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Autore: Luna Riccioluta Lovegood    01/03/2024    0 recensioni
"Avrò bisogno di un ritiro spirituale per dimenticare"
Sono trascorsi sei anni da quel messaggio ricevuto dopo il loro primo appuntamento e tre da quando non l'ha più visto.
Chiara, ormai stabilitasi a Torino, si imbatte casualmente in Luca, un ex che le ha lasciato un segno profondo nel cuore. Nonostante le emozioni contrastanti, i due trascorrono una serata insieme, lasciandosi trasportare dal dolce ricordo dei momenti condivisi. Chiara cerca di ignorare i sentimenti conflittuali che riaffiorano, ma alla fine deve affrontare il confronto con il suo passato, riscoprendo i sentimenti ancora vivi per entrambi gli uomini della sua vita: Luca e Alberto. La storia intreccia gli elementi dell'amore, del perdono e del destino, mostrando come il passato continui a plasmare il presente e come sia possibile ritrovare la leggerezza, anche tra le difficoltà della vita adulta.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Radioactive.
 
“Perché non c'è
Nulla di più stupefacente di te
Dovevo starti lontano
Ma tu mi hai insegnato a volare
E non importa se cado
Neanche se mi farò del male”
Stupefacente, Frah Quintale.

 
 
Aprì gli occhi confusa, la luce proveniente dalla finestra le illuminava il volto svegliandola ma non capì subito che ore fossero.
 
"È successo davvero?" pensò.
 
Il viaggio da Milano a Torino era stato eterno e scomodo, si era sentita una bambina capricciosa a causa del pullman in ritardo, la sveglia ignorata, l'alcool della sera prima, la doccia mancata, il cielo grigio, la metro affollata e il battibecco con il suo coinquilino appena rientrata; decise quindi di ignorare Fulvio che l'aspettava in ufficio e si buttò sul letto sfinita dormendo tutto il pomeriggio.
 
"Non è successo davvero" pensò ancora una volta per poi richiudere gli occhi e accennare un sorriso.
 
Aveva immaginato tante volte di incontrarlo casualmente a Milano, erano trascorsi anni da quando aveva iniziato a frequentare quella città e aveva spesso creduto di vederlo per strada tra i volti delle persone di fretta eppure, non era mai realmente successo.
 
Gli aveva proposto un caffè pomeridiano in un momento di tristezza per risollevarsi il morale e invece erano le 20 e lui era ovviamente in ritardo. Si malediva perché lo conosceva così bene da dover prevedere il cambio d'orario repentino, ma, nonostante ciò, era appoggiata da quaranta minuti ad una colonna della Pinacoteca di Brera sotto la pioggia mentre lo aspettava.
 
"Ti avevo proposto un caffè, non una tisana prima di andare a dormire" digitò veloce su WhatsApp agognando qualcosa da mangiare per cena
 
"Già sappiamo come andrà a finire tanto" rispose subito lui.
 
Alzò gli occhi al cielo mordendosi un labbro e lo ignorò sperando che quel messaggio non fosse volutamente ambiguo.
 
"Dai muoviti altrimenti ti denuncio per eccesso di ritardo"
 
"Va subito in prescrizione, ci sono"
 
Sentì la sua voce e alzò la testa dal telefono di scatto: era proprio lui. Aveva i capelli più lunghi, era cresciuto eppure, incontrando i suoi occhi, si sentì come se avesse di nuovo vent'anni, come se non fossero passati tre anni dal loro ultimo incontro clandestino.
 
"Mi hai davvero aspettato davanti alla macchina della polizia?" disse beffardo
 
"Me lo dovevo aspettare un tuo ritardo" gli sorrise "adesso però portami a bere" si incamminò in modo da non doverlo guardare in faccia e sperò che la sua sensazione di imbarazzo non fosse palese.
 
Non fu una buona idea bere senza cenare, ma quella sera parlarono senza sosta, risero, si raccontarono di Milano e di Torino, e lei si dimenticò per un attimo che aveva davanti proprio la persona che l’aveva disintegrata. Smise di pensare alla sua relazione appena conclusa e al fatto che Alberto l’aveva delusa profondamente.
Per qualche ora la vita adulta non c'era più.
Era cambiato tutto in quegli anni; loro stessi erano diversi eppure si erano riconosciuti.
 
"Ti ho rovinato davvero così tanto?" le chiese improvvisamente
 
“Sì”, rispose forzando un sorriso e sperando che il suo drink fosse ancora pieno.
 
Ripensò per un attimo ai primi sei mesi di terapia trascorsi a parlare solo di lui, alle volte in cui Alberto aveva dovuto pagare le conseguenze di Luca, ai momenti in cui aveva dovuto sforzarsi di non pensare a ciò che entrambi si erano fatti a vicenda.
Si sforzò di non pensare troppo al fatto che entrambi erano stati vittima e carnefice dell'altro.
 
Cercò conforto in un altro drink, nascose tutto in un sorriso e guardò quei suoi occhi nocciola alla quale non era più abituata. Riconobbe la loro scintilla, gli toccò d'istinto una mano per prenderlo in giro ma si ritrasse subito come se lui fosse radioattivo. Pensò a ciò che aveva appena fatto spontaneamente e dissimulò tutto in un altro sorso.
 
Uscirono dal locale, a Milano non aveva mai smesso di piovere ed entrambi erano sotto il proprio ombrello, lei camminava a debita distanza pentendosi del fatto che non avesse cenato e maledicendo il momento in cui si era fidata di lui. Sentiva l'alcol in circolo e rischiò di cadere, cercò di darsi un contegno ma lui le offrì un braccio, lo afferrò di getto cercando di non pensare al suo tocco e sperò di arrivare al più presto alla metro.
 
Scoprì che andavano in due direzioni opposte, si sporse per dargli un bacio sulla guancia e sentì quell'impeto che non era mai andato via. Si spostò velocemente sperando di poter scappare il prima possibile
 
"Fai la brava" si sentì dire
 
"Sempre" rispose lei andando via e non girandosi più a guardarlo “o forse mai” rifletté tra sé.
 
I loro sguardi si incrociarono sui binari opposti
 
"Con quel cappello sembri uno scippatore" gli scrisse.
 
Lo fissò seduto ad aspettare il suo treno mentre lei partiva verso la direzione opposta, alzò la mano per salutarlo e si chiese come sarebbe stato posare ancora una volta un bacio sulle sue labbra, si chiese se lui avesse ancora quell'odore, si chiese come fosse possibile amare profondamente Alberto ma sentire ancora quella tempesta di emozioni per Luca. Si chiese come fosse possibile essersi innamorata nella sua vita di due persone così diverse.
 
"Una tipa veramente buffa quella Chiara" le scrisse su WhatsApp mentre ormai lei sonnecchiava.
 
Sorrise pensando che almeno per una sera avesse smesso di pensare ad Alberto e per un momento, prima di dormire, sentì la leggerezza di avere di nuovo vent'anni.

 
  
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