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Autore: Mikarchangel74    01/04/2024    0 recensioni
Una storia ancora mai raccontata; La storia di come un ragazzino qualunque di 13 anni di nome Kay prelevato dall'orfanotrofio, sarebbe divenuto il braccio destro e la mente del Blondie più potente di Tanagura, tanto che un giorno riuscirà a scoprire anche i segreti più celati della grandiosa Torre di Eos. E' la storia di come Kay è divenuto Katze.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Iason Mink, Katze, Raoul Am
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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I ragazzi di Guardian quella mattina erano più agitati del solito, come succedeva almeno una volta al mese o ogni due mesi, occupavano il bagno a mezz'ore per lavarsi, pettinarsi ed indossare il loro vestiti migliori tra i pochi che gli erano stati donati.
 
Era un giorno particolare, uno dei giorni in cui i potenti signori di Eos, i Bondies di Tanagura uscivano dalla loro lucente torre dorata e raggiungevano le città umane, più precisamente una località in particolare: l'orfanotrofio di Guardian, dove sceglievano dei "prediletti" che avrebbero portato ad Eos da tenere al loro servizio, come mobili o più raramente come animali domestici.
 
Ai ragazzini veniva detto che era un privilegio essere scelti che avevano meno probabilità di finire nei bassifondi, che alcuni diventavano addirittura importanti e gli venivano dati dei riconoscimenti.
Purtroppo per loro non era la completa e pura verità, ma altrimenti nessuno sarebbe voluto andare, ed invece in questo modo, facevano a gara per risultare i più eleganti, educati ed i più arguti.
 
Tra loro c'era un ragazzino magro ed alto dai capelli corti e rossi che con l'aiuto di un po’ di gel lì teneva dritti come un riccio. Era piuttosto solitario e tranquillo, ma lì a Guardian era conosciuto dalle istitutrici.
A causa del colore dei suoi capelli gli altri ragazzi lo avevano preso di mira, gli facevano dispetti o lo prendevano in giro, soprattutto per l'aria da sognatore che aveva, ma lui riusciva sempre a farsi rispettare e guadagnare il proprio rispetto a suon di pugni.
Era uno dei ragazzini più belli ed intelligenti, il suo nome era Kay.
Era nato nel momento in cui c'era stata una Kilonova, cioè una fusione di due stelle vicino ad Amoi che aveva generato qualche problema alle sofisticate apparecchiature elettroniche di Tanagura e Midas. Ecco perché il suo nome iniziava per 'K'.
I nomi degli orfani o dei bambini che nascevano lì dalle poche donne esistenti, avevano nomi semplici e spesso associati a qualche "evento", non solo atmosferico, così da ricordarli meglio.
 
Nella 'giornata degli androidi', come la chiamavano i ragazzi, venivano presentati dalle istitutrici alcuni tra i migliori che avevano, sia in fatto di estetica, sia di intelletto.
Venivano sottoposti ad alcuni tests per misurare il quoziente intellettivo e Kay, era uno dei pochi che superava sempre ogni test a pieni voti, per questo alcuni ragazzi lo ritenevano un mito e uno da cui imparare, mentre altri lo odiavano a morte perché toglieva la possibilità a loro di essere scelti.
Inoltre gli piaceva tenere un'aria un po’ misteriosa e le poche ragazzine di Guardian lo aspettavano in cortile vicino alla rete che le separava dai ragazzi, per riuscire a vederlo e facevano smorfie o versetti per attirare la sua attenzione per poi arrossire e ridacchiare quando lui gli faceva l'occhiolino.
In effetti era uno tra i ragazzini che prometteva meglio nella crescita.
 
Una volta che l'androide aveva fatto la prima visita e aveva adocchiato qualcuno che poteva fare al caso suo, allora tornava almeno tre o quattro volte nelle settimane successiva per controllare di persona come il bambino rispondeva ad alcuni tests e quindi avere le idee chiare su chi prelevare.
I tests riguardavano materie come matematica, informatica, geografia, scienze e lingua.
 
Nella terza visita i ragazzi venivano sottoposti ad alcuni giochi, per vedere la loro agilità, il fisico, la muscolatura e la loro tempra sotto sforzo, vedere come reagivano in caso di difficoltà o il loro servilismo.
 
Alla fine nell'ultima visita il blondie veniva con un altro uomo, un eunuco più "anziano", firmava e si portava via il ragazzo scelto.
 
Era già la terza volta che veniva sempre un Blondie biondo, alto con i capelli lisci e gli occhi blu come acqua marina, dall'aria severa e vestito impeccabilmente aveva scrutato ogni ragazzino che gli era stata proposto ed ora era pronto per scegliere quello che sarebbe diventato il suo mobile.
Kay aveva il presentimento che sarebbe toccato a lui e sentiva un'apprensiva agitazione in fondo alla pancia.
Durante i tests aveva percepito più volte lo sguardo glaciale ed indagatore dell'androide posato su di sé.
Ma non volle farsi illusioni finché non fu chiamato dal sovrintendente Judd Kuger, responsabile di Guardian.
 
"Kay. ... Kay é pregato di recarsi in segreteria."
 
E poi ripetevano sempre una frase:  " Sei stato scelto."
 
Quasi tutti i ragazzi gioivano dopo la chiamata, fuorché quelli che avevano sperato di esser stati scelti e che rodevano d'invidia.
 
Kay gonfiò il petto fiero e fece un gesto di vittoria poi corse a preparare la sua piccola valigia con le poche cose personali.
Salutò in fretta gli amici più stretti e si recò in segreteria.
Bussò ed entrò, fermandosi subito quasi intimorito.
Trovarsi faccia a faccia con l'androide elegantemente seduto con una gamba accavallata lo fece esitare. Non si era mai trovato così vicino, sembrava un gigante agli occhi di un ragazzino di 13 anni.
In più si trovò puntati addosso quegli occhi freddi ed austeri.
Deglutì e si inchinò rispettosamente stringendo il borsone davanti a sé.
 
"Sono Kay signore."
 
Il signor Kuger presentò i tre.
"Milord, questo è il ragazzo da lei scelto il suo nome è Kay.
 
Kay, ti presento Loras"
Indicò l'eunuco.
"Ed il tuo nuovo padrone Lord Iason Mink.
Sei fortunato ti ha scelto uno dei più influenti rappresentanti del governo di Tanagura. Quindi comportati bene e tieni alto il nome di Guardian."
 
L'androide non si scompose, né disse niente mentre osservava il ragazzino i cui occhi erano diventati più larghi e lo fissava meravigliato.
Gli era andata bene sì! Si sarebbe impegnato moltissimo a servire il suo padrone ed alla fine avrebbe avuto sicuramente un riconoscimento!!
O chissà, un posto di rilievo a Tanagura e perché no, persino ad Eos!! Fantasticò felice ed emozionato immaginandosi vestito con abiti costosi e gioielli d'oro.
 
L'androide si alzò, prese la lunga giacca ed i guanti bianchi indossando tutto e preparandosi a lasciare quel posto.
 
