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Autore: sara2000    29/02/2024    4 recensioni
Piccolo one-shot scritta tempo fa per un contest.
Mi faceva piacere pubblicarla.
La notte in cui muore il giovane Delfino Loius Joseph oscar scoprirà qualcosa nel profondo del suo cuore.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Louis Joseph, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Morte, vita e amore
Parigi, Versailles – quattro giugno 1789
 
Questa pioggia primaverile scende ormai incessantemente da giorni, non lasciandoci un attimo di tregua
nemmeno durante le nostre ronde a Versailles per gli Stati Generali.
Ma oggi, soprattutto questa notte, sembra che anche il cielo voglia piangere la morte del giovane Delfino di
Francia, il principe Louis Joseph.
Quel povero bambino innocente si è spento dopo una lunga malattia a soli sette anni e mezzo qualche ora
fa al castello di Meudon.
Ho visto i tuoi occhi inondarsi di lacrime Oscar. So quanto eri affezionata al giovane Delfino, e so anche
quanto lui ti volesse bene.
Ma la vita per lui ha riservato un destino crudele…
Come può un bambino così piccolo morire. Eppure ce ne sono tanti che muoiono anche a Parigi… fame, stenti, malattie…
Perché la vita è così dura con quelle povere anime?
Sei salita a cavallo e sei partita sotto la pioggia battente in direzione del castello di Meudon per portare le
tue condoglianze alla Regina e al Re, e per dare il tuo ultimo saluto a quel bambino che tanto amavi.
L’alba è quasi giunta, fuori continua a piovere, ed io, nonostante la stanchezza, sono ancora qui che attendo
il tuo ritorno. Voglio esserci se dovessi aver bisogno di parlare con qualcuno. Anche se lo so, ti conosco.
Non vorrai parlare. 
Ho appena ravvivato il fuoco del camino quando sento la porta d’ingresso aprirsi, segno del tuo ritorno, così
mi avvio verso le cucine per preparati una tazza di cioccolata calda, so che ne avrai bisogno.
Passa un po’ e ritorno all’interno del salone, e ti vedo, sei lì, abbandonata sulla sedia di fronte al camino, le
braccia a penzoloni lungo i fianchi, gli occhi chiusi e la testa rivolta al soffitto. Sei completamente fradicia.
Appoggio il vassoio sul tavolo e mi avvicino lentamente, fino a raggiungere le tue spalle, posandoti una
coperta sopra, per ricoprirti.
-Ti conviene andare a cambiarti Oscar, sei bagnata fradicia, prenderai un malanno così-
Resti in silenzio, so che non avresti voluto parlare, ma non ho nessuna intenzione di lasciarti da sola. Anche
in silenzio, ma resterò qui con te.
-C’è della cioccolata calda… quando vorrai-
Continui a rimanere in silenzio, l’unico rumore che si sente in questa stanza è lo scoppiettare del fuoco nel
camino.
Poi d’un tratto ti sento sospirare, e finalmente la tua voce interrompe questo silenzio
-Era solo un bambino André. Non è giusto. Perché il mondo è così crudele? Perché strappare un figlio ai
propri genitori, perché?-
-Sono domande a cui non posso darti una risposta Oscar. Ma posso solo dirti, che per quanto breve sia
stata la sua vita, il giovane Principe è stato amato. Soprattutto dai suoi genitori-
Torna nuovamente il silenzio, che sembra durare un’eternità, e tra noi sembra esserci un muro invalicabile.
Poi, finalmente ti vedo aprire gli occhi. Osservi con sguardo cupo, e con le lacrime che rigano il tuo bel viso,
le fiamme del camino.
-La vita è breve André… solo ora me ne sono resa conto. Avrebbe potuto crescere, diventare un giovane
forte e robusto, e salire al trono dopo suo padre. Ed invece? Non è arrivato a compiere nemmeno 8 anni… 
non è giusto… non è giusto. Era solo un bambino. Non aveva fatto nulla di male!
Eppure… ho capito una cosa questa notte André. Ho compreso che la vita stessa è un enigma. Sappiamo
quando nasciamo, ma non sappiamo quando sarà la nostra fine. Potrebbe essere oggi, domani, tra un
mese, oppure tra anni. Ma non ci è dato saperlo.
Allora dobbiamo viverla. Viverla intensamente, senza rinunciare a nulla. Perché quello che perdiamo oggi…
non è detto che ci venga di nuovo concesso domani. E io non voglio avere rimpianti. Voglio vivere la mia
vita. E voglio viverla con te-
Resto bloccato dalle tue parole. Le ho sentite veramente o sono state solo il frutto della mia
Immaginazione?
Chiudo e apro gli occhi più volte, pensando che la stanchezza causata dal fatto di averti
atteso in piedi tutta la notte mi stia giocando dei brutti scherzi. Eppure non sto sognando. Tu sei qui.
Sempre davanti a me, che continui ad osservare le fiamme del camino danzare.
-Oscar… scusa… puoi ripetere? Credo di non aver capito l’ultima frase che hai detto-
Ed è allora, che finalmente ti volti verso di me, e con gli occhi ricolmi di lacrime, ma velati da un lieve
sorriso, mi ripeti.
- Non voglio avere rimpianti. Voglio vivere la mia vita, e voglio viverla con te. Avevo già capito di amarti
dall’attacco a Saint-Antoine, ma non sapevo come dirtelo. Adesso so che non posso aspettare oltre. Non
posso aspettare che ci accada qualcosa. Io ti amo André. Voglio essere la tua compagna. Voglio essere tua
moglie. Da oggi, fino alla fine della nostra vita-
Poso sul tavolino la tazza che avevo tra le mani, e lento ti raggiungo. 
Prendo le tue mani tra le mie, e lentamente ti faccio alzare dalla poltroncina. Osservo il tuo bel viso
illuminato dalla luce calda delle fiamme. 
Non dico sulla. Solamente poso le mie labbra sulle tue, in un bacio lieve come una carezza, per poi
stringerci in un caldo abbraccio.
-Ti amo Oscar… ti ho sempre amata… sapevo che prima o poi l’avresti compreso anche tu-
Ci abbracciamo, e anche dai miei occhi iniziano a scendere lacrime, e il mio pensiero vola al cielo, fino a
raggiungere il piccolo Delfino.
 
  
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