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Autore: fraanythings    19/03/2024    0 recensioni
[Un professore]
[Un professore][Un professore][Un professore]Ultimamente l'ispirazione è dalla mia parte (ma anche grazie ad alcuni imput che mi lanciano personcine carine, vvb 🩷) così ne ho approfittato per pubblicare questa oneshot. Scritta e finita praticamente ora, ho voluto immaginare come sarebbe stato il primo lento di Simone e Mimmo. Ho creato una situazione, abbastanza cliché per farlo accadere. È una roba super smielata, me ne sono resa conto rileggendola ma spero che vi piaccia perché il fluff è sempre il fluff 🫶
P.s.: la canzone che mi ha portato a scriverla e pensarla è I don't want to miss a thing degli Aerosmith e il titolo è una frase all'interno del brano 🥹
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'anno della maturità era davvero arrivato. Simone non poteva crederci, stava davvero finendo un percorso durato cinque anni? Lui che vedeva questo obiettivo così lontano e invece ormai mancavano due mesi alla fine e l'ansia si faceva sentire. Per fortuna ad alleggerire la situazione c'era Mimmo, che non lo lasciava solo un attimo e lo faceva sempre ridere di gusto durante i momenti di tensione. Anche per loro il tempo era passato, stavano già insieme da un anno ed erano sempre più innamorati l'uno dell'altro. 
Simone era estremamente grato di avere una persona come Mimmo al suo fianco e a giudicare da come lo guardava anche Mimmo provava lo stesso sentimento profondo. 
 
Durante uno dei tanti pomeriggi in cui Mimmo preparava la merenda pausa studio a Simone, a quest'ultimo arrivò un messaggio dal gruppo di classe e appena Mimmo entrò di nuovo nella stanza con il cibo e le bevande Simone gli disse la notizia. 
 
"C'rè sto sorriso?"
"Hanno scritto sul gruppo di classe che dopo la classica festa dei 100 giorni vogliono anche organizzare un ballo nella palestra della scuola"
 
"Waa, tipo i college americani?"
"Si, tipo quelli. Quindi in pratica si cerca di stare con la persona che ti piace"
 
"E tu ci vuoi andare con me Simò?"
"Che domande sono? Ma certo che ci voglio andare con te"
 
"Pensavo ti piacesse qualcun altro"
"Scemo" e Simone si avvicinò a lui per rubargli un bacio. 
 
"Sono troppo felice di poter andare ad una festa così con te che sei il mio ragazzo"
"Anche io Simò, sarà bellissimo. Non vedo l'ora"
 
"Comunque ci dobbiamo andare eleganti"
"Waa e io non tengo niente da mettermi"
 
"Non ti preoccupare, in questi giorni andiamo a comprare qualcosa"
"Mi accompagni tu?"
 
"E certo, non mi perderei mai un pomeriggio di shopping con te"
"Grazie Simò"
 
"Ma che mi ringrazi? Stiamo insieme ormai da un anno"
"E hai ragione però non smetto mai di stupirmi del fatto che tu voglia passare del tempo con me"
 
"E invece devi smetterla perché io ti amo"
"Anche io, tanto tanto" 
Mimmo si avvicinò a lui e lo abbracciò lasciandogli tanti baci sul collo. 
 
 
La festa era fissata per sabato prossimo e mancava più una settimana così il venerdì pomeriggio Simone e Mimmo decisero di andare a fare il famoso shopping. Fu un pomeriggio abbastanza divertente per Simone, soprattutto, perché lui qualcosa di elegante già l'aveva e invece era un po' buffo vedere Mimmo perdere la pazienza nel provarsi giacche e camicie o pantaloni classici. Dopo due ore uscirono da un negozio con uno smoking. 
 
"Mi farei fare un figurone con questo"
"Perché di solito sono brutto?"
 
"Tu sei sempre il più bello del mondo"
"Piuttosto sarai tu a farmi sfigurare, guarda che bronzo di Riace"
 
"Dai Mì, così mi imbarazzi"
"Ma è la verità, comunque devo ammettere che anche se ho perso la pazienza è stato divertente"
 
"Anche per me, dovremmo farlo più spesso. Che dici?"
"Sì, ma ora che pensi se ci prendiamo qualcosa da bere?"
 
"Si, solo da bere?"
"No, ovvio, anche da mangiare"
 
"Sei un pozzo senza fondo Mì"
"Senti chi parla, mr. rugbista" 
 
Simone gli diede una piccola spinta prima di avvolgergli un braccio intorno alla spalla e sorridergli, Mimmo si girò di scatto e ricambiò il sorriso stringendosi ancora di più verso Simone.
 