"Seguimi" Ordinò mentre passava accanto al ragazzo dai capelli rossi.
Loras prese la piccola valigia dalle mani di Kay e si sbrigò a seguire l'androide, Kay sventolò la mano al direttore dell'orfanotrofio e guardò verso la struttura salutando anche una donna che era stata buona e sempre presente per ogni suo bisogno come una mamma.
Era strano... aveva sempre desiderato uscire da Guardian e farlo con stile, ma adesso che stava accadendo veramente, gli si chiuse un po' la gola e quasi gli veniva da piangere.
Chissà cosa gli riservava adesso il futuro.
Si asciugò con il dorso della mano gli occhi umidi per non farsi vedere debole dal suo padrone e quando vide atterrare la lussuosa auto spaziale dell'androide gli passò ogni tristezza, sostituita dall'eccitazione.
"Wow!" Esclamò di nuovo emozionato mentre saliva sull'auto spaziale nella parte posteriore accanto a Loras, mentre Lord Mink si sedette davanti accanto al conducente.
Sembrava un sogno! E si tirò un pizzicotto per sincerarsi che tutto ciò fosse vero.
 
Dopo circa una quarantina di minuti di volo, l'auto si fermò su una piattaforma adibita all'atterraggio dei veicoli e scesero tutti, l'alto blondie sembrava non avere interesse nel ragazzino e lui si stava sentendo a disagio, forse doveva iniziare lui a parlare.
Si schiarì la voce per attirare l'attenzione e, cercando di apparire convincente e sicuro disse:
 
"Se mi è permesso, Signore, vorrei esprimerle la mia gratitudine per questa opportunità e le giuro che lavorerò sodo per lei, non se ne pentirà."
Promise e di tutta risposta Iason gli lanciò un'occhiata dalla sua considerevole altezza e fece solo un "Mmh" per poi sbrigarsi ad entrare nella struttura lasciando un po’ imbronciato e confuso il ragazzino.
Loras lo raggiunse.
"Prego da questa parte, seguimi."
Kay seguì con lo sguardo l'alto androide finché lo svolazzante mantello non fu scomparso dietro una porta a vetri scorrevole, quindi si accinse a seguire l'eunuco che invece prese un'altra direzione.
 
 
"Io pensavo di dover stare a fianco di Lord Mink... Non devo servirlo?"
 
"Oh no, prima dobbiamo prepararti ed addestrarti per poter servire il maestro al meglio."
Spiegò brevemente l'uomo e Kay annuì un pò deluso.
Poco più tardi camminava per i corridoi illuminati ed ipertecnologici della torre, il suo umore era già cambiato, tornando quello curioso e sbalordito di un ragazzino che non riesce a credere che possa esser vero trovarsi nella fortezza dorata a cui molti laggiù in basso, non potranno nemmeno avvicinarsi mai.
Si affacciò ad una delle vetrate per vedere la città dov'era nato da un'altra prospettiva.
Era un panorama assurdo!! E fece subito un passo indietro perché quasi gli venne un capogiro vista la considerevole altezza ed era ancora ad uno dei piani più bassi.
Non incontrarono quasi nessuno eccetto due o tre che erano vestiti come il suo accompagnatore, con una tuta aderente color crema con delle bande arancioni, uno di loro era anche piuttosto giovane. Bene, magari avrebbe potuto fare amicizia, pensò.
 
La sera gli fu servito un abbondante e delizioso pasto, almeno così pensò lui rispetto ai canoni a cui era abituato a Guardian.
Il suo alloggio era condiviso con Loras, era una piccola camera da letto semplice, le pareti erano color crema, niente finestre con due letti separati, due comodini, due piccoli armadi ed un bagno.
Non gli dispiaceva avere un compagno di stanza, anche all'orfanotrofio dormiva con altri cinque ragazzi.
E quando si coricò emozionato ed impaziente di cominciare questa nuova vita, non aveva la più pallida idea di ciò che invece l'aspettava e quanto la sua vita sarebbe cambiata.
 
La mattina seguente venne svegliato presto.
Kay si fece la toeletta e si presentò da Loras indossando la sua nuova divisa, quella che avrebbe poi portato per il resto della sua vita, o comunque, finché fosse stato al servizio degli androidi come mobilio in quella super torre futuristica e super tecnologica.
 
"Sono pronto per l'addestramento signore, da dove cominciamo?" Disse pieno d'energia e di buona volontà.
 
L'eunuco lo guardò.
 
"Questa mattina ti opereremo e quando ti sarai ripreso dall'operazione inizieremo l'addestramento."
 
A Kay accelerò il battito. Nessuno gli aveva parlato di un'operazione.
 
"Sarò operato? A cosa? Io sto bene." Ribadì.
 
Ripensò a certe voci e storie che giravano riguardo il prelevamento di bambini da parte di alti demoni di notte, che strappavano i loro organi per farci esperimenti.
 
Ma erano storielle per spaventarli e farli desistere da alzarsi da letto o uscire da Guardian.
Forse c'era un fondo di verità....
 
"Vi prego non toglietemi gli organi! Non voglio morire" Supplicò impaurito quasi piangendo.
 
Loras era abituato ad ogni tipo di reazione quando arrivavano a quella fase, perché lui era uno degli eunuchi più anziani, assegnati alla gestione dei ragazzini che sarebbero divenuti mobilio dei Blondies.
Quindi anche lui a suo tempo era stato sottoposto all'esportazione dei suoi organi genitali e sapeva in cosa consisteva.
Il suo compito ormai da tanti anni, cioè da quando era stato ritenuto troppo "vecchio" per servire il proprio padrone, consisteva nell'accogliere ed accudire i ragazzini da quando venivano prelevati dall'orfanotrofio, fino al termine del periodo di addestramento, quando poi passavano al proprio Blondie.
Loras era stato fortunato, perché solitamente quando un androide non aveva più bisogno del suo mobile o animaletto, questi venivano mandati nei sotterranei per esperimenti o per esser dimenticati e lì la maggior parte di loro moriva di stenti e malnutrizione.
Comunque ne aveva visti di ragazzini e le loro reazioni alla notizia dell'operazione che purtroppo non sapevano di dover affrontare fino a quel momento.
La parte peggiore era indubbiamente la rimozione degli organi genitali per far diventare quei bambini eunuchi.
Il mobile di un Blondie non doveva avere genitali, sia per non creare problemi di natura sessuale tra mobili ed animali domestici, sia per non far cadere nemmeno gli stessi androidi in tentazione anche se Giove il loro creatore, li aveva programmati con una specie di "inibitore sessuale".
 
Loras guardò il ragazzino con dolcezza appoggiando le sue mani sulle sue guance.
 
"Non ti verrà tolto nessuno degli organi che pensi." Sospirò e si apprestò a spiegare una frase che ormai sapeva a memoria perché ripetuta tante volte
 
"Per essere al servizio di un Blondie, non puoi essere completo... ti dovrà esser tolto l'apparato genitale, dovrai diventare un eunuco, come me e tutti quelli che vedi qui dentro."
Fece un gesto ampio con il braccio.
Kay tirò su con il naso e guardò l'uomo con occhi lucidi.
 
"Tu non hai....E come si fa poi per andare in bagno?"
 
Chiese con la sua giovane, ingenua ignoranza di ragazzino preoccupato e l'eunuco sorrise.
 
"L'orifizio per orinare rimane. Ma dovrai abituarti a farla come se fossi una ragazza."
 
Kay rimase momentaneamente a riflettere e si guardò inconsciamente tra le gambe, coperte dai pantaloni e ripensò ad una di quelle ragazzine che aveva notato oltre la rete lì all'orfanotrofio, si chiamava Bayla ed era veramente carina. Senza il suo sesso non avrebbe più potuto generare figli e nessuna lo avrebbe mai più voluto. ... Perché il lavoro per Lord Iason Mink prima o poi sarebbe terminato no?
Vide in un flash Bayla che gli indicava l'inguine e rideva.
Scosse la testa vigorosamente per scacciare quei pensieri e cercò di sottrarsi alla vicinanza dell'eunuco, indietreggiando e continuando a scuotere la testa.
 
