, venuti a mancare entrambi quando era molto giovane. Inizialmente pensava che non andare a rendergli omaggio avrebbe reso la loro morte meno reale, ma questa sua convinzione stava pian piano scemando. La persona che aveva a fianco ha tentato più volte di fargli cambiare idea e alla fine ci era riuscita. Anche se non avrebbero potuto rispondere a nessuna delle sue domande o consolarlo nei momenti più bui, poteva ancora raccontare ai suoi genitori le sue giornate. Gli faceva piacere pensare che in questa maniera facessero ancora parte della sua vita. 

Xie Lian venne riscosso dai suoi pensieri quando una mano sottile afferrò la sua, guidandolo verso l’ingresso del camposanto. Secondo le indicazioni ricevute, la sezione nella quale erano diretti non distava molto dall’ingresso; dovevano solo percorrere un breve tratto in salita e poi svoltare al terzo vicolo sulla destra. I due camminarono silenziosamente fra le numerose pietre sepolcrali, mentre leggevano con lo sguardo i nomi incisi sulle lastre di marmo. I cimiteri avevano sempre suscitato strane sensazioni in Xie Lian, erano luoghi che avrebbe preferito evitare, ma si sentiva in dovere. Arrivati a destinazione, Xie Lian osservò quella lapide con una certa malinconia. Si accovacciò e spazzò con le mani le foglie d’acero che occultavano l'incisione sulla lastra di marmo. L’alta figura al suo fianco gli poggiò una mano sulla spalla e la strinse lievemente in segno di conforto. Xie Lian gliene fu grato. Era grazie alla sua presenza che era andato avanti con quella storia. Con un certo rammarico, Xie Lian poggiò il piccolo stelo che teneva in mano sopra la lastra: una delicata ortensia bianca.

Erano trascorse settimane da quando aveva ricevuto quella lettera senza mittente, settimane abbastanza frenetiche. Dopo la sua cena bruciacchiata aveva finalmente letto la seconda lettera, che gli aveva stravolto la serata:

Gentile signor Xie,
Siamo consapevoli che, con ogni probabilità, troverà il nostro gesto uno scherzo di cattivo gusto, ma ci sentivamo in dovere di esaudire l’ultimo desiderio di uno dei nostri pazienti.
Come ben sa, le direttive ci impediscono di diffondere informazioni riservate sui nostri pazienti, ma questa volta abbiamo avuto il permesso di avvertirla sulla situazione omettendo alcuni dettagli come il nome del paziente e la motivazione per la quale era stato ricoverato da noi, confidiamo nella sua comprensione e riservatezza.

La sua interazione con il paziente in questione è avvenuta durante il suo percorso di volontariato presso la struttura. Al termine di quest’ultimo il nostro ospite ha iniziato a manifestare un immotivata ossessione nei suoi confronti che lo ha portato ad avere allucinazioni uditive e visive con conseguente ritiro sociale. Il paziente ha pian piano iniziato a vivere all’interno della sua immaginazione avviando un rapido declino psicofisico. Siamo riusciti a risalire alla sua persona solo dopo che il soggetto ha iniziato a scrivere compulsivamente il suo nome sul braccio. 

Con la presente, non la si vuole in alcun modo colpevolizzare della sorte del paziente in quanto l’evento è stato imprevedibile e inevitabile. La invitiamo a proseguire la sua vita nel modo a lei più congeniale non prestando eccessiva importanza a ciò che è accaduto. 

Cordiali saluti, 

il centro per la salute mentale Xiǎo Huā

Con un sorriso amaro in volto, Xie Lian si tirò su e, tenendo per mano la moglie, tornò alla sua automobile malandata.

 

 

Commento:

Ciau personcine,

Sono consapevole che la maggior parte di voi starà pensando “Quella ad avere problemi psichiatrici sei tu” e non nego che potrebbe esserci la possibilità ma, al di là di ciò, spero vi sia piaciuto leggere questa storiella.

Adesso parliamo di cose importanti però: i retroscena dietro questa storia.

L’idea mi è venuta ascoltando “Ti regalerò una rosa” di Simone Cristicchi. Lascio a voi la libertà di ascolto.

Mi sento in dovere di raccontarvi alcuni dettagli della vita di Hua Cheng, procedo per punti.

  1. Anche in questa storiella, a sto poveretto è morta la madre mentre era ancora bimbo.
  2. A differenza dell’originale, qua Hua Cheng non è caratterizzato dal fenomeno dell’eterocromia, è semplicemente strabico. Ma si sa, i bambini sono perfidi, quindi lo evitano e “maltrattano” per questo motivo. Quindi, questo bimbo di 5 anni si sente inadatto, fino a quando, un giorno, il maestro di sostegno della classe lo sostiene durante una crisi di panico. Da quel momento Hua Cheng inizia a dar meno conto a quelle frasi offensive certo che almeno una persona lo accettava esattamente come era. Purtroppo, l’anno successivo il docente è stato trasferito e il piccolo Hua Cheng si è ritrovato nuovamente solo. Ah si, per chi se lo chiede, l’insegnante non è Xie Lian.
  3. A 14 anni, sto povero cristo viene ricoverato nella clinica psichiatrica dal padre, che per ragioni di trama paga la clinica per far sì che segua la terapia all’interno della struttura.
  4. A 16 anni incontra Xie Lian, che ha iniziato il suo periodo di volontariato che avrà una durata di 2 anni. Durante questo periodo i due entrano in contatto attraverso delle attività “ludiche” che avevano lo scopo di stimolare cognitivamente i pazienti. In particolare le attività che svolgerà Xie Lian sono legate a pazienti più stabili in quanto si svolgono nel giardino della clinica e riguardano: giardinaggio, pittura all’aperto, narrazione di storie e altre cosine simili. 
  5. A fine del periodo di volontariato di Xie Lian, Hua Cheng inizia a immaginare una vera e propria vita con Xie Lian arrivando a sovrapporre la figura del suo insegnante con quella del nostro protagonista.
  6. Il resto è storia.
  7. Non odiatemi, vi prego.

Ah, si, prima che mi dimentico. Se non si fosse capito, anche se totalmente fuori dal personaggio, Xie Lian è sposato con una donna e sta per diventare padre.

Okey, ciao ciao. 

   
 
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