 
Il fatidico giorno era arrivato, erano le 16.30 e Mimmo e Simone avevano già iniziato a farsi la doccia per prepararsi alla serata. Mimmo era molto agitato e questo faceva morire Simone dalla tenerezza. Era così agitato che Simone si offrì di sistemargli i capelli, anche perché lui adora accarezzare i capelli morbidi e un po' ondulati di Mimmo. 
Mimmo, in tutta risposta, stava quasi per addormentarsi sulla sedia per quanto era rilassato e adorava il contatto delle mani di Simone sui suoi capelli. Li aveva gellati un pochetto e gli aveva lasciato un ciuffo più riccio proprio davanti. Esattamente come piacevano sia a lui sia a Mimmo. 
 
"C'rè ti sei incantato Simò?"
"No no, è che sei troppo bello e mi distrai"
 
"Tu sei più bello"
"No, tu"
 
"No, tu"
"No, tu"
 
"Simò, siamo veramente imbarazzanti"
"Decisamente" e i due scoppiarono a ridere.
 
 
Verso le 20 arrivarono in motorino davanti la scuola, gli altri avevano dato prima appuntamento per sistemare il cibo e le altre cose prima di dare via alla vera festa di ballo. 
Ed è solo alle 22, dopo aver mangiato e bevuto a volontà, che iniziarono a far partire la musica per ballare. 
Sembrava davvero di stare in un college americano, chi era fidanzato stava con il proprio partner e chi invece era solo ballava con i propri amici, non c'era tristezza ma solo tanta voglia di divertirsi tutti insieme. 
Simone e Mimmo non erano mai stati dei grandi festaioli e ballare non era decisamente il loro forte, erano entrambi buffi e ridevano a vicenda, il tutto con qualche cocktail di troppo sullo stomaco. 
 
Dopo tanta musica allegra e risate stava arrivando quel momento. Il momento che in ogni film di teenager americani ti faceva sognare davanti alla tv, il lento con la persona che ti piace. Il momento culmine della serata e quello in cui tutte le persone innamorate e non ancora ricambiate speravano di vivere insieme alla propria cotta. 
Simone e Mimmo avevano già l'onore di stare insieme e di amarsi, quasi gli unici in quella stanza. Si sentivano un po' a disagio rispetto alle altre coppie, come se fossero dispiaciuti per chi in quella sera lì non poteva ancora vivere un amore bello come il loro così si misero un po' lontani dai riflettori per godersi a pieno questo momento. 
L'effetto dell'alcool fortunatamente era passato, la musica era partita e Simone si fece serio prima di sciogliersi in un sorriso che Mimmo ricambiò subito. 
 
Simone allungò le braccia verso Mimmo e gli mise le mani dietro il collo, mentre Mimmo cercò di aggrapparsi ai suoi fianchi mentre piano piano muovevano i primi passi di questo lento. 
 
Dopo qualche secondo Mimmo si fece più vicino, quasi come se volesse abbracciare Simone e lui si lasciò andare.
Entrambi ondeggiavano lasciandosi coccolare dalla musica e dalla sensazione di calore familiare che emanavano i loro corpi vicino. 
 
"Comunque non ti ho detto ancora una cosa Simò"
"Che cosa?"
 
"Che stasera sei il più bello di tutto l'universo"
"Grazie"
 
"Che fai? Ti imbarazzi?"
"Lo sai che i tuoi complimenti mi fanno uno strano effetto" 
 
"Lo so bene, per questo lo faccio"
"Stronzo...
Comunque anche tu stasera sei stupendo e non riesco a smettere di guardarti"
 
"Adesso sei tu che imbarazzi me"
"Vedi? Siamo pari"
 
"Comunque grazie Simò per questa serata, è stata la più bella della mia vita"
"Non devi ringraziare me ma la classe" 
 
"Non fare il finto tondo"
"Non mi riesce, ve'?"
 
"Proprio no Simò"
"Comunque ho capito cosa volevi dirmi e anche per me è lo stesso, questo ballo di fine anno non sarebbe stata la stessa cosa senza di te"
"E io non sono neanche un liceale quindi non avrei mai proprio vissuto una serata così"
 
"Ah, quindi mi sfrutti perché sono il tuo fidanzato liceale?"
"Non mi permetterei mai"
Ed entrambi scoppiarono a ridere, Mimmo facendo sussultare il petto di Simone e Simone lasciando un piccolo brivido sulla spalla di Mimmo. 
 
Quel lento sembrava infinito, o forse era solo partita una nuova canzone da ballare ma Simone e Mimmo erano totalmente immersi nel loro amore che non si accorsero di nulla. Tra un piccolo movimento e l'altro si scambiarano un "ti amo" sussurrato, restando abbracciati per un arco di tempo infinito proprio come il loro primo lento, il primo dei tanti. 
 
   
 
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