"No! Non voglio! Non voglio che mi tolgano niente!!" Gridò proteggendosi l'inguine con una mano.
Indietreggiando andò a sbattere contro un altro uomo che indossava un camice bianco e che afferrò il ragazzo per le braccia.
Kay cercò di divincolarsi e Loras si avvicinò, erano anni che viveva sempre questa scena e gli dispiaceva sempre per quei ragazzini, sapeva esattamente cosa provavano, perché c'era passato anche lui.
 
 
"Non puoi rifiutarti, ormai ti hanno scelto e appartieni ad Eos ed al tuo padrone Lord Mink, finchè non deciderà di ... lasciarti andare."
 
Evitò di pronunciare la parola 'cambiarti', adesso non avrebbe che peggiorato la situazione.
 
"E se mi rifiuto?!"
 
"Verresti terminato"
 
Poi il medico che teneva Kay annunciò
 
"È tutto pronto in sala"
 
"Bene, procedete."
Diede il consenso l'eunuco, ma Kay si dibatté ancor più furiosamente e si mise a gridare.
 
Nella piccola sala operatoria un altro medico con il camice aiutò il collega a mettere il ragazzo steso su un lettino bloccandogli mani e piedi e dopo lo addormentarono anestetizzandolo con uno spray sul viso.
Kay crollò e precipitò subito in un mondo di tenebra e figure astratte che svolazzano come bolle portate dal vento; Gli sembrò di esser finito in una di quelle bolle, in un sogno agitato e pauroso.
 
 
Era notte quando Kay riuscì finalmente a riprendersi, ma lui non se ne rese conto.
Si sentiva stordito, come ancora dentro la bolla e non voleva svegliarsi, la bolla adesso gli piaceva, lo cullava e si sentiva al sicuro.
Gemette e tentò di sollevare le palpebre che però erano pesanti, ed appena riuscì nell'impresa la luce forte dei neon colpì gli occhi abbagliandolo così li richiuse subito. In effetti la luce era stata abbassata e ridotta ad un tenue bagliore, ma per lui era fin troppo forte.
C'era odore di medicazioni come quando all'orfanotrofio si era tagliato un ginocchio cadendo e gli avevano disinfettato la ferita.
Nel suo stordimento pensò che fosse proprio ancora lì a Guardian. Adesso si sarebbe svegliato nella sua brandina e la sua balia lo avrebbe coccolato e gli avrebbe dato un dolcino a colazione e sarebbe stato uno dei giorni ordinari all'orfanotrofio, scuola e giochi ... il Blondie che lo sceglieva ed il viaggio verso l'imponente torre era stato tutto solamente un sogno.
Non voleva svegliarsi... voleva rimanere nel suo sogno, ma lo sentiva scivolare via, la bolla stava per scoppiarsi, era sempre più sottile e sarebbe ripiombato nella realtà, sentiva qualcuno parlare, a bassa voce.
- .. Sì Signore, è andato tutto bene, .. si sta riprendendo ... ma certo, inizieremo l'addestramento il prima possibile. .. -
E la bolla si dissolse improvvisamente, sentì qualcosa di fastidioso all'inguine, non era dolore vero e proprio era come se avesse un pannolino che non gli permetteva di chiudere bene le gambe e di colpo si ricordò della discussione avuta con Loras e l'operazione a cui dovevano averlo sottoposto. Gridò sbarrando gli occhi.
 
"Nooooo!"
 
 
Si sentì afferrare da mani forti e decise che lo tennero sul letto mentre gli occhi si abituavano la luce della piccola sala di degenza post-operatoria dove si trovava.
 
Loras chiuse subito il collegamento ed entrò nel campo visivo del ragazzino che si stava dibattendo disperato.
 
"Adesso calmati su... calmati, andrà tutto bene."
 
Ma Kay era fuori di sé e nel panico, rischiava di farsi male, era quasi in iperventilazione e poteva compromettere il fisico e la psiche, se il nuovo mobile si fosse rovinato, Iason se la sarebbe presa con Loras quindi non ebbe altra scelta che fargli un iniezione di sedativo ed il ragazzo poco dopo ripiombò nell'incoscienza. Il suo corpo si rilassò e tornò immobile.
Se solo l'eunuco avesse potuto, avrebbe smesso di seguire quelle operazioni, si sarebbe licenziato ormai da tempo, non ne poteva più di vedere la sofferenza di ogni singolo ragazzino.
 
Ma purtroppo non era lui a decidere e non poteva licenziarsi.
 
Dovettero procedere con i sedativi per tutta la giornata successiva, sembrava che Kay non accettasse questo cambiamento ed ogni volta che si svegliava e si ricordava dell'operazione gli riprendeva il panico e la disperazione e si metteva ad urlare e dar di matto. L'eunuco iniziò veramente a pensare che avrebbero dovuto terminarlo.
Sembrava impazzito.
 
Passò una settimana tra grida e anestetici.
Una mattina Kay si svegliò mentre uno dei dottori controllava la parte operata e si accertava che fosse tutto a posto, il ragazzo ormai aveva capito che non risolveva niente a disperarsi, gli avevano tagliato via tutto, non sarebbe mai più stato uno 'normale', non aveva nemmeno più lacrime da versare. Che ne sarebbe stato di lui? Con che coraggio si sarebbe potuto presentare ad una ragazza o riprendere la sua vita normale quando fosse finito il lavoro in quella dannata torre degli androidi? .. Perché prima o poi sarebbe finito no? Sarebbe potuto tornare a vivere la sua vita tra i suoi simili...?
 
"Molto bene. Direi che l'operazione è andata molto bene, l'imbracatura di protezione possiamo toglierla già e tra qualche giorno anche il rossore passerà."
 
Spiegò gioviale l'uomo in camice bianco togliendosi i guanti di lattice e coprendo le parti intime di Kay con il lenzuolo.
Kay si sentiva la testa vuota e pesante. Perché nessuno gli aveva detto di questa operazione? Se gliel'avessero detto, si sarebbe rifiutato...
Si era risposto da solo. Se i ragazzini di Guardian avessero saputo cosa li attendeva, nessuno sarebbe voluto andare.
Non aveva il coraggio di guardarsi tra le gambe e non lo avrebbe mai più avuto.
Se quella parte del corpo era l'orgoglio della virilità maschile... lui ormai non aveva più niente per esser considerato un uomo... Perché quegli androidi si divertivano a deturpare gli umani così?!! Ce n'era proprio bisogno?!
Comunque ormai non poteva farci più niente, nemmeno con le sofisticate tecnologie di Eos potevano riattaccargli pene e testicoli e farli funzionare.
Avrebbe dovuto arrendersi ed accettarlo.
Arrendersi ed accettarlo ... arrendersi al suo destino....
 
Passarono ancora un paio di giorni e Kay poté finalmente rimettersi in piedi. Non riusciva ad abituarsi al vuoto ed alla mancanza lì sotto, portava ancora un catetere perché non riusciva ad orinare, era come bloccato. Rifiutava di toccarsi e guardarsi.
Dovevano anche nutrirlo a forza con flebo o cibo semi-liquido perché si rifiutava di mangiare ed era diventato ancora più magro di quanto già non fosse.
Loras faceva di tutto per aiutarlo, era sempre gentile e premuroso, ma sembrava che Kay avesse perso interesse nel vivere nella sua nuova condizione.
 
Doveva cercare di spronarlo e riaccendergli un qualche interesse o sarebbe finita male per tutti.
 
Ed ebbe inizio il suo addestramento.
All'inizio Loras iniziò a portargli rebus e calcoli sotto forma di giochi passatempo, ma non lo erano, senza saperlo Kay stava già tenendo la contabilità economica del suo padrone, Lord Iason Mink.
Il blondie si rifiutava di vedere o incontrare i propri mobili o animali domestici se non erano pronti, cioè non avevano completato il periodo di addestramento, quindi controllava i progressi del giovane eunuco tramite i resoconti di Loras.
E fu soddisfatto fin dall'inizio della propria scelta.
Quel ragazzino aveva veramente un'intelligenza unica, soprattutto in matematica e nelle materie informatiche e tecnologiche.
 
Per quanto riguardava Kay, iniziare a fare calcoli e risolvere enigmi e problemi, lo aiutò a distrarsi e non pensare più a cosa gli avevano fatto.
Quelle cose gli piacevano, gli erano sempre piaciute e piano piano si disse che per morire c'era sempre tempo e decise di tentare ad andare avanti.
Gli fu tolto il catetere, anche perché gli impediva di star seduto comodo.
Il pube era ancora sensibile a causa dell'operazione e non poteva appoggiarvisi per lunghi periodi di tempo, così si alzava e si metteva a passeggiare per la stanza con quaderno e penna in mano, continuando a risolvere quei particolari tests, che era quello che pensava fossero.
 
La prima volta che dovette urinare da solo, se la fece addosso.
Era arrivato lo stimolo. Loras gli aveva indicato il bagno e gli aveva spiegato che non era necessario che guardasse, bastava che si abbassasse i pantaloni morbidi della tuta e gli slip e che si sedesse sul water.
Lui prima ignorò lo stimolo, e quando divenne troppo impellente guardò la porta del bagno, ma non aveva il coraggio di scoprirsi, perché avrebbe di nuovo avuto coscienza degli attributi sessuali mancanti. Non poteva più prenderselo in mano né per orinare, né per darsi piacere.
Così si trattenne finché non potendone più, se la fece addosso e fu una cosa orrendamente umiliante, tanto che scoppiò a piangere, lì in mezzo alla stanza e la pozza gialla sotto i suoi piedi nudi.
Loras accorse subito e con pazienza e dolcezza gli tolse i pantaloni e gli slip sporchi, mentre Kay si copriva gli occhi con le mani e continuava a singhiozzare per la vergogna.
 
"Tranquillo, non è successo niente di grave, adesso ti lavo e ti rivesto ok?"
 
Lo consolò l'eunuco più anziano con tranquillità.
Kay si lasciò condurre in bagno arrendevole, com'era caduto in basso... Se gli androidi volevano rovinarlo e annientarlo mentalmente, c'erano riusciti.
Kay aveva perso la gioia di vivere e la spensierata fanciullezza.
Nessuno lo avrebbe mai più visto ridere felice come a Guardian.
 
Loras gli fece fare ancora alcune prove di come doveva comportarsi quando gli scappava pipì.
Ma tanto Kay fissava il soffitto quando Loras gli faceva tirare giù i pantaloncini della tuta e lo faceva mettere a sedere sul water. Era come se volesse evitare di affrontare la realtà e la consapevolezza.
Per ora viveva in una bolla, si diceva di essere intrappolato in un brutto sogno da cui si sarebbe svegliato prima o poi e tutto sarebbe tornato alla normalità.
 
Ma più il tempo passava e più la consapevolezza di ciò che gli era stato fatto era lampante.
La notte alle volte si sedeva di colpo sul letto terrorizzato dopo aver avuto incubi riguardo il modo di come gli venivano barbaramente tagliati via i suoi genitali e poi scoppiava a piangere.
In un mese era molto dimagrito, mangiava poco e male e Loras aveva dei seri dubbi che il ragazzo potesse proseguire o andasse bene.
 
"Puoi sempre terminarlo e prenderne un altro."
Disse Raoul versandosi un bicchiere di vino e versandone un po’ al suo interlocutore, prima di sederti al tavolo accavallando elegantemente una gamba e spostando dal viso i lunghi capelli biondi ondulati.
 
Iason prese il bicchiere con il liquido rosso, roteando la mano ed osservando pensieroso e serio. Odiava quando le cose non andavano come voleva lui. Odiava ammettere di aver fatto una scelta sbagliata. Con lui tutto doveva andare come voleva lui.
Quel ragazzino dai capelli rossi gli era piaciuto fin dal primo giorno, aveva un cervello formidabile e non voleva rinunciarci tanto facilmente.
 
"Lo sai come vanno queste cose, loro non sono perfetti come noi, non sono stati creati da Giove ... Guardian è pieno di figli di impuri. Lascialo a me, ci farò qualche esperimento e venderemo i suoi organi... è giovane e varranno un bel po’."
Tentò di nuovo l'androide dagli occhi verdi bevendo un paio di sorsi di vino e guardando l'altro.
Sapeva che non era facile convincere Iason, ma almeno ci poteva provare.
Il blondie dalla divisa bianca bordata di nero, rispose distrattamente con un "Mmhh" e bevve un sorso di vino.
Stava pensando a come procedere con quello che sarebbe divenuto il suo nuovo mobile. Doveva perseverare o seguire i consigli di suo fratello?
Riguardo l'addestramento di base, sembrava procedere bene, per ora gli stava insegnando come comportarsi nelle varie situazioni, gli insegnava a preparare piccoli pasti veloci, anche perché non c'erano chissà quali cibi elaborati da cucinare, per lo più erano pietanze liofilizzate o già pronte da mettere in una specie di microonde e cuocerle premendo un pulsante.
Sarebbe stato necessario quando doveva dar da mangiare ad un animale domestico.
Si accorse che stava divagando troppo dalla questione principale.
Terminarlo e ripartire da capo con un altro o perseverare con questo?
Ad un certo punto Lord Am finì il vino del suo bicchiere sospirò e si alzò posando il contenitore vuoto sul tavolo, passò di fianco a Iason appoggiando una mano sulla sua spalla.
"Ho capito ... ci penso io."
Disse per poi avviarsi verso l'uscita.
Conosceva troppo bene Iason e quando lo vedeva così combattuto gli dava spesso una mano.
Al contrario di Iason che era più riflessivo Raoul era molto pratico e come tutti i blondies dotato di una buona parte di sadismo.
Dare una lezione per convincere un piccolo umano non sarebbe stato poi così difficile. Erano piccoli e facilmente impressionabili.
Iason non poté che essergli grato, sapeva quanto fossero efficaci i metodi di persuasione di Raoul.
 
Il giorno dopo Lord Am si presentò nel reparto addestramento mobili, difficilmente i blondies si recavano lì e se lo facevano, finiva sempre male per qualcuno.
 
 
"Allora, dov'è l'apprendista mobile di Lord Iason Mink?"
Chiese l'androide senza tante cerimonie e visto che Kay era ormai conosciuto da tutti, gli venne indicato.
Stava esercitandosi a ripiegare del vestiario, ma sembrava che i suoi movimenti fossero svogliati e privi d'interesse.
Il blondie lo raggiunse fermandosi davanti a lui con le mani sui fianchi osservandolo severo, intorno al ragazzo si creò il vuoto.
Conoscevano tutti quell'androide e lo temevano.
Kay all'inizio nemmeno si era accorto di lui, fin quando non vide l'ombra coprire l'abito che stava ripiegando, così sollevò la testa e rendendosi conto di avere un blondie davanti sussultò fissandolo ad occhi spalancati.
"L-lord Mink?"
Aveva visto il suo padrone solo quando era andato a prenderlo a Guardian e siccome anche Raoul era biondo con i capelli lunghi, lo aveva confuso.
"È così che ripaghi la magnanimità del tuo padrone?"
Kay rimase a fissarlo impaurito e colpevole ed il blondie proseguì
"Non mi pare tu venga trattato male; Hai cibo ed un tetto sulla testa, anzi, ti trovi nel luogo più prestigioso di Amoi. Hai la possibilità di servire il maestro più preminente tra tutti noi, ma non mi sembra che tu lo apprezzi."
Kay era come paralizzato, sembrava una statua, il blondie non dava l'impressione di essere contento, ma lui non riusciva a spiccicare parola.
Lord Am si spazientì, ma perché suo fratello si era scelto questo esserucolo?!
"Vieni con me."
 
In tre passi fece il giro del tavolo, afferrò il ragazzino per un braccio ed iniziò a portarselo dietro a passo spedito.
Kay doveva quasi correre per stare al passo di questo gigante arrabbiato e ogni tanto inciampava nel mantello che svolazzava dietro di lui.
Vide gli sguardi compassionevoli ed impauriti che gli rivolgevano i mobili che incrociava mentre veniva portato via. Dove? Dove lo stava conducendo?
 
Uscirono da quel posto e proseguirono lungo un corridoio molto luminoso incontrarono un blondie ma aveva i capelli blu, i due si salutarono velocemente prima che salissero in una specie d'ascensore.
Dentro all'abitacolo più stretto, il blondie lanciò un'altra occhiata in basso al ragazzino non aveva ancora aperto bocca, ma sembrava preoccupato.
Kay aveva il fiatone per quel breve spostamento, sollevò il viso ed incrociò lo sguardo severo del blondie così riabbassò subito la testa   avrebbe voluto dirgli di allentare un po’ la presa sul braccio dove poi sarebbe rimasto un livido, ma aveva paura che potesse fargli più male, ma il braccio iniziava ad avere uno strano formicolio, probabilmente per lì scarso afflusso sanguigno.
Dove lo stava portando? Era già arrivata la sua ora? Per quanto avesse pensato alla morte dopo l'operazione, adesso che gli si palesava questa possibilità davanti, sinceramente ne aveva paura.
L'ascensore scese di svariati piani, raggiungendo un luogo completamente diverso dai luminosi e splendenti locali di prima eppure erano ancora nella torre.
Qui regnava la semi oscurità e le pareti erano di roccia grigia, fredda ed umida.
Lord Am lasciò andare il ragazzino, che si massaggiò il braccio nel punto dove era stato afferrato e per alcuni istanti rimase l'impronta bianca della grossa mano.
"D-Dove siamo?"
Chiese Kay rabbrividendo, era piuttosto freddo lì e si strofinò le braccia abbracciandosi.
Il blondie lo squadrò pensando quanto avrebbe dovuto spingersi per spaventare quel ragazzo, visto che doveva spaventarlo era bene mostrargli il peggio.
Aprì una porta di metallo ed accese un interruttore.
Il viso del ragazzo perse di colpo tutto il colorito.
Era un mattatoio!
 
"Questo è uno dei miei laboratori.'
Iniziò a spiegare con calma l'alto androide mentre a Kay risalì un po’ di bile su per la gola e deglutì per ributtarla giù.
C'erano ganci con arti appesi, Scaffali con vasi di vetro di ogni grandezza contenenti organi immersi nel liquido. Un paio di tavoli di metallo con i bordi rialzati dove probabilmente venivano fatti a pezzi i corpi.
Mannaie, cesoie, bisturi trapani, tenaglie e molti altri attrezzi, alcuni dei quali ancora sporchi di sangue. Ed un grosso bidone con i resti dei cadaveri che probabilmente non interessavano che tra l'altro emanava un odore a dir poco nauseabondo.
Kay era inorridito. Era una cosa disgustosa oltre che raccapricciante. Stava per finire a pezzi anche lui?
Di colpo si coprì la bocca con le mani piegandosi di lato con la paura che avrebbe dato di stomaco. La bile stavolta era risalita fino in bocca portandosi dietro quella scarsa colazione fatta quella mattina, ma anche stavolta ricacciò tutto giù nonostante il saporaccio.
Al blondie non era scappato nessuno dei gesti e delle espressioni del ragazzo dai capelli rossi.
Il suo scopo era stato probabilmente raggiunto e così si decise a parlare.
 
"Qui finiscono tutti gli animali e mobili difettosi.
Qui vengono terminati. Vuoi forse fare questa fine anche tu?
Riprenderemo i soldi che abbiamo pagato a Guardian per te vendendo i tuoi organi
Gli organi di ragazzini giovani come te valgono una fortuna, sai?"
Si voltò per afferrargli il mento e sollevargli la testa affinchè lo guardasse negli occhi.
 
"Allora cosa decidi? Non ho tutto il giorno sai?!"
 
Lo lascio’ e raggiunse la parete dove erano appesi vari tipi di coltelli, mannaie e seghetti, sfiorandoli con le lunghe dita e facendoli tintinnare tra loro, ma Kay era già convinto, solo che dalla paura la voce era bloccata in gola, ma doveva sforzarsi. Scosse la testa ad occhi chiusi ed emise alcuni strani suoni.
Raoul si voltò a guardarlo.
 
Il ragazzo sospirò, deglutì e finalmente riuscì a parlare balbettando
"N-No... Signore...I-Io ... non voglio... morire."
Abbassò la testa e non fece caso all'espressione trionfante, seppur seria dell'androide che lo raggiunse e gli fece risollevare il volto.
 
"Ciò significa che d'ora in avanti ti impegnerai nell'addestramento e diventerai un mobile eccellente per il tuo maestro. Lo servirai come si deve, soddisfacendo ogni sua futura richiesta."
Kay annuì.
"Sì, .. Maestro"
Lord Am lo lasciò.
"Bene. ... A proposito, non sono io il tuo maestro."
Specificò prima di avviarsi verso l'uscita lanciando solo un'occhiata dietro la sua spalla ad indicare di voler esser seguito, cosa che Kay afferrò al volo e si apprestò a corrergli dietro.
Voleva uscire da quel posto di morte.
 
Nei giorni seguenti si impegnò al massimo in tutto quello che gli veniva insegnato.
Ma doveva ancora affrontare la sua menomazione e soprattutto accettare il nuovo aspetto del suo corpo, così una sera prima di andare a dormire, chiese a Loras uno specchio.
Li aveva fatti togliere tutti dal suo bagno dopo l'operazione, non voleva nemmeno vedere il suo viso, preferiva vivere come un fantasma.
Andò in bagno e si spogliò totalmente poi si spostò davanti allo specchio ed iniziò a toccarsi il viso, i capelli e poi scese piano piano,
Toccando il suo corpo e riprendendone consapevolezza fino a posare lo sguardo sul suo inguine.
Prima lo guardò attraverso lo specchio, era diventato il pube di una donna, liscio, senza protuberanze, ancora arrossato lungo le ferite dell'operazione.
Infine si decise ad esplorare tale zona con le dita, era liscio e morbido fino a trovare una piccola fessura giusto al centro.
Nemmeno le donne la hanno così stretta.
Pensò triste, ma ormai lui era 'quello', il suo Blondie lo voleva così e visto che ormai aveva toccato il fondo, non poteva far altro che risalire.
Sì, si sarebbe impegnato ed avrebbe guadagnato il suo posto ed il suo rispetto.
 
E così Kay scampò l'ira del Blondie più spietato di Tanagura.
 
Dopo aver imparato le cose più semplici come tener pulito un ambiente, scaldare pasti, stirare e rifare il letto, adesso il ragazzo avrebbe dovuto imparare a gestire un animale domestico.
 
Una mattina mentre finiva di fare colazione Loras si presentò con un giovane a guinzaglio e per poco a Kay non andò il boccone di traverso.
 
"E lui? ...  Chi è?!?"
 
"Nella vita di un blondie non ci sono solo i mobili ma anche gli animali domestici, servono per il loro divertimento.
Te ne ho preso uno ben addestrato per cominciare così per iniziare non avrai molte difficoltà.
Lui sarà sotto la tua responsabilità per tutto il giorno. Gli animali domestici vanno accuditi in tutto, vanno vestiti, lavati, bisogna preparargli i pasti, vanno portati in bagno e bisogna esaudirli in ogni loro esigenza.
Se saprai gestire bene questo, domani te ne farò conoscere uno di quelli più problematici."
"Ma é ... è legato a catena."
"SÌ, sono animali domestici."
Rispose Loras come se fosse scontato e proseguì
"Nessun blondie deciderà mai di prendere un pet indisciplinato e ribelle. Questi vengono considerati difettosi e vengono mandati alla riprogrammazione cerebrale quindi non ti capiterà mai, ma devi esser preparato anche agli imprevisti.
E ti ho portato un ragazzo così siete entrambi maschi e come prima volta ti sentirai meno imbarazzato."
 
Kay guardò i due confuso, che imbarazzo avrebbe mai dovuto esserci?
 
"Kay ti presento F541P, lo puoi anche chiamare Flinch."
 
Kay sollevò una mano e lo salutò con un 'Ciao', mentre il ragazzo a guinzaglio che sicuramente aveva qualche anno in più lo guardò con indifferenza senza rispondergli.
Ingoiò velocemente ciò che rimaneva di un biscotto e svuotò anche la tazza di latte, si pulì la bocca con il dorso della mano e raggiunse i due. Lorax gli consegnò il guinzaglio.
 
"Lui ti dirà di cosa avrà bisogno via via, ma solo per oggi, poi dovrai accorgerti tu delle sue necessità ed esigenze. Ricordati noi siamo al loro servizio nella gerarchia noi siamo un gradino più basso."
 
'Già, ma intanto è lui che ha un guinzaglio al collo' Pensò il ragazzino annuendo all'eunuco più anziano.
 
"Bene... È tutto tuo."
 
Terminò Loras prima di congedarsi.
 
"Aspetta!"
 
Ma troppo tardi, era rimasto solo con questo ragazzo a guinzaglio, gli tornò in mente la scena di quando era appena arrivato e quando aveva cercato di seguire il Blondie verso l'ascensore, aveva visto passeggiare ragazzi con la sua stessa divisa, camminavano per i corridoi portando altri ragazzi e ragazze legati a guinzaglio.
 
"Bè? Dobbiamo rimanere qui fermi ancora per molto?"
 
La voce di Flinch lo fece trasalire e distogliere dai suoi pensieri.
 
"No certo ... dove vuoi che ti porti?"
 
L'altro sospirò spazientito.
 
"Portami nella sala B dove mi posso ritrovare con alcuni amici. Sono già in ritardo. Ma perché mi hanno affidato a te?!"
 
Kay non capiva perché questo ragazzo fosse così ostile lui si era dimostrato gentile.
 
"Dove dobbiamo andare? Mi dispiace sono nuovo e non conosco il posto."
 
Flinch gli lanciò un'occhiata incredula e sospirò una seconda volta scuotendo la testa.
 
"Andiamo mettiti al mio fianco e cammina."
 
A Kay non stava piacendo quella giornata di addestramento. Forse Flinch era uno già addestrato, ma era veramente antipatico.
Era legato a guinzaglio ed in teoria avrebbe dovuto essere sottomesso e umile... almeno è così che la vedeva lui, invece questo ragazzo o pet come lo aveva chiamato Loras, era spocchioso e pieno di sé, ma il peggio doveva ancora venire.
Non appena arrivarono nella sala dove già si trovavano altri animaletti, alcuni di loro salutarono Flinch.
 
"Hey Flinch sei in ritardo stamani, cos'è successo?"
 
"Lo so ragazzi, ma è perché...."
Strattonò il guinzaglio per strapparlo dalle mani di Kay.
"Mi hanno affidato ad un novellino."
Di colpo Kay si ritrovò circondato da cinque ragazzi, due femmine e tre maschi. Avranno avuto 15/17 anni, quindi più grandi qualche anno di lui, erano tutti belli, vestiti con delle tutine succinte e molto aderenti che risaltavano i loro corpi meravigliosi tanto da farlo arrossire. Non riuscì a non notare la protuberanza che i ragazzi avevano all'altezza dell'inguine, tra le gambe. Loro erano "completi". E di nuovo ripiombò nella tristezza della sua condizione. Pensava ormai di averla superata, ma invece era bastato poco per far riaffiorare il suo disagio fisico.
Poco dopo il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dal comportamento e dalle parole di quei ragazzi intorno a lui.
Uno di loro, un ragazzo dai capelli viola e verdi, gli diede una spinta ad una spalla.
 
"Oh, cosa abbiamo qui? Un futuro mobile?"
"Che non sa nemmeno portare un animaletto a guinzaglio"
Incalzò Flinch.
"Uh, non siate cattivi ragazzi... deve imparare... e così tu ci preparerei da mangiare, lo sai fare?" Continuò una delle ragazze.
"Sì, io...."
"Tu ci dovrai vestire e lavare..."
La ragazza con dei lunghi capelli rossi ondulati gli passò l'indice dalla mascella alla guancia in una specie di carezza guardandolo sensualmente.
"Sei carino.... Scommetto che avevi già la fidanzatina."
Incalzò facendo delle movenze così sensuali che avrebbero fatto eccitare il più ostico degli uomini.
 
"Ehm... no .. io..." Deglutì
 
Ma anche stavolta non lo fece continuare, interrompendolo.
"Ma come non sei mai andato a letto con una ragazza? Ma che peccato... Ormai non proverai mai più l'ebrezza di avere un orgasmo travolgente mentre ti spingi all'interno di un corpo caldo..."
 
Proseguì parlando e spiegando i fatti crudamente ma con una sensualità incredibile, tanto da non risultare volgari ma eccitanti.
Kay si sentì confuso e ferito.
Ma perché dovevano trattarlo così? Perché dovevano dirgli quelle cose? Cosa gli aveva fatto lui?
 
Al suo abbassare la testa imbronciato, la ragazza glielo risollevò con il dito sotto al mento.
 
"Oh scusami tanto fanciullo, forse sono stata un pochino insensibile."
Le sue scuse sembravano sincere, ma il ragazzino non ne era così convinto e la guardò serio e prima che potesse controbattere lei proferì
 
"Senti, mi scappa .. ho un urgente bisogno di andare in bagno.."
 
Strinse le gambe e si guardò intorno come se cercasse qualcuno.
 
"Mi porteresti tu? Ti prego... rischio di farmela addosso."
 
Kay si mosse sul posto indeciso ed a disagio, mentre gli altri li guardavano ed ogni tanto sghignazzavano.
 
"Non so se posso... Io devo stare con lui..." Non sapeva proprio cosa si faceva in quei casi, Loras non gli aveva spiegato niente a riguardo.
 
"E dai.. magari mentre siamo in bagno ti permetterò anche di guardarmi e .. toccarmi"
Gli fece l'occhiolino più ammaliante che Kay avesse mai visto ed il cuore accelerò, ma ancora non si mosse ed intervenne Flinch.
 
"Guarda che qui si occupano tutti di tutti."
Mentì
"Se lei adesso ha bisogno e ci sei tu, devi portarla tu! Ma sei proprio stupido! Non riesco a capire come un Blondie possa averti scelto!"
Sbraitò serio e convincente tanto che Kay si decise ed acconsentì. Si affrettò ad attaccare il guinzaglio alla ragazza per muoversi in direzione del bagno.
La ragazza di nome Jess, iniziò a seguire Kay ma si voltò verso i ragazzi e ridacchiò coprendosi la bocca con la mano mentre loro si compiacevano e si davano il '5' di vittoria per aver fatto abboccare e cadere nel loro perfido tranello quel ragazzino ingenuo.
Arrivati in bagno lei si tirò giù una specie di body sexy e traforato rimanendo praticamente nuda davanti a lui.
 
"Puoi guardare sai? Noi siamo scelti apposta e addestrati proprio per mostrare il nostro corpo e dare spettacolo ai nostri Blondies.
Non hai mai visto una ragazza nuda?"
 
Kay che era rimasto discretamente in disparte cercando di non guardarla, alla sua domanda scosse la testa timido.
 
"Ehi, vieni puoi toccarmi sai."
Si avvicinò a lui afferrandogli una mano e posandola sul seno.
 
"Visto? È morbido vero?"
 
Il ragazzo non fece a tempo a togliere la mano, sentendosi a disagio e rosso in viso, che entrarono in bagno un mobile seguito da una guardia.
 
"Tu! Che stai facendo qui con lei? Lei è stata affidata a me! Volevi rubarla?!"
 
"No, affatto io ... lei mi ha..."
 
La ragazza iniziò a piagnucolare impaurita, ovviamente recitando.
 
"Ha iniziato a toccarmi...."
 
"No! Non è vero! È una bugia! Lei si è offerta! Lei... I ragazzi hanno detto che.."
Cercò di giustificarsi e spiegare Kay, ma la guardia lo colpì al viso talmente forte da fargli fischiare le orecchie ed intontirlo. Kay fece un mezzo giro sbattendo la fronte contro il muro e perse l'equilibrio, sarebbe caduto a terra se la guardia non lo avesse afferrato per un braccio trascinandolo fuori dal bagno di nuovo nella sala comune degli animali, seguito da Jess che ancora recitava la parte della vittima e dal proprio mobile.
Nella sala a Kay fu abbassata la parte alta della divisa, venne voltato faccia al muro e gli furono bloccati i polsi ad un anello fissato al muro, posto sopra la propria testa, mentre lui cercava ancora di spiegare e far valere le proprie ragioni inutilmente. La punizione era una serie di colpi di frusta.
 
"Il tuo è stato un atto grave. Hai rubato un animale che non ti era stato affidato ed hai cercato di fornicare con lei...."
 
"Ma non è vero!"
Era spaventato e con il pianto alla gola. Perché non gli credevano? E perché quei ragazzi avevano voluto fargli quel dispetto?
 
Loras che era stato informato sull'accaduto, arrivò di corsa e cercò di spiegare alla guardia che probabilmente c'era stato un malinteso e che il ragazzo era in addestramento, che questa era la sua prima volta.
 
La guardia conoscendo Loras volle dargli il beneficio del dubbio e ricontrollarono le telecamere, purtroppo i due erano in un punto cieco, Jess aveva saputo bene dove posizionarsi, non era la prima volta che lo faceva.
 
"Dunque, in questi casi la punizione viene espletata con 20 frustate ma essendo che conosco Loras e credo alle sue parole, ti verranno date solo 10 frustate, così almeno la prossima volta non ti ricapiterà nemmeno per sbaglio."
 
Kay avrebbe voluto affrontarle stoicamente ma non aveva mai provato il morso della frusta, al primo colpo gli scappò un gemito ma si impose di serrare la mascella e le labbra. Appoggiò la fronte al muro cercando di concentrarsi, ma dopo la quinta frustata iniziò a strattonare l'anello di metallo che gli bloccava i polsi e a sussultare e contorcersi alle sferzate lancinanti sulla schiena.
Non riuscì più a tenere salda la concentrazione, la sua mente voleva solo gridare e non si accorse di farlo alle ultime tre frustrate, mentre le lacrime gli avevano bagnato il viso.
Quando fu liberato scivolò a terra.
La guardia se ne andò e tutti gli animali presenti che si erano affollati per osservare, si dispersero.
Loras sospirò triste, prese Kay da sotto un 'ascella, stando attento a non toccare la parte ferita e lo aiutò ad alzarsi.
"Dai, andiamo a medicarti la schiena. Per oggi ti riposerai"
Kay lanciò solo un'occhiata al gruppetto di ragazzi che lo avevano preso in giro, non sorridevano più, ma avevano un'aria colpevole.
Tirò su con il naso ed uscì da quel maledetto salone.
 
"Non voglio farlo mai più ti prego." Supplicò con un filo di voce resa roca dalle grida.
Loras non rispose, fece stendere il ragazzo a pancia sotto sulla branda dell'infermeria ed iniziò a tamponare delicatamente la schiena. Per fortuna la pelle si era aperta solo in due punti, per il resto era solo arrossata e piena di lividi.
Kay si sentiva avvilito, tradito e ferito.
Non aveva fatto niente a quei ragazzi. Perché avevano voluto fargli tanto male?
 
"Devi stare attento agli animali, sono tanto belli quanto stupidi e cattivi il più delle volte.
Per loro è solo un gioco perverso, Noi mobili siamo inferiori ai loro occhi."
Spiegò Loras.
 
"Ah sì? Be' io non voglio più avere a che fare con loro!
Rispose Kay risoluto.
 
"Purtroppo devi imparare a gestirli quando vivrai con il Blondie, avrai a che fare con loro la maggior parte del tempo."
 
 
Kay rimase zitto ed imbronciato.
Se solo qualcuno lo avesse avvertito che 'essere scelti' da un Blondie all'orfanotrofio significava passare tutto questo, piuttosto, si sarebbe nascosto. Finire nei bassi fondi non sembrava più un'opzione così orribile in confronto a vivere lì.
Perché scegliere un ragazzino e sottoporlo a tutto questo?!
 
Un paio di giorni dopo, quando le ferite furono guarite, Loras si presentò con un altro animaletto a guinzaglio.
Nonostante tutto l'impegno e la risolutezza del ragazzino, il pet gli scappò e Kay ricevette altre 10 frustate.
Mentre Loras lo curava, il ragazzo piangeva e chiedeva di potersi svegliare da quest'inferno senza fine, in più gli animali erano belli e completi e questo lo faceva andare in crisi, perché gli animali dovevano esser completi e lui no?
Lo avrebbe capito successivamente, quando ormai prossimo al suo debutto con Iason, avrebbe assistito alle esibizioni di alcuni animaletti che si masturbavano e si accoppiavano davanti ai propri androidi per il loro sollazzo.
Da quel punto di vista si sentì sollevato di essere diventato un eunuco.
 
Purtroppo quei due episodi non furono gli unici, prima di riuscire a gestire e farsi rispettare un minimo dagli animali domestici Kay un giorno fu denudato dalla vita in giù ed umiliato riguardo al suo pube.
Quella parte di addestramento mise a dura prova il suo essere, dopotutto era solo un ragazzino di 13 anni.
 
I sei mesi di addestramento sembravano non terminare mai e diventava sempre più difficile, ma quando infine giunse al termine, Kay era cambiato, non solo fisicamente lasciando l'aspetto da bambino, ma anche caratterialmente, non c'era più traccia della spensieratezza e l'allegria di un ragazzino della sua età. In effetti non aveva più niente per cui sorridere. I suoi sogni e speranze erano stati infranti o comunque li aveva chiusi in una parte remota della sua mente.
Era diventato veloce e preciso nelle sue mansioni. Sapeva usare programmi e qualsiasi apparecchio tecnologico della Torre. Senza saperlo stava già amministrando e tenendo la contabilità degli affari e del mercato nero gestito per il momento ancora da Lord Mink. Quest'ultimo era soddisfatto e compiaciuto della sua scelta. Quel ragazzino dai capelli rossi sapeva il fatto suo, non lo avrebbe deluso e servito fedelmente.
 
Arrivò quindi il fatidico giorno del suo debutto come mobile ufficiale e l'incontro con il suo padrone, Lord Iason Mink.
 
"Sei pronto?" Chiese l'anziano eunuco mentre aggiustava piccole pieguzze sulla divisa pulita e stirata del ragazzino appoggiata sul letto.
Kay annuì facendo un piccolo sospiro agitato.
Loras gli aveva lavato, tagliato e sistemato i capelli con un piccolo ciuffo laterale. Poi gli fece indossare la divisa ufficiale da mobile ed uscirono insieme dalla stanza che per sei lunghi mesi aveva diviso con Loras ma dove non avrebbe mai più rimesso piede.
 
Arrivarono agli ascensori, Kay stava in silenzio composto, unico segno della sua agitazione era il tormento che dava ad una pellicina sopra l'unghia del pollice con la punta dell'indice.
L'eunuco premette uno dei pulsanti più in altro sulla tastiera olografica e l'ascensore schizzò salendo fino a raggiungere i piani alti dell'imponente torre di Eos.
 
Quando le porte dell'ascensore si aprirono Kay si guardò intorno pieno di stupore e meraviglia; I corridoi e le sale di quella zona erano completamente diversi dal posto dov'era stato fino a quel momento.
Erano più luminose e lussuose. Le pareti erano di un argento perlescente che ad intervalli regolari cambiava tonalità prendendo sfumature rosate o azzurrine molto tenui, gradevoli allo sguardo.
Nei corridoi non c'erano più solo mobili e animaletti a guinzaglio, ma alti androidi nelle loro divise solenni, e si sorprese perchè non erano tutti biondi come aveva sempre immaginato.
Accanto ad alcuni di loro c'era un mobile o un animaletto diligentemente accucciato ai suoi piedi. Mentre altri erano soli e passavano frettolosamente per recarsi chissà dove.
Qualcuno lo ignorava, altri lo guardavano, anzi lo osservavano leggermente incuriositi.
Non aveva dimenticato le parole del direttore dell'orfanotrofio:
'Tu diventerai il mobile del Blondie più importante di Tanagura. Uno dei massimi esponenti governativi' e questo pensiero gli metteva un pò d'ansia.
 
Arrivarono davanti alle porte di uno dei tanti saloni che a Kay per il momento sembravano tutti uguali.
"Oltre quella porta il tuo maestro ti attende. Ti assegnerà un nuovo nome, il nome che ti rimarrà fino alla fine.
Io ti saluto qui, ricorda ogni insegnamento ricevuto Buona fortuna ragazzo."
 
Loras fece un'affettuosa carezza sulla testa rossa del giovane con un sorriso che era sia dolce ed incoraggiante, ma anche un pò triste, poi citofonò facendosi riconoscere. Le porte si aprirono.
Kay lanciò uno sguardo a Loras, quindi non lo avrebbe rivisto mai più?
"Grazie per tutto."
Fece un altro piccolo sospiro, sentiva il cuore correre nel petto: era un misto di eccitazione e paura reverenziale.
 
Entrarono fianco a fianco in quello che sembrava un salone dove si ritrovavano i pets, ma più lussuoso, una specie di lounge-bar
Vi erano vari divanetti, con bassi tavolini.
Quanta luce vi era lassù rispetto a dove aveva passato i suoi primi sei mesi.
Vi erano alcuni Blondie alcuni dei quali con degli animaletti.
 
Kay teneva leggermente il viso abbassato guardando attorno solo con la coda dell'occhio poi lo riconobbe il blondie che lo aveva scelto e che non vedeva dal suo ultimo giorno all'orfanotrofio.
Era in piedi in mezzo ad altri due blondie, uno con i capelli ondulati e gli occhi verdi, lo aveva riconosciuto, lui lo aveva portato nei sotterranei. L'altro era alto e con un viso serio ed austero.
Quando si fermarono davanti ai tre Kai tenne la testa bassa rimanendo composto con le braccia lungo il corpo, Loras si inchinò e prese parola.
 
"Miei Lords. Maestro Iason le presento il suo nuovo mobile. È stato addestrato e la servirà bene.
Ragazzo da oggi tu appartieni a Lord Iason Mink."
 
Si inchinò nuovamente facendo un passo indietro così che l'attenzione fosse tutta per il ragazzino.
 
Ci fu un momento di silenzio anche se Kay sentiva il frastuono dei battiti del proprio cuore nelle orecchie.
 
"Ottimo lavoro Loras, puoi andare"
Rispose il blondie congedando l'eunuco più grande con un gesto della mano avvolta in un guanto bianco, ma tenendo lo sguardo glaciale sul fanciullo.
 
"Vieni più vicino" Ordinò poi rivolto al giovane e Kay deglutendo fece altri due passi avanti.
Poteva percepire la forza e l'autorità di questi androidi. Lì regnavano loro e gli umani erano solo schiavitù.
Iason gli mise un dito sotto al mento per fargli sollevare il viso ed i loro occhi s'incrociarono per un secondo prima che Kai li abbassasse di nuovo.
"Come ti chiami?"
 
Kay aprì la bocca e la richiuse deglutendo, di colpo la voce si era bloccata come se avesse una grattugia in gola, ma si sforzò. Non rispondere equivaleva ad una mancanza di rispetto e non poteva fare una figura così proprio il primo giorno, deglutì ancora per far arrivare un po’ di salivazione ed ammorbidire la gola.
 
"Scusate..."
"Non aver paura, non ti mordiamo"
Scherzò Raoul Am accennando un sorriso.
"Mi chiamo Kay, Signore."
Rispose infine con la voce un po’ rauca, aveva bisogno di un po’ d'acqua e Iason che non gli aveva mai tolto gli occhi di dosso fissandolo come se volesse carpirgli i suoi più intimi segreti, sembrò intuirlo e fece segno ad un inserviente.
Poco dopo Kay aveva un bicchiere d'acqua tra le mani, guardò sorpreso e stupito Iason che fece un impercettibile assenso con la testa.
Finì l'acqua è restituì il contenitore vuoto.
"Grazie .. maestro" Si inchinò "Sono pronto a servirla fedelmente" Aggiunse.
Iason ci pensò su un attimo e ripetè il suo nome
"Kay.... da oggi ti chiamerai Katze."
E questa è la storia di come un ragazzino qualunque di 13 anni prelevato dall'orfanotrofio, sarebbe divenuto il braccio destro e la mente del Blondie più potente di Tanagura, tanto che un giorno riuscirà a scoprire anche i segreti più celati della grandiosa Torre di Eos, anche se ne pagherà le conseguenze.
 
 
 
The End
   
 